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Autore: Giana_    08/10/2020    0 recensioni
Sarah sembra una normalissima ragazza per chi non la conosce. Figlia unica, genitori poco presenti, pochi amici, un gatto Maine Coon e sta per compiere 18 anni. Nessuno sa che nasconde una parte di se. Lei ha dei poteri magici che le permettono di fare quello che vuole ma le provocano anche dolori ed incubi. Finalmente a pochi giorni del suo compleanno può avere le risposte che cerca. Perché ha questi poteri? E perché non può usarli senza soffrire? è la sola persona che li possiede?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sarah se ne stava sul pullman di ritorno dal liceo. Quella mattina la professoressa le aveva assegnato una presentazione per storia a pochi giorni dalla fine dell'anno scolastico. Era andata bene senza bisogno di usare i suoi poteri per fortuna, anche perché l’ ultima volta che aveva usato i suoi poteri per sapere le risposte durante un interrogazione la Punizione aveva previsto che dimenticasse tutto quello che sapeva durante il compito successivo. Succedeva sempre così, ogni volta che usava i suoi poteri poi riceveva una punizione di pari “costo”  a quello che aveva fatto. Come quella volta che aveva usato i suoi poteri per curare una ferita che si era fatto sul palmo della mano mentre cucinava e la notte stessa si era svegliata con un dolore lancinante alla gamba dove aveva visto un taglio enorme che sanguinava, sporcando tutte le lenzuola. Per fortuna i suoi genitori non avevano visto niente, lei aveva messo tutto nella lavatrice e si era fasciata la gamba per facilitare la guarigione e nascondere il taglio. Era ironico il fatto che i suoi poteri non avessero nessun limite ma ogni volta che gli usava ricevesse la Punizione. Sarah ricordò la prima volta che i suoi poteri si manifestarono, mentre si alzava per scendere alla sua fermata. Una notte d’ estate, 3 giorni prima del suo quindicesimo compleanno per essere precisi, stava sognando di volare sopra Pisa fino al mare. Quando poi si era risvegliata stava fluttuando sopra il vialetto di casa sua ad almeno 10 metri di altezza. Da quel momento se la notte teneva la finestra aperta si legava un piede al letto con una sciarpa rosa per evitare di volare via. In effetti doveva sembrare una scena da commedia ma Sarah non la aveva raccontato mai a nessuno. Aveva paura che la credessero pazza. Nessuno lo sapeva. Una volta ci era andata vicina a raccontarlo alla sua migliore amica, quando avevano entrambe 17 anni, ma successe una cosa terribile che glielo impedì. Sarah costrinse con i suoi poteri un ragazzo carino della sua scuola ad avvicinarsi a lei e la punizione era stata che Elena si era dimenticata di essere sua amica, anzi la disprezzava insieme ai suoi compagni di classe che già la prendevano in giro. I suoi genitori e tutti gli altri pensavano che avessero litigato, perché Elena ricordava questo, l’ unica a sapere la verità era Sarah. Sconvolta dal senso di colpa aveva anche rifiutato Simone, il ragazzo su cui aveva usato la magia.

Sarah entrò in casa, viveva in una villa a solo due minuti a piedi della fermata. Come al solito non c’ era nessuno, i suoi genitori lavoravano sempre ed era figlia unica. Entrò in camera per lasciare la borsa col portatile, che gli era servito per la presentazione, e sul tappeto vide Amelia, il suo gatto maine coon, sdraiata sul fianco. Quando lei entrò la gatta tirò su la testa e le rivolse in pigro miagolio. La ragazza poggiò la borsa sul letto e grattò la pancia del gatto mentre lei faceva le fusa “Ciao Amelia..” le disse lei miagolò di nuovo ma rimase pressoché immobile sul tappeto. Aveva caldo, molto probabilmente, e anche Sarah lo aveva, visto che c’ erano più di 30 gradi fuori. Si tolse le decolleté nere e il vestito con i fiori, che aveva deciso di mettere la sera prima, e si mise degli shorts neri. Stava cercando di decidere se mettere una maglia o meno sopra, quando sentì dei rumori sordi sopra di se, sul tetto. Incuriosita voleva uscire nel giardino sul retro per vedere cosa fosse, magari un animale o simili, quindi si mise una canottiera rosso fuoco. Mentre si avvicinava alla porta a vetri che dava sul retro, però, senti suonare alla porta principale. Quando aprì la porta si trovò davanti 3 ragazzi che non aveva mai visto. Potevano avere dai 16 ai 25 anni dall’aspetto, quello davanti agli altri due che le stava sorridendo aveva la pelle olivastra e i capelli neri, gli altri erano molto più pallidi, con gli stessi occhi verdi, lineamenti molto simili e capelli chiari. Il ragazzo le si avvicinò, con un sorriso nervoso, e chiese “Tu sei quella che chiamano Sarah Bianchi?” con un mezzo sorriso lei disse “sì, sono io” “Altezza, mi chiamo Raj e spero che non si arrabbi per questo. Capirà tutto a breve.” Detto questo lui si chinò davanti a lei e, prendendola alla sprovvista, la caricò sulle spalle. Dopo di che Sarah vide la terra allontanarsi sotto di loro sempre di più. Lei cercò di urlare e liberarsi ma Raj la teneva stretta e il vento catturava la sua voce. Dietro di loro gli altri ragazzi volavano seguendoli e guardandosi attorno come se stessero cercando qualcosa con affanno. “Altezza se si sente male posso portarla sulle spalle, tipo zaino” “Io preferirei essere lasciata andare!” Urlò Sarah incredula alla parole del ragazzo “A questa altezza non credo proprio” Le disse ridendo Raj. Poi si fermò in verticale sospeso a circa 70 metri di altezza. “Si tiri su e si aggrappi a me Altezza” Sarah ci pensò su ma poi avendo visto a quale altezza erano decise che non aveva scelta. Si trovò di nuovo a testa in su aggrappata alle spalle di Raj e con le gambe legate ai suoi fianchi. “Si tenga stretta” e detto questo ripartì ancora più veloce di prima. “Adesso posso avere un po’ di spiegazioni?” Chiese Sarah all’ orecchio del ragazzo “Mi dispiace, ma ancora no” Disse Raj sorridendo un po’. Stavano volando lungo i monti e dopo circa 10 minuti Raj si abbassò di quota volando dentro un bosco con i rami degli alberi a pochi centimetri da loro. Voltandosi, Sarah vide che gli altri due ragazzi non c’ erano più. “Sono sopra gli alberi, lei non può vederli ma se chiude gli occhi riuscirà a sentirli” Sarah chiuse gli occhi e sentì sopra di loro un frusciò come un vento che spostava gli aghi dei pini. “Siamo quasi arrivati. Adesso dovremmo entrare nel regno. Se è un tipo pauroso chiuda gli occhi. In ogni caso si stringa più che può a me, qualsiasi cosa accada.” Le disse Raj per la prima volta serio. Davanti a se, Sarah vide un fiume di acqua cristallina che formava un piccolo stagno e una cascata. Sembrava un angolo incontaminato di paradiso naturale incastrato in una piccola radura. Poteva essere venuto fuori da un quadro rinascimentale. Sopra di loro c’ erano gli altri due ragazzi. “Noi andiamo per primi. State pronti” Disse Raj agli altri due poi aumentò la velocità fino a trovarsi praticamente parallelo al terreno, mentre si dirigeva verso la cascata “preparati a bagnarti!” Urlò poi entrò dentro la cascata di testa. Sarah non fece in tempo a chiudere gli occhi ma si coprì il volto contro la sua spalla. Al contrario di come si aspettava non si ruppero la testa contro la roccia ma entrarono in quella che sembrava un enorme grotta. Era immensa, si estendeva oltre quello che Sarah poteva vedere. C’ erano case in lontananza ma tutto sembrava.. privo di vita. “Benvenuta nel vostro Regno, Altezza. Il Regno di Sotto” disse Raj. Poi rallentò “Altezza, Xavier e Col sono ancora dietro di noi?” Chiese con la faccia preoccupata Raj. Sarah si voltò e gli vide, mentre entrambi le fecero un segno. Erano tutti e 4 bagnati fradici. “Sì” “Bene. Si regga. Abbiamo visite” Voltandosi Sarah vide che diversi uomini incappucciati in modo che non si vedesse il volto stavano volando verso di loro. Quello a loro più vicino mentre gli passava accanto gli lanciò quello che sembrava un getto di energia. Raj si piegò per evitarlo tanto velocemente che lei quasi cadde. Dietro di loro, anche gli altri due ragazzi si stavano difendendo dagli attacchi, scagliando verso i nemici quelli che sembravano scariche elettriche. Raj aveva i movimenti limitati visto che aveva lei aggrappata quindi non attaccava, evitava gli altri attacchi, riusciva a prevederli tutti. Stavano cercando di allontanarsi dal gruppo di nemici con i quali stavano combattendo Xavier e Col, e Raj sembrava sicuro di se, forse fin troppo. Un paio degli uomini incappucciati tornò indietro verso di loro alle loro spalle. Prima che Raj potesse accorgersene cercarono di attaccarli. Spinta da qualcosa Sarah staccò le mani da Raj e le puntò verso di loro. Dalle sue dita usci una scia di fuoco luminosa come il sole che gli colpì al petto facendoli precipitare a terra. In un certo senso Sarah fu invasa da una soddisfazione personale grandissima ma poi sentì Raj urlare “NO!”. Non riusciva a capire perché non fosse contento ma poi sentì un dolore lancinante lungo il braccio destro, dalla mano fino alla spalla e quasi per tutta la schiena. Le sembrava che la stessero bruciando viva. Incapace di trattenersi urlò di dolore. Sentì a malapena Raj dire “Sarah, resista, dove la stiamo portando potranno guarirla” Piangendo per il dolore lei si strinse col braccio sano a Raj e cercò di dire “Allora arrivaci più in fretta”.

   
 
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