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Autore: Giuliacardiff    12/10/2020    1 recensioni
Scritta il 7-25-15
“Al mio capitano, Levi Ackerman”
Mio capitano,
Forse quando troverai questa lettera, io non sarò più con te. Forse sarò già morto, spero davvero che né tu né la mia dolce Leben abbiate visto la mia fine.
Lo spero davvero.
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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Mio capitano,
Forse quando troverai questa lettera, io non sarò più con te. Forse sarò già morto, spero davvero che né tu né la mia dolce Leben abbiate visto la mia fine.

Lo spero davvero.

Non voglio farvi carico del peso della mia morte ma forse sarà inevitabile.

Sai Levi, quando ho scoperto il sesso del nostro bambino, sono stato immensamente grato al destino per non avermi dato un maschietto.

Sai perché? Perché ero certo che così Leben non sarebbe stata come me. Sono certo che tu non possa capire, forse nessun umano ne è in grado, dopo tutto i mostri si capiscono a vicenda.

Alla nascita di Leben, quando ero solo ad occuparmi della sua nascita, mia madre mi ha guidato ed è stato grazie a lei che la nostra bambina è sopravvissuta. Per me non fu lo stesso.

In quelle fatidiche 24 ore sono morto. Il mio cuore ha smesso di battere, la vita mi aveva abbandonato ma fu grazie a quegl’attimi che riuscì a vedere il futuro.

Vidi Erwin che diveniva un vero padre nei confronti di Ludwig, vidi Leben volare in alto nel cielo …

Vederti guardarla pieno d'amore … sembrava surreale ma quello che vidi dopo … mi fece rabbrividire: vidi la morte dei miei amici, dei miei superiori, della mia stessa famiglia.

Non potevo sopportarlo.

Per questo, quando ripresi a vivere … feci ciò che avrei rimpianto meno. Leben era umana, beh almeno in parte, ma sapevo che non sarebbe sopravvissuta, che l'umanità non ce l'avrebbe fatta.

Non avrei potuto salvare tutti, ma avrei potuto spianarvi la strada, dandovi la possibilità di sopravvivere.

Quei soldati avevano ragione Levi, sono sempre stato un mostro e in quel momento l'ho compreso appieno.

Nel momento in cui misi nel petto di nostra figlia ciò che loro chiamavano coordinata. Nessuno doveva saperlo, nessuno doveva immaginarlo, in quel modo avevo condannato la mia vera razza e l'intera umanità a soccombere, tutto per dare una vita degna di essere vissuta a mia figlia.

Forza, deridimi, so che non capisci, ma quello fu il mio primo passo verso l’oblio. La coordinata avrebbe pian piano rubato la vita del suo primo contenitore per salvarne il secondo.

Sono felice di dire di aver dato la vita per mia figlia.

Perché anche se non lo avessi fatto, la morte sarebbe comunque venuta a reclamarmi. Sai in che modo.

È difficile ammetterlo, ma l'unica eredità lasciata da mia madre … fu una malattia umana: ero malato senza neanche rendermene conto e presto sarei morto, ma solo il pensiero che lo stesso sarebbe successo a mia figlia mi uccideva.

Tutto ma non quello.

Per questo presi quella mostruosa decisione.

Ti prego, odiami, so di aver commesso il più imperdonabile degli sbagli.

Tu che eri il più forte e io l'ultima speranza, come ho potuto tradirli in questo modo?

Ti prego, odiami, fallo come io mi sono odiato per anni.

Ti prego Levi, quando arriverà la mia fine, proteggi quella stessa umanità che io ho tradito e proteggi il mio più grande sbaglio.

È il mio ultimo desiderio.

Per favore, continua ciò che ho cercato di portare a termine e ti supplico …

Continua a vivere


 
Eren Jaegar






 
  
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