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Autore: Lacus Clyne    11/10/2020    3 recensioni
Una notte d'inverno. La città che non dorme mai.
Un'ombra oscura al di là della strada, qualcosa di rosso. Rosso il sangue della piccola Daisy.
Kate Hastings si ritrova suo malgrado testimone di un efferato omicidio.
E la sua vita cambia per sempre, nel momento in cui la sua strada incrocia quella di Alexander Graham, detective capo del V Dipartimento, che ha giurato di catturare il Mago a qualunque costo.
Fino a che punto l'essere umano può spingersi per ottenere ciò che vuole? Dove ha inizio il male?
Per Kate, una sola consapevolezza: "Quella notte maledetta in cui la mia vita cambiò per sempre, compresi finalmente cosa fare di essa. Per la piccola Daisy. Per chi resta. Per sopravvivere al dolore."
Attenzione: Dark Circus è una storia originale pubblicata esclusivamente su EFP. Qualunque sottrazione e ripubblicazione su piattaforme differenti (compresi siti a pagamento) NON è mai stata autorizzata dall'autrice medesima e si considera illegale e passibile di denuncia presso autorità competenti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Quando arrivammo all'abitazione di Ilian Tŭmen, la squadra del detective Wheeler era già all'opera, mentre l'agente Jones, sul posto da ore, ci aveva raccontato cos'avesse visto ed era stato rimandato a casa per riposare dopo il turno estenuante. Il corpo di Novak era stato recuperato. Stando ai primi rilievi, doveva essere morto da almeno un mese. Non ebbi il coraggio di guardarlo, ma sia Alexander che Wheeler lo fecero, senza nascondere il disgusto. Il direttore Tŭmen, tenuto sott'occhio dai poliziotti, attendeva nel salotto di casa. Quando ci vide entrare, sgranò gli occhi azzurri in un'espressione stravolta. Ai suoi occhi, dovevamo aver fatto le cose in grande.

Ilian Tŭmen. Sono il detective Maximilian Wheeler del III Dipartimento della Polizia di Boston. Il detective Alexander Graham, che lei ha già conosciuto, e la dottoressa Katherine Hastings. Spero che stavolta voglia raccontarci le cose per bene. – disse.

Tŭmen strinse i pugni sulle ginocchia, poi sospirò e ci fece cenno di sederci.

Mi dispiace. Ero spaventato. Vi ho detto che negli ultimi dieci anni avevo perso le tracce di Karolus. In parte è così. In linea di massima. A volte, si era fatto vivo, chiedendomi di aiutarlo economicamente. Non navigava in buone acque, sebbene fosse stato molto ligio nella gestione del suo denaro, sia in patria che qui. Quando lasciò il circo, ne aveva con sé tanto. Ma temo che a causa delle sue condizioni di salute, nel tempo avesse speso troppo. –

Da quanto si era ripresentato il tumore? – chiese Alexander, con un tono impassibile.

Circa tre anni, ma aveva avuto delle avvisaglie nel tempo. Non so quante, però. –

La postura di Alexander si irrigidì. – Lily Graham. Aveva tre anni. È stata la sua prima vittima, sette anni fa. –

Strinsi i pugni nel sentirlo parlare. Stentava a mantenere il contegno. Anche Wheeler era molto teso. Tŭmen lo guardò a lungo, senza parlare. – Mi dispiace. –

Quelle parole sortirono un effetto inaspettato e Alexander ebbe una reazione inconsulta, alzandosi di scatto e afferrandolo per il bavero della giacca color sabbia, sotto gli occhi dei presenti, che si mossero in allerta. – Non me ne faccio un cazzo delle tue scuse! Voglio la verità! Chi diavolo era Novak e perché ha ucciso mia figlia?! –

Alexander!! – urlammo all'unisono Wheeler e io.

Tŭmen lo guardò sconvolto, poi notò qualcosa e nei suoi occhi comparve la sorpresa.

Quel disegno... lei era un artista, detective? Non l'avevo notato ieri. –

Eh? –

Alexander allentò la presa, incredulo, poi risistemò il collo della sua camicia, affinché coprisse il tatuaggio. – Vaffanculo. – disse, scostandosi e fermandosi a qualche passo, in piedi.

Sospirai. – Signor Tŭmen. Lei forse non si ricorda di me, ma poco più di vent'anni fa, quand'ero piccola, sono entrata in contatto con Novak. Eravate a Shrewsbury, per uno spettacolo itinerante sul Mago di Oz. – spiegai.

Tŭmen rivolse il suo sguardo su di me. – A Shrewsbury... eri forse la bambina che si era persa? Ricordo che tuo padre fece il diavolo a quattro per trovarti. –

Annuii. – Sì... ero io... abbiamo ragione di credere che sia cominciata allora. Non ricorda di atteggiamenti strani da parte di Novak dopo quel momento? –

Sembrò pensarci su, poi annuì. – A volte si allontanava dal circo per ore, anche a ridosso degli spettacoli. Ma credevo che fosse un modo per prepararsi. –

E non era così? – chiese Wheeler.

Non sempre. Sparivano degli oggetti, perlopiù delle ballerine coinvolte nello spettacolo. Piccole cose, inerenti. Quando capii che c'entrava lui gli chiesi spiegazioni, ma disse soltanto che erano necessari per il suo spettacolo. Non accadeva spesso, quindi non andai oltre. –

Si ricorda se accadeva in concomitanza con il 21 maggio? –

Forse... non ricordo. –

Guardai Alexander e il detective Wheeler. Quest'ultimo assentì. Poi tornai a concentrarmi su Tŭmen. – Novak ha ucciso due bambine di tre anni. La prima, Lily Graham, sette anni fa. La seconda, Daisy Ross, lo scorso anno. Ha rapito un'altra bambina, Julie Dawson, a febbraio scorso e soltanto tre mesi fa, ha ucciso il mio fidanzato, Trevor Lynch. Abbiamo ragione di credere che questi omicidi siano legati a me, perché hanno a che vedere con date, eventi e relazioni che mi riguardano. –

Nell'ascoltare il mio racconto, lo sguardo di Tŭmen si fece distante, poi portò la mano al viso. – Non so cosa dire... –

Ci dica solo la verità. Cos'è accaduto a Novak? –

Attese qualche istante, poi tornò a guardarmi, in pena. – Era praticamente in fin di vita dopo la chiusura della struttura che gli somministrava un farmaco sperimentale, basato su un plasma speciale... a quanto mi aveva detto. Mi sono offerto di aiutarlo, gli ho proposto di andare in ospedale, ma mi ha detto che se l'avesse fatto, sarebbe stato preso. Non sapevo cosa ci fosse dietro... era quello che stai raccontando? –

Annuii e lui continuò, mortificato. – Se solo avessi saputo... Karolus è morto un mese fa, senza che potessi aiutarlo né alleviare il suo dolore. Ai miei occhi, si era consumato nella malattia. Prima di morire, mi ha chiesto di aiutarlo a sparire da questo mondo che non sentiva più suo. Ma io non sapevo cosa fare... mi sono spaventato e... ecco... mi dispiace tanto. –

Lei sarà incriminato per occultamento di cadavere, Tŭmen. – disse Wheeler.

L'ex direttore assentì. – Dopotutto, me lo merito... avrei dovuto fermare Karolus... –

Wheeler annuì, poi fece segno ai suoi, che fecero alzare e ammanettarono Tŭmen. Era molto alto e muscoloso, per essere un settantenne in pensione, ma d'altro canto, doveva essere una caratteristica di chi aveva votato la sua vita all'esercizio fisico e, non a caso, la ricerca di Jace l'aveva ricondotto a uno dei potenziali sospettati.

Ilian Tŭmen, la dichiaro in arresto per l'occultamento del cadavere di Karolus Novak. – dichiarò.

Prima che lo portassero via, si fermò a guardarmi. Il suo volto sembrava sereno, nonostante tutto. Come se anche per lui, la morte di quell'uomo fosse stata una liberazione.

Grazie. – disse soltanto, prima di essere condotto via.

Quando fummo soli, Wheeler massaggiò la tempia. – Quindi... caso chiuso? –

Alexander si guardò intorno, poi uscì. Lo seguimmo di lì a poco, trovandolo ad armeggiare con l'accendino e una sigaretta. Era troppo nervoso e non ci stava riuscendo. Era tanto che non ne toccava, almeno quando eravamo a casa. Il detective Wheeler lo aiutò ad accendere. Alexander tirò su una prima boccata e il fumo si disperse intorno a noi.

Alexander. –

Tutto. Avevo immaginato di tutto. Ogni singolo giorno avevo pensato al momento in cui me lo sarei trovato di fronte. Ogni volta, uno scenario diverso, perché quel bastardo era un cazzo di fantasma. E ora... ora non c'è più niente. Se n'è andato così. Mi ha fottuto. –

Però è finita. E questo significa che nessuno più sarà in pericolo a causa sua. – aggiunse Wheeler che, a sorpresa, gli fece compagnia accendendo a sua volta una sigaretta.

Mi ritrovai a tossire e lui agitò la mano a mezz'aria, per scansare la nuvoletta di fumo.

Comunque c'è ancora l'autopsia... senza quella le dichiarazioni di Tŭmen sono da dimostrare. Anche perchè ci sono troppi “non so” e “non ricordo”. – dissi.

E per quella dovremo attendere lunedì, dato che Selina aveva chiesto un permesso. Con Tŭmen in cella, significa che questi giorni serviranno per decomprimere. Credo che tutti ne abbiamo bisogno, dopo tutta questa storia. –

Annuii. Un agente ci raggiunse per informarci che i rilievi erano stati ultimati, ma che avevano bisogno che lui controllasse. Wheeler gettò il mozzicone a terra e lo schiacciò per spegnerlo.

Vi aspetto dopo in macchina. – disse, prima di allontanarsi.

Quando fummo del tutto soli, guardai Alexander. In un certo senso, capivo la sua frustrazione, dal momento che anch'io mi sentivo come se fossi stata privata di uno scopo all'improvviso. Però, dovevo anche ammettere che l'idea che il Mago non fosse più una minaccia mi rincuorava. – Cosa facciamo, ora? –

Alexander inalò l'ultimo tiro, poi spense il mozzicone ed espirò. Il suo sguardo si perse nell'azzurro di una giornata estiva. – Non lo so, Kate. So solo che non riesco a darmi pace. –

Sospirai. – Magari... quella verrà col tempo... ma in fondo, credo di riuscire a capirti... –

Quando si voltò a guardarmi, sentii prepotentemente il peso del non detto, delle parole di Trevor e realizzai, improvvisamente, il motivo di quella sensazione. Il mio cuore aveva ripreso a battere forte, ma evitai di dargli corda e mi incamminai. Avevo bisogno di chiarirmi le idee.

Kate? –

Al sentirlo pronunciare il mio nome trasalii e mi fermai.

Per tutto quello che hai passato... mi dispiace, davvero. –

Morsi le labbra e presi fiato. Incrociai le mani dietro la schiena e mi voltai.

Due scuse in un giorno. Alla terza, detective Graham, dovrà pagare pegno. –

Il suo sguardo si ammorbidì, poi annuì. – Torniamo a casa. –

 

 

 

 

 

**************************

Buona domenica! Parte breve, ma conclusiva, del X capitolo. Piccole precisazioni: Alexander ha sempre sospettato del legame di Kate con il Mago sin dal loro primo incontro. E... alla fine, il Mago altri non era che un malato terminale la cui vita si è spenta nel delirio. Anticlimatico, vero? Però, alle volte, ci sono casi destinati a non avere soluzione... oppure, chissà. Certo è che ora, rimane da scoprire cosa il direttore Tŭmen avrà da dire in sede ufficiale nei riguardi di quell'uomo che tanto ha condizionato le vite di Kate e di Alexander... e non solo. Forse. Chissà. Mai dire mai. C'è da dire che nel mentre, Kate e Alexander avranno a loro volta qualcosa in sospeso... e il prossimo capitolo è il mio preferito in assoluto! Parola d'ordine: decompressione!! Grazie per il sostegno e alla prossima settimana!

PS. Nella pagina del prologo ho aggiornato i link con i disegni e ora sono perfettamente visibili direttamente! :)

  
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