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Autore: MarFu    11/10/2020    0 recensioni
Una raccolta di storie più o meno brevi scritte nell'ottobre 2020 seguendo la lista di prompt Changectober creata da Fanwriter.it.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mike aveva già bevuto qualche drink prima di entrare nel club. La musica era fortissima, i bassi gli rimbalzavano nella cassa toracica e le luci e i laser gli accentuavano il principio di mal di testa. Ma si lanciò comunque in pista.

La notò subito. Era semplicemente bella. E sembrava che volesse ballare proprio con lui. Le fece un cenno con la testa e lei si avvicinò. Cominciarono a ballare e, nonostante la discoteca fosse affollata, per Mike c'erano soltanto loro due.

Dopo un po', si trovarono faccia a faccia, fermi in mezzo alla bolgia, e Mike la baciò. Le loro lingue si incontrarono in un abbraccio ruvido, le loro labbra, premute le une contro le altre, erano umide di saliva e sudore.

Più la baciava e più gli sembrava strano. La sua lingue era stranamente ruvida, le sue labbra stranamente pungenti, la sua saliva stranamente densa. Ma gli piaceva e non voleva smettere.

A un certo punto lei si staccò, facendo piombare immediatamente Mike in un freddo abissale. Avvicinò la bocca al suo orecchio e gli disse «Io sto qui vicino.»

Mike non se lo fece ripetere due volte. Lei lo prese per mano e lo condusse fuori, nel freddo pungente della notte. Dopo qualche minuto di camminata giunsero alla sua casa, un piccolo appartamento in un palazzo basso e fatiscente. Mike non ebbe neanche il tempo di guardarsi attorno perché una volta varcata la soglia di casa lei gli gettò le braccia al collo e ricominciò a baciarlo.

 

Il mattino dopo Mike si risvegliò nel letto di lei, nudo, con un accenno di mal di testa, ma felice. Era stata la notte più bella della sua vita.

Scese dal letto e si mise i boxer, abbandonati sul pavimento dalla notte prima. Solo in quel momento si rese conto che non sapeva neanche come la ragazza si chiamasse.

«Ehi» provò a dire, ma gli uscì un suono gutturale, rauco. Doveva aver preso freddo la notte prima.

Ed effettivamente aveva una strana sensazione in bocca. Si sentiva la lingua ruvida e pesante. Pregò che la ragazza non avesse qualche tipo di malattia venerea.

Uscì dalla stanza da letto e si guardò attorno nell'unica altra stanza della casa, un locale piuttosto ampio che fungeva da cucina, sala da pranzo e soggiorno. Nessuna traccia della ragazza.

Accostò l'orecchio alla porta del bagno ma non sentì niente. Provò a bussare. Nessuna risposta. Allora entrò e trovò il bagno completamente vuoto.

La ragazza era sparita.

Raccolse il resto dei suoi vestiti dal pavimento della camera da letto e si vestì. Prese il cellulare e chiamò Alex, il suo migliore amico.

«Mike, amico, che fine hai fatto ieri sera?» gli chiese subito Alex.

«Lunga storia» fece per dirgli Mike, ma ancora una volta dalla sua bocca uscì un suono strano, una sorta di grugnito misto a un urlo e un lamento.

«Coso, prova a spostarti, ti sento malissimo» gli urlò Alex al telefono.

Mike si schiarì la gola sonoramente. Sentì una sensazione strana sul fondo della bocca e stabilì che doveva essere quello a farlo parlare così.

«Avevo qualcosa in gola, scusami» fece per dire, ma ancora una volta tutto ciò che uscì dalla sua bocca furono versi senza significato.

«Niente, ti sento ancora male» disse Alex al telefono, mentre Mike lo lasciava cadere a terra e correva in bagno.

Al posto della sua normalissima lingua rosa aveva una protuberanza deforme e rosso vivo, grande almeno il doppio di una lingua normale, piena di piccoli tentacoli che si muovevano indipendentemente. Dalla bocca cominciò a secernere una sorta di muco giallognolo mentre con le mani cercava di strapparsi via quella deformità.

Non capiva cosa stesse succedendo. Dov'era finita la sua lingua? Cos'era quella cosa che si trovava in bocca? Perché non riusciva a parlare?

Poi capì. Quando chiuse la bocca capì di aver già provato la sensazione che quella lingua gli provocava contro il palato. Ricordò quando aveva già assaporato quello strano muco che secerneva.

Maledì la ragazza della sera prima con tutte le sue forze e con un profondo, rauco ringhio alieno.

   
 
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