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Autore: lmpaoli94    12/10/2020    1 recensioni
Koga, dopo essere diventato un nuovo Superquattro della lega di Kanto, lascia il suo posto a sua figlia Nina come Capopalestra di Fucsiapoli.
Ma la ragazza non riesce ad essere forte e umile come suo padre e non perde tempo a usare la sua copertura di Capopalestra per i suoi loschi affari nascosti nella Zona Safari.
Ma durante la perlustrazione degli scout, la giovane ragazza scompare misteriosamente.
Che mai sarà successo ad una giovane ragazza indifesa che ama giocare con pokémon molto pericolosi?
E soprattutto, riusciranno a ritrovarla? Oppure sarà proprio lei a non voler essere ritrovata?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Koga, Misty, Nina
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Mentre Ash e Sasuke erano in ospedale mentre l’equipe di medici più specializzati stava ricercando una cura efficace contro il veleno contratto, Koga passeggiava su e in giù per i corridoi dell’edificio con al speranza di rivedere sua figlia durante un combattimento della resa dei conti.
“Non puoi nascondersi per sempre, Nina. Prima o poi ti troverò.”
Ma l’uomo assumeva sempre un’espressione pacata senza essere troppo preoccupato.
< Koga, come sta? > gli domandò Haruka ridestandolo dai suoi pensieri.
< Come sono sempre stato: in pace con me stesso. Perché? >
< Non è minimamente preoccupato per questa situazione? >
< No. Anche perché sono consapevole che questa storia finirà senza che nessuno si faccia del male… A parte mia figlia Nina. La mia vendetta di Ninja silenzioso avrà il suo effetto. >
< Che cos’ha intenzione di fare? >
< Ama così tanto la Zona Safari? Molto bene. Proseguirà i suoi allenamenti finché lo vorrò io e non tornerà mai più a casa. >
< E chi sarà il nuovo Capopalestra di Fucsiapoli? Tornerà lei? >
< Assolutamente no. Sarai lei, Haruka. >
< Che cosa? ma io non sono in grado di ricoprire un simile ruolo. >
< Questo lascialo decidere a me… Sei assolutamente in grado. Dammi retta. >
< Ma io… >
< Evita di discutere con me. Quando prendo una decisione su qualcosa, è difficile farmi cambiare idea. >
< Ok. Comunque adesso non è la faccenda più importante… Dobbiamo ritrovare sua figlia. >
< Non ci sarà bisogno di ritrovarla visto che l’ho appena adocchiata dalla finestra di questo paino. >
< Che cosa? >
Non riuscendo a credere alle parole di Koga, Haruka dovette guardare con i suoi stessi occhi.
< Ma che faccia tosta! È a piede libero come se niente fosse. >
< Mi sta aspettando per un’ultima sfida. Ed io non posso mancare. >
< Voglio venire con lei, Koga. >
< Mi dispiace, ma non è possibile Haruka. È una questione tra me e mia figlia. Nessuno deve entrarci. >
< Ma io… >
< Ha forse qualche dubbio che io non ci riesca? Anche perché se fosse così, al prenderei molto male… >
< Oh, no! Io credo che riuscirà a vincere. >
< Lo credo. Altrimenti sarei per sempre disonorato dalla carica di Superquattro… Tu rimani qui in compagnia dei due ragazzi. Sistemo mia figlia e torno, ok? >
< Va bene. >
Passando dinanzi a Misty e Borck, i due ragazzi non capirono che cosa stava succedendo.
< Nina è giù di sotto che sta aspettando suo padre. >
< Davvero? Allora dobbiamo andare anche noi. >
< No. Koga vuole rimanere da solo. >
< Allora ci tocca guardare la sfida dalla finestra. >
< Meno male che si riesce a vedere tutto… Ecco che è arrivato. Sono convinto che sarà una sfida entusiasmante > fece Brock elettrizzato come non mai.
 
 
Una volta raggiunto il giardino dell’ospedale dove Nina lo stava aspettando, Koga fissava la sua sfidante con sguardo serio ed enigmatico.
< Non capisco perché hai alzato un polverone di tale dimensioni facendo quasi uccidere due persone… Se volevi sfidarmi da subito, bastava che tu me lo dicessi. >
< Volevo essere pronta per questa sfida. Tutto qui. >
< Comunque voglio avvertirti che non avrò pietà di te. ti distruggerò come il mio nemico più acerrimo e ti spedirò alla Zona Safari in modo che tu non metta più piede fuori in mezzo a noi esseri umani. Mi hai capito? >
< Certo… Non preoccuparti, papà. Non riuscirai né a spaventarmi né a sconfiggermi. >
< Questo lo vedremo… A te la prima mossa. >
< Lo sai che sarà una sfida a colpi di ninja, vero? La sfida pokémon inizierà più tardi. >
< Va bene. Sempre che tu riesca a reggerti in piedi. >
Non riuscendo a sopportare la sicurezza di suo padre, Nina si accanì contro di lui con tutta la velocità e la forza che disponeva.
Ma non fu sufficiente per colpirlo.
< Brava Nina, sei molto veloce… Ma questo non ti basterà. >
Dopo averla colpita a tradimento, Nina cadde a terra battendo violentemente il ginocchio destro.
< Non dirmi che non riesci a rialzarti già da ora… Sarebbe un vero peccato. >
< No! Io non mi arrendo. >
< Infatti voglio che tu combatta fino allo stremo delle tue forze. Voglio vedere il sangue dentro e fuori di te. >
“Questo è il momento.”
Appena suo padre fu abbastanza vicino a lei, lo colpì violentemente nelle parti basse, senza però riuscire a fargli un graffio.
< Pensavi che io fossi così stupido? Allora vuol dire che non mi conosci abbastanza > fece Koga prendendola per le gambe < Peccato che non riesca a sollevarti. Mi sarebbe piaciuto vederti fluttuare da terra. >
< Mi potrai vedere lo stesso, sai? >
Dopo essersi liberata dalla stretta del padre, Nina gli assestò un colpo di karate dritto sulla guancia sinistra ferendolo lievemente.
< Allora? Ti è piaciuto? >
< Niente male davvero… Ma questa sarà l’ultima ferita che riuscirai a infliggermi. >
< E’ da vedere… >
Mentre Nina aspettava la prossima mossa di suo padre, non gli perdeva gli occhi di dosso.
“Che cosa starà pensando?”
< Attenta Nina… Questa volta non scherzo. >
Sparendo improvvisamente dinanzi a lei, Nina cercò di stare calma nascondendo la preoccupazione.
“E’ qui vicino. Me lo sento…”
Chiudendo gli occhi, Nina cercò di inquadrarlo.
Ma Koga era fin troppo veloce.
< Guardati le spalle!> gli gridò Koga.
Ma ormai era troppo tardi.
Il vecchio ninja gli assesto una moltitudine di colpi sulla schiena che la povera ragazza cadde a terra senza riuscire a rialzarsi.
< Ma come diavolo hai fatto? > domandò Nina dolorante.
< Hai ancora bisogno di molti anni per imparare simili tecniche. Non basta allenarsi con un gruppo di ninja pivelli per diventare esperta… A proposito dei tuoi amici, mi è giunta voce mentre stavo aspettando il tuo ritorno che sono stati arrestati alla stazione di Zafferanopoli mentre stavano provando a lasciare la regione. Come hai potuto abbandonarli? >
< Non avevo più bisogno di loro. Punto e basta. >
< Sei stata molto egoista, sai? Io non avrei mai fatto una cosa del genere… Ma ormai capisco che se anche sei mia figlia, io e te siamo molto diversi. >
< Bando alle chiacchere! La sfida corpo a corpo l’hai vinta tu, adesso ti sfido in un combattimento pokémon. Ah! >
Ma la povera Nina riusciva malamente a stare in piedi.
< Sei sicura che vuoi provare a combattere? >
< Certo! Non aspetto altro. >
< Va bene… Se permetti la sfida pokémon la decido io. >
< Che hai intenzione di fare? >
< Si sfideranno il mio Crobat contro il tuo. Vedrai che sarà una sfida interessante. >
< D’accordo, accetto volentieri! >
< Molto bene. Allora fuori i pokémon! >
Appena i due pokémon pipistrello uscirono dalle loro rispettive poké ball, si squadrarono a vicenda malamente.
< A te la mossa, figliola. >
< Attacco supersuono, Crobat! >
Senza perdere ulteriormente tempo, Nina pensò che il metodo più veloce per sconfiggere il Crobat di suo padre era confonderlo.
< Hai visto? Anche stavolta hai fallito miseramente > rispose Koga con ghigno malefico.
< Oh no… >
< Crobat, finiamo la pratica velocemente: attacco tossina. >
Una volta che il Crobat di Nina fu iperavvelenato, continuò ad attaccarlo con una serie di colpi che lo portarono a non rialzarsi più.
< Il tuo pokémon è stato messo K. O. in soli due mosse > fece Koga con tono serio < Mi dispiace per te Nina, ma hai perso. >
Non riuscendo a credere a quello che stava vedendo, Nina si crogiolò a terra in preda alla disperazione.
< Hai ancora molto da imparare, figlia mia… Ma hai ancora tutto il tempo del mondo. Sei ancora giovane e hai tutta la vita davanti. >
< Davvero vuoi spedirmi alla Zona Safari come se fosse una punizione da scontare a vita? >
< Te lo meriteresti, sai? Soprattutto dopo quello che hai fatto ad Ash è Sasuke. >
< E’ stato un incidente! >
< Un incidente causato da te, Nina… Non ci sono scusanti in questo frangente. >
< Che cosa dovrei fare allora? >
< Pregare che vada tutto bene e… >
< Koga! Koga! >
Il richiamo di Haruka risuonò in tutta il giardino come un acuto stridulo.
< Che succede, Haruka? >
< Ash e Sasuke sono fuori pericolo. Abbiamo trovato l’antidoto giusto. >
< Benissimo! Questa sì che è una bella notizia. >
< Si ristabiliranno tra qualche giorno. Adesso devono rimanere ancora un po’ in ospedale. >
< Sicuramente > rispose Koga spostando il suo sguardo verso una Nina afflitta e pentita.
< Nina, per questa volta ti è andata bene, ma la prossima… >
< Sconterò i miei peccati come meglio crederai, papà… >
< Stavolta chiuderò un occhio… Basterà che chiederai scusa ad Ash e Sasuke. >
< Sicuramente… >
< E per punirti in maniera molto lieve, Haruka sarà la nuova capopalestra di Fucsiapoli. Mentre tu avrai tutto il tempo per diventare più forte allenandoti regolarmente senza fare danni. Capito? >
< Certo, papà. >
< Bene. Adesso però vieni con me. >
ù
Una volta che Nina si ritrovò dinanzi ad Ash e Sasuke, il suo senso di vergogna prese il sopravvento.
< Mi dispiace > aveva cominciato a dire imbarazzata < Non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto. È stato imperdonabile. >
< Sicuramente > aveva cominciato a dire Sasuke < Ma adesso l’importante è che hai capito che con il veleno non ci si scherza. >
< Ovvio che no. >
< Tu che cos’hai da dire, Ash? >
Rimanendo alcuni secondi in silenzio, alla fine anche Ash acconsentì al suo perdono.
< Ma prima voglio sfidarti ad un combattimento di pokémon per riuscire a conquistare la medaglia anima. >
< Certo. Appena ti sarai ristabilito, combatteremo. >
< Molto bene. Non vedo l’ora > rispose Ash ritrovando il sorriso.
   
 
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