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Autore: killian44peeta    07/10/2020    0 recensioni
Sequel di
-Gli Elementi 1
-Gli Elementi OS- L'esterno (1.1)
-Gli Elementi 2
-Gli Elementi OS- L'interno (2.1)
"La debolezza deve essere eliminata. Devi farla fuori. Se la manterrai viva sarai... umano"
Il battito cardiaco accelerò e rallentò così tante volte che pareva quasi il tempo fosse impazzito, sbattendogli nel petto e nelle tempie come non mai, dapprima velocizzandosi, poi cristallizzandosi, con i secondi che gli scorrevano addosso, pesanti come massi che crollavano sulla sua schiena già piegata, con i respiri che gli uscivano dalle labbra in un totale disordine, il sudore che gli percorreva la fronte e le mani.
Sentiva che l'arma poteva scivolargli dalle dita per quanto i suoi palmi si stavano bagnando, bollenti a dir poco rispetto alla superficie gelida e perfetta di quella sottospecie di spada.
"Uccidila. O ora o mai più"
Vide la ragazza aprire le braccia, mostrando a pieno il petto, pronta a ricevere il colpo, guardandolo, con le lacrime del biondo che le crollavano addosso, ma senza spostarsi affatto, senza cercare di asciugarle con la mano.
Semplicemente lo guardava ed aspettava, silenziosa, con la tranquillità inscritta in ogni movimento e ogni cenno del suo corpo.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli Elementi- saga'
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No pov.

-Diamine, di qui non si passa- borbottò Silver, tossendo per le polveri che si erano riassestate, una volta dopo che la frana si interruppe, mostrando una strada completamente sbarrata da sassi.

I quattro avevano evitato la morte solo per un motivo.

Prima di tutto, il Vento aveva preso a scansare i massi con vortici, permettendo a Silver di prendere le proprie energie.

In seguito, l'Acqua aveva creato uno scudo a bolla, rafforzato da un secondo scudo di luce e buio al di sotto, così da rimanere in una sorta di calotta che aveva scansato i colpi tra orribili tonfi, anche peggio con l'eco di quelli della montagna, che li aveva fatti sudare freddo.

Non erano affatto certi di quanto tempo fosse passato dall'inizio del crollo, ma erano tutti già esausti anche se avevano riposato in precedenza ed erano a malapena partiti.

Il Vento prese a guardarsi attorno il più possibile, studiando l' uscita in silenzio.

Rimase tale per diversi secondi, prima di spostarsi leggermente, pensando a quanto sarebbe stato facile risolvere la situazione se ci fosse stata Nemes.

"Avrebbe sollevato ogni pietra con il suo potere senza problemi e probabilmente senza sforzarsi troppo.
Purtroppo invece non è possibile. Come potremmo fare?Forse spingendo tutte le pietre in avanti?"

-E se facessimo un buco in una parete?- chiese Guy ad un tratto, spostandosi a sua volta, andando ad appoggiare la mano al muro.

-Rischiando di far crollare una seconda frana?- domandò di tutta risposta il Vento, girandosi e guardando l'altro.

-Non ci sarà nessuna frana. Ed è sicuramente più veloce di mettersi a spostare tutti i massi a mano-

-Questo sicuramente è vero, ma come fai ad essere sicuro che non accada davvero nulla? Che non ci ritroveremo al punto di partenza, se non in uno peggiore?-

-Basta utilizzare la propria forza in maniera misurata- lasciò che solo un dito della mano appoggiata rimanesse sul muro, prendendo a tracciare rapidamente un cerchio con esso, un cerchio abbastanza grande da far passare una persona.

In seguito tornò ad appoggiare il palmo, chiudendo gli occhi, facendo uscire il proprio Elemento.

Questo uscì silenziosamente dalla sua mano, tracciando a sua volta quella riga circolare che il corvino aveva già disegnato, probabilmente in maniera mentale, tanto che pareva vi stesse passando attraverso, tagliando la pietra con un solco più che evidente, emettendo infine un solo sibilo acuto.

-Fatto- asserì soltanto, spostando la roccia, per quanto essa fosse pesante e larga, ridotta però in un semplice cilindro rimuovibile.

-Ebbene possiamo passare- asserì Silver abbastanza allegra, oltrepassando immediatamente la buca, venendo seguita da Diana, mentre Will aspettò un poco prima di oltrepassare, guardando prima il Buio e poi dietro di sé, osservando la strada che avevano fatto, andando via da Ludoviques.

E sospirando, si unì alle altre due, con Virgil che usciva per ultimo da quella parte di galleria, procedendo fino ad un certo punto, facendo così un altro foro dopo aver oltrepassato il probabile punto in cui vi era stata la frana, tornando così a fare una seconda volta il processo per non rischiare di trovare una uscita bloccata magari anche nell'altra strada, ritrovandosi nel passaggio sotterraneo principale.

Dopo aver camminato per un po', già stanchi per l'utilizzo di energia nel tentativo di proteggersi dalla colonna di sassi che era crollata loro addosso come una cascata, si misero seduti per riprendere fiato.

Anche se era tutto abbastanza in discesa e facile da superare, Diana era già così stanca che le tremavano le braccia e le gambe.

Fare da 'torcia umana', o più che altro, lampadina umana, permettere stabilità ad uno scudo... Decisamente si sentiva mancare, oppressa dall'oscurità della caverna.

Nonostante questo, cercava di non mostrarlo, provando a riposare e a non avere l'aspetto di una che sarebbe potuta svenire da un momento all'altro.

Doveva riuscire a riprendere almeno un minimo del proprio Elemento, altrimenti non sarebbe riuscita più a permettere agli altri di avanzare per mancanza di visuale.

Chiuse dunque gli occhi per qualche istante, provando a dormire, cercando di spegnere il cervello anche solo per un po'.

L'unico risultato fu che non riusciva a staccare la spina per timore che accadesse qualcosa nel mentre che provava a dormire.

Aveva tutti i sensi in allerta, non riusciva a rilassarsi; forse lo avrebbe fatto una volta aver raggiunto la propria destinazione, ma non sentiva la forza di riuscire a farlo.

Le sembrò passare un secondo soltanto e già il tempo si era esaurito: dovevano riprendere il viaggio.

Afferrò la mano che Silver le porse e cercando di trattenere degli improvvisi capogiri che la raggiunsero nell'alzarsi in piedi, riprese a camminare, accendendo un ennesima luce nel suo palmo.

Riuscì ad evitare che risultasse fioca e debole soltanto mordendosi le labbra più volte, cercando anche soltanto un minimo di concentrazione in quello che faceva.

Nel frattempo che lei si concentrava su questo, il Buio aveva notato che la ragazza aveva qualcosa di strano.

Notava la sua espressione e come sembrasse leggermente rigida nei movimenti, come se stesse cercando di reggersi per non scivolare a terra.

Questo lo portò subito in allerta, calcolando mentalmente cosa dire esattamente.

-Diana- asserí, inizialmente a voce abbastanza bassa, non riuscendo però ad attirare l'attenzione dell'albina, la quale continuò imperterrita nel suo percorso.

-Diana- ripeté, alzando la voce, facendo sussultare Cathy, la quale guardò Nightshadow come se avesse visto un fantasma.

-Fermiamoci di nuovo-

-Eh? No, ci siamo fermati da poco, non possiamo...-

-Perdere tempo? Per evitare che tu crolla priva di sensi per via di troppo utilizzo del tuo Elemento, forse perdere tempo é necessario-

-No, é tutto okay, io...- lei si zittì praticamente subito, sentendosi a disagio, anche perché avrebbe voluto protestare, ma provare a farlo non aveva senso neppure per lei.

Guy si ritrovò a guardare negli occhi la ragazza, la quale ricambiava il gesto a tratti, per poi distogliere lo sguardo abbastanza rapidamente, portando l'altro a tirare un sospiro e avvicinarsi a Swanlight.

-Sali sulle mie spalle-

-Huh?-

-Se non fosse stato per colpa mia, non saremmo mai venuti qui, quindi ora sali. Così almeno non rischierei di cadere, se proprio non vuoi fare una pausa. Fallo e basta, non controbattere, perché perdere tempo é stare tra discussioni, non di certo farti riprendere fiato-

Lo disse in fretta, come per levarsi il pensiero di dosso.

Guy si sentiva ancora decisamente in colpa per quello che era accaduto, sentiva come se molte delle cose che stavano accadendo non fossero realistiche, non risultassero possibili.

Per ciò che aveva quasi fatto, si sarebbe davvero aspettato che qualcuno gli urlasse contro.

Eppure, nonostante una più che comprensibile irritazione da parte di Will, o almeno così a lui sembrava, proprio le altre due non parevano arrabbiate.

Forse era per questo che non riusciva più a sentirsi bene, senza essere sicuro che anche gli altri non lo fossero almeno quanto lui.

Che poi, forse, come cosa non aveva neppure senso, ma non gli importava.

L'albina arrossì, imbarazzata, per poi annuire e fare quello che le era stato detto, allacciando le braccia all'altezza delle sue spalle, aggrappandosi con le gambe ai suoi fianchi, lasciando una mano libera di fare luce.

Silver e Will non dissero nulla, si limitarono a rimanere in silenzio e a guardare i due.

L'azzurra si limitò ad accennare un sorriso contento, mentre Will non ebbe cambiamenti di espressione, ancora immerso nelle sue domande.

-Mi ricorda quando eravamo nel bosco- asserí Cathy a bassa voce dopo un po' che avevano ripreso il percorso -Eravamo più o meno nella stessa situazione, seppur per motivi diversi-

Guy non rispose, semplicemente fissando davanti a sé, come aspettando che Diana continuasse a parlare, non ricevendo però altro che il silenzio, forse perché a sua volta aspettava che lui rispondesse per installare un discorso che non fosse destinato a diventare un lungo monologo.

-Sì, un po' anche a me- si limitò a dire, sentendo l'altra appoggiare la testa nell'incavo del suo collo, ispirando ed espirando.

Virgil arrivò perfino a trattenere il fiato, osservando con la coda dell'occhio come Cathy, appoggiata a lui, sembrava stranamente rilassata, costringendosi a guardare altrove una seconda volta e a mantenere la mente sul percorso.

Avanzarono per un bel po', in silenzio, trovando sempre più semplice procedere per la galleria, studiando ciò che l'oscurità pareva celare, illuminata in maniera sempre più fioca, ma abbastanza per non rischiare di inciampare da qualche parte.

Tornarono ad interrompere il percorso dopo un bel po', bevendo, stretti tra loro e addossati alle pareti, come in cerca di calore.

Avevano notato, non privi di sorpresa, della momentanea interruzione dei botti e dei fremiti della montagna.

Per qualche motivo, avevano smesso, calando loro addosso una gran sensazione di silenzio e -per certi versi- pace.

E loro si erano messi così a reintegrare le energie, a sonnecchiare o a concentrarsi su un punto preciso nel buio.

Silver se ne stava con la testa ciondolante e le palpebre che calavano, pensando a quando sarebbero tornati indietro.

Già si immaginava l'espressione del rosso, lui che sorrideva a Diana, magari abbracciandola, con Nemes al suo fianco.

E non poteva non ripensare allo stesso abbraccio che aveva ricevuto da Task, cercando di reprimere una sensazione amara che iniziava a raggiungerla alla bocca dello stomaco.

La ignorò, andando ad appoggiare la testa al ginocchio, mentre quella stessa immagine veniva facilmente sostituita con un altra.

Lei, da piccola, con suo padre, con sua madre, a giocare con le bambole di cera.

Quanto le piacevano ai tempi.

Adorava vestirle, adornarle con cerchietti e accarezzare loro i capelli, la maggior parte delle volte che erano ricci e mossi, un po' come quelli che aveva lei.

Una delle sue bambole preferite le assomigliava davvero molto, ed era la principessa tra tutte, la sua preferita, così simile a lei da portare suo padre a chiamarla 'principessa'.

I suoi genitori le avevano preso perfino una casa delle bambole per quanto le adorava, almeno nel periodo in cui avevano avuto abbastanza soldi per permettersi di fare spese per 'viziarla' almeno un po', più o meno quello che non si poteva non fare con una figlia unica, adorata dai genitori.

Poi, però, lo scenario era cambiato.

Ricordava di esser stata in casa fino a sera tarda, aspettando i suoi genitori, i quali erano stranamente in ritardo.

Ricordava di aver sistemato la 'principessa' in uno dei lettini, in una parte della casetta tutta rosa e con delle decorazioni sfocate nella sua mente.

Riusciva a vedere se stessa mentre si alzava in piedi ad un rumore strano, di aver visto fuori dalla porta sua madre e suo padre, a terra, con le mani legate da una fascia ben stretta attorno ai polsi, accompagnati da uomini che li tenevano giú, a terra, impugnando armi di cui non ricordava minimamente la struttura.

Ricordava di aver visto un fulmine squarciare il cielo e di aver visto i propri genitori venir colpiti da quelle stesse armi.

Tutto sporco, aveva visto tutto sporco di sangue prima di annullare le restanti immagini.

"Perché ci sto ripensando?" Si chiese, per poi riprendersi e accorgersi di star camminando di nuovo.

Era stata totalmente immersa nei ricordi, tanto da annullare la parte di strada che aveva fatto, a partire dal momento in cui si era rimessa in piedi.

Ma senza riuscire nemmeno a rimproverarsi e a riprendersi, una seconda serie di immagini presero a colpirla.

Il suo stare nell'orfanotrofio, il suo doversi mettere in ginocchio, prostrata, con esse che facevano male, ricevendo una frustata sulle dita, con la palese richiesta di scuse da parte delle maestre.

Le stesse maestre che, inizialmente facevano le dolci e carine con i bambini dell'orfanotrofio, ottenendo gli affetti dei più piccoli, per poi, una volta cresciuti, nel caso in cui un ragazzo si rivelasse non abbastanza 'addestrato', lo prendevano di mira fino a farlo diventare come volevano loro.

Ma Silver non era mai stata una ragazza facile da questo punto di vista.

Era una ribelle, adorava nascondersi in biblioteca, fantasticare durante le lezioni, uscire all'aria aperta senza permesso, ma soprattutto dire di no, quando invece quello che loro volevano era che si sottomettesse alla loro volontà rispondendo sì.

Decisamente non aveva mai sopportato quelle donne, non le aveva mai potute vedere.

Non le era mai piaciuta l'idea di essere incatenata, obbligata a fare qualcosa o a stare con qualcuno solo per diventare più noiosa e normale.

Per certi versi, purtroppo, lo era diventata, ma questo non le piaceva per nulla, perciò avrebbe continuato a comportarsi come voleva lei, ignorando per certi versi il parere che gli altri si sarebbero fatti su di lei.

-Silver?- la voce di Guy la fece riprendere, cancellando tutto il sipario che si era formata addosso senza nemmeno accorgersene, notando di star scendendo le scale, con il tremolio della montagna, vago e ormai impercettibile.

-É tutto okay? Sei stranamente silenziosa-

-Eehm... Stavo solo pensando al fatto che ho intenzione di fare un giro di corsa nella sala d'allenamento! Voglio vedere quanti giri riesco a reggere! La volta scorsa che lo avevo fatto avevo raggiunto a malapena i due e sembravo mezza morta! Devo essere resistente se da grande diventerò una Shiyan Storm!-

La ragazza sorrise energicamente, tutta eccitata, allungando le braccia dietro alla schiena -Comunque non devi preoccuparti per me in ogni caso, Tenebroso! Va bene che ti manca la mia parlantina, ma contieniti, per l'amor del cielo-

Virgil alzò gli occhi al cielo -Bene, forse preferivo quando stavi zitta-

-Naaah! Non fare il timido, su! Ammetti che mi adori-

-Certo, sì, proprio, credici- asserì lui

-Comunque, secondo voi quanto manca?-

-Non saprei dirti, Silver- rispose Will -Questo posto è tutto troppo uguale per definirlo- fece una pausa -Andando però ad ipotesi, però, credo che siamo a buon punto, abbiamo camminato un bel po', prima o poi a destinazione ci saremo-

-Le tue affermazioni sono sempre molto poetiche e allo stesso tempo dubbiose, sembri un incrocio tra un investigatore privato e un filosofo-

-Preferisco la scienza a queste due cose, ma okay-

Continuarono a parlare del più e del meno, con la luce nella mano di Diana che diventava sempre più opaca.

Le sue energie di luce stavano diminuendo a dismisura, tanto che ormai era quasi lampeggiante, andando e venendo, sul punto di svanire definitivamente.

Evitando che camminasse, il Buio aveva aumentato la sua capacità di reggere, ma ormai sembrava allo stremo, talmente tanto che necessitava più di una semplice pausa.

Nonostante tutto, però, quando la luce si spense nel nulla, i quattro si accorsero di un piccolo puntino che sorgeva in mezzo a quel nulla oscuro che li avvolgeva insieme all'attesa.

Era lontano, quasi impercettibile, ma c'era seriamente.

Il Buio allungò una mano in avanti, facendola seguire dalla gamba, cercando di riportare alla mente l'ultima immagine che aveva del paesaggio.

Non c'erano scalini, né buche, né eventuali ostacoli.

-Scusatemi... Non... Non reggo più- borbottò, leggermente ansante.

-Non fa niente. Siamo quasi arrivati.-

Virgil percepì il respiro leggero della ragazza sulla pelle e, subito dopo aver girato leggermente la testa in direzione dei due compagni, i quali, per evitare eventuali problemi, si erano dati le mani.

Camminarono fino a raggiungere la propria destinazione, con la luce che si ingrandiva davanti a loro, irradiando ogni cosa, rendendo tutto sempre più visibile e chiaro.

I raggi di luce furono subito una boccata fresca.

Per qualche attimo, tutti si coprirono gli occhi, cercando di adattarsi, di non sentire le palpebre bruciare al contatto e vedere quindi in seguito tutto fosforescente.

Usciti dalla galleria, si trovarono davanti l'alba, luminosa e colorata.

Il cielo sembrava diviso in due, una parte di un azzurro blu simile a carta da zucchero, piazzata al di sopra e sotto vi era come una passata di acquarello arancione vivo.

Ciò che però rovinava il tutto era un insieme di puntini neri che solcavano quello stacco di tonalità.

I quattro guardarono ciò che la vista riusciva a permetter loro, fissandoli perplessi: non avevano la più pallida idea di cosa potessero essere.

Non erano nuvole di certo.

Erano figure sospese nell'aria, in attesa.

Le riconobbero quasi subito per quello che erano davvero e con un po' di disagio compresero, tra un discorso e l'altro, cosa stava accadendo e cosa erano significati quei botti costanti.

Presero a scendere la scala a chiocciola, raggiungendo il corridoio delle loro stanze.

Si guardarono attorno, sapendo pur per certo che sicuramente sia Nemes che Task stavano dormendo, uscendo dunque dal corridoio e raggiungendo facilmente la sala principale.

Vi era un silenzio totale attorno a loro e cercarono di non fare troppo rumore coi loro passi, visualizzando l'ambiente, totalmente deserto, se non per una figura legata, circondata da della legna coperta da fiamme, ma a giusta distanza dal corpo dello sconosciuto.

Non fu necessario andargli vicino per capire chi fosse.

Girarono ancora per un po', raggiungendo prima la stanza di allenamento e poi la biblioteca, tornando, in seguito, nella sala da pranzo, notando un foglietto appoggiato ad un lato del tavolo, con su scritto diverse frasi in bella calligrafia.

-Ma guarda te. Hanno avuto la nostra stessa idea- ridacchiò Silver, afferrando la penna affianco allo stesso foglio, per poi iniziare a scrivere a sua volta qualcosa.

-Chissà come reagiranno a vedere che é spuntata una nuova domanda, completamente a caso- Silver fece una pausa, sorridendo -Forse con un 'ma questo lo hai scritto tu, Nemes?' seguito da un 'No, non sei stato tu?' per poi magari girarsi quando io risponderò 'Sono stata io' con tono trionfante-

-Certo che di fantasie mentali te ne fai, eh Silver?-

-Ovvio che sì. È per questo che il lavoro che vorrei, dopo il diventare una Shiyan Storm è la scrittrice! Scriverei sempre storie avvincenti e con personaggi sorprendenti!-

-Basta che non scrivi la nostra, di storia, altrimenti Task ti strozza. Ti devo ricordare che non vorrebbe mai e poi mai fare la parte che gli avevi affibbiato?- rispose Diana, in parte con tono divertito, ma allo stesso tempo esausto, tanto che verso la fine di mangiava un po' le parole.

-Ma in realtà penso che il suo personaggio si sia rivelato come un buon eroe... Ma non diteglielo che ve lo ho detto-

Il gruppo rise un po', prima di rimanere poi nuovamente in silenzio, nonostante questo fosse un silenzio di sollievo e calma.

-Forse é il momento di andare a letto per un po' a riposare, poi magari ne riparliamo oggi pomeriggio, che ne dite?-

-Penso sia più che necessario, soprattutto per lei- asserì il Buio, indicando Diana, facendo annuire gli altri due.













 

 

  
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