Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: Elena 1990    09/10/2020    0 recensioni
L'immortalità è un dono e una maledizione. Shadow e Knuckles lo sanno meglio di chiunque altro, e benchè la vivano in modo diverso, essa li ha uniti come non avrebbero mai immaginato.
In un futuro lontano e con una nuova minaccia alle porte, difenderanno il loro mondo. Devono. Lo hanno promesso.
Ma quanto vale una promessa vecchia un millennio?
E soprattutto, ciò che li attende è davvero un nemico come tanti?
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knuckles the Echidna, OC, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 22

Knuckles poggiò la propria mano sulla pietra nera ricoperta di nomi, e la parete davanti a lui si spostò, rivelando un passaggio. L'echidna scese le scale, fino ad arrivare nella camera segreta che custodiva il vero Master Emerald.
Poggiò una mano sulla superficie dello smeraldo, sentendone subito l'enorme potere.
- Per secoli ho lasciato andare i miei amici. Ho rispettato la loro volontà, e sono rimasto a guardare. Ho rispettato la natura ed il corso degli eventi, perchè li amavo tutti al punto da lasciarli andare. - chiuse gli occhi - E ora sono qui da solo, circondato soltanto da fredde pietre, a chiedermi se ho fatto la cosa giusta, finora e adesso. - riaprì gli occhi - Mi concederò il lusso di essere egoista, per una volta ancora, e sappiamo entrambi che non puoi fermarmi, perchè sono l'ultimo.- guardò il suo riflesso nella gemma - Tu hai bisogno di me. Come io di te.
Detto questo, lasciò la gemma e si allontanò per mettere in atto il suo piano.
Sperava solo di non sbagliarsi.

Shadow era seduto a terra quando accadde.
Aveva da poco lasciato l'ospedale da campo e rifletteva, all'ombra di un albero.
Qualcuno gli picchiettò la spalla e non appena alzò la testa, un pugno al muso lo fece cadere su un fianco.
- Avevi detto che l'avresti protetta!
Si massaggiò la guancia e guardò il riccio, senza replicare.
- A quest'ora la mia bambina sarebbe nella nostra tenda a fare colazione, se tu e quel pazzo di mio suocero non le aveste riempito la testa di scemenze!
Un calcio. Shadow si portò la mano allo stomaco, ma non reagì.
- Allora? Che hai da dire?
- Hai ragione.
Il riccio rimase in silenzio, sorpreso, mentre Shadow rimaneva in ginocchio.
- Avevo promesso di proteggerla e ho fallito. Vorrei solo poter essere io al suo posto.
- Per poi guarire con la tua fantastica rigenerazione? Eri al suo posto, Lifeform, forse eri messo anche peggio. Ma il tuo potere ti ha salvato. Se fossi come lei forse non avresti il suo coraggio. Ti batti senza temere la morte o il dolore e hai insegnato a mia figlia a fare lo stesso. E ora lei sta morendo, perchè non è come te!
Shadow si preparò a ricevere un altro pugno, ma non arrivò. Quando sollevò lo sguardo, Knuckles aveva una mano sulla spalla del riccio marrone.
- Basta.
Il padre di Tera si voltò - Tu sei quell'altro. L'altro maestro di cui Tera parlava. - lo guardò con odio - Vattene via, ne ho anche per te.
- Posso salvare tua figlia.
Il riccio scosse il capo - Cosa?
- Detesto ripetermi. E tu hai capito.
- Se è una specie di scherzo malato- Knuckles lo afferrò per le spalle e lo sbattè contro l'albero dove Shadow riposava fino a poco prima.
- Ti sembro uno che scherza? - gli occhi viola arrossati dal pianto scavarono in quelli nocciola del riccio. Knuckles sembrava provato, triste, e furioso. Quella rabbia quieta, risoluta e pericolosa che Shadow aveva visto poche volte in lui. In quello stato poteva staccare la testa del riccio senza preavviso, se avesse detto una parola sbagliata.
- Devo portare Tera al santuario dello smeraldo, ma le infermiere non mi fanno avvicinare alla bambina. Quindi ora tu andrai da loro e parlerai con i dottori perchè diano il consenso.
Il riccio strinse i pugni - E se non volessi?
- Entrerò là dentro, mi farò strada a suon di pugni, ribalterò i letti, lancerò il paravento fuori da quella finestra, prenderò in braccio la piccola e andrò da solo.
- Perchè non lo fai allora? - lo sfidò.
- Perchè sto cercando di essere gentile. - sibilò l' echidna. - Ma se proprio devo - lo lasciò e si avviò verso la tenta battendo i pugni.
- Aspetta! - urlò il riccio, tendendo una mano - Va bene, arrivo.

Il santuario con il Master Emerald non era lontano dall'accampamento. Non quanto il Comandante credeva.
La voce che il Guardiano aveva preso la bambina riccia per guarirla si era diffusa velocemente nell'accampamento, raggiungendo anche GUN e i suoi scienziati.
Knuckles non aveva impedito loro di seguirlo, stranamente, ma Shadow pensò che fosse troppo preoccupato per Tera.
Quando raggiunse la ziggurat, con il guardiano c'erano Lifeform, accompagnato da quei due ragazzini, e Selina, l'ufficiale a capo del dipartimento scientifico, in una delle rare volte in cui i tirocinanti la lasciavano in pace.
La sua collaborazione con GUN era rimasta segreta fino a poco tempo prima. Aveva iniziato a collaborare di nuovo apertamente con loro dopo l'attacco dei golem e per una ragione soltanto: lo smeraldo gigante.
Le voci su un'immensa fonte di potere nascosta su Angel Island circolavano all'interno dell'organizzazione fin dai tempi di Robotnik, ma nessuno aveva ottenuto le prove della sua esistenza.
Ora la prova era lì, davanti ai suoi occhi.
Knuckles faceva strada ai genitori di Tera, insieme al dottore e ad un paio di infermiere.
Shadow vide Nadia impallidire alla vista di Selina e all'improvviso ricordò perchè gli sembrava di averla già vista: la somiglianza tra loro era impressionante.
In quel momento però, lo preoccupavano di più i simboli sconosciuti di ocra rossa disegnati sullo smeraldo, sulle colonne e su tutta la cima della ziggurat.
Tera era tra le braccia della madre, avvolta bene in una coperta.
Knuckles salì le scale e sulla cima tese le mani alla madre - La bambina.
Lei la consegno, riluttante.
Knuckles si avvicinò con Tera al Master Emerald e per un' istante la guardò.
Immobile e pallida, quasi senza vita. Il suo cuore pianse al ricordo della riccia vivace e sorridente.
Si inginocchiò e la posò sul pavimento di pietra di fronte allo Smeraldo. Chiuse gli occhi e si concentrò, sforzandosi di liberare il proprio animo dalla marea di sentimenti negativi che lo affliggeva. Allontanò l'odio, il rancore, la tristezza, il senso di abbandono e solitudine, la rabbia e la paura di fallire, concentrandosi solo sull'immagine di Tera allegra e vivace, sulla sua risata e su tutti i momenti felici.
Un lieve sorriso comparve sul volto mentre sollevava le braccia.
- I servitori sono i sette smeraldi.
Il master emerald si illuminò debolmente.
- Il caos è il potere arricchito dal cuore.
Il bagliore si intensificò.
- Il controllo appartiene a chi unifica il caos.
La gemma brillò, tingendo le pietre di luce verde. Knuckles sollevò Tera sopra alla sua testa.
- Ridona la forza al cuore che si va indebolendo! Rinforza la presa sulla vita che sta scivolando!
La luce si fece così forte da inghiottire la loro figura. Chi rimase più indietro si coprì gli occhi.
Poi, dopo qualche istante, la luce svanì. Knuckles era ancora in ginocchio, ma questa volta teneva stretta Tera al petto.
Presto gli occhi viola incontrarono quelli azzurri e assonnati della riccia, con la differenza che ora avevano una sfumatura verde acqua intorno alla pupilla.
Knuckles sorrise - Ciao piccolina.
Vedendo il fagotto di coperte muoversi, i genitori corsero incontro all'echidna.
- Mamma?
La riccia quasi strappò il fagotto dalle mani di Knuckles e pianse forte stringendo la figlia, il padre che si univa stringendole entrambe.
L'echidna sorrise. Tera passò fra le braccia del padre e la madre si gettò al collo del guardiano, abbracciandolo - Grazie.. oh, grazie! - gridò tra i singhiozzi.
Knuckles non rispose, limitandosi a ricambiare l'abbraccio in modo distaccato.
Il dottore si era avvicinato nel frattempo, per controllare lo stato della piccola riccia, insieme alla scienziata.
Si tolse lo stetoscopio dalle orecchie e guardò la donna allibito - Le fratture sono sparite, non c' è traccia dell'emorragia interna. É come se non fosse mai successo.
- É incredibile.
- É meraviglioso!
Alexi corse ad abbracciare Tera e, dopo che la scienziata si era allontanata, anche Nadia li raggiunse.
- Hai salvato mia figlia. - disse il padre a Knuckles - Come posso ripagarti?
Knuckles fu lusingato da quelle parole - Vederla di nuovo allegra e felice è abbastanza per me. Ti chiedo solo una cosa: non incolpare Shadow. Ha difeso tua figlia fino alla fine, ha dato tutto ciò che poteva, incurante delle conseguenze. É anche merito suo se è ancora con noi.
Shadow, che fino ad allora era rimasto in disparte, non udì quelle parole, ma incrociò lo sguardo di Tera.
- Maestro Shadow! Stai bene!
Gli corse incontro e gli si gettò addosso tanto da farlo cadere seduto, abbracciandolo forte.
Shadow la cinse dolcemente, chiudendo gli occhi, godendosi ogni istante in cui la stringeva.
Knuckles li guardò è sorrise, la stanchezza evidente sul suo volto.
Fu allora che la terra cominciò a tremare.

Shadow si guardò attorno, stringendo Tera a sé - Che sta succedendo?
Knuckles si alzò - Il Master Emerald non ha più energia per sostenere l'isola. Salvare Tera e Silver l'ha esaurita fino all'ultima goccia.
Shadow sgranò gli occhi.
- Ma... così... - fece Alexi.
- Precipiteremo. - finì Nadia per lui.
- Sei impazzito, echidna? - urlò il Comandante - Ci hai condannato tutti!
- No, affatto. - replicò Knuckles e guardò Shadow - Avevi ragione: non posso salvare tutti. E così ho scelto.
Detto ciò tornò di corsa allo smeraldo, prendendo posizione proprio in mezzo ad un cerchio di simboli. Un cerchio analogo era lì di fronte, tracciato intorno al piedistallo del Master Emerald.
Knuckles alzò le braccia e recitò la formula. Fra le grida di terrore che poteva udire, sentiva la voce di Shadow che lo implorava di fermarsi. Il riccio corse da lui solo per venire respinto da una barriera di energia del caos.
Poi la luce avvolse tutto.

Quando Shadow riaprì gli occhi, l'isola era immobile, come sempre. Provò a guardare l'orizzonte, per cogliere segni di movimento ma nulla: fluttuava pigramente come se nulla fosse.
Gli scienziati erano fuggiti in preda al panico, insieme al Comandante e ai genitori di Tera. Erano rimasti solo Shadow, Nadia e Alexi.
Il riccio vide l'amico rosso steso a terra, con lo sguardo fisso nel vuoto.
- Knuckles! - urlò, correndo da lui.
- Shadow...
Lo prese tra le braccia, con gli occhi già lucidi - Che diamine è successo? Che cosa hai fatto? Stai bene?
- Te l'ho detto. Ho scelto.
- Ma che significa?
Fece per continuare ma il Guardiano lo zittì con un gesto della mano - Shadow, non ho molto tempo. Voglio che ascolti attentamente.
I ragazzi si avvicinarono piano, affiancando il riccio mentre Knuckles parlava.
- Esiste un rituale che un Guardiano può compiere, come ultima risorsa, per salvare l'isola ed il Master Emerald. Un rituale che gli permette di donare la sua energia del caos, la sua forza vitale, per ricaricarlo.
Shadow tremò, ma rimase in silenzio.
- Di solito, questo significa la morte per il Guardiano. Ma come tu sai, non è rimasto nessun altro echidna, nessuno che possa prendere il mio posto. Quindi...
- Il Master Emerald non può ucciderti. - mormorò Alexi.
- Esatto ragazzo. Ma... tutto ha un prezzo. - guardò Shadow, le palpebre pesanti - Dormirò. E non ho idea di quanto. Un giorno, un mese, cento anni. Non ne ho idea. - sorrise loro - Promettetemi, che proteggerete l'isola, e lo smeraldo. Che ne avrete cura, in mia assenza.
Alexi annuì - Lo promettiamo. - disse, pensando di avere l'appoggio di tutti.
Knuckles si volse a guardarlo - Non credere, che non me ne sia accorto.
Il procione inclinò il capo.
- So cosa manca dal mio archivio, ragazzo.
Alexi sentì la sua pelliccia gonfiarsi. Ma il guardiano non sembrava arrabbiato.
- Leggi la nota nell'ultima pagina. - disse, e fu allora che Nadia prese coraggio e si fece avanti - Maestro Knuckles, le ho provate tutte. Non riesco a sentire l'isola come fai tu. Non capisco dove sbaglio.
Knuckles ridacchiò, chiudendo gli occhi - Molto tempo fa, mi capitò di non riuscire più a sentire l'isola. Mi sforzavo, senza successo, e non capivo perchè non riuscissi più a sentire. Così, sono andato da mio padre, a chiedere consiglio e lui mi disse questo: “ Forse l'isola ti sta dicendo qualcosa che non vuoi sentire. Qualcosa di cui hai paura. - riaprì gli occhi e sorrise - Ho bisogno di parlare da solo con Shadow ora. - disse, sentendo la stretta tremante del riccio.
Nadia ed Alexi annuirono e lasciarono soli i due.
Il Guardiano cercò lo sguardo del riccio - Shadow...
Bastò.
Shadow affondò la faccia nella spalla del guardiano, stringendo i denti in un ringhio mentre le lacrime premevano per colare dagli occhi serrati. Certo, sapeva che non era per sempre, ma il pensiero di non vederlo più in giro, a guardia dello smeraldo, nel suo archivio, non sentire più la sua voce o il suo passo mentre cacciano insieme, e semplicemente non averlo al suo fianco, per chissà quanti anni a venire, sembrava insopportabile.
- Tu mi avevi promesso. - ringhiò - Mi avevi promesso. Non te ne puoi andare. Non ti lascerò andare!
- Shadow... ho bisogno che tu mi ascolti.
- No!
Knuckles gli passò una mano fra gli aculei, accarezzandogli la schiena - Sei il riccio più fiero e forte che io conosca. Nonostante tutto ciò che hai vissuto, ti sei rialzato, ogni volta. Con Maria, con Molly, con Rouge e Omega, con Sonic. Ti chiedo solo di essere forte ancora una volta. Una soltanto. - L'echidna guardava il sole oltre la spalla del riccio, che lentamente si spegneva ai suoi occhi come la fiamma morente di una candela. - Non è possibile evitare il compiersi della profezia. Ma questo... questo ci farà guadagnare un po' di tempo. Sfruttalo al meglio. - la mano si fermò e Knuckles chiuse gli occhi - Posso contare solo su di te, Shadow. Proteggi l'isola. Proteggi i ragazzi. Finchè non torno. Perchè non sarà per sempre, te lo prometto.
Shadow trovò la voce per replicare - Lo farò. E sarò qui ad aspettarti, Knux.
Il Guardiano ridacchiò - Sai che odio... quando mi chiami così.
Shadow pensò a quel che aveva detto, e sorrise. Una risata sottile trovò la via per l'esterno e per un attimo, un meraviglioso attimo, risero entrambi, insieme.
Poi la risata di Knuckles si spense, e quella di Shadow mutò in pianto.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: Elena 1990