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Autore: Ghostclimber    06/10/2020    2 recensioni
Belphegor ha deciso di portare Fran al Takesushi per un appuntamento romantico.
Chiaramente, quando qualcosa non può andare storto lo farà comunque.
Per fortuna c'è Tsuyoshi...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Belphegor, Fran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio per l'ispirazione il gruppo Facebook su KHR.

Tutto ciò che mi è servito per partorire la qui presente boiata è stata una conversazione delirante e fluffosa su Belphegor che mangia al Takesushi e una fanart fatta apposta per me da un'adorabile ragazza.

Enjoy!

 

 

 

 

 

-Ciao, vecchio!- salutò Belphegor entrando al Takesushi con mezz'ora di ritardo sulla prenotazione.

-Ehilà, biondo! Cominciavo a pensare che non saresti più arrivato!- salutò Tsuyoshi, agitando il coltello da sushi, -Prego, accomodati!

-Dai, muoviti, Ranocchio!- disse Belphegor, ed entrò tirandosi dietro un ragazzo di poco più giovane con i capelli verdi e un enorme cappello a forma di rana. Il suo sguardo era a metà tra l'apatico e il triste, e Tsuyoshi era sicuro che avrebbe dato oro pur di non essere lì.

Decise sul momento che avrebbe conquistato quel nuovo cliente con il suo sushi. Si avvicinò e chiese: -Allora, posso portarvi qualcosa per stuzzicare l'appetito?

-È già stuzzicato, grazie a questo stupido, brutto ranocchio.- si lamentò Belphegor, e Tsuyoshi inarcò un sopracciglio. Belphegor aveva chiamato tutto emozionato poche ore prima, dicendogli di prenotare due posti perché gli avrebbe portato una persona che per lui era molto importante, ed eccolo invece con uno che sembrava stargli antipatico.

-Chiedo scusa per il ritardo.- disse il ragazzo con voce monocorde, -Non volevo venire.

-Il Principe ti invita, tu dici di sì, punto. Non c'è da discutere, Ranocchio.

-Vieni un attimo con me, Belphegor. Ti faccio scegliere l'antipasto.

-Per favore, se Bel senpai le chiede di avvelenare la mia porzione non lo faccia.- disse ancora il ragazzo, -Non ho fatto niente di male.- Tsuyoshi emise un verso vago e si allontanò con Belphegor. Lo trascinò di fronte al banco e gli chiese a bassa voce: -Belphegor. Ma non dovevi venire con una persona importante?

-Sì, infatti è lui. Ma deve sempre fare il guastafeste.

-Non mi sembra molto felice di essere qui. Ti ha detto perché?- Belphegor sbuffò e roteò gli occhi, poi disse: -Si vergogna a uscire con quel cappello.

-E allora perché lo mette?- chiese Tsuyoshi.

-Perché io ho deciso che lo deve mettere, no? La parola del Principe è legge!- Tsuyoshi esitò solo un secondo, poi schiaffeggiò Belphegor con l'asciugamano che aveva su una spalla.

-Se ti comporti così ci credo che non vuole uscire con te!

-Ma io...

-“Ma io” niente, ragazzo! Adesso vai lì e gli fai togliere quel cappello. Avanti, lo stanno guardando tutti!- Belphegor si girò. Fran sedeva a testa bassa, con le mani giunte tra le ginocchia e un vago rossore che gli tingeva le guance. Quasi tutti lo stavano fissando apertamente, un paio di persone addirittura ridacchiavano. Belphegor si innervosì: -Farò fuori chiunque prenda in giro il mio Ranocchio!- dichiarò a voce bassa e minacciosa.

-Non farai niente del genere, signorino. Tu andrai lì e gli farai togliere quel cappello. È ridicolo e lo sai. Niente storie.- Belphegor gonfiò le guance per l'irritazione, come un bambino capriccioso, poi cedette: negli anni in cui era stato cliente del Takesushi, Tsuyoshi l'aveva sempre trattato come un figlio. Era sempre pronto a dare consigli e, Belphegor doveva ammetterlo, non una volta aveva sbagliato. Borbottò qualcosa e si diresse a passo pesante verso Fran.

Si fermò alle sue spalle, e l'illusionista bofonchiò: -Vuoi anche infilzarmi?

-No, cretino.- ribatté Belphegor, e gli tolse il cappello dalla testa, poi si sedette e fissò ostinatamente il tavolo. Si sentiva addosso gli occhi di Fran, ma non intendeva dire nulla. Infine, l'illusionista chiese: -Perché?- e Belphegor imprecò. Già, perché? Perché aveva deciso che il cappello non gli piaceva più? Perché gli faceva ombra? Ah, giusto! -Perché la gente ti fissa, e fissano anche il Principe, e al Principe dà fastidio.

-Già. Immaginavo che non fosse perché volevi liberarmi da un'umiliazione.

-Umiliazione?- chiese Belphegor. Certo, quel cappello era grosso e attirava gli sguardi, ma da lì a definirlo un'umiliazione...

-Non fingerti stupido, Bel senpai. Sai benissimo che ogni volta che esco di casa mi prendono tutti in giro per quel cappello. Un bambino mi ha chiesto se ho avuto un incidente con una rana...

-Ushishish...- Belphegor si bloccò a metà di una risata, vedendo che Fran si rabbuiava ulteriormente. -Voglio dire, che maleducato.- Fran gli lanciò un'occhiata scettica.

-Bel senpai. Tu una volta mi hai chiesto se leccarmi la schiena poteva darti le allucinazioni. Non penso che tu possa parlare di maleducazione, sai?

-Io... ahia!- Belphegor si chinò in avanti mentre qualcosa lo colpiva alla nuca. Tsuyoshi ringhiò: -Oh, scusa, Belphegor, mi è scappato un gomito. Spiacente.

-Ma che diavolo?!- protestò il biondo. Tsuyoshi gli lanciò uno sguardo di fuoco, poi come se niente fosse appoggiò un piatto di makisushi vari sul tavolo.

-E va bene. Ok, messaggio ricevuto, vecchio.- disse Belphegor, poi guardò Fran, prese un respiro profondo e disse: -Ti chiedo scusa.

-Ohh, dev'essere stata una botta bella forte. Hai un trauma cranico?

-E piantala, sto cercando di essere gentile! Dammi corda, almeno, è già abbastanza faticoso senza che tu ti metti a fare del sarcasmo!- Fran chinò la testa e rimase a guardarlo di soppiatto, come se si aspettasse un lancio di coltelli da un momento all'altro.

Belphegor lo fissò attonito, poi disse: -Dammi un attimo.- Fran scosse le spalle.

 

-Vecchio, cosa faccio?- chiese Belphegor. Tsuyoshi rispose senza smettere di tagliare pezzi di salmone: -Cosa fai con cosa?

-Ha paura di me! Mi odia! Cosa faccio?

-Sii gentile. Niente coltelli, niente cappello.

-Ma se faccio il gentile lui mi sfotte!

-Cos'è, ti arrendi?- chiese Tsuyoshi, alzando lo sguardo dal pesce.

-Accidenti, no.- ribatté Belphegor, poi tornò a passo di marcia al tavolo e si sedette pesantemente di fronte a Fran.

-Ok. Qual è il tuo maki roll preferito?- chiese. Fran ribatté: -Me lo chiedi così li mangi tutti tu e io rimango senza?

-No, sto solo chiedendo un'informazione. Perché pensi che ti voglio sempre dare fastidio?

-Perché sono almeno sei anni che lo fai, forse?- ribatté Fran, -Ma non saprei, è un ipotesi.- Belphegor lo guardò. Per la prima volta sembrò rendersi conto di che razza di rompiscatole era stato nei confronti di quel dolce ragazzo. Lo ricordò agli inizi, quand'era uno sciocchino vivace che blaterava di fate e di frutta e di castelli in aria, e chiese: -Sono io che ti ho fatto diventare così?

-Così come?

-Apatico. Monoespressivo. Sarcastico. Amaro...- Fran scrollò le spalle: -Non sono apatico. Ho anch'io dei sentimenti, che tu ci creda o no. Solo, non mi sembra una buona mossa mostrarli. L'ultima volta che mi sono lamentato di qualcosa, tu ti sei messo ad insistere e ho avuto una crisi di nervi di cinque giorni.

-Quando ti ho cambiato canale e hai frignato per un sacco di tempo?

-Era la primissima visione del Signore degli Anelli. Non ho potuto vederlo al cinema perché me l'hai vietato. Speravo di poterlo vedere, ma tu...- la voce di Fran si incrinò appena, -Ma tu pur di farmi un dispetto hai staccato la corrente. E l'antenna.- Belphegor si sentì morire.

-Ma non importa.- proseguì Fran, -Shishou mi ha comprato il dvd.

-Ti andrebbe di vederlo insieme?- propose Belphegor; Fran impallidì.

-Oh, sì, così puoi prendermi in giro come al solito perché mi piace il fantasy e puoi rovinarmi per sempre la mia cosa preferita. Non vedo l'ora.

-Ranocchio...- Belphegor deglutì, poi chiese a bassissima voce: -Allora, quali sono i tuoi maki rolls preferiti?- Fran sbuffò.

-Gli ebi sushi.- rispose, poi allungò le bacchette per prenderne uno, ma si fermò all'ultimo secondo: -Se ne prendo uno me lo farai cadere, non è vero?

-No. Lo giuro.- rispose Belphegor, avvilito. Fran prese un roll, lo immerse per un istante nella salsa di soia e se lo mise in bocca. Belphegor invidiò quel fortunato rotolino di gambero e riso, e prese un roll con il tonno; lo mise in bocca e, mentre masticava, spinse verso Fran tutti gli ebi sushi.

-Ah, grazie, non li mangi ma ci metti sopra i tuoi germi. Sottile.- disse Fran, appoggiando le bacchette e allontanandosi dal tavolo. Belphegor ci mise un attimo a capire, poi disse: -NO! No, aspetta, non volevo, io... non ci ho pensato, te lo giuro! Guarda... gliene chiedo altri. Vecchio!

-Lascia stare. Più roba ordini e più tempo dovremo restare qui.

-Belphegor. Siete pronti a ordinare?

-Vecchio, porta al Ranocchio un po' di ebi sushi. Glieli volevo lasciare tutti perché sono i suoi preferiti, ma li ho toccati con le bacchette e lui pensa che l'ho fatto apposta e non li vuole mangiare, e io sto facendo tutto sbagliato e non so più come fare!

-Belphegor, datti una calmata, per favore. Stai disturbando gli altri clienti.- disse Tsuyoshi, poi rivolse un caldo sorriso a Fran: -Ragazzo, non l'ha fatto per darti fastidio, davvero. Ma se vuoi te ne porto altri.- Fran guardò per un attimo il piatto da portata. Infine disse: -No, non voglio sprecarli. Va bene così, grazie.- a mo' di dimostrazione, ne prese uno con le bacchette e lo mise in bocca. Tsuyoshi gli sorrise di nuovo, poi disse: -Abbiamo dell'ottimo ramen. Vi va?

-Il Principe adora il ramen!- dichiarò Belphegor.

-Sì, perché no.- concordò Fran, e Tsuyoshi si allontanò con un breve inchino.

-Bel senpai, devo farti una domanda.- disse Fran, posando le bacchette. Belphegor sospirò e disse: -Spara.

-Perché?

-Perché cosa?

-Tutto questo. La cena, il cappello, gli ebi rolls.- Belphegor sospirò. Non c'era un modo soft per rispondere, non ad una domanda così diretta. Mugugnò qualcosa di vago, prendendosi il tempo di mettere in bocca e masticare un pezzo di zenzero, poi ammise: -Perché mi piaci.- Fran si accigliò.

-Ok, chi te l'ha detto?- chiese, -Lussuria?

-Detto cosa?

-Ma certo che è stato Lussuria, chi altri?- Fran emise uno sbuffo di risata amara, -Col cavolo che mi fiderò ancora di lui.

-Ma detto cosa, Ranocchio?- chiese di nuovo Belphegor, perplesso, -Nessuno mi ha detto niente, tranne Tsuyoshi che mi ha detto di non fare il coglione e di dirti di togliere il cappello se ti mette a disagio!- Fran lo fissò. O, per meglio dire, lo trapassò con un'occhiataccia che avrebbe steso chiunque non fosse abituato a farsi lanciare sguardi omicidi.

-Ranocchio.- sospirò Belphegor, -Mi piaci. Mi piaci un sacco. Da un paio d'anni almeno. Vorresti dare al Principe una possibilità?- chiese, poi ebbe un'illuminazione. Prese una mano di Fran tra le proprie, sentendosi un po' coglione e un po' abbastanza sdolcinato da causare carie e diabete a tutto il vicinato.

-Mi stai prendendo in giro?- chiese timidamente Fran.

-No. Davvero.

-Se ti dico di sì... la smetterai di lanciarmi i coltelli?

-Ma non ti faccio mai male!- protestò Belphegor, ed era vero: mirava sempre al cappello o alla schiena imbottita della divisa. Non l'aveva mai preso sul viso, sulla pelle nuda o anche solo in una qualunque parte del corpo che non fosse protetta.

-No, ma sembro un deficiente a farti da puntaspilli. Almeno fallo solo in privato.

-Va bene. Promesso, da ora in poi lo faccio solo a casa.

-Mi libererai da questo cappello del cavolo?- Belphegor arrossì e mosse la mano in quella di Fran, che però lo trattenne. Il breve istante di smarrimento che colse il Principe quando si rese conto che il suo illusionista preferito stava restituendo la stretta fu forse il propulsore che lo spinse a dare una risposta del tutto sincera: -A me piace quando lo indossi. Ti posso trovare ovunque e sapere che stai bene e che non ti è successo niente.

-Oh.- ribatté Fran, stupito. In effetti non gli era mai passato per l'anticamera del cervello. Cercò di recuperare un minimo di compostezza: -Beh, a casa non serve, no?- Belphegor strizzò le labbra in una linea sottile. Dopo un breve ragionamento, disse: -Ok. A casa puoi toglierlo.

-Allora ok.

-Ok cosa?

-Ok, ti darò una possibilità. Con permesso, devo andare alla toilette.- Fran si alzò e raggiunse la porta del bagno; Belphegor lo seguì con lo sguardo ma si impose di non raggiungerlo, neanche quando la lancetta dei secondi ebbe terminato il settimo giro sul quadrante. Tsuyoshi si avvicinò a lui e chiese: -Dov'è il tuo amico?

-Probabilmente è scappato dalla finestra del cesso.- rispose Belphegor, abbattuto. Aveva sperato in una reazione entusiasta, o quantomeno calda, non una contrattazione e un accordo che sembrava una stretta di mano tra commerciante e acquirente. Temeva che Fran gli avesse detto di sì solo per farlo smettere e che avesse approfittato della sua calma per darsela a gambe.

-Vuoi che mando qualcuno a controllare?- chiese Tsuyoshi, ma proprio in quel momento la porta del bagno si aprì e ne emerse Fran, impassibile come al solito. Si sedette, rivolgendo un minuscolo sorriso a Tsuyoshi, poi guardò il piatto e disse: -Mi hai lasciato tutti gli ebi sushi.

-La parola del Principe è legge.- rispose Belphegor, un po' ringalluzzito. Tsuyoshi si allontanò con garbo e il biondo decise che era giunto il momento di fare un passo avanti. Raccolse le proprie bacchette e con esse prese un maki roll, mentre Fran lo guardava come per dire “lo sapevo che non poteva durare”, lo immerse appena nella salsa di soia e glielo porse. Fran sgranò gli occhi e Belphegor dovette reprimere l'impulso irrefrenabile di gioire come un tifoso di calcio: finalmente una reazione!

-Ti conviene sbrigarti, il Principe non è proprio un fenomeno con le bacchette.- disse Belphegor. Fran si sporse in avanti e aprì la bocca, causando senza volerlo un fremito nel petto del biondo, che sussultò impercettibilmente; ma, a quanto pareva, abbastanza per disintegrare il maki roll, che si disfece proprio tra le labbra di Fran.

-Oh, no, maledizione!- imprecò Belphegor. Quella sera proprio non gliene andava dritta una. Fran si coprì la bocca con una mano e disse: -Facciamo che con gli altri me la cavo da solo.- abbassò la mano e Belphegor colse un breve scorcio della sua lingua che gli sfiorava il labbro inferiore per raccattare un chicco di riso.

-Mangiane ancora qualcuno, Bel senpai.- aggiunse Fran, abbassando gli occhi, -Se li mangio tutti io poi non mi starà il ramen.

-Il Principe ha detto che sono tuoi, quindi sono tuoi.- rifiutò Belphegor, sperando che Fran avrebbe deciso di insistere. Incrociò le braccia e guardò da un'altra parte, cogliendo solo con la coda dell'occhio l'immagine di Fran che raccoglieva un maki roll con le proprie bacchette. Poi, si sentì sfiorare le labbra dalla consistenza setosa e un po' appiccicaticcia dell'alga nori e si voltò. -Insisto.- disse Fran. Belphegor aprì la bocca e prese il maki roll, cercando di ignorare il battito impazzito del proprio cuore. Fran si stava aprendo, almeno un pochino, e quel lievissimo rossore che gli tingeva le guance era probabilmente la cosa più adorabile del mondo.

-Fammi riprovare.- disse non appena ebbe inghiottito il boccone, -Non esiste che un Ranocchio ci riesca e il Principe no.- prese un maki roll e lo porse a Fran dopo averlo intinto nella salsa di soia, e l'illusionista lo mangiò; questa volta, non ci fu nessun disastro di sorta.

Avevano appena finito di imboccarsi a vicenda e il silenzio cominciava ad assumere una sensazione corporea quando Tsuyoshi arrivò con due ciotole di ramen.

-Ecco qui, ragazzi. Allora... mh, penso che Belphegor non mi abbia ancora detto il tuo nome.

-Fran.- rispose l'illusionista, -Signore, erano gli ebi sushi più buoni che io abbia mai mangiato.

-Ne sono felice! Gustatevi il ramen!- Tsuyoshi sorrise apertamente, e Fran non poté esimersi dal rispondere allo stesso modo. Per Belphegor fu come ricevere una mazzata in pieno viso.

Emozioni contrastanti lo investirono: gioia, perché Fran era davvero uno splendore quando si degnava di mostrare un'emozione, e rabbia, perché aveva sorriso a Tsuyoshi e non a lui.

-Proprio un tipo simpatico, ne?- disse Fran, poi attaccò il ramen.

-Perché sorridi a lui e non a me?- Fran si bloccò con un pezzo di uovo in bocca. Lo deglutì platealmente, poi disse: -Oh, questa dev'essere la fase della gelosia.

-Perché sorridi a lui e non a me?- ripeté Belphegor, ignorando il sarcasmo.

-Dammi un motivo per sorridere e lo farò anche con te.- ribatté Fran. Belphegor si guardò intorno freneticamente, alla ricerca di qualcosa per farlo sorridere. Niente, a meno di non mettersi a testa in giù su un tavolo e fare la verticale cantando qualcosa di stupido.

Quando si voltò verso Fran, tuttavia, un timido sorriso aveva fatto capolino sulle sue labbra. L'illusionista lo guardava, il viso appoggiato alle mani, ed era bellissimo.

-Bel senpai, mangia prima che si freddi. Ti verrà in mente qualcosa.- Belphegor si incupì. Non sapeva come mai, ma la sua brillante mente pareva essere andata in sciopero completo. Mancava solo un cartello di protesta appeso storto al cervello. Mangiarono il ramen in silenzio, lanciandosi occhiate senza mai incrociare gli sguardi, e quando finalmente posarono le ciotole Fran disse: -Oh, non mangiavo così da un sacco di tempo.

-Ushishishishi, buono, vero?

-Buono e tanto.- rispose Fran, -Sono strapieno.- si sporse all'indietro, poi si guardò alle spalle e sembrò ricordarsi di non avere uno schienale a cui appoggiarsi. Belphegor colse l'occasione al volo: aggirò il tavolo, si sedette dietro di lui e si trasse la sua testa contro il petto.

Fran si irrigidì all'istante, così in fretta che per un attimo Belphegor temette di dover chiamare un chiropratico per sbrogliargli i muscoli che sicuramente aveva stirato. Poi, con cautela, Fran cominciò a rilassarsi poco a poco. Molto poco a poco.

-Sta' tranquillo, Ranocchio. Il Principe non farà niente che tu non vuoi.

-Oh, sì che lo farai, Bel senpai. Lo farai un sacco di volte, e io ci rimarrò male, e poi tu ti farai perdonare e poi ricominceremo tutto da capo.

-Non puoi avere un po' di fiducia?

-No. Mi ci devi far abituare, prima. E comunque non ho detto che non va bene. Ti ho detto di sì, prima, non è vero?- Fran alzò gli occhi verso Belphegor, che gli scostò i capelli dalla fronte prima di depositarci un lievissimo bacio a fior di labbra.

-Ti piaccio davvero?- chiese Fran.

-Sì, direi di sì.- rispose Belphegor.

-Te lo chiedo perché dici sempre che sono un brutto ranocchio.- Belphegor tacque, cercando di ricordare, e sì, gliel'aveva detto neanche un'ora prima. Dannazione.

-Non fa niente.- aggiunse Fran, -Ma per favore, non farlo più.

-Farò un sacco di cazzate, Ranocchio.- disse d'impulso Belphegor, fissando un angolo del locale.

-Anch'io. Non mi hanno mai messo il filtro cervello/bocca.- ribatté Fran, poi esitò. Infine, disse: -Altrimenti, sarei capace di tenere la bocca chiusa invece di dirti che ti amo.

-Anche se sono un...

-Rompicoglioni, abusivo, prepotente, offensivo bastardo?

-Qualcosa del genere.- ringhiò Belphegor tra i denti. Lo amava anche lui, ma subito dopo essere stato coperto di insulti aveva anche una gran voglia di prenderlo a schiaffoni.

-Dove dormi, stanotte?- chiese Fran, cambiando argomento.

-Oh, suppongo al solito albergo. Tengono sempre libera la suite Varia.- rispose Belphegor, ancora un po' offeso. In realtà Xanxus lo aveva minacciato di aprirgli un secondo buco del culo se avesse di nuovo sperperato tutti quei soldi, ma non aveva avuto voglia di trovare una situazione alternativa.

Tsuyoshi riapparve, sempre sorridente, e chiese: -Volete altro? Un dolce, un cordiale?

-Se mangio altro, comincerò a rotolare. Avrebbe un liquore che fa da sturalavandini?- Tsuyoshi rise di cuore, poi chiese: -E per te, Belphegor?

-Una moon cake e una grappa di riso.- bofonchiò. Tsuyoshi gli scompigliò i capelli con fare paterno e si allontanò.

-Come fai a mangiare come un tritarifiuti e non essere un ciccione?

-Il metabolismo di un Principe è perfetto.- ribatté Belphegor, cominciando a valutare l'ipotesi di mettersi a dormire su una panchina. Xanxus era dannatamente serio.

-Spero che non sia verme solitario. A occhio e croce potrebbe.

-Comunque anch'io. Quella cosa che hai detto prima- sbottò Belphegor, poi arrossì; ma mai quanto Fran, che assunse il delicato colorito di una lampadina da camera oscura. Accesa.

-Vorrei fare una battuta.- disse Fran, con voce tremante, -Ma non mi viene niente.

-Oh, grazie al cielo.- Tsuyoshi posò di fronte a loro due bicchierini di grappa di riso e una moon cake, e Fran disse: -Signor Yamamoto, era tutto buonissimo. Complimenti.

-Ti ringrazio, Fran. È stata una bella serata?- Fran esitò, come se stesse valutando i pro e i contro, poi dichiarò: -Meravigliosa.- Tsuyoshi sorrise.

Fran si alzò con fatica e Belphegor rimpianse di aver ordinato il dolce. Avrebbe potuto restarsene lì a cazzeggiare con Fran sdraiato addosso, e invece niente, era un coglione e doveva per forza mangiare quella cavolo di moon cake e aspettare fino al giorno dopo, probabilmente finché non fossero atterrati in Italia, per spupazzarselo un altro po'. Fran alzò il bicchierino per brindare, e Belphegor disse: -A noi.

-A noi.- concordò Fran, poi entrambi bevvero. Belphegor aveva appena attaccato la moon cake, decidendo che tanto valeva mangiarsela già che era lì, quando tutto d'un tratto Fran disse: -Se non ricordo male, Xanxus il mese scorso piangeva miseria. Potrebbe essere un po' meno incazzato del solito se invece di stare all'albergo tu passassi la notte a Kokuyo.

-Con... con te?- Fran fece spallucce: -Non è che sia chissà cosa, ma se ci stringiamo possiamo starci.- Belphegor accettò con un verso vago.

Fu solo quando ebbe pagato il conto e si ritrovò la mano tremante di Fran intrecciata alla propria che gli venne in mente di chiedere: -Aspetta. “Se ci stringiamo” dove?

-Ma nel mio letto, no?- ribatté Fran. Belphegor lo prese per le spalle e lo costrinse a guardarlo in viso. Fran era lievemente arrossito, e i suoi occhi verdi erano colmi di paura e speranza.

Per un attimo, guardarlo fu tutto ciò che Belphegor desiderava.

Poi, altro prese il sopravvento: il Principe si chinò su di lui e lo baciò sulle labbra.

 
   
 
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