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Autore: Nightingale_92    06/10/2020    1 recensioni
"Li chiamiamo in tanti modi diversi: Dei, Grandi Antichi, Fate, Alieni. Loro preferiscono definirsi the Fair Folk, il Popolo Gentile, anche se c’è ben poco di gentile o di onesto nella loro natura. Sono le divinità degli antichi pantheon, i mostri affrontati dagli eroi mitologici, i cavalieri senza macchia e le streghe cattive delle fiabe della nostra infanzia. Vivono in un’altra dimensione, Oneiros, dove hanno il potere di creare e distruggere qualsiasi cosa, di piegare lo spazio e il tempo al loro capriccio.
Ognuno è diverso dall’altro ma hanno tutti una cosa in comune: ogni tanto decidono di avventurarsi nel nostro mondo e di rapire degli esseri umani. "
la storia dei tre ragazzi, due "fratelli" e una "sorella" che cercano di scappare da una dimensione magica e oscura e da Colui che li ha rapiti, il loro Padrone Fatato. Una fuga rocambolesca, una pericolosa avventura attraverso i mondi, la forza di "una famiglia" nata non dal sangue ma dalla scelta, dall'amore. (l'ambientazione è parzialmente ispirata a quella del GDR Changeling: the lost)
Genere: Fantasy, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Li chiamiamo in tanti modi diversi: Dei, Grandi Antichi, Fate, Alieni. Loro preferiscono definirsi the Fair Folk, il Popolo Gentile, anche se c’è ben poco di gentile o di onesto nella loro natura. Sono le divinità degli antichi pantheon, i mostri affrontati dagli eroi mitologici, i cavalieri senza macchia e le streghe cattive delle fiabe della nostra infanzia. Vivono in un’altra dimensione, Oneiros, dove hanno il potere di creare e distruggere qualsiasi cosa, di piegare lo spazio e il tempo al loro capriccio. 

Ognuno è diverso dall’altro ma hanno tutti una cosa in comune: ogni tanto decidono di avventurarsi nel nostro mondo e di rapire degli esseri umani. 

Nessuno sa esattamente per quale motivo, anche perchè la Mondanità, come i Gentili chiamano la Terra, è una delle poche cose in grado di indebolire i loro poteri. 

Molti ipotizzano sia per noia , -quando puoi vivere per sempre ed esaudire ogni tuo desiderio, per cosa vivi davvero?-, altri che sia una mossa strategica in una delle infinite guerre che i Gentili si muovono a vicenda. Altri ancora sostengono sia per punire l’infrazione di un qualche divieto , anche se spesso i peccati di cui i Gentili ci accusano sono considerati errori irrisori secondo una logica umana. 

Una cosa sola è certa: un triste destino aspetta gli umani rapiti e trasportati ad Oneiros, non solo perchè ora non sono altro che marionette alla mercè del loro burattinaio, semplici personaggi in un dramma scritto da un altro, ma per la natura stessa di questa dimensione.
Oneiros è un luogo fiabesco, magnifico e terribile, intriso della stessa magia di cui sono fatti i suoi eterni abitanti e in grado di trasformare i poveri mortali con cui viene a contatto, di cambiarli, di renderli un po’ più e un po’ meno che umani.

Io lo so bene, perchè anche io sono una di loro, una Cambiata, una Changeling… e per assurdo, è proprio nel cambiamento che sta una delle nostre poche speranza di sfuggire ai nostri immortali Padroni.
Con il cambiamento infatti acquistiamo la capacità di adoperare la magia e allo stesso tempo, meno umani siamo, più i Gentili perdono interesse nei nostri confronti. E quando hanno la guardia abbassata o ci hanno ormai gettato via come giocattoli vecchi, che possiamo fuggire!
Io ci sto provando… Ma scappare non è facile.
Primo perché nessun Padrone permette ai suoi schiavi mortali di scappare, sarebbe come per noi fare una figuraccia e la reputazione è tutto per i Gentili.
Quindi non appena scappiamo loro chiamano a raccolta i Cacciatori, esseri creati al solo scopo di catturare i changeling in fuga.
Secondo, perché non è facile tornare sulla Terra. Infatti Oneiros e la Mondanità non confinano direttamente, ma esiste un altro luogo intermedio, una dimensione tra le dimensioni, un luogo senza leggi né padroni che è pericoloso da attraversare persino per i Gentili… Il Labirinto di rose e spine.
Il Labirinto infatti ha l’aspetto di un’antica foresta, enorme e carica di frutti e fiori profumati ma tale abbondanza e bellezza non potrebbe più ingannevole.
E’ qui che mi trovo ora, nascosta all’interno di un cavo di un albero come uno scoiattolo. Almeno credo sia un albero. I sentieri e persino gli alberi cambiano continuamente di posto appena volgo lo sguardo da un’altra parte… Qui sento sussurri provenire delle ombre, il frusciare delle foglie pare ripetermi di tornare indietro, di tornare dal mio padrone…

ma non lo farò! Sono spaventata ma questo non mi fermerà, nulla lo farà.
Ho perso già troppo di me stessa. Troppi anni in questa dimensione da incubo. 

 Io tornerò a casa.

Io tornerò a casa.

 Anche se non ricordo più dove sia, la mia casa...

[ dal diario di una Changeling, ritrovato all'interno dell’incavo di un albero ]

 
  
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