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Autore: Eleonora23198    04/10/2020    0 recensioni
Come può una persona piombare come un fulmine a ciel sereno nella tua vita e stravolgere tutto quanto?. I fatti da me citati sono realmente accaduti, si prega di non prendere spunto da questa storia poiché esiste il copyright. Buona lettura a tutti.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Natale era alle porte, ed i regali da fare quest’anno erano molti. Ma ne mancava uno purtroppo. Dopo otto anni che sei abituata a fare un regalo, anno dopo anno ad un’unica persona ed essa improvvisamente non fa più parte della tua vita è un carbone ardente. È come se quest’anno il Natale non fosse più lo stesso, e fu così, tutte le persone che fino a un anno prima facevano parte della mia vita non c’erano più. Né Christopher, ne mio padre né Allyson. Allyson, con lei eravamo amiche da molto tempo, troppo. Ci vedevamo ogni giorno perché non riuscivamo a stare lontane l’una dall’altra per troppo tempo, siamo cresciute insieme ma da parte mia qualcosa nei suoi confronti era diverso. Mi sarei uccisa per lei se solo lo avesse chiesto, ogni volta che le sue labbra sfioravano le mie era come toccare il fuoco ardente, la amavo, tutti intorno a me se ne erano accorti ma nessuno aveva il coraggio di chiedere a me i miei sentimenti. Anche perché io ero la prima a nasconderli in un angolo del mio cervello, e quando essi saltavano fuori all’improvviso io facevo di tutto per farli tornare nella piccola scatola buia in cui li avevo repressi. E so che nel profondo forse, anche lei se n’era accorta. Mi ero appoggiata completamente a lei come un’ancora di salvataggio ma quando si spostò io andai a fondo. Era completamente sparita dalla mia vita senza un motivo, senza un perché. Io mi ostinavo a dare la colpa alla sua relazione con Daniel, ma analizzando la situazione, lui aveva solo sostituito il mio posto, diventando il suo cagnolino. Il nostro era un rapporto malato, quasi ossessivo, Alyson ti portava al punto di essere totalmente ossessionata da lei quasi a scaturire la gelosia che dentro di te freme, facendoti passare dalla parte del torto, ma rendendomi conto della sua  difficoltà nel gestire i rapporti personali devo ammettere che è lei quella che ha sempre il coltello dalla parte del manico. Non conosce differenza tra giusto o sbagliato, non sa chiedere scusa e ne tanto meno riconoscere i suoi sbagli. Le sue insicurezze erano molte per quanto tentasse di nasconderle, ma io sapevo tutti di lei, e lei di me molto non sapeva. Mi ostinavo a raccontarle certe mie passioni per temenza di un suo giudizio, di una sua presa in giro. Non a caso, appena uscì dalla mia vita, non a caso dopo mesi uscirono le mie passioni, ed io mi misi a coltivarle sempre di più, fino a raggiungere i miei obiettivi, crescendo giorno dopo giorno. È la persona che mi ha causato più male in assoluto, in parte il mio cedimento emotivo è dovuto anche alla mia improvvisa rottura con lei. Anche io ho le mie colpe, non lo metto in dubbio, ma la lealtà che provavo nei suoi confronti era molta, e lei lo sapeva, mai avrei tradito la sua fiducia, mi sono sentita usata, umiliata. Per quanto il rapporto tra noi fosse tramutato, sgretolandosi pezzo dopo pezzo fino a diventare il nulla, il buio, il niente più completo, la contattai per un eventuale chiarimento per chiudere questa esperienza in maniera pacifica e continuare la mia vita senza avere più nulla in sospeso. La risposta che ricevetti fu “le persone prendono strade diverse, bisogna accettarlo”. Credo che la vita sia fatta di scelte, e per quanto all’inizio la vecchia Isabelle non se ne facesse una ragione, adesso la vede in maniera diversa. Certe persone è meglio non averle all’interno della propria vita se per brillare usano la tua luce, se quando le cose si mettono male ti colpiscono nel tuo punto debole. Questa si chiama cattiveria, e non la voglio con me. Ricordo che avevo quindici anni quando iniziai a provare qualcosa per lei, quando iniziammo ogni tanto a darci qualche bacio rubato, solo nostro. Per lei era solo un gioco, così diceva, ricordo che dopo ebbe uno stacco definitivo a livello fisico da me, non sopportava nemmeno che le sfiorassi la mano, forse stava reprimendo tutto, forse era frutto della mia immaginazione, non saprei. So solo che dopo Daniel era più chiusa, non c’era più lo stesso dialogo, non si confidava più con me. Per quanto io cercassi si incolpare Daniel di tutto, mi sbagliavo, come sempre. Dare la colpa agli altri per negare l'evidenza non mi renderà meno vulnerabile, bisogna ammettere le cose come stanno. Sono stata usata e buttata, succede a tutti nella vita, la cosa peggiore è quando a voltarti le spalle è chi meno ti aspetti, ma poi ho imparato a farmene una ragione. Per quante cose avessimo vissute insieme, belle e brutte, la mia vita è diventata migliore senza lei. Troppe cose imperdonabili. Pensava solo a se stessa, quando per tutti questi anni ero io dipinta come l'egoista, come la gelosa, come la ossessionata. Ero solo una marionetta e lei manipolava i fili. Era Mangiafuoco ed io il suo Pinocchio. Sto meglio senza lei con me, e poi, e non se ne fosse andata, non avrei mai capito il vero amore, quello puro, quello che ti rende migliore. Quello a cui io credevo di non essere all'altezza, e pure mi stavo sbagliando di nuovo. Ma il destino fu di nuovo caparbio con me, non era il momento, non ancora, e pure era vicino, come sempre, ma ero troppo concentrata su me stessa per rendermene conto di nuovo. La mia testa in quel periodo era sconnessa, anche a lavoro ero spesso deconcentrata e non era da me. Troppi ricordi, troppe emozioni da reggere. Mi piace pensare che, il destino, più dolore ti crea, più ti dà ricompensa. Forse per questo con me continuava a girare al contrario. Perché un giorno a me sconosciuto, almeno a quel tempo, avrebbe iniziato a girare a mio favore. Il dolore è personale, e per come io sono, ne avevo provato fin troppo, il mio limite era stato varcato più e più volte. Mi sembrava di essere un equilibrista inesperto sul filo del rasoio che resta aggrappato alle illusioni per non andare giù. Per fortuna ho il pregio di portare pazienza. Lei era sempre a un passo da me, anche in questo periodo così nero, me la trovavo a due metri di distanza, come se fosse sempre stata una figura presente per me anche quando tutto andava male, quando tutto era buio, era ed un passo da me, ma come ho detto anche prima, non era il momento, non ancora. Di nuovo.
   
 
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