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Autore: Sonrisa_    13/10/2020    2 recensioni
[Writober 2020 - prompt 9: Rare-ship - PumpFic list di fanwriter.it]
[Arrivo in estremo ritardo, lo so]
[post chap 179]
Mentre si dirigono verso la villa, si osservano di sottecchi in silenzio, ciascuno perso in pensieri che vedono rispettivamente l’altro come protagonista.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Ayshe, Norman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa fanfic non era prevista: perché sono qui, per di più in ritardo estremo, allora? Perché qualche giorno fa Dreamer In Love mi ha portato a soffermarmi su una vignetta del capitolo 181 (da cui ho copiato spudoratamente la frase per il titolo di questa storia) e la voglia di scrivere qualcosa che avesse Norman e Ayshe come protagonisti è diventata impossibile da ignorare.
Buona lettura!


 
 
Ayshe, come tutti, cerca di ritagliarsi il proprio angolo in quel nuovo mondo e impiega poco ad individuare nel grande giardino della villa il proprio posto preferito, adatto per lei e i suoi fedeli compagni a quattro zampe; ma non è l’unica ad apprezzare l’esterno della villa. Non si stupisce che i bimbi più piccoli – e Don – invadano il giardino con eccessivo entusiasmo ogni giorno, ma rimane sorpresa dalla presenza discreta di Norman che appare a pomeriggi alterni, sempre su iniziativa di chi si ostina a infrangere l’isolamento dell’albino e di Ray, riuscendo a trascinare all’esterno almeno il primo per un po’ di tempo, prima che questi ritorni dal moro e da ricerche che paiono sempre infruttuose.
Quando Norman si trova lì, la ragazza ignora ogni sguardo che le viene rivolto e si ostina a sembrare sempre troppo presa dalla lettura dei propri libri per partecipare alle ore di gioco – Don e Phil non si arrendono e cercano di coinvolgerla quotidianamente con scarsi risultati – riuscendo a salvaguardare il proprio spazio vitale anche grazie al supporto dei propri cani.

Tutto cambia un pomeriggio di fine inverno, durante un turno particolarmente lungo e movimentato di acchiapparella che le concede calma e silenzio per un po': Norman spunta all’improvviso e le si avvicina con lentezza, quasi a volerle dare il tempo di prendere atto di ogni suo singolo movimento, tenendo le braccia strette al petto. Quando lui si trova a meno di tre metri da lei, la ragazza drizza la schiena e lascia che il libro le cada in grembo perché si rende conto che tra le braccia di lui c’è qualcosa che si muove.
«È un cucciolo che ho trovato vicino alla staccionata.» mormora piano Norman «Possiamo avvicinarci?»
La giovane lascia una carezza ai propri fedeli animali così da tranquillizzarli e poi annuisce, sporgendosi inconsciamente verso l’albino quando questi si china per mostrarle il cucciolo – quanto è piccolo! – che non smette di guaire. Ayshe si allunga ancor di più e, senza dire una parola, prende le mani di Norman e le guida, affinché riescano a tenere il cucciolo in una posizione più confortevole.
L’albino arrossisce e abbassa il capo: «Non riuscivo a capire perché continuasse a piangere.» ammette lievemente imbarazzato «Avevo ragione a credere che saresti stata la persona più adatta a cui rivolgersi.»
Ayshe non sa cosa rispondere, quindi tace e decide di alzarsi in piedi così da avvicinarsi ancora di più a Norman per osservare meglio il cucciolo.
«Vieni con me.» mormora, rivolgendo la parola all’altro per la prima volta
«Dobbiamo portarlo dentro: è affamato ed infreddolito.»
Norman pare stupito per qualche secondo – forse ormai arresosi all’idea che non avrebbe mai udito la voce della giovane –, ma poi sorride dolcemente e annuisce.
Mentre si dirigono verso la villa, si osservano di sottecchi in silenzio, ciascuno perso in pensieri che vedono rispettivamente l’altro come protagonista: Norman spera che pian piano la propria presenza possa essere almeno tollerabile per la giovane a cui ha sottratto ingiustamente l’affetto di un padre; Ayshe si rende conto solo in quel momento che i propri sentimenti di odio paiono essersi ormai sopiti e, forse, un giorno potranno anche sparire.

Sarà solo allora che la primavera potrà far sbocciare qualcosa di buono fra loro.
 
 

 
Credo in una coppia del genere? Nì, quindi partiamo benissimo, direte voi, diciamo che ci vedo del potenziale da non sottovalutare; ma sono cosciente dell'amore che Norman manifesta per Emma fino all’ultimo capitolo.
Penso di non aver nemmeno rispettato pienamente il prompt (perché di fatto non c’è un vero e proprio risvolto amoroso, ma solo l’accenno a ciò che potrebbe esserci) e ho il terrore di non aver rispettato l’IC dei personaggi, ma avevo il bisogno di pubblicare questa fanfic. Lo dovevo alla me di settimana scorsa che, entusiasta, ha abbozzato qualche riga di questa flash, credendo di poter scrivere chissà cosa con così poco preavviso e con altre milioni di cose da fare. :3
Sono una sognatrice priva della cognizione del tempo.
Grazie davvero di cuore a chi si è spinto fin qui ♥
A presto,
Marty

 
  
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