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Autore: Kagome    09/10/2020    3 recensioni
"Provarsi" l'anello del cugino era stata davvero una cattiva idea. Félix si ritrova a indossare tuta di spandex nera, maschera e orecchie da gatto, a dover tenere a bada un Plagg furibondo e un cugino fuori di sé dal panico. L'unico modo per potersi liberare dagli impicci e togliersi l'anello è... baciare Ladybug! Sì, avete letto bene! Ce la farà il nostro eroe a togliersi dai guai, dovendo contare su un "aiutante" estremamente maldisposto? Ladrien, Ladynoir, Adrienette, Adrien!geloso e... magari un pizzico di Felibug? Romance, Humour, un po' di Angst... e un dolcissimo reveal!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Felix Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Félix Noir

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Scritto da: Kagome aka JuliaFC

Copertina di: Rose Manley

Beta: Genxha e Maria Lace. Grazie mille!

Rinunzia Legale: Questa storia è basata su personaggi e situazioni creati da Thomas Astruc. “Miraculous - Tales of Ladybug and Chat Noir” (c) TS1 Bouygues, Disney Channel, Zagtoon, Toei Animation. Questa storia non è scritta a scopo di lucro e non è intesa alcuna violazione del diritto d’autore.

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Capitolo 1: Il Sigillo

Félix bussò delicatamente alla porta della stanza di Adrien e attese, ma non ottenne alcuna risposta. Bussò nuovamente, un po’ più forte, ascoltando con apprensione  il suono riecheggiare sommessamente nel grande corridoio. Quella casa gli aveva sempre dato i brividi. Era troppo grande, era tutto eccessivo. Una scelta degna di un narcisista come zio Gabriel, ma a lui davvero non piaceva. 

Aveva detto alla mamma di non venire. Aveva finto di dover svolgere corsi supplementari questo fine settimana, o di doversi allenare per un’imminente partita di basket molto importante, ma no: la mamma aveva deciso di trascorrere la festività di maggio a Parigi. 

Quindi ora lei era al piano di sotto, con l’intenzione di riprendersi la seconda fede nuziale che apparteneva alla loro famiglia e lui... beh, lui era di nuovo costretto a sorbirsi il suo dannato cugino. L’ultima volta che aveva visto Adrien già non era riuscito a sopportarlo, e allora Adrien ancora lo considerava un amico ed era stato felice di vederlo. Invece ora… temeva che la situazione sarebbe stata ben diversa. 

“Adrien? Ci sei?” L’eco della sua voce risuonò nell’atrio silenzioso, ma ancora una volta non ci fu alcuna risposta. Guardò dubbioso la guardia del corpo di Adrien, che stava impalato a lato della porta  con un’aria terribilmente annoiata. “Sei sicuro che sia in camera?” chiese seccamente, perché iniziava davvero a dubitarne. Il Gorilla fece spallucce e segnalò un gesto strano, come se qualcuno chiudesse la porta. ‘Ok... ma se è così, perché Adrien non risponde?’ pensò Félix con disappunto. Non è che avesse tempo da perdere (anche se in realtà ne aveva a palate).

Decise di aprire la porta e sbirciare con cautela all’interno. La stanza sembrava vuota. Chiuse la porta dietro alle sue spalle e fece qualche passo avanti, guardandosi intorno con attenzione. Sentì il rumore della doccia provenire dal bagno e sospirò. Solo suo cugino poteva fare la doccia a quest’ora del giorno, prima di cena. ma che cosa aveva in quella testa? Sospirò e iniziò a passeggiare in giro per la camera.

Prese un pallone da basket e lo lanciò senza nemmeno guardare il canestro alla sua destra, poi si avvicinò ai giochi arcade di Adrien. Provò a passare il tempo facendo una partita con quello con cui aveva già giocato in passato, sapeva che gli piaceva.

“Quella doccia sta durando un sacco di tempo”, si disse, sbuffando.

Passò davanti al letto di Adrien e vide i vestiti del cugino, ben piegati sul bordo del letto. Si guardò intorno per vedere se riusciva a trovare altro formaggio, come l’ultima volta. Sì, trovò una fetta di Camembert che puzzava terribilmente, all’interno di un armadietto vicino al letto del cugino (solo Adrien poteva avere l’idea geniale di mettere del formaggio talmente puzzolente in un armadietto. Gesù, il fetore nel momento in cui aprì l’anta gli diede quasi il voltastomaco. Ma come faceva Adrien ad avere gusti così rivoltanti?), lo mise in mezzo ai pantaloni del cugino e lo schiacciò nel tessuto, sorridendo nell’ammirare il risultato finale. Mentre annuiva alla vista di quello che aveva fatto e riaggiustava i vestiti per farli sembrare intatti, vide qualcosa che era stato appoggiato proprio in cima alla pila di vestiti cadere sul pavimento. Ovviamente gli prese un colpo. Cercò disperatamente per terra, cercando di scoprire cosa fosse caduto, e non riuscì a vedere nulla. Poi, dopo una lunga ricerca, finalmente lo trovò.

Era un anello.

Lo scrutò attentamente, cercando di ricontrollare se fosse per caso l’anello di zia Emilie, ma era sicuro di aver visto nuovamente la fede nuziale al dito di zio Gabriel. La seconda fede era al sicuro nella cassaforte dei Graham de Vanily, quindi no, non poteva essere quello. 

Diede un’occhiata più da vicino all’anello. Sembrava essere d’argento. No, aspetta... non c’era il simbolo caratteristico dell’argento, quindi forse era... oro bianco? Platino? A pensarci bene si ricordava perfettamente di questo anello. L’aveva visto molte volte al dito di Adrien nelle foto che tappezzavano non solo Parigi ma anche la stessa Londra. Quella pubblicità dell’acqua di colonia gli aveva rovinato la vita! Non poteva fare una passeggiata a Londra senza sentire le grida sommesse di qualche ragazzina stupida, o addirittura ritrovarsene qualcuna a corrergli dietro.

Era colpa di suo cugino se non aveva amici! Non ha avuto il tempo di fare amicizia, impegnato com’era a fuggire dai SUOI fan (femmine E maschi... ma vi rendete conto?). Doveva ammettere che qualche volta se n’era approfittato. Una ragazza molto carina aveva pensato che lui fosse davvero Adrien e aveva quasi accettato di uscire con lui, finché non si era accorta che lui non aveva proprio questo anello al dito. Aveva quindi deciso che non fosse Adrien e lo aveva lasciato lì come un idiota. Il pensiero di quell’occasione perduta gli bruciava ancora nelle viscere.

Forse poteva... si guardò intorno. La doccia era ancora in funzione. Quanto tempo poteva durare una doccia? Félix sospirò e guardò l’anello. Non aveva intenzione di fregarselo come aveva fatto l’altra volta con quello di Gabriel. In fondo non era un anello appartenente alla sua famiglia, e Félix non era un ladro. Davvero. Prendere in prestito, sì; riprendersi quello che apparteneva alla sua famiglia, pure; rubare proprio... no, grazie. 

Tuttavia, nessuno avrebbe potuto dire nulla se... lo avesse solo provato, giusto? Dopo tutto era solo un anello. Lo poteva provare e toglierlo subito e rimetterlo a posto, sui vestiti di Adrien. Nessuno l’avrebbe saputo.

Ma allora perché il cuore gli batteva all’impazzata? Era solo un dannatissimo anello! Félix si guardò di nuovo intorno ma, ancora una volta, la stanza era vuota e la doccia ancora in funzione. Diede all’anello uno sguardo deciso e se lo mise al dito della mano sinistra (visto che alla destra ne portava già un altro), con un gesto convinto.

Quello che successe dopo lo colse di sorpresa: non si sarebbe mai e poi mai aspettato che succedesse qualcosa del genere. L’anello sembrò avvilupparsi al suo dito, così stretto da diventare quasi doloroso da indossare. Félix entrò nel panico più totale e cercò di toglierlo, ma l’anello non si mosse di un millimetro. Era bloccato e sembrava pesare una tonnellata! Félix fece una smorfia mentre il sudore iniziava a imperlargli la fronte. E quando una luce risplendette dall’anello e qualcosa ne uscì, girandogli intorno e fermandosi proprio davanti al suo naso, lui gridò. 

“Che diavolo è?!? UN GATTO?”

"Non sei Adrien!” disse la creatura, con voce irritata. Parlava! Era nero, con grandi occhi verde smeraldo, orecchie e coda da gatto, e galleggiava. GALLEGGIAVA. Galleggiava nell’aria, cacchio!! E proprio davanti al suo naso!

"No, certo che non sono Adrien...” riuscì a dire Félix. 

La creatura sbatté le palpebre. E le sbatté di nuovo. Poi esplose in un urlo acuto e incontrollabile. “NOOO!!!! Sei quel mostro che ha offeso il mio Camembert qualche tempo fa! Che ci fai qui? E PERCHÉ INDOSSI L’ANELLO?” La creatura lo afferrò per il bavero e iniziò a scuoterlo in maniera incontrollabile. Per essere una creatura così piccola, era molto, molto forte! “Ma è una cosa terribile! Tikki non mi perdonerà mai! Sono bloccato con questo idiota e il suo stupido formaggio inglese insipido!! Voglio il mio Camembert!! Boooohoooohooooo!!” La creatura iniziò a volare in giro come matta, cercando di colpirlo alla testa con qualsiasi cosa gli passasse per le zampe.

“Ehi! Aspetta un attimo!” Schivò tre libri ma il quarto gli cadde dritto in testa. Se lo tolse e fissò la piccola creatura con astio. “Smettila! Ti dico di smetterla! BASTAA!” 

“IO VOGLIO IL MIO CAMEMBERT! NON MI DARAI LO SCHIFOSO STILTON!!!” Ogni parola era un CD che gli piombava in testa. 

“AHIA! Ho detto BASTA! Ma che cavolo dici?” Un altro CD lo colpì in testa perché non riuscì a spostarsi abbastanza in fretta. Si strofinò il bernoccolo e lanciò un’occhiataccia all’orribile creatura ossessionata dal Camembert: “E PER TUA INFORMAZIONE, creatura, il formaggio inglese è uno dei formaggi più raffinati al mondo!”

“Oh sì? Dimostramelo! Vivo da milioni di anni e sono un esperto nella degustazione del formaggio. Te lo dico e te lo ripeto, il formaggio inglese è INSIPIDO! Dovrai prendermi il Camembert, o morirò di fame! Dimmi, cosa ho fatto di male per essere costretto a vivere senza la mia Sublime Cremosità! Boooohoo!”

Félix era intento a evitare  una nuova ondata di oggetti che stavano cercando di colpirlo in testa quando la porta del bagno si aprì e apparve un Adrien sgomento, con un asciugamano avvolto frettolosamente sulla testa e un altro sul corpo ancora gocciolante.

“Non pensarci nemmeno!” sentì dire Félix mentre Plagg prendeva tra le zampe uno dei suoi trofei di scherma più voluminosi e pesanti e fluttuava verso di lui, con sguardo minaccioso. Ad essere sinceri, la vista di suo cugino inseguito per tutta la camera da quello che sembrava essere un erculeo e furioso Plagg lo divertì parecchio. Ma prima ancora che potesse prendere in considerazione l’idea di iniziare a ridere, Adrien ebbe una terrificante realizzazione.

'PLAGG?!'

Cosa ci faceva Plagg fuori dall’anello? E perché stava colpendo Félix? E aspetta un attimo... Cosa ci faceva Félix in camera sua?

Adrien tossì per attirare l’attenzione, ma i due parvero non sentirlo, quindi tossì di nuovo, più forte. Félix si voltò a guardarlo e un enorme librone gli cadde dritto in testa. Sebbene il pensiero che qualcuno avesse visto Plagg lo scioccasse e gli stesse dando i brividi, soprattutto contando che il qualcuno fosse suo CUGINO, che l’ultima volta che era venuto a Parigi aveva tentato di fare un patto con Papillon... mentre muoveva gli occhi tra il suo sconvolto kwami in lacrime e suo cugino, giustamente alterato, Adrien non poté trattenersi e iniziò a ridere. Félix era buffissimo.

“Che c’è di tanto divertente, cugino?” Félix si tolse il libro dalla testa con due dita e lo lasciò cadere a terra, poi lo fissò con astio mentre un Plagg in lacrime gli volava addosso. Adrien smise di ridere e lanciò a Plagg uno sguardo severo, cercando di mascherare il divertimento nella sua voce.

“Cosa ci fai fuori dall’anello, Plagg? Che succede?”

“Ora non dirmi che non ti avevo avvertito di non toglierti il Miraculous per fare la doccia. Ti avevo detto di stare attento perché chiunque poteva entrare, e in qualsiasi momento, ma no. Volevi farmela pagare per aver dato un odore… migliore ai tuoi vestiti!” piagnucolò Plagg, incrociando le zampe sul petto.

“Hai fatto cadere del GORGONZOLA liquefatto sulla mia camicia, Plagg! Mi ci sono voluti secoli per togliermi quell’odore terribile dal petto!” gli ricordò Adrien, accigliato.

“Sì, come ho detto, ho migliorato l’odore dei tuoi vestiti! Ma no… ti sei tolto l’anello per fare la doccia e questo DEFICIENTE entra in camera tua e decide di mettersi l’anello! E ORA MI TOCCA RESTARE CON QUESTO IDIOTA, HAI CAPITO QUANTO SIA TRAGICA LA SITUAZIONE?” Plagg sembrava avere il cuore spezzato e afferrò l’asciugamano di Adrien, e lo scosse, per assicurarsi che il suo portatore stesse capendo quanto la situazione fosse grave: “IL FORMAGGIO INGLESE È COSÌ INSIPIDO!!” Plagg iniziò a piangere disperatamente nell’asciugamano, mentre Adrien sospirava e gli accarezzava la testolina per confortarlo. 

Poi Adrien guardò Félix, impegnato ad aggiustarsi i capelli ormai arruffati dopo gli attacchi di Plagg. Glissando sui continui piagnistei di Plagg, marciò diretto verso suo cugino, afferrò la sua  mano destra, poi la sinistra, e lì… vide l’anello.

“Félix! Cos’hai fatto?” Alla fine il peso delle parole di Plagg lo colpì, proprio sulla testa, come un pesante blocco di cemento. “Prima fai finta di essere me, quasi mettendomi contro tutti i miei amici, l’ultima volta che sei stato qui. E ora mi rubi addirittura l’anello? Ma zia Amelie lo sa che sei affetto da cleptomania?”

Félix tirò via la mano da quella di Adrien. “Ti ho risparmiato la seccatura di guardare un video ridicolo con un gruppo di cretini che dicevano baggianate. ‘Blah blah blah.’ Oh, la migliore di tutti era, ‘Adrien ti amo, sono sempre qui se hai bisogno di me…’” Fece finta di battere le ciglia soavemente con le mani a forma di cuore.

“CHI L’HA DETTO?” Questa gli mancava. Afferrò il cugino per il bavero e lo fissò dritto negli occhi. 

“Ti piacerebbe saperlo, vero?” Félix disse con un sorrisetto: “È una ragazza molto carina...”

“ADRIEN! Concentrati! L’ANELLO!” sbottò Plagg urlandogli troppo vicino all’orecchio. 

“No, Plagg, mi deve dire chi l’ha detto! Lo voglio sapere!” sbottò Adrien, e il suo sguardo si fece duro nel notare il lampo divertito che aveva attraversato gli occhi di Félix. Suo cugino non gli avrebbe dato le informazioni che voleva facilmente... gli piaceva troppo prenderlo in giro. Lasciò andare Félix con uno strattone, e gli disse, cercando di non mostrare il suo turbamento interiore: “Va bene allora, non dirmelo. Ma magari mi puoi spiegare perché mio padre era... davvero arrabbiato quando tu e zia Amelie siete tornati a Londra. È stato di cattivo umore per un sacco di tempo!”

“Uhu...” disse Félix roteando gli occhi. Non era possibile che Gabriel potesse diventare ancora peggio di quanto già fosse normalmente. “E suppongo che se la sia presa con te! Che ha fatto, ti ha chiuso nella tua torre, Rapunzel? Adrien arrossì dall’imbarazzo e guardò Félix in cagnesco.

Non sono Rapunzel!”

“Sì, è vero. Hai i capelli troppo corti,” ribatté Félix guadagnandosi una seconda occhiataccia.

“Comunque non importa in fondo! Plagg ha ragione. Hai rubato il MIO anello! ” Tirò fuori una mano e gli indicò di avvicinarsi. “Ridammelo.”

“Mi piacerebbe tanto poterlo fare, ma non si toglie!” “Non è così facile, Adrien!” dissero Félix e Plagg all’unisono. Adrien guardò entrambi perplesso. 

“Vedi gattino, Félix non è il legittimo portatore dell’anello”, iniziò Plagg, con le orecchie appiattite sulla testolina e lo sguardo più triste che gli avesse mai visto. “Non puoi semplicemente indossare il Miraculous di qualcun altro senza pagarne le conseguenze.”

“Conseguenze? Di cosa stai parlando? Io volevo solo vedere come mi stava! L’avrei rimesso a posto!” Félix non sapeva cosa stesse cercando di insinuare quella creatura — Plagg, o qualcosa del genere. 

“Quali conseguenze?” chiese anche Adrien, facendo eco alle domande di Félix.

“L’anello non si sfilerà mai così, è stato sigillato.” Plagg tirò su col naso e iniziò di nuovo a singhiozzare. L’asciugamano avviluppato al corpo di Adrien era ormai bagnato fradicio. “Per rompere il sigillo, deve ottenere un bacio da Ladybug!” I singhiozzi di Plagg risuonarono nel silenzio della stanza, inconsolabili.

“CHE COSA?” sbottarono i due cugini all’unisono. 

“Sì. Un bacio di Codini, avete sentito bene. Perché pensavi che fossi così disperato, gattino? Codini è la ragazzina più cocciuta che abbia mai incontrato; sono bloccato con questo deficiente per il resto dei suoi giorni!!” I singhiozzi di Plagg echeggiarono nella grande stanza, contrastando stranamente con il silenzio proveniente dai due ragazzi, pallidi come stracci.

“Mi devo mettere seduto...” Félix si sedette sul bordo del letto di Adrien e continuò a fissare l’aria davanti sé, con gli occhi spalancati.
 


Nota dell'Autrice:
Ri-ciao a tutti! Eccomi qui con un'altra delle mie storie. Questa è un'idea che ebbi a Maggio 2020, mentre mi preparavo la colazione in cucina. Sì, lo so... le idee vengono nei momenti più strani vero? Beh, avevo appena visto qualche volta l'Anime PV di Ladybug e avevo letto alcune informazioni in materia, riguardo a come la storia originale sarebbe stata differente da quella che stiamo vedendo sul cartone, che Félix sarebbe dovuto essere lo Chat Noir originale e che nella versione originale non potesse togliersi il Miraculous a meno che non desse un bacio a Ladybug. Quindi mi ritrovai a pensare... e se si inserisse questa linea di trama all'interno della serie originale? Se Félix cercasse di provarsi l'anello di Adrien e rimanesse incastrato con l'anello finché non potesse ottenere un bacio da Ladybug? Quindi ecco la storia Félix Noir. Spero vi sia piaciuto il primo capitolo. So di avervi lasciato con un cliffhanger un pochino crudele. Lasciatemi un commento, fatemi sapere che ne pensate. Posterò il secondo capitolo nei prossimi giorni! Se siete curiosi potete leggere il continuo in Inglese su Ao3 o su FFN. Nickname JuliaFC. 

   
 
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