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Autore: kia84    13/10/2020    0 recensioni
Per Alec è il suo primo provino, non sa cosa gli riserverà il futuro.
Per Damon quel provino potrebbe essere il rilancio della sua carriera, non ha molte aspettative.
Cosa succederà quando si ritroveranno a lavorare insieme?
Due mondi diversi che dovranno imparare a coesistere l'uno con l'altro.
Sarà amicizia? Sarà amore? Sarà fan service?
Cosa si cela dietro il suo sguardo?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Behind your gaze
POV Damon

"Carino."

Questa fu la prima cosa a cui pensai appena posai lo sguardo su di lui. Era un ragazzo solitario, seduto un po' in disparte rispetto agli altri, che giocava con il suo cellulare. Si notava una certa timidezza in lui, non voleva mettersi troppo in mostra ma restare nell'ombra. Sembrava intoccabile e sulle sue, come se avesse innalzato un muro divisorio tra lui e le altre persone. Un muro forse troppo alto da riuscire a scavalcare anche per i più impavidi. Non dava troppo nell'occhio e di certo quella stanza era piena di ragazzi anche più belli e più spigliati che erano venuti con lo stesso scopo, eppure per qualche strana ragione non riuscivo a staccare gli occhi da quel tipo introverso. Mi incuriosiva. Alcune ragazze della troupe mi si avvicinarono per chiedermi qualcosa in merito ai provini ma non riuscii ad afferrare tutto in quanto continuavo a lanciare occhiate verso quello strano ragazzo come se fosse un magnete. Era più forte di me, cercavo di non dare troppo nell'occhio con il mio interesse ma inesorabilmente il mio sguardo finiva sempre verso la sua parte, finché notai che con quella finta indifferenza anche lui stava guardando me con la coda dell'occhio. Sorrisi divertito quando fu sgamato in pieno e tornò a guardare con troppo interesse il cellulare tra le mani. Era arrossito fino alle orecchie.

"Damon stiamo parlando con te! Cosa guardi?"

Quelle parole riportarono la mia attenzione alle ragazze di fronte a me che mi fissavano tra l'imbronciato e il sornione. A quanto pare ero stato beccato anch'io con le mani nel vasetto della marmellata. Ridacchiai imbarazzato sentendomi perforare la schiena da un paio di occhi curiosi. Cercai di contenere la voglia di girarmi ancora e incrociare il suo sguardo un'altra volta. La curiosità uccideva il topo e forse in quel momento di topi ce ne erano due.

"Niente, stavo vedendo quante persone ci sono per fare i provini. Sono molte."
"Si, la produzione ne ha chiamati molti per questo progetto. Sarà un successo se prenderanno il cast giusto che riuscirà a lavorare bene insieme."
"Damon per quale ruolo volevi proporti?"
"Per un ruolo secondario, ho letto il copione e sembra molto interessante."
"E' da un po' di tempo che non partecipi attivamente a una serie televisiva. Farò il tifo per te. Fighting!" la ragazza strinse i pugni in aria per incoraggiarmi ad andare avanti. Avrei avuto bisogno di tanta fortuna quel giorno per superare i provini.
"Grazie."
"La regista ci ha chiesto di fare un po' di foto ai partecipanti per il casting. Tocca a te."
"Ah va bene. Dove mi metto?"
"Visto che ti stavi guardando intorno perché non scegli qualcuno con cui fare qualche scatto? Lo abbiamo chiesto anche agli altri e visto che sei arrivato in ritardo manchi solo tu."
"Ok."

Annuii e mi girai guardando tutti quei ragazzi, feci un cenno di saluto ad alcune vecchie conoscenze ma il mio sguardo rimase puntato su quel ragazzo solitario che faceva finta di ignorarmi. Era come un richiamo. Non sapevo se qualcuno gli si fosse già avvicinato ma non indugiai ulteriormente e mi feci avanti senza perdere d'occhio la mia preda. Doveva essere lui. Alzò lo sguardo titubante e corrucciato su di me, quasi a voler dire che lo stavo interrompendo con i suoi affari, ma lo vidi spegnere immediatamente il cellulare e riporlo nella tasca dei jeans.

"Ciao, il mio nome è Damon. Piacere di conoscerti, spero di non disturbarti. Come ti chiami?" non gli strinsi la mano per paura che si spaventasse e scappasse via.
"Sono Alec, piacere. No, tanto sono appena morto." mi rispose lui stringendosi nelle spalle.
"A cosa stavi giocando?"
"A uno sparatutto ma non sono molto bravo. Perdo sempre e non riesco a superare questo livello."
"Se vuoi posso darti una mano, forse non sarò imbattibile ma penso che in due possiamo provare a capire come andare avanti. Ho giocato a molti sparatutto grazie al mio ex coinquilino. Ti va un aiuto?" mi offrii cercando di essere amichevole.
"Si grazie. Mi farebbe piacere."
"Come mai tutto solo?" gli chiesi guardandomi intorno nella speranza di trovare qualcuno della sua agenzia nei paraggi.
"Stavo aspettando il mio manager ma non è ancora arrivato, qui non conosco nessuno. E' la mia prima volta a un provino, si conoscono tutti tra di loro. Non è facile per me approcciarmi alle persone."
"Adesso conosci me. Baby non può essere messa in un angolo." sorrisi citando un battuta famosa di uno dei film tanto amati da mia madre.
"Non sapevo di essere sul set di Darty Dancing." ridacchiò lui divertito capendo al volo la battuta. Non tutti i giovani avevano mai visto i vecchi film, a quanto sembrava lui era una di quelle eccezioni.
"Tutto può succedere qui dentro, non hai ancora visto niente. Hai già fatto le prime foto?"
"Si alcune singole altre di coppia, ma non credo siano venute bene. Sono un po' nervoso."
"Io ancora non le ho fatte. Ti va di farle con me? Prometto di non morderti...al massimo ti farò fare il salto di Baby." lo provocai ammiccando con fare scherzoso nella sua direzione.
"Non promettere cose che non puoi mantenere." ribatté lui abbassando lo sguardo mentre le guance arrossivano lievemente. Era divertente prenderlo in giro.
"Te l'ho detto, non hai ancora visto niente. Vieni!"
Gli feci l'occhiolino e lo presi per mano, tirandolo su, per portarlo verso le ragazze che ci stavano aspettando mentre confabulavano tra di loro facendo dei cenni verso di noi. Cos'avevano in mente quelle due? Mi preoccupai appena fiutai aria di guai.
"Eccoci qua. Penso lo sappiate già, lui è Alec. Faremo qualche foto insieme. Iniziamo?"

Dopo i primi scatti un po' imbarazzati decisi di rompere il ghiaccio con qualche battutina che lo fece ridere e distese l'atmosfera tra noi. Le ragazze fecero alcune domande ad entrambi sulle nostre vite e sui nostri interessi, stavano venendo fuori delle cose interessanti e alcuni punti in comune che nemmeno potevo immaginare. Mi trovavo bene in sua compagnia, era come respirare aria fresca dopo essere stato per diverso tempo immerso in una densa coltre tossica che a fatica ero riuscito a togliermi di dosso. Restavano soltanto gli strascichi a tormentarmi ancora, non ne ero del tutto uscito come speravo. Tornai al presente e al mio compagno di scatti che, nonostante fosse ancora un po' impacciato, aveva iniziato a sciogliersi. Lo osservai meglio e notai che era piuttosto attraente non soltanto carino come pensavo all'inizio. Era poco più alto di me, capelli scuri ordinati in una rigida piega che sembrava pronto per un incontro di affari, i suoi occhi erano di un sorprendente castano intenso nel quale affogare. Aveva delle belle labbra carnose, sembravano succose ogni volta che rideva. Seguii i nei sulle sue braccia come se fossero un disegno astrale molto interessante, non era molto muscoloso ma aveva una bella corporatura soda anche se il piccolo accenno della sua pancia dava un senso di soffice. Ero tentato di toccarlo per capacitarmi della veridicità dei miei pensieri, ma mi fermai prima di fare qualche sciocchezza e metterlo in imbarazzo rompendo quella sorta di intesa che si era creata tra di noi. Ero un ragazzo a cui piaceva avere un contatto fisico con le persone con cui si trovava bene, era strano da parte mia avere quel tipo di intenzione verso una nuova conoscenza che non sapevo nemmeno se avessi rivisto dopo quel giorno. Quel pensiero mi rese un po' triste ma cercai di accantonarlo facendo un'altra battuta che lo fece ridere, mi piaceva il suo sorriso. Mi faceva venire voglia di continuare a stuzzicarlo solo per vederlo di nuovo. Quando ricevette un messaggio lo vidi adombrarsi un po' mentre faceva una smorfia spazientita. Ringraziai le ragazze e decisi di darci una pausa da tutte quelle chiacchiere, gli feci un cenno e mi seguì fino al posto dove lo avevo prelevato.

"Grazie...mi stavano un po' stancando ma non volevo sembrare cattivo."
"Figurati, non preoccuparti. Ti lascio riposare prima del tuo provino. Grazie ancora per le foto. Buona fortuna." lo salutai per poi dargli la schiena con l'intenzione di allontanarmi.
"Damon!" il suo richiamo mi fermò di colpo e sentii il mio cuore accelerare. Cos'era? Un principio di infarto? Mi voltai.
"Si?"
"Potresti...aiutarmi con il gioco? Forse abbiamo un po' di tempo prima di essere chiamati. Ti va?"
"Certo, sono tutto tuo." sorrisi dolcemente rincuorandomi di non dovermi subito separare dal mio nuovo amico.

Non seppi nemmeno quanto tempo passammo insieme a giocare con il cellulare e a ridere come scemi ogni volta che perdevamo una vita. Ci eravamo estraniati, esistevamo solo quello sparatutto e noi. Mi sembrava essere tornato adolescente. All'improvviso si fece avanti uno della troupe interrompendo il nostro gioco. Disse ad Alec di entrare nello studio due e a me di seguirlo nel giardino. Ci salutammo con un sorriso augurandoci il meglio e proseguimmo ognuno per la propria strada. Raggiunsi il giardino e salutai i presenti, mi misero davanti un copione e mi fecero provare alcune scene con Roy, un attore che avevo sentito nominare a più provini ma che non avevo ancora conosciuto. Lui stava provando la parte di uno dei protagonisti io in quel momento facevo finta di essere un suo ex che ritornava per cercare di riconquistarlo. Aveva del potenziale ed era bravo nella parte, recitai la scena al meglio delle mie possibilità e la ripetemmo varie volte di fronte la telecamera. Peccato che non riuscii a trovare alcun feeling con Roy per rendere la scena più fluida con qualche accenno di romanticismo. Ero sempre stato professionale nei miei ruoli e riuscivo a trovare sempre qualcosa su cui fissarmi per fingere di provare gli stessi sentimenti del personaggio che interpretavo ma in quel momento non ci riuscivo. Avevo troppi pensieri in mente ed ero preoccupato anche per il mio futuro. Quella poteva essere per me l'ultima chance per tornare a girare una serie televisiva e non potevo rovinarla in quel modo. Molti mi avevano chiuso le porte in faccia dopo quello che era successo, era stato il mio manager a convincermi a partecipare al casting per um ruolo secondario. Mi sarebbe bastato benissimo fare soltanto un cameo pur di tornare alla ribalta e non farmi sentire un fallito in tutto. Ci fermammo appena portarono un altro attore per darmi il cambio e io pensai che fosse tutto finito. Forse era meglio così. Forse era meglio tornare a fare gli ultimi servizi fotografici fissati nel calendario per poi cercarmi un lavoro in base al mio titolo di studio. Magari potevo insegnare ingegneria. Per fortuna ero riuscito a finire l'università in tempo tra una ripresa e un'altra, adesso stavo facendo il master. Brian, il mio manager, si fece avanti per darmi una bottiglietta d'acqua fresca. Lo ringraziai di cuore e bevvi una lunga sorsata come se fossi appena tornato dal deserto, la finii in fretta e mi ritrovai le mani vuote senza aver più niente da fare. Gli dissi che forse era meglio tornare a casa e che quel provino era andato male ma lui si rifiutò di ascoltarmi dicendo di aspettare ancora un po'. Tutto poteva succedere, dovevo essere solo paziente. Ormai questo era diventato un mantra che mi ripeteva ogni volta che non ricevevo belle notizie. Tutto il nervosismo degli ultimi mesi si fece sentire di colpo abbattendomi completamente. Cosa potevo fare? Già mi immaginavo tornare a casa a consolarmi tra le coccole del mio cane e una confezione di gelato al cioccolato. Forse ne avrei dovuta comprare un'altra? Improvvisamente si fece avanti una ragazza dicendomi che la regista mi stava aspettando nello studio due per provare un'altra scena. Non mi sembrava vero. La seguii facendo un lungo respiro per tranquillizzarmi ed entrai in quella stanza. La prima cosa che notai fu Alec davanti a una telecamera che si mordicchiava nervosamente le labbra, era come se cercasse di evitare il mio sguardo. Cos'era successo li dentro? Salutai la troupe e mi presentai  brevemente con rispetto verso di loro. Meg, la regista, l'avevo già conosciuta un anno prima durante un evento organizzato dalla produzione e mi aveva fatto una buona impressione. Si era complimentata per il mio lavoro e mi aveva augurato buona fortuna per la mia carriera, probabilmente non si ricordava di uno dei tanti attori che cercava di sfondare in quell'ambiente.

"Ciao Damon, te l'avevo detto che ci saremmo rincontrati un giorno. Ho visto che hai provato la parte con Roy in giardino. Come ti è sembrata?" esordì lei tutta allegra arrivando subito al sodo.
"Beh, forse avrei potuto fare di meglio e studiare di più il personaggio. Non si riesce subito ad avere una buona intesa sul set, ma Roy è un bravo attore." mormorai cercando una qualche scusa per non farle credere che fossi incompetente.
"Bene. Volevo proporti un'altra parte, solo per vedere come va. Ti dispiacerebbe provare?" mi disse lei scarabocchiando con convinzione qualcosa su dei fogli.
"Certo. Però non ho il copione."
"Non ti serve il copione. Vai ad intuito, mostrami il vero Damon."

A quelle parole mi prese il panico. Non avevo mai mostrato il vero me stesso durante un provino, men che meno sul set. L'unica volta che ho provato a lasciarmi andare avevo combinato un casino così grosso che per un lungo periodo non mi avevano più chiamato per fare i casting. Ero quasi finito nel dimenticatoio. Cosa dovevo fare adesso? Meg mi diede qualche vaga traccia sulla quale improvvisare la scena del bacio, annuii cercando di seguire le direttive quando in realtà fissai con la coda degli occhi Alec che sembrava sempre più nervoso e stanco. Incrociare quegli occhi da vicino mi mise in allerta ma mi concentrai sull'interpretazione e sulla mia esperienza lavorativa, questa volta doveva andare tutto bene. Era raro dover baciare sul serio qualcuno durante il casting, di solito facevano recitare parte dei dialoghi per vedere come interagivano tra di loro gli attori. Questa volta era diverso. Cancellai il resto dei presenti e tutti quegli occhi puntati su di noi, guardai solo lui. Era visibilmente nervoso e in imbarazzo, era il suo primo provino e voleva a tutti i costi superarlo ma non era facile per un tipo introverso come lui. Mi ricordava la mia prima volta di fronte le telecamere, mi assalì un moto di tenerezza verso quel ragazzo. Volevo aiutarlo, volevo fare in modo che risaltassero le sue capacità.

"Tranquillo. Guarda solo me."

Gli sorrisi dolcemente sussurrandogli quelle poche parole per ottenere la sua completa attenzione. Tornai serio e cercai di immedesimarmi nel personaggio, dovevo dimostrare il mio amore struggente in una sola scena senza dialoghi. Dovevo essere il più espressivo possibile in pochi attimi. Tornarono a galla vecchi sentimenti che ancora non riuscivo a dimenticare e cantai mentalmente una delle canzoni giuste per quella situazione. Optai per The blowes daughter di Damien Rice. Avevo un repertorio completo che mi aiutava a concentrarmi, la mia mente era come un jukebox sempre acceso. Ero pronto. Alzai lo sguardo verso di lui e mi tremò la terra sotto i piedi.

I can't take my eyes off of you
I can't take my eyes...

Cos'era quella sensazione? La sua espressione smarrita sembrava riflettesse la mia. Ero li per un motivo e doveva prevalere la professionalità, non stupidi e inutili pensieri fugaci che nemmeno capivo e che di certo non volevo analizzare. Mi avvicinai e gli misi una mano sulla guancia con fare possessivo mentre con l'altra mi aggrappai alla sua camicia. Cercai di esprimere disperazione e rimpianto e, mentre abbassavo gli occhi sulle sue labbra semiaperte, lo vidi deglutire a vuoto. Un leggero rossore fece capolino sulle sue morbide guance, nonostante la sua carnagione olivastra quel contrasto si vedeva chiaramente almeno per me che ero a un palmo dal suo naso. Annullai lentamente la distanza tra di noi fissando la sua bocca con desiderio, era arrivato il momento. Lo baciai.

"Sono nella merda!"

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POV Alec

Mi baciò e non capii più nulla. La pressione delle sue labbra sulle mie si fece più intensa, sentivo andare a fuoco il mio corpo. Senza nemmeno rendermene conto, chiusi gli occhi e mi aprii a quel bacio ricambiandolo con tutto me stesso. Era la prima volta che baciavo un uomo, era una strana sensazione...non negativa, solo diversa. Mi sentivo io diverso. Cosa stava succedendo? In un momento di lucidità e imbarazzo, lo spinsi via con il fiatone. Incrociai il suo sguardo e vidi qualcosa di indefinibile e profondo, mi ci stavo perdendo dentro. Cosa celava quello sguardo? Durò solo alcuni secondi che sembravano secoli, poi lo vidi ricomporsi e nascondersi dietro la stessa espressione amichevole che avevo conosciuto la prima volta che si era fatto avanti per le foto. Ero sconvolto. Come ci riusciva? Ero ancora agitato e imbarazzato per un semplice bacio dato di fronte a tante persone, il mio cervello sembrava fuso, e lui sembrava così tranquillo come se non fosse successo nulla di eclatante. Dovevo darmi una calmata, stava soltanto recitando e lui aveva decisamente troppa esperienza alle spalle per potersi paragonare a me. Lui si che era un vero attore.

"Bravi ragazzi, era quello che volevamo." applaudì la regista per attirare la nostra attenzione mentre la sceneggiatrice accanto a lei annuiva soddisfatta scrivendo qualcosa su dei fogli.
"Andava bene?"
"Meglio di quello che speravamo. Va bene, qui abbiamo finito. Vi faremo sapere quanto prima i risultati del casting. Grazie per il vostro lavoro, potete andare."

Salutammo la regista e la troupe e lo seguii fuori ancora intontito da quello che era successo. Osservai la sua ampia schiena solida che dava un senso di sicurezza. Le sue braccia muscolose e quelle vene, che risaltano e finivano sul dorso delle sue mani, mostravano una forza che era in contrasto con la persona sorridente che si era fatta avanti. Me ne sentivo stranamente attratto. I suoi capelli castano chiari erano in disordine ma sembravano soffici e avevano un buon profumo come se fosse appena uscito dalla doccia. Improvvisamente mi balenò in mente una breve immagine di lui che usciva dal bagno con ancora le goccioline d'acqua che gli scendevano dal petto muscoloso e un paio di occhi azzurri che mi fissavano profondamente. Alt! A cosa stavo pensando? Scacciai quell'immagine stringendo i pugni. Il mio cervello era andato in tilt! Si avvicinò un uomo per chiedergli com'era andata e Damon mormorò qualcosa di incomprensibile per le orecchie umane ma vidi l'altro annuire e stringergli una spalla. Mi sentivo strano assistendo a quel gesto confidenziale tra loro due.

"Damon!" lo chiamai all'improvviso cercando la sua attenzione. Non volevo fare il terzo incomodo ma volevo che guardasse solo me. Non ero mai stato un tipo che supplicava qualcuno di concentrarsi su di me ma era come se ne avessi l'esigenza con lui.
"Dimmi pure." un paio di fari azzurri si posarono su di me mettendomi in imbarazzo. Volevo la sua attenzione ma ogni volta che mi guardava sembrava volesse scavarmi dentro. Ero agitato.
"Per prima...scusa se a un certo punto ti ho spinto. Non..." stavo balbettando impacciato come un cretino. Abbassai lo sguardo prima di diventare un peperone. La mia maledetta timidezza usciva sempre nei momenti peggiori.
"Tranquillo, non c'è problema. Hai fatto la tua parte bene, quello richiedeva il tuo personaggio."
"Si...non ti ho fatto male vero?"
"Tranquillo ho la pelle dura. Scusami piuttosto se sono stato troppo irruento prima."
"Sei stato magnifico!" merda, lo avevo detto veramente in tono adulatorio. Che imbarazzo, adesso avrebbe pensato che fossi soltanto uno sfigato. Stupido Alec!
"Ah, grazie." mi sorrise lui grattandosi il collo di lato. Forse non ero l'unico a sentirsi strano. Sentii dei passi pesanti farsi strada verso di noi e mi girai di scatto per trovarmi davanti Paul che agitava una mano verso di me.
"Alec eccoti finalmente! Sono stato trattenuto dai soci e ho fatto tardi scusa. Ma ho parlato con la produzione. Com'è andato il provino?" ero infastidito dai suoi modi di fare ma non potevo farci niente.
"Tu sei il suo manager?" si fece avanti Damon allontanandomi di qualche passo da lui. Il suo tono freddo e calmo sembrava più feroce di una scenata piena di urla. Stava ancora sorridendo ma faceva paura, mi si rizzarono i peli sulle braccia. Nonostante la situazione strana, mi sentivo protetto.
"Si...tu sei Damon Williamson? E' un piacere conoscerti! Io sono Paul Ramirez." il mio manager allungò la mano per stringere la sua ma Damon non la considerò nemmeno. Era tosto quell'uomo.
"Si, certo. Dovresti prenderti più cura dei tuoi clienti e non lasciarli allo sbando senza nessuno accanto specialmente il giorno del loro primo provino. Non è professionale e Alec aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a calmarsi. Se non sai fare bene il tuo lavoro lascia perdere."
"Damon adesso dobbiamo andare. Ha chiamato Alice." l'altro uomo gli strinse il braccio, forse a volerlo calmare. Damon distolse lo sguardo e annuì.
"Va bene. Alec passami il telefono."
"Come...tieni." ancora smarrito, gli consegnai il cellulare dopo averlo sbloccato. Non capivo cosa stava succedendo. Lo vidi digitare frettolosamente qualcosa e restituirmelo in mano.
"Questo è il mio numero. Se avessi bisogno di aiuto o anche solo per parlare, chiamami. Non farti problemi. Ci vediamo. Buona fortuna."
"Buona fortuna anche a te." mormorai attonito stringendo forte in mano il cellulare come se fosse la cosa più preziosa al mondo mentre lo guardai allontanarsi seguito dal suo amico.
"Wow...quello era Damon Williamson! Non ci credo! Hai fatto il provino con lui?"
"Si. Lo conosci?"
"Chi non lo conosce nell'ambiente? Ha girato tre serie tv, era uno degli attori più votati dal pubblico, era il volto di due nomi grossi della pubblicità e spesso presente nelle copertine di riviste di moda. Era il sogno di tutti. Poi è successo quel casino e ha preferito allontanarsi dalla scena. Ha perso molti contratti, non lo chiamavano più. So che ogni tanto partecipa alle passerelle e a qualche servizio fotografico. Non so bene cosa faccia adesso, probabilmente qualcuno è stato clemente con lui se ha partecipato a questo casting."
"Cos'è successo?"
"E' una storia lunga, puoi trovarla su YouTube. Ormai è di dominio pubblico fin da quando era successo. Chi ci ha rimesso di più è stato proprio  lui, un po' mi dispiace ma così funziona questo mondo. Un giorno sei all'apice della tua carriera e il giorno dopo a mala pena ti riconoscono per strada. Adesso andiamo che abbiamo un po' di cose da fare."

Due sere dopo, finita la cena insieme alla mia famiglia, mi chiusi in camera e accesi il portatile. La mia mente era affollata da mille domande e curiosità tutte incentrate sulla figura misteriosa di Damon Williamson. Chi si nascondeva veramente dietro quello sguardo? Sembrava una persona complessa. Quando aveva affrontato il mio manager le mie pulsazioni erano aumentate di colpo, non me lo sarei mai aspettato. Mi sembrava di essere stato una quattordicenne in piena fase ormonale di fronte all'eroe del suo libro preferito. Stavo impazzendo. Da quando mi aveva lasciato il suo numero non facevo altro che fissare quelle cifre e il suo nome salvato, ormai lo avevo imparato a memoria. Non lo avevo contattato quasi avessi paura di scoprire che quel suo lato gentile e simpatico in realtà non esistesse per niente. Che fosse solo uno dei tanti personaggi inventati a tavolino che mostrava agli altri, perché quello che avevo visto finora mi piaceva davvero e speravo di non essermi sbagliato su di lui. Quel bacio mi aveva confuso del tutto e il suo sguardo subito dopo mi aveva fatto dubitare che fosse solo per la scena. Non aveva sentito niente? Ero io il novellino, dovevo imparare ancora molte cose come per esempio nascondere i miei sentimenti. Ricordando le parole del mio manager, aprii la pagina di YouTube e in automatico digitai il suo nome. Spuntarono tantissimi video che nemmeno mi sarei aspettato. Video di servizi fotografici, pubblicità, eventi pubblici, fan meeting, serie televisive, trasmissioni e persino video fan made con scritto miss you. Era diventato un'ossessione per i suoi followers, era amato da così tante persone che mi chiesi il motivo per cui aveva deciso di allontanarsi da quell'ambiente. Se eri sulla cresta dell'onda perché dovevi per forza scendere dalla giostra in corsa? La curiosità di andare oltre le anteprime e vedere uno per uno tutti quei video mi stava mangiando dentro. Volevo saperne di più, volevo conoscere di più quell'uomo che era entrato di colpo nella mia vita e che mi aveva dato una possibilità sia per la carriera sia per poterlo sentire ancora. Speravo che fosse sincero. Cliccai sul cursore per far scendere la pagina e mi imbattei nel volto di un ragazzo in lacrime. Cos'era questo? Cosa centrava con Damon? Mi avvicinai con il mouse al video ma mi fermai di colpo, mi stavano sudando le mani e qualcosa dentro di me stava lanciando l'allarme rosso. Non aprire! Mi sembrava di spiare nella vita di qualcuno invadendo la sua privacy. Era una cosa normale, lo facevano tutti verso la vita dei personaggi pubblici dove ormai il confine tra privato e pubblico non esisteva più ma, in quel momento, non riuscivo ad andare oltre. Non potevo farlo. Il suono di un messaggio interruppe le mie farneticazioni. Per un secondo mi aspettai di leggere il nome di Damon sul display ma poi mi diedi dell'imbecille perché ero il solo ad avere il numero, lui non sapeva il mio. Era tutto nelle mie mani, se solo avessi deciso di compiere il primo passo. Sospirando lessi il messaggio. Era Veronica, la mia ragazza. Durante le foto con Damon mi aveva cercato ma mi ero dimenticato di rispondere, erano passati due giorni e sicuramente era arrabbiata. Ero un pessimo fidanzato. Selezionai il suo nome e la chiamai. Rispose al primo squillo con tono lamentoso mentre in sottofondo si sentiva la musica alta.

"Come mai non ti sei fatto sentire in questi giorni? Com'è andato il provino?"
"Scusami, sono stato impegnato. Spero sia andato bene, mi hanno fatto provare tante volte con diversi attori. Adesso sono un po' stanco."
"Hai conosciuto qualcuno di famoso?" la solita domanda che mi faceva da quando avevo firmato con la mia agenzia.
"Damon Williamson, è piuttosto simpatico. Mi ha aiutato molto." senza quasi rendermene conto sorrisi a quel nome e sentii le mie guance scaldarsi. All'improvviso faceva caldo, andai ad aprire la finestra.
"Lui? Oddio! Ti consiglio di stargli alla larga. Non ha una bella reputazione e potrebbe infangare la tua se gli stai troppo vicino. Porta solo guai." quelle parole spensero il mio entusiasmo scurendomi il viso.
"Perché dici questo? Cos'ha fatto di male? Nemmeno lo conosci!"
"Basta, non ne voglio parlare. Adesso devo andare a cena con gli amici. Buona notte."

Perché all'improvviso si stava comportando in quel modo? Non riuscivo proprio a capirla. Il giorno prima del provino avevo declinato l'invito a cena con i suoi amici perché sarei tornato stanco a casa e lei si era infuriata dicendo che non avevo più tempo per stare con lei. Aveva ragione solo in parte, non era solo questione di tempo ma anche di voglia. Non volevo uscire con i suoi amici e quando finalmente riuscivamo a stare un po' insieme restava attaccata al cellulare a scattarsi selfie inutili. Era un'influencer su Instagram e spopolava su TikTok, era seguita da tanti followers e quindi il telefono era diventata la sua ossessione. Tra dirette e foto era una fortuna che non comparissi da nessuna parte sui suoi canali. Non volevamo rendere pubblica la nostra relazione specialmente adesso che avevo firmato con l'agenzia. Questo legame poteva essere di intralcio per entrambe le carriere. Raramente parlavamo di cose serie e sentivo che c'era qualcosa che mancava nella nostra relazione. Come se non andasse più da nessuna parte. Mi piaceva Veronica, le ero molto affezionato ma non mi suscitava più le stesse emozioni di prima. Improvvisamente l'immagine di quel maledetto bacio mi riaffiorò alla mente facendomi arrossire di nuovo. Dannato Damon e il suo bacio! Tornai a fissare quel ragazzo in lacrime al computer, forse la risposta di tutto stava in quel video postato un anno prima. Ero pronto ad affrontare tutto ciò? Il telefono squillò di nuovo, questa volta era il mio manager.

"Ciao, dimmi pure."
"Ho delle grandi notizie! Hai superato il provino, sei stato selezionato per fare uno dei protagonisti della serie. Congratulazioni!" mi urlò all'orecchio come se neanche lui ci avesse creduto fino in fondo.
"Oddio! Che bella notizia! Non ci credo! Ho superato il provino! Pensavo che fosse andato male!" esultai tirandomi in piedi mentre alzavo un pugno in aria in segno di vittoria.
"Si sono persino complimentati per la tua performance piuttosto naturale. La regista ha detto qualcosa sull'arrossire e sullo sguardo confuso...non mi ricordo bene altro. Domani devi tornare per provare altre parti del copione, non hanno ancora trovato tutto il cast. Solo gli attori principali."
"Sai già chi farà l'altra parte?" gli chiesi un po' in ansia nella speranza di sentire quel nome. Era l'unico che non mi aveva fatto sentire a disagio nelle prove.
"Non ci crederai mai! Damon Williamson! Proprio lui! Dovrò stare attento a come mi comporto prima di beccarmi nuovamente una sgridata. Questa serie sarà un successo! Adesso devo parlare con in capi, ti vengo a prendere domani mattina. Ciao."

Eravamo stati presi entrambi! Oddio! La regista aveva parlato di rossore e sguardi? All'improvviso andai a fuoco chiedendomi cosa avevano visto gli altri in quella scena. Durante quel bacio ero talmente perso che non mi ricordavo nemmeno di avere telecamere e pubblico di fronte a me. Non era successo mentre provavo con gli altri ragazzi, il nervosismo aveva prevalso su tutto. Cosa mi aveva fatto Damon Williamson? Corsi in salone per dare la bella notizia alla mia famiglia e finimmo di brindare tutti insieme al mio inizio di carriera. Non avevo mai visto mia madre così felice in tutta la mia vita. Voleva soltanto che i miei sogni si avverassero. Mia sorella Hope saltò come un canguro aggrappandosi alla mia schiena mentre mi urlava nelle orecchie che avrei baciato più ragazzi di lei e che avrei avuto la possibilità di ammirare quei corpi muscolosi. Non sapevo cosa risponderle. Avevo la ragazza e sinceramente non avevo mai fatto nessun apprezzamento sul corpo maschile finché non avevo visto quei bicipiti e quelle vene che mi avevano azzerato la salivazione. Era normale ammirare un modello come lui. Speravo ci fossero anche delle belle ragazze con cui condividere la scena e rifarmi gli occhi. Quando tornai in camera il mio primo pensiero fu per lui. Chissà come aveva preso la notizia. Si sarebbe trovato bene a recitare con me? Non riuscii più a trattenermi e selezionai il suo numero. L'attesa mi stava rendendo sempre più impaziente.

"Pronto?"
"Siamo stati presi tutti e due! Oddio...si, scusa. Sono Alec."
"So chi sei. Ti stavo aspettando." a quel tono di voce suadente le mie palpitazioni aumentarono. Come faceva a dire una frase così semplice e farmi immaginare tutt'altro? Avevo di nuovo caldo, per fortuna non poteva vedermi in quel momento.
"Scusa, forse ti sto disturbando ed è troppo tardi..."
"Non scusarti. Puoi chiamarmi quando vuoi, tranquillo. Mi fa piacere sentirti. Sei felice?"
"Non puoi immaginare quanto. La mia famiglia sta festeggiando. Tu sei felice?" lo sentii ridacchiare divertito.
"Mia madre sta ringraziando tutti i nostri avi e chiunque la possa sentire. Spero che i vicini non si lamentino troppo altrimenti domani farà il giro dell'isolato per distribuire torte fatte in casa come ringraziamento lasciando persino una copia delle mie foto, mentre si vanterà orgogliosamente della carriera di suo figlio. E' esuberante come donna ma l'adoro. Sono felice." lo sentii sorridere e di rimando lo feci anch'io.
"Dovremmo girare molte scene insieme. Devo ammettere che sono un po' nervoso a stare di fronte a una telecamera."
"Agli inizi è sempre così, pian piano ti ci abituerai. Devi solo restare concentrato sul tuo obbiettivo, seguire i consigli e dare sempre il meglio di te."
"Potresti darmi una mano? So che hai più esperienza e se mi aiutassi..."
"Tranquillo, sarò al tuo fianco. Lavoreremo insieme da oggi in poi. Prima però dovremo conoscerci meglio per iniziare a creare le basi del nostro rapporto. Dovremmo diventare piuttosto intimi, per le scene intendo."
"Già...intimi."
"Faremo un passo per volta e impareremo l'uno dall'altro. Non voglio metterti a disagio."
"Grazie, allora prenditi cura di me. Passiamo alle presentazioni. Piacere. Mi chiamo Alec Roberts sono del sagittario, mi piace nuotare e giocare ai videogiochi. Ho una passione per il cibo piccante e ho una sorella che pensa che diventerò un gigolò delle serie BL."
"Persino un gigolò? Dovrei preoccuparmi?" ridacchiò lui divertito.
"Non credo proprio."
"Piacere di conoscerti Alec, sono Damon Williamson e sono dei pesci. Mi piace la musica e mangiare gelato al cioccolato. Un po' mi fa pensare a te." dopo aver detto questo restammo qualche secondo in un silenzio imbarazzante mentre le mie guance arrossirono di nuovo.
"Il gelato al cioccolato? Sono così freddo?"
"Intendevo il cioccolato...come il colore della tua pelle e dei tuoi occhi e la sensazione di calore che mi dai."
"Wow...è la prima volta che me lo dicono." balbettai sentendo che il rossore era arrivato alle orecchie. Portai una mano alla guancia sentendola bollente.
"Sei in imbarazzo? Scusa non volevo, fai finta che non abbia detto niente." si scusò lui facendo marcia indietro e facendomi sentire strano.
"No Damon, va bene. A dire il vero mi è piaciuto. Tu invece sei come il cioccolato al latte, il contrasto tra le nostre pelli è interessante." lo sentii sorridere sollevato e sorrisi anch'io.
"Si specialmente visto che continuiamo a parlare di cioccolata, adesso mi è venuta fame. Ne voglio un po'! Peccato che è finita."
"Beh la prossima volta che ci vediamo te ne porterò una tavoletta intera."
"Mi stai già viziando?"
"Bisogna portare rispetto ai più anziani." lo presi in giro ridendo.
"Piccola peste!" rise anche lui divertito e un po' sorpreso.
"Sto scherzando."
"Si sta facendo tardi. Forse è meglio andare a dormire, domani dobbiamo svegliarci presto per raggiungere il casting e presentarci a tutta la troupe. Probabilmente faremo anche delle prime foto quindi dovremmo sembrare svegli e senza occhiaie."
"So che non riuscirò a dormire facilmente in questo momento. Possiamo parlare un altro po'? Di solito non parlo così tanto ma sono talmente eccitato che non riesco a stare zitto. Questo per me è strano, mi piace parlare con te."
"Tranquillo, a me piace ascoltarti. Sono qui. Non vado da nessuna parte."


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Ciao a tutti, non scrivo da un bel pò di tempo su questo sito e ammetto che mi mancava pubblicare. Spero che questa nuova storia vi piacerà. In realtà si basa sulla vita di due attori Thailandesi ma ho cambiato i nomi e ho dato libero sfogo alla fantasia da shipper ;)
Buona lettura
   
 
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