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Autore: TennantClub    08/10/2020    8 recensioni
[David Tennant]“Vorrei che tutti i miei personaggi esistessero realmente e vorrei anche poterli incontrare"
Probabilmente nessuno ha avvertito David Tennant di non esprimere desideri che non si è disposti a veder realizzati.
Il Dottore ha appena perduto le sue companion, accettare un desiderio assurdo fa solo parte dei mille modi per non restare soli, poco importa che si trattino di altre creature con il suo aspetto.
Gli altri? Ognuno di loro sta svolgendo una vita normale quando accettano la missione.
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Doctor - 10
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Heyllàààà, sì lo so… ci abbiamo messo secoli, ma siamo tornate con un mega iper chilometrico capitolone ricco di cose e dolce, decisamente dolce! ;)


cover-Incontri-Ten-TENNANTi


Capitolo X: Gifts and revelations

Il più mattiniero dei quattro, nonché il ‘padrone di casa’ si sveglia verso le sette di mattina.
Si ferma un attimo a riflettere che a distanza di sole poche mura dorma Barty.

Chissà come dorme, da che lato del letto, che espressione ha, che posizione assume, stringerà a sé la bacchetta? Come vorrei essere quella bacchetta…

Gli basterebbe andare in bagno e da lì aprire la porta che conduce alla camera del Mangiamorte, aperta o no che sia.
Lui ha un cacciavite sonico, dopotutto.

Tuttavia, il Signore del Tempo rimanda i suoi piani, perché si ricorda di una promessa che gli ha fatto.

Se mi metto sotto a lavorare di buona lena, capace che gli faccio trovare la sua adorata Slot Machine per quando si sveglia.”

Per recarsi alla stanza dove tiene tutte le sue attrezzature, Ten deve necessariamente attraversare l’ingresso nella TARDIS ed è lì che si accorge di un fatto increscioso.
Le porte sono socchiuse e la chiave è infilata dentro.
Significa che qualcuno è scappato e sa anche fin troppo bene di chi si possa trattare.

 

Ripercorre a ritroso il tragitto, sorpassando la stanza di Peter Vincent, quella di Kevin, per poi arrivare dove può verificare i suoi sospetti.
La stanza di Peter Carlisle è vuota, il letto quasi intatto.

-Non ha nemmeno visto il mio regalo.- borbotta deluso, richiudendo l’armadio che il suo ospite nemmeno deve aver aperto.

I suoi progetti di costruzione sono irrimediabilmente da rimandare.

 

Si impone una caccia all'uomo.
 

-Sveglia, sveglia, è un’emergenza, presto!- urla, bussando a ogni stanza occupata.

Non deve attendere molto perché tutti i suoi Companions escano… se non fosse che uno di loro ha avuto troppa fretta di farlo.

 

-Peter, vestiti!- esclamano gli altri tre nello stesso momento, parecchio imbarazzati.
 

-Pensavo che non ci fosse un minuto da perdere, Doc!- fa spallucce l’illusionista, totalmente nudo e senza mostrare alcun disagio.

-Fidati, almeno i minuti per vestirti li puoi perdere,- spiega pazientemente il Dottore. -E ti prego, non Doc, mai Doc,- scuote la testa con una smorfia infastidita. -Piuttosto Ten, se vuoi un nuovo modo per chiamarmi!- aggiunge, prima che l’interessato segua il suo consiglio, rientrando nella stanza.

Se non  il consiglio degli altri due, di sicuro è il comando di Killgrave a convincerlo.

 

-E comunque ci penso io a dirgli quello che deve fare!- si impunta il persuasore, mostrando chiari sintomi di gelosia.

- Perché Ten? - domanda incuriosito Barty.

Che faccio? Mi metto già a parlare delle rigenerazioni? Tipo due giorni fa ho praticamente detto a tutti, me incluso, che non esistiamo realmente se non nei nostri universi, che riescono a comunicare fra loro… non è il caso di sconvolgerli con altre rivelazioni, ritarderò l’argomento più che posso!” decide.

-Oh beh, mi piace come suona, tutto qua. E dieci è il mio numero preferito!” s'inventa e il Mago Oscuro non insiste oltre.

-Io però posso sempre chiamarti mio Secondo Signore Oscuro?- domanda speranzoso, sgranando gli occhi, in un’espressione così paradossalmente tenera che il Dottore sente di non potergli negare nulla.

- Mi ci sto cominciando ad affezionare ormai…- gli rivela l’alieno, abbassando lo sguardo per non incontrare il suo.

-Mio Dottore, non ho mai conosciuto giaciglio più morbido del letto che mi hai procurato.- lo guarda adorante e riconoscente Barty.

Forse il tuo petto, mio Secondo Signore Oscuro, potrò mai ambire a tanto?” sogna ad occhi aperti il Mangiamorte.

-Mi fa piacere!- gli sfodera un sorriso a trentadue denti il Dottore.

-E non ho mai visto fiori più belli e profumati di quelli che mi hai fatto trovare in stanza.- rilancia Barty.

-Basta, vado a chiedere a un passante di strapparmi le orecchie, così non sarò più costretto a sentirvi!- alza gli occhi Kevin, allontanandosi, ma almeno è rincuorato.

Non ho motivo di essere geloso. Quei due stravedono l’uno per l’altro e nemmeno se ne rendono conto!

-E poi?- lo esorta a proseguire il Dottore.
-E poi cosa?- si acciglia Barty.

 

Nemmeno si sono accorti che Kevin non sia più con loro.

-Huh, sì, certo, le lenzuola erano stupende, mio Signore, hai indovinato i miei colori preferiti…-

-Uhmm. Le lenzuola, okay.- borbotta il Dottore, un po’ deluso.

Allora il mio regalo non gli è piaciuto.”
 

Peter ricompare in tutto il suo splendore, ora vestito, con una camicia nera e una nuova giacca che gli ha fatto trovare il Dottore.
 

Si avvicina a Kevin, che ovviamente ha solo finto di voler uscire a farsi menomare. 

-Ordine eseguito, come volevi tu,- fa una giravolta su se stesso, facendosi ammirare. -Certo che la prossima volta potresti renderlo un po’ più interessante!-

-Tipo?- domanda il persuasore, ripensando alla foto che gli ha spedito e a come ha reagito lui.

-Qualcosa tipo ‘Peter, va’ a vestirti mentre io ti guardo e cerco di impedirtelo’!- cerca di imitare il suo accento, per poi schioccargli la lingua con fare sexy.

Okay, esco e mi faccio strappare sia le orecchie, sia gli occhi!” medita Kevin, disperato, trovando più saggio tornare in direzione degli altri due.

-Ah, dimenticavo, Dottore, grazie del regalo, lo indosserò per un’occasione speciale.- gli sorride l’incantatore, ricambiato.

A Barty non piace granchè quel tipo di interazione, né il fatto che quei due abbiano una sorta di segreto fra loro.

-Allora, si può sapere cos’è tutta questa emergenza?- sbuffa Peter.

-Non ci arrivi da solo? Chi manca all’appello? Il tuo omonimo è fuggito!- replica il Signore del Tempo, per poi rivolgersi a Killgrave. -Già che gli hai ordinato di non far domande non potevi anche accertarti che non scappasse?- lo incolpa.

Peter scivola vicino a Barty con fare da serpente tentatore.

-Oh. Pare che qualcuno sia stato molto negligente, meriterebbe quella cosa dolorosa con la bacchetta!-

Se non ti vuoi concedere a me, caro il mio fotti-cervello, è giusto che tu soffra un po’!” medita, spietato.

-No, lui no. Mi piace troppo quello che fa.- scuote la testa Barty, senza nemmeno prendere in considerazione quella possibilità.

Stupida complicità da amichetti del cuore che hanno instaurato questi due Psycho!” rimugina l’illusionista, alzando gli occhi.
 

-Che c’entro io? Tu potevi anche non lasciar le chiavi così in bella mostra, idiota!- ribatte Kevin, risentito.

L’umore di Barty cambia alla velocità della luce.

-Non insultare ancora il mio Secondo Signore Oscuro o farai amicizia con la mia bacchetta e, fidati, non sarà un’esperienza piacevole!- gli ringhia, brandendo la sua temibile arma, minaccioso.

Peter se la ride.

-E meno male che lui ti piaceva! Uccideresti anche tuo padre se insultasse il tuo prezioso Dottore!- lo punzecchia, divertito.

Barty sogghigna in modo sadico.

-Oh sì, a prescindere da tutto, se solo lui fosse ancora vivo, ucciderei molto volentieri mio padre...di nuovo! - commenta, con un’inquietante luce che gli sfavilla negli occhi.

Peter sbianca e cerca rifugio da Kevin, che però sembra fin troppo affascinato dal discorso del Mangiamorte.

-Ti ammiro, sai? Io non vedo l’ora di far uccidere a qualcuno il mio!- lo informa il persuasore, accendendo l’interesse del Mago Oscuro, che gli sfodera un gran sorriso.

La complicità fra loro è decisamente ripristinata.

-Basta parlare di patricidi, vi ricordo che abbiamo un evaso!- li riporta alla realtà il Dottore che non ama affatto quel genere di discorsi.

-Tanto sarà andato alla pasticceria più vicina!- fa spallucce l’illusionista.

Gli altri nemmeno lo considerano.

-Potrei lanciare un incantesimo per localizzarlo, se solo avesse lasciato qui un suo oggetto…- considera Barty.

-Ce n’è uno che poteva essere suo, ma nemmeno lo ha preso in considerazione…- borbotta il Dottore, insospettendo nuovamente il Mangiamorte.

“Un altro segreto, mio Signore? Perché con me non ne hai?”

-Se fossi un detective, che cosa farei?- si chiede ad alta voce Ten.

-Cercherei di stanare la mia nemesi mentre mi sbronzo fino all’inverosimile, facendo ricerche al computer, prima di addormentarmi in mutande, senza nemmeno centrare il letto.- replica Kevin, ma tutti lo guardano straniti.

-Oh, ma tu intendevi quel detective!- si ravvede lui, grattandosi la nuca. -Non lo so, ma posso estrarre informazioni dalle persone come niente!-

-Vi dico che è alla pasticceria!- ripete Peter.

-Non dire idiozie, è il primo posto dove lo cercheremmo, non ha alcun senso!- protesta il Dottore, con gli altri due che annuiscono.

-Fate un po’ come vi pare!- sbuffa il cacciatore di vampiri -A proposito, grazie del regalo, Ten!- gli sorride, chiamandolo come ha esortato anche gli altri a farlo.

- Di nulla, ma non farmene pentire!- ammicca l’altro.

Per Barty è troppo.

-Dimmi un po’, Ten, cos'è questa storia che a tutti hai fatto un regalo e a me no?- lo interroga, fra il deluso e l’irritato.

Il Dottore si accende di entusiasmo.

-Oh, ma allora non è che non ti è piaciuto, non lo hai ancora visto il tuo regalo!-

Barty si accende di entusiasmo, forse il doppio di lui.

-Mi hai fatto un regalo, mio Dottore?-

-Qualsiasi cosa ti abbia fatto, non lo scoprirai ora, abbiamo un evaso da trovare!- ricorda a tutti Kevin, trascinandolo assieme a Peter fuori dalla TARDIS.

Un deja vu di quanto successo all’Arcade.

Ed è proprio lì che cominciano a cercarlo, passando per il commissariato, la villa di Ripley, l’agenzia no profit dove lavora sua moglie, la spiaggia, il molo, il porto… prima di passare anche dalla pasticceria ma, così, senza crederci, giusto per far contento Peter.

Devono ricredersi quando lo avvistano dalla vetrina.

- Visto? Che vi dicevo? Il coglione sta qui! - ribadisce fiero Peter.

 

- Per essere un Babbano, hai avuto un’intuizione piuttosto intelligente,-  riconosce il Mangiamorte.

- Accade di rado, ma l’ipotesi più ovvia può anche essere quella corretta, avrei dovuto fidarmi del tuo giudizio,- è il modo di scusarsi del Dottore.

- Peter, io…- mormora Kevin.

- No, bello mio, tu non te la cavi così facilmente,- lo blocca subito Peter. -Con le tue scuse non ci faccio un cazzo! Vuoi farti perdonare anche tu? Concedimi un giorno intero senza essere soggetto al tuo controllo.- gli propone.

Kevin ci riflette per un po’, in effetti gli sta chiedendo molto.

 

Sì, è vero… ammesso che, se si decide a venire con noi, mi resta l’altro Peter da controllare… però lui non è divertente come questo Peter e nemmeno altrettanto sexy... okay, tranne quando mangia…

- E va bene, hai ragione, te lo devo. - acconsente, prima di imporgli quel decisivo comando - Da adesso in poi, per le prossime ventiquattro ore ignora qualsiasi mio tentativo di comandarti.- si decide ad accontentarlo.

Peter fa qualcosa che Kevin non si sarebbe aspettato: lo abbraccia.

-Grazie, saranno ventiquattr'ore che non dimenticherò.- mormora contento.

 

Solo a quel punto si avvicinano a Singy tutti e quattro, ma è Drinky ad accasciarsi sull’unica sedia libera di fronte al detective, emettendo anche un sospiro di liberazione, il bacino in avanti, le gambe aperte, quasi non sapesse sedersi su una sedia.

Si è praticamente dimenticato di essere nel corpo di una donna con tanto di minigonna, altrimenti non si stupirebbe degli sguardi che gli lanciano gli avventori della pasticceria. Kevin volge lo sguardo tutto intorno a sé, minaccioso.

Non gli piace come stanno guardando il suo Peter. Ha il comando sulla punta della lingua, ma ha appena promesso di lasciarlo andare per ventiquattro ore, quindi si obbliga a non pensarci, andando a prendere un’altra sedia.

Quelle del Dottore e di Barty le sta trasportando il mago con la magia.

- Io apprezzo la cavalleria, Barty, davvero, ma… non potevi semplicemente andare a prenderle?- domanda il Dottore, portandosi una mano aperta sulla fronte, abbastanza da potersi stringere le tempie con le dita.

- Non sono un babbano! - si offende il Mago Oscuro.

- Ma così ti vedono! -

- No, tranquillo, non sta guardando nessuno e ci metto poco! - insiste l’altro, portando a compimento il suo gesto.

- Ma... quella per Kevin?- domanda il Signore del Tempo, prendendo posto.

- Se la prende da solo! - fa spallucce Barty. - O forse no… - aggiunge, osservandolo.

Infatti, in un frangente di secondo che Kevin non ha usato per gettare occhiate di fuoco a Peter e alla sua smania di provocazioni, il persuasore ha incrociato lo sguardo col primo ignaro passante.

- Tu vuoi darmi la tua sedia . - gli dice affabile e mentre quello esegue lui torna subito a monitorare il suo Peter, che si sta dando da fare con l’altro… non in senso sessuale, fortunatamente. - E tu, cosetto, hai il permesso di fare ancora domande. - decide, prendendo posto accanto al suo Peter.

- Certo che non sei un fottuto genio della fuga, eh?- Drinky inizia a prendere in giro Singy, seppur il detective sia così tanto preso dalla sua pila di pancakes strapiena di cioccolato e nocciole in pezzi da non sembrare neanche che stia ascoltando. I suoi occhi sono dispersi da qualche parte verso l’orizzonte, mentre gusta deliziato il proprio cibo.

- Allora, che tipo di paste consiglieresti in questa pasticceria?- domanda il Dottore, con tono amichevole, tentando di attirare l’attenzione del detective ancora perso da qualche parte nelle proprie papille gustative.

Come si potrebbe immaginare l’uomo sbatte le palpebre sorpreso. Sembra risvegliarsi solo al sentire nominare la parola ‘paste’. Abbassa lo sguardo e li fissa, uno dopo l’altro.

- Ah, siete qui?- chiede, per niente sorpreso che i suoi rapitori lo abbiano già trovato, d’altronde è stato lui quello a nascondersi in pasticceria. - Che cosa volete, a parte rapirmi?-

Ripete la domanda, guardandosi attorno alla ricerca di una via di fuga, anche se sarebbe un peccato lasciare la sua pila di pancakes ancora mezza intatta. Nel frattempo potrebbe prendere tempo chiacchierando con loro e guardandoli interagire. Almeno fino a quando non sarà abbastanza pieno per avviarsi all’ora del pranzo.

- Ma che cazzo, ti ha appena domandato che fottute paste ci consiglieresti!- Lo riporta al presente l’altro Peter ancora incazzato perchè non lo ha ascoltato quando gli ha parlato.

- Le paste, eh?- chiede, pensieroso. Facendo mente locale e ripensando ai vari caratteri dei soggetti che ha di fronte - Uhm… per te, Dottore, consiglierei un cibo italiano, la millefoglie. È fatto con varie qualità di cioccolato. Per te, Barty, sempre qualcosa di italiano, ma un po’ più misterioso, un tartufo nero.- continua, prima di volgersi al proprio omonimo. - Tu sei il più difficile. Qualcosa con cioccolato fondente e peperoncino? Uhm… no, forse più qualcosa di alcolico?- Schiocca la lingua, continuando a fissarlo, portandosi un dito sporco di cioccolato alla bocca e succhiandolo leggermente. - Ho trovato!  Un babà napoletano con crema pasticcera.- Si volge a guardare, infine, Kevin. - Tu sei sicuramente adatto a un Mont Blanc, così elegante..- borbotta.

- Aspetta!- lo ferma subito il Dottore - prima diccelo tu che dolce sei… qualcosa di duro che non si lascia scoprire facilmente e che alla prima occasione … si scioglie?- cerca la giusta metafora e Singy sembra capire.

- Vuoi dire che mi sono comportato un po’ duramente con voi e poi sono scappato? Forse sono un semifreddo al torrone… gelido in un primo momento, ma dolcissimo se si lascia andare un po’.... ma non stiamo più parlando di dolci, vero?-

- Io credo che non abbiamo mai parlato davvero di dolci. - gli sorride il Dottore.

- Ok, lo ammetto, ho sbagliato, però capitemi anche voi… mi vedo rapito da quattro persone identiche a me che non mi danno nemmeno uno straccio di spiegazione. - cerca di difendersi. - Comunque, questa Pasticceria non ha nulla di quello che ho consigliato, tranne il Mont Blanc. Quindi direi… una cheesecake multistrato per te, Dottore, che hai così tante sfaccettature, un brownie al cioccolato e peperoncino bagnato nel rum per Drinky e… una Foresta Nera è abbastanza oscura per te, Barty?- lo fa ridere il detective, seppur gli occhi di Barty siano fissi sul suo Secondo Signore Oscuro.

Lo sta mangiando con lo sguardo, seppur cerchi di non essere troppo palese.

 

Nel frattempo, è arrivato il cameriere a prendere gli ordini e Peter sembra essere attratto dal ragazzo. La vista dei suoi capelli biondi, lunghi fino alle spalle, leggermente legati con un nastro nero incorniciano il suo volto marmoreo, il suo volto é timidamente piegato verso il foglio su cui sta scrivendo e, mentre volta lo sguardo ceruleo su Peter Vincent che lui vede in vesti femminili non puó fare a meno di manifestare un certo rossore sulle gote. Gli occhi gli svolazzano audaci sulle tette che la donna di fronte a lui sta mettendo in mostra. É una fortuna, quindi, che il cacciatore di vampiri abbia fatto in tempo a risollevarsi e sedersi composto, protendendo leggermente il busto verso il bel cameriere. 

-Allora, cosa gradireste?- domanda il giovane con una bella voce calda, senza riuscire a spostare lo sguardo dalla meravigliosa donna davanti a lui. Peter si morde il labbro superiore nel modo più sensuale possibile, guardando il giovane con uno svolazzamento di palpebre. 

"Questa fottuta volta, mio caro fotti-cervello, non sarai tu a reggere quelle cazzo di redini! Porca puttana se é bello questo ragazzo ed è così alto che un pensierino me lo farei, cazzo!" Se la ride internamente Peter, iniziando un flirt di sguardi con il giovane. Si é perfettamente accorto che Kevin ha seguito ogni passo di quegli sguardi e si è irrigidito sul posto.

-Ci porti una cheesecake, una Foresta Nera, un Mont Blanc e… consiglieresti un brownie al cioccolato e peperocino, dolcezza? Molto affogato nel rum, mi raccomando.- si porta una mano al lato del volto prendendo un inesistente ciocca di capelli e arrotolandoli attorno al dito, prima di farli scivolare via, giocandoci leggermente, mentre arrotonda la voce in un palese tono più sensuale. Il tutto deve fare un certo effetto sul giovane, considerando il suo modo di deglutire e di arrossire, gli occhi puntati su quello che lui vede come una lei. 

-C-certo, signora!- borbotta il ragazzo.

"Porca puttana, quanto è timido!" sorride deliziato al ragazzo.

-Ottimo, allora portamene uno, per favore!- gli fa anche un occhiolino per buona misura.

- Hai ragione, Singy, qualche errore lo abbiamo commesso anche noi. - torna sul discorso principale il Signore del Tempo, nel frattempo, lanciando un’occhiataccia a Kevin.

 

- Hey, non guardare me, era tardi! - rimbrotta l’interessato, che ha ben altri grattacapi per la testa.

Non ero così geloso da quando in quel ristorante a Parigi il cameriere guardava la mia Jessica con troppa audacia… oh quant’è stato divertente fargli usare il detersivo per piatti come se fosse un collirio! Non posso fare la stessa cosa adesso… vero? Nessuno deve guardare così il mio Peter! Nessuno a parte me!

La sua mascella così irrigidita e gli occhi fulminanti verso il povero cameriere che non ha effettivamente fatto nulla di male. Per questo non sente il Dottore iniziare a parlare con il detective su quanto stia succedendo.

- Devi sapere che noi tutti proveniamo da universi paralleli dove…- dice il Dottore, iniziando la sua spiegazione con Singy, sotto lo sguardo ammaliato di Barty che si è imbambolato a guardare come il suo Secondo Signore Oscure muova le mani e la bocca immaginando come sarebbe se le muovesse su di lui.

Per fortuna il cameriere se ne va prima che gli possa arrivare  qualche ordine dal persuasore che puó peró prendersela con Peter, soprattutto perché sta seguendo con lo sguardo il biondo. 

-Porca puttana che culo, me lo fotterei che è una bellezza!- esclama Peter ad alta voce quando il biondino si é allontanato a sufficienza da non sentirlo. Il persuasore non riesce più a trattenersi, non dopo quell'esclamazione.

- Smettila di pensare a quel giovane e vieni qui!- ordina Kevin, praticamente ringhiando. Peter non sembra sentirlo, anzi si concentra ancora di più nel pensare al giovane, il che porta ancora più rabbiosa gelosia da parte di Kevin.

- Smettete di guardare quella donna provocante, tutti quanti!- si guarda attorno, arrabbiato. Se non puó controllare il suo Peter controllerá chiunque osi rivolgergli quegli sguardi di ingordigia.

Per fortuna il suo potere è ancora attivo.

- Smettete di respirare se anche solo osate guardare un secondo di più questa donna! - sbraita, non contento del primo ordine.

Peter sorride radioso a quelle parole "Allora è vero che ci tiene a me!" é il pensiero fugace che gli passa per la mente prima di un "Ė così fottutamente sexy quando dà ordini ad altri che non sia io, questo maledetto fotti-cervello… si merita un premio!" si alza e scivola a sedersi sulle gambe di Kevin.

Il persuasore sembra sorpreso nel sentire il piacevole peso del corpo di Peter sopra le proprie gambe, mentre lo va ad abbracciare per la vita con un braccio, stringendolo a sé. 

Peter Vincent, però, non è l’unico che sembra interessarsi nel sentire quelle parole, anche Barty allontana lo sguardo dal suo Secondo Signore Oscuro, per guardare brevemente Kevin, notando che Peter gli si è seduto in grembo.

“Perchè il mio Secondo Signore Oscuro non fa mai certe cose? Non dimostra mai di essere geloso quando si tratta di me… sarebbe così bello! Che cosa farei in risposta?” pensa, infatti, tornando comodamente a rivolgere l’attenzione al Dottore che sta ancora parlando, un nuovo sorriso sulle labbra.

Per qualche minuto, in effetti, nessuno guarda neanche verso il tavolo dove sono seduti. Il primo ordine di Kevin funziona nel migliore dei modi, tanto che Peter inizia a divertirsi nel volgere lo sguardo verso i passanti.

-Pare che non sverrà molta gente oggi, potevi non darlo il secondo ordine!- deride Kevin, solo per poter abbassare le labbra all’altezza del suo orecchio. Il persuasore non può fare a meno del brivido che gli corre per la spina dorsale.

Maledizione!” pensa, mentre sente Peter muoversi su di lui, quasi in ricordo tangibile di quanto fosse successo solo il giorno prima al Casinò. È una fortuna, quindi, quando lo stesso biondo cameriere si avvia verso di loro portando le ordinazioni. Per il piacere di Kevin sta fissando il vassoio quasi temendo di far crollare i vari dolci seppur sia ancora rosso in volto.

Il giovane fa in tempo a poggiare il vassoio al loro tavolo e a distribuire le ordinazioni prima di rivolgere lo sguardo verso la bellissima ragazza che gli ha parlato poco prima. È sorpreso nel notarla seduta sulle gambe di un giovane uomo di colore.

Peter, però, ha ben orchestrato il momento, sorridendo al giovane, anche se tiene un braccio avvolto attorno alle spalle di Kevin.

- Grazie, è stato…- si blocca, impedendosi di imprecare -...molto gentile. A che ora stacchi?-

Kevin si è irrigidito ancora di più fra le braccia di Peter nel sentire quelle parole, non accorgendosi del ghigno compiaciuto del cacciatore di vampiri.
Il biondo non si è nemmeno accorto di stare trattenendo il fiato, ammaliato com’è. Apre la bocca, ma non riesce a trovare le parole per rispondere davanti a quella che per lui è una visione.

- Ah, non fa niente. Ti lascio il mio numero quando ce ne andiamo.- Peter fa nuovamente un occhiolino al cameriere che inizia ad allontanarsi ancora troppo sorpreso per dire qualsiasi cosa.

Il primo  a crollare a terra svenuto, con un grande tonfo e il conseguente rovesciarsi del vassoio che reggeva, ora fortunatamente vuoto,  è proprio lui, come si poteva immaginare.

Kevin se ne compiace, mentre Peter sbuffa contrariato.

-Gli avrei potuto far perdere io i sensi, in tutt’altro modo!-

-Se vai avanti così l’unica occasione in cui ti permetterò di conoscerlo meglio… è al suo funerale!- ringhia Kevin, stringendolo più possessivamente a sé.

Il cameriere non è l’unico a perdere i sensi e a poco a poco seguono il suo esempio anche persone che, volenti o nolenti, hanno posato gli occhi troppo a lungo sulla donna indicata da quell inquietante uomo di colore così carismatico.

Peter guarda ancora male Kevin più per quanto sia successo con il cameriere che per altro, prima di prendere una forchettata di Mont Blanc e portarla alla bocca del suo fotti-cervello preferito.

- Così smetti di dare quei cazzo di ordini!- scherza.

Il persuasore apre la bocca, lasciandosi imboccare.

- Credevo ti piacesse quando davo ordini agli altri…- ride Kevin, una volta mandato giù, senza curarsi affatto delle persone che continuano a svenire attorno a loro.

- Non posso negare che sei fottutamente sexy in quei momenti.- si sporge dandogli un bacio sulla guancia, facendo bloccare Kevin sotto di lui.

- Per cos’era quello?- domanda perplesso, ma vengono interrotti dal Dottore che ha seguito tutta la scena delle persone svenute.

-Questa cosa non mi piace, non mi piace affatto!- salta dalla sua sedia il Dottore, cercando di rianimare le persone con il suo cacciavite sonico, che ovviamente non manca di ripristinare il corretto battito cardiaco di ciascuno dei malcapitati, che riprende i sensi.

-A me non dispiaceva vedere questi Babbani in difficoltà…- ammette Barty, al suo fianco. -Ma se qualcosa non piace a te, allora non piace nemmeno a me!- aggiunge con reverenza.

Il Dottore gli sorride, per poi farsi pensieroso.

-Sai, Barty, potresti fare qualcosa per me… voglio dire, potrei pensarci anch’io, ma ci metterei di più e dovrei toccare il viso di ogni persona…-

-Non prenderla nemmeno in considerazione come possibilità!- ringhia Barty, geloso al sol pensiero. -Cosa vuoi che faccia?-

-Secondo te? Fa’ dimenticare a tutta questa gente cos’è successo… cominciano a guardarci troppo straniti.-

-Niente di più facile,- ghigna fiero Barty, sfoderando la sua bacchetta e lanciando un Oblivion a tutto il bar.

-Dici che il cameriere non si ricorderà più di me?- domanda Peter a Barty.

-Molto probabile.- annuisce il Mago Oscuro, mentre riprende posto al tavolo con il Signore del Tempo.

-Cazzo, fottutissimo cazzo!- impreca il Cacciatore di vampiri, mentre Kevin se la ride.

-Bravissimo, Barty,- si complimenta Ten, facendolo gongolare. -A volte la vorrei anche io una bacchetta!-

-Mio Signore, se tu fossi ad Hogwarts metteresti in difficoltà il Cappello Parlante: sei astuto come noi Serpeverde, coraggioso come un Grifondoro, intelligente come un Corvonero e altruista come un Tassorosso,- mormora, guardandolo affascinato.

-Io ancora non ho capito che volete da me!- si lagna Singy, continuando a rimpinzarsi.

Kevin guarda fra Singy e il Dottore, decisamente spazientito.

- Basta, Ten! Gli stai parlando da ore e non si è risolto nulla! Ora me ne occupo io!- dichiara, prima di rivolgersi al detective. 

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I cinque fanno ritorno alla TARDIS con le pance decisamente piene e lo spirito di gruppo rinnovato.

- Ripetilo di nuovo.-  si accerta Kevin.

- Non fuggirò più da qui. Non sono in pericolo. Siamo tutti amici.- ripete Singy, come un robot.

- Potresti metterci anche un po’ più di brio, ma me lo farò bastare.- borbotta il persuasore.

Drinky osserva da lontano la scena, non ha voglia di avvicinarsi ai due. E’ decisamente irritato dal modo in cui interagiscono.

- Non vedo perché debba continuare a imporgli cose, gliel’ha già detto quando eravamo in pasticceria, anche basta, no? Cos’è tutto quel continuo stargli appresso?- digrigna i denti l'illusionista.

- Non mi serve neanche il Legilimens per capire che tu sia geloso marcio,- ridacchia Barty, al suo fianco. - Cos’è? Nemmeno un’ora che non ti controlla più e già ne senti così terribilmente la mancanza?-

- Cosa?! Semmai mi godrò ognuna di queste ventitre ore restanti di libertà! Insinuare che a me manchi quello sociopatico maniaco del controllo che mi soggioga a suo puro piacimento? Tu sei pazzo!- controbatte l’interessato, fingendo leggerezza, anche se ne sta risentendo il suo sculettamento. E’ così rigido che non riesce a lasciarsi andare.

-Oh beh, io sono pazzo!- fa spallucce il Mago Oscuro. -Ma non stupido.- aggiunge con un’occhiataccia.

-E comunque io non stavo parlando con te!- rimbrotta il cacciatore.

- Non dovresti pensare ad alta voce allora.- gli fa notare il Mangiamorte.

- E tu dovresti imparare a farti gli affaracci magici tuoi!- ha l’ultima parola l’altro e fa uno sforzo per trattenersi e non dirgli di peggio, perchè se lo ricorda quanto dolorosa possa essere la sua bacchetta.

Uh è vero, io ce l’ho un affare, magico o no, di cui occuparmi!” ricorda a se stesso Barty, in procinto di precipitarsi in camera sua a scoprire quale sia il regalo, ma poi si accorge che il Dottore ha già accumulato tutto l’occorrente al centro della console e si è tolto l’impermeabile e la giacca, arrotolando le maniche della camicia, pronto a darsi un gran da fare.

“Non ho mai visto il mio Secondo Signore Oscuro all’opera mentre il suo regalo lo posso sempre vedere dopo, ora non voglio perdermi un solo istante delle sue gesta.” fa un rapido calcolo delle priorità e si mette ad osservare il suo adorato al lavoro.

Un vero spettacolo per i suoi occhi. Il Dottore è praticamente inginocchiato a terra mentre lavora, le mani che si muovono veloci fra un oggetto e l’altro, prendendo, posizionando cavi e ruote dentate, controllando che sia tutto a posto. E’ un lavoro lungo, ma Ten ci si dedica con tutta la propria determinazione ad attenzione. Barty non riuscirebbe a staccargli gli occhi di dosso anche se volesse.

Kevin si è avvicinato al Dottore poco dopo che ha iniziato a lavorare, senza un vero intento di bloccarlo dalla sua attività, ricercando semplicemente delle risposte una volta sicuro che Singy non se ne andrà dal TARDIS.

- Ten, mi chiedevo… secondo te com’è stato possibile per me e Peter.. okay Drinky, - fa una pausa, sbuffando.

Preferisco decisamente chiamarlo col suo vero nome, Peter, è così bello come suono, quasi quanto Jessica… però Drinky si adatterebbe anche a lei!” si perde nelle sue congetture il persuasore, ma poi si accorge che il Dottore lo sta guardando in attesa che continui, le mani ancora posizionate all’interno del motore che sta costruendo.

-Dicevo… quella sera.. perché io e lui ci siamo incontrati nello stesso posto?- si decide a formulare quella domanda che ha in serbo da giorni.

Perché era scritto nelle stelle che i nostri destini si sarebbero incrociati e i nostri cammini separati sarebbero diventati lo stesso, fianco a fianco… accidenti, Peter, da quando cazzo sei così fottutamente sdolcinato? Hai bisogno di un po’ di casino, qualche mostro da ammazzare… e anche una bella dose di Midori!” fa le sue considerazioni il cacciatore di vampiri, che sta ascoltando la conversazione seppur non si sia ancora avvicinato.

- Speravo che qualcuno di voi me lo chiedesse, ci pensavo mentre impostavo le coordinate del nostro ultimo viaggio qui e mi sono ricordato di un particolare che mi era sfuggito. - li informa il Dottore, riprendendo a lavorare sul regalo di Barty, gli occhi puntati su quanto sta facendo. Si è accorto di Peter lì vicino e del modo in cui sembra si stia tenendo alla larga dal persuasore. - Quella sera, mentre io salvavo Barty, la Terra è entrata nell’orbita di Jotunheim, un pianeta catalizzatore di magia e la magia di cui è pervaso Jotunheim, combinata alla magia profana tua, Drinky, mentre ti esibivi nel tuo numero, e alla tua magia, Kevin, che si aziona ogni volta che ricorri al controllo mentale, che si, è frutto di esperimenti scientifici ma ammetterai che tanto normale non lo è. Le vostre magie, fittizie e anomale sono state assorbite da quel pianeta che in un frangente di tempo ha fatto coincidere i vostri universi paralleli, rendendoli uno solo e il medesimo, per quel breve frangente di tempo che ha permesso a Peter di entrare nel tuo mondo, Kevin.-

- Come può un pianeta possedere la magia? Io ho la magia, Hogwarts, noi Purosangue, ma anche i Mezzosangue, perfino i detestabili Sanguesporco ce l’hanno ma non uno stupido pianeta!- protesta vivacemente Barty.

Il Dottore interrompe la sua attività per voltarsi verso di lui, fulmineo, l’espressione sul suo viso molto meno gioviale del suo solito.

- Un pianeta non è mai stupido. Ritira subito quello che hai detto!- gli impone, lanciandogli uno sguardo per niente rassicurante.

Se possibile, le vibrazioni negative che emana lo rendono ancora più affascinante agli occhi del Mangiamorte.

- Perdonate la mia bocca impertinente, mio Signore!- si inchina a lui, remissivo, sognando a occhi aperti di punizioni che riguardano lui, il suo Secondo Signore Oscuro, un grande letto e molti pochi vestiti.

- Se la sua è una bocca impertinente, la mia che cazzo è?- si domanda Drinky, facendo ridere tutti quanti, perfino il nuovo arrivato, che comincia ad inquadrarli meglio.

- Almeno tu non offendi i pianeti!- sdrammatizza il Decimo Dottore, ora tornato al suo umore abituale.

- Mio Signore, pensate che io potrei produrre una magia simile a quel pianeta a cui ho negligentemente mancato di rispetto?- domanda Barty remissivo.

- Sei un mago così potente, amico mio, che non mi stupirei affatto se tu ci riuscissi. Forse saresti addirittura in grado di evocare qualcosa dal tuo stesso universo, se ti impegnassi al massimo delle tue possibilità- gli sorride il Signore del Tempo, riprendendo a montare i pezzi della slot machine personalizzata.

- Come la pozione polisucco, mio Signore? - si mette all’erta il Mangiamorte. Gli manca poter fare le pozioni da sé, se riuscisse ad attirare qualche ingrediente, magari...

- Ė un esempio, ma non sto dicendo che tu debba invocarla!- replica l’altro, intento nella sua attività.

- Magari potrebbe esserci utile quando andremo a prendere il secondo detective,- insiste Barty.

-Il secondo Detective?!- si acciglia Singy. - Ho capito! Siete rapitori seriali di investigatori, ma verrete smascherati prima o poi!-

-Senti, cosetto, ti avevo tolto la facoltà di porre domande, non costringermi a toglierti anche l’uso della parola! - sbuffa Killgrave.

Oh beh, io la mia detective l’ho rapita, anche se è stato per troppi pochi mesi…” rimugina, nostalgico.

-Ė sempre un faccia-come-la-nostra, solo che a quanto pare fa il detective anche lui come te… ora non farne un fottuto affare di stato!- chiarisce Drinky, soprattutto per contrastare qualsiasi tentativo di avvicinamento fra lui e Kevin.

Ma Singy non ha alcun interesse ad avvicinarlo, semmai sembra parecchio intrigato da quella notizia, la cosa lo fa già sentire meno solo in quella che lui considera una gabbia di matti.

- Quando andremo a prendere Alec, si chiama così, per la cronaca; so già cosa fare. - spiega a tutti il Dottore, mentre monta dei pezzi a una velocità non propriamente umana. -E, sai, Barty, ho preso ispirazione da te - aggiunge, ammiccando nella sua direzione.

- Ucciderai chiunque sia in quell’Universo così possiamo prenderci lui indisturbati, mio Signore? - va in visibilio il Mangiamorte al solo pensiero, la lingua che scatta fuori dalle labbra in modo incontrollabile.

Per poco il Decimo Dottore non fa cadere gli attrezzi che ha in mano.

- Uh! No, no, non così tanta ispirazione! - si gratta la nuca nervosamente. - Ma lo vedrai.-

Con nonchalance Drinky si avvicina a Barty.

- Sai, caro il mio mago col Pedigree, può anche darsi che ora Ten stia costruendo la tua agognata slot machine, ma al sottoscritto ha regalato un’arma di sua invenzione, tutta progettata da lui - si vanta l‘illusionista - Questo dimostra che è evidente che tenga di più a m… aaaaaaaaaaaaaahhhhhh!!!-

Non riesce nemmeno a finire la frase, perché Barty ha già estratto la sua bacchetta, non potendo perdonargli un simile affronto.

- Lui. Crucio. Preferisce. Crucio. Soltanto. Crucio. Me.- ribadisce glaciale Barty, fra una Maledizione Senza Perdono e l’altra, con Peter sdraiato a terra dal dolore.

Questa volta non è come essere morso da centinaia di vampiri, è peggio. Molto, molto peggio. E’ come essere pugnalato ripetutamente mentre si viene morsi dai vampiri.

-Barty, no!- tuona la voce del suo Secondo Signore Oscuro e il Mangiamorte come d’incanto si ferma.

- Che cos’ha fatto? Perché lo ha fatto? Non lo farà anche a me, vero?- si agita Singy. E’ terrorizzato, se le allucinazioni di Barty non fossero davvero allucinazioni e lui potesse fare davvero del male?

- Ho forse annullato la mia volontà che non devi fare domande, cosetto?- lo guarda torvo Kevin. - Aspetta un momento, è vero che l’ho fatto!- si ricorda.

- Ma comunque non facevo domande a nessuno, lo chiedevo a me stesso… - si difende il detective.

- Beh, non mi sta bene uguale!- controbatte l’altro, andando a soccorrere Drinky.

- Stavolta hai proprio esagerato…- borbotta il persuasore, coccolando un illusionista un po’ dolorante, tenendo un braccio sotto al suo Cacciatore solo per sollevarlo leggermente, le labbra vicino alla sua tempia.

- Ha avuto quello che si meritava! - ribatte orgoglioso Barty, incrociando le braccia.

- Non dico a te, mi riferisco a questo stupidone dalla linguaccia troppo lunga! - precisa Kevin, con Drinky che si riprende gradualmente.

- Mi sento come una fottuta patatina fritta nell’olio fottutamente bollente… tre fottute volte!- impreca quello, non lasciandosi neanche il tempo di riprendersi totalmente.

Il Decimo Dottore non si è perso un istante di quello che è successo e sa che deve correre ai ripari.

- Barty, va’ in camera tua!- gli intima il Dottore, indicando persino la porta con una mano lasciata libera.

- Ma Drinky mi stava dicendo che se hai fatto quel regalo a lui allora è lui il tuo preferito, - protesta Barty, tutto dispiaciuto. La sua voce è quasi piagnucolante. Quasi, affinchè non si possa dire che un Mangiamorte piagnucoli. - E poi tu stai costruendo, non mi mandare via… - quasi lo supplica.

- Io farò una pausa e starò fermo, - trova un compromesso il Dottore, leggermente esasperato - Ma tu fila in camera tua- si accerta.

Mugugnando qualcosa di incomprensibile, Barty si appresta ad ubbidire. Non ci pensa neanche una volta a contraddire o a ignorare un ordine del suo Secondo Signore Oscuro. Non lo farebbe comunque, non perchè controllato, ma perchè è il suo Signore.

Una volta raggiunta la sua camera, trae le dovute conclusioni.

Se sono nella mia stanza finalmente posso scoprire qual è il mio regalo!

Si precipita all’armadio, ma ci rimane davvero male quando aprendolo non trova nulla.

Tutti gli altri avevano un regalo nell’armadio… perchè io no?” si allarma, richiudendolo. “C’era e ora il mio Secondo Signore Oscuro me ne ha privato perché l’ho fatto irritare? Desidera davvero castigarmi in questo modo?” non si dà pace.

Non è giusto, tutti quanti hanno avuto il privilegio di avere qualcosa da lui, ne ho bisogno anch’io!” comincia a lanciare per aria gli oggetti nella stanza - non i fiori, quelli sono talmente belli che contrastano anche la sua rabbia da Mangiamorte contrariato- finché non lo fa anche con uno dei due guanciali, accorgendosi di qualcosa che la prima notte non aveva ancora notato.

Qualcosa di morbido. Qualcosa da indossare.

Forse un maglione? Fa un po’ tanto Weasley …” arriccia il naso, disgustato. “Ma da lui accetterei qualsiasi cosa!” si raddolcisce.

 

Dispiegandolo fra le sue mani scopre che quello che credeva fosse un maglione in realtà è una bellissima sciarpa verde coi bordi in argento, calda e avvolgente, data la sua eccessiva lunghezza.

Un imprinting rimasto dalla Quarta Rigenerazione del Dottore, evidentemente.

Ciò che cattura maggiormente la sua attenzione e lo porta al settimo cielo è una scritta luminosa e brillante che campeggia al centro, realizzata in un materiale non terrestre, forse sono frammenti di stelle, dove può chiaramente leggere ‘The Second Dark Lord’s favourite One

In fibrillazione, Barty la stringe a sé e poi se l’avvolge almeno due volte attorno al collo e ancora rischia di toccargli i piedi mentre si precipita correndo fuori dalla stanza.

-Sono il suo preferitoooooooo, io sono il suo preferitoooooooo, iooooo, il mio Secondo Signore Oscuro preferisce meeeeeeee!- continua a ripetere, mentre tutti lo vedono saettare da una stanza all’altra della TARDIS. E’ così eccitato che non gliene potrebbe importare di meno.

Il Dottore sfodera un sorrisone radioso, ha lasciato il lavoro sulla slot machine a metà ed ora è appoggiato al centro di controllo.

Gli è piaciuto!!!” pensa, felice.

Quando lo vede ricomparire in preda alla sua corsa di trionfo, il Signore del tempo allarga le braccia in segno di invito, ma Barty gli si butta letteralmente addosso, avvolgendo le braccia attorno al suo collo.

- Mio Dottore, grazie, grazie, non hai idea di quanto tu mi abbia reso felice!- lo bacia sulle guance, sul mento, sul naso e all’angolo della bocca mentre l’altro lo stringe a sé.

- Ah, quindi mi avete voluto qui con voi sulla TARDIS soltanto per reggervi il moccolo, coppiette da strapazzo!- sbotta Singy che ha osservato le scene fino a quel momento. Non è davvero arrabbiato, piuttosto si ritrova divertito dalla strana situazione.

 

Il silenzio si propaga nella stanza, tutti si immobilizzano come statue di sale sul posto, volgendosi a guardare il nuovo aggiunto.

Barty è ancora abbracciato al suo Secondo Signore, la sciarpa ben legata attorno al collo, qualsiasi cosa si possa dire non riesce a smetterla di tenerla addosso, sul volto  un’espressione di totale felicità, seppur i suoi occhi si siano spostati su Singy spalancandosi.
Il Dottore ha un sorrisone sul volto, seppur sia congelato sul posto, le braccia avvolgono il busto di Barty, tenendolo stretto a sé.
Gli altri due sono leggermente distanziati l’uno dall’altro. Kevin nel suo impeccabile abbigliamento elegante mostra uno sguardo che non ha nulla a che fare con il solito uomo sicuro di sé che indosserebbe quegli abiti.
Drinky è il più tranquillo, ha semplicemente spostato lo sguardo da Kevin a Singy. Non è sorpreso, quasi alettato dall'idea che qualcuno gli dia ragione, si passa incosciamente la lingua sulle labbra, sbattendo leggermente le ciglia.

 

Kevin è il primo a parlare, ancora leggermente scombussolato.

-Cosa? No, qui non c’è nessuna coppiett…- Inizia a dire, nel vano tentativo di ricordare più a sé stesso che al nuovo arrivato che lui è etero, decisamente etero.

-Dannazione, falla finita e chiudi quel cazzo di becco!- si esaspera Drinky, non sopportandolo più, facendo due ampie falcate verso il persuasore.

E’ a pochi centimetri di distanza quando lo prende per il colletto della camicia e lo attira a sé per un bacio che aspetta da troppo. Le loro labbra si sfiorano per qualche istante castamente prima che entrambi inizino a trasformarlo in morsi, le mani che circondano il corpo dell’altro nel tentativo di supremazia, in un bisogno totalizzante.

Barty è ancora abbracciato a Ten, il volto nascosto nel suo collo, inspirando il suo odore, le labbra a pochi centimetri di distanza dalla sua pelle.

- Sono carini, vero?- dice, prima di togliersi una spirale della sciarpa per avvolgere anche il Dottore e tirarlo più vicino nel calore emanato da quel prezioso regalo, la speranza che lasci parte del suo odore per quella stessa notte. -Ma noi lo siamo di più, mio Signore!-

Ė questione di pochi secondi prima che le note di ‘Love is all you need’ dei Beatles si propaghino attorno a loro.
Dapprima è solo il nuovo arrivato ad emetterle, ma poi la TARDIS stessa sembra approvare quell’idea, forse come a voler festeggiare assieme a lui le barriere che quei quattro hanno finalmente fatto crollare.

L’astronave funge un po’ da amplificatore e poi si decide a crearne un arrangiamento, se possibile, ancora più romantico. Singy ne canta una parte, dondolando.

-All you need is love

All you need is love

All you need is love, love

Love is all you need-

Questo prima di bloccarsi, colpito da un’amara consapevolezza, che la TARDIS sembra voler rispettare, interrompendo la musica nel medesimo istante.

-Sì, è vero siete carini… ma io mi sento così solo che credo mi rifugerò nella stanza delle torte!- se ne va sconsolato.


TBC

Amate Singy come lo amiamo noi, visto cos’ha fatto? Se non c’era lui a dar loro una svegliata erano ancora là a morirsi dietro a vicenda

Di certo Singy non merita di star solo a lungo… Ten lo ha annunciato chi è il prossimo in lista, tenetevi pronte… sempre che questi cinque non ci tengano impegnate ancora per un capitolo… mica è facile tenerli a bada… e abbiamo due Ineffabili che scalpitano in lontananza!!! XD
 

Speriamo che vi sia piaciuto e vi abbia strappato un sorriso, fateci sapere <3 <3

   
 
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