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Autore: lmpaoli94    13/10/2020    0 recensioni
Anni ’70.
In un piccolo orfanotrofio di una piccola città toscana, s’intrecciano le vite Lamberto, un maestro di 31 anni, e di alcuni bambini che hanno il bisogno di riscoprir la voglia di vivere dopo che sono stati abbandonati a causa della morte dei loro genitori.
Diverse storia ma con un obiettivo comune: ritrovare il sorriso in un piccolo edificio dove la tristezza ricopre un’esistenza troppo breve per essere sprecata in un modo ignobile e rancoroso.
Toccherà al giovane maestro riportare un sorriso a questi bambini dove hanno perso la speranza di vivere una vita che all’apparenza gli ha tolto tutto, ma non i sogni.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre la felicità e la serenità sembrava essere tornata in quell’orfanotrofio triste e pieno di odio, Lamberto si apprestava a concludere l’anno scolastico tra la tristezza dei bambini.
Infatti i membri della classe del maestro Rodari avevano scoperto che era stato chiamato ad occupare una classe nella sua città romana, lontano dai loros ogni e dia loro desideri.
< Maestro Rodari, la prego di non lasciarci. Non sapremmo che cosa fare senza di lei. >
Lamberto non avrebbe volito che potesse succedere tutto questo.
Era stato il loro padre adottivo negli ultimi nove mesi e lasciarli ad un destino diverso lo faceva stare molto male.
< Non ho ancora preso la mia decisione, bambini. Ma sappiate che la prenderò per il bene di tutti. >
< L’unica cosa che ci potrebbe fare felici è che lei rimanesse con noi. >
La voce dirompente di Lucio echeggiò in tutto il corridoio mentre il Preside Morotti chiamava l’ordine.
< Lucio, non hai nessun diritto di urlare in questo modo. >
< Invece ce l’ho eccome! Il maestro Rodari ci sta lasciando! E questo non deve accadere! >
< Lucio, nella vita di noi adulti arrivano decisioni molto difficili da prendere. >
< Perché deve andarsene via? Per caso non ci vuole più bene? >
< Assolutamente no. Non devi dire così. >
< Allora non ha nessun motivo per andarsene… E finché non sarà tornato sui suoi passi, non mi deve rivolgere mai più la parola. >
La tristezza e l’odio di Lucio sembravano aver avvolto di nuovo la sua anima.
I momenti trascorsi con il suo professore ormai erano un lontano ricordo e per cercare di non dimenticare tutti i suoi buoni propositi, decise di rifugiarsi nella casa sull’albero rinchiudendosi sotto lo sguardo attonito dei suoi compagni.
< Maestro Lamberto, perché Lucio non vuole scendere dall’albero? > domandò un bambino della sua casse.
< Perché è molto arrabbiato con me, Tiziano. >
< Ma com’è possibile? Nessuno riuscirebbe ad essere arrabbiato con lei, maestro. >
< Tranne per il fatto che ci vuole lasciare. >
La voce seria e decisa di Arianna riecheggiò nelle orecchie dei bambini come se fosse una bomba pronta ad esplodere.
< Maestro, è vero quello che dice Arianna? >
Tirando un sospiro di sollievo, il maestro Rodari si alzò in piedi prima di guardare la sua classe cresciuta e fiera di lui.
< Sono passati nove mesi da quando ci siamo incontrati. Ricordo quando i vostri sguardi tristi occuparono la mia mente vogliosa e spensierata.
dal primo momento che vi ho visto mi sono domandato: perché questi bambini si comportano così? Perché sono così tristi?
Non riuscendo a capire che cosa potesse essere successo, ho deciso di indagare fino in fondo.
Alla fine, dopo aver scoperto che era colpa di una donna che finalmente ha deciso di redimersi, ho capito che la vostra felicità e il vostro futuro lieto e spensierato non era così un’utopia.
Siamo cresciuti insieme e abbiamo capito che cosa significa vivere la vita a otto anni di età.
Voi mi avete cambiato radicalmente e questo non potrò mai dimenticarlo.
ma nel mondo ci sono bambini come voi che hanno bisogno di me e del mio operato ed è per questo che ho deciso di riflettere su una possibilità che può ricondurmi a casa.
Lucca è una città bellissima e mi sono trovato davvero benissimo qua in mezzo a tutti voi.
Vi prometto che non vi dimenticherò mai e che sarete per sempre nei miei cuori. >
Mentre un velo di commozione invase gli occhi dei piccoli bambini, il Preside Morotti si levò con un bellissimo applauso dopo le belle parole che aveva dichiarato ai piccoletti della sua classe.
< Quindi queste sono parole di addio? > domandò Arianna.
< Non è ancora detta l’ultima parola, Arianna. Lamberto è ancora qui con noi. Quindi io consiglierei di pensare solo ed esclusivamente al presente… Ma prima vorrei poter parlare con lui. Da uomo a uomo. >
< Farete dei discorsi da adulti molto violenti? >
< Assolutamente no > rispose frettolosamente il Preside < Sotanto che dobbiamo mettere in chiaro una cosa. Potete lasciarci soli? >
< Va bene. Ma vedete di non metterci troppo, ok? Andiamo bambini. >
Mentre la classe del maestro si disperse per tutto il grande giardino, il Preside Morotti si sentiva ancora molto affranto dopo il bel discorso di poco fa’.
< Se lei ci dovesse lasciare, sappia che ci sarà sempre posto qui per lei. Non la dimenticheremo mai, Maestro Rodari. >
< Sono felice di sentirglielo dire, Preside Morotti. Ciò vuol dire che nella mia vita ho fatto qualcosa di buono. >
< Perché? Ha forse pensato il contrario? >
< Certe volte ho pensato che non ho mai preso le decisione adatte nel corso della mia vita. Come ad esempio abbandonare i miei cari e tutti i miei amici che avevo a Roma solo per incorrere in un’avventura in una piccola città che fino ad un anno fa’ credevo non potesse esistere. Ma adesso sembra tutto diverso nella mia vita… Mi sento molto più maturo grazie ai mezzi che lei e tutti gli altri docenti avete fatto in modo che io potessi avere. Senza il vostro aiuto, i bambini non avrebbero mai ritrovato la serenità che cercavano da soli. >
< Non sia modesto, Signor Rodari. Lei ha cambiato il nostro modo di vivere. Senza di lei, questo posto sarebbe caduto in disgrazia… E credo anche che non potremmo fare a meno di lei. Quindi, da Preside dell’istituto e da uomo che ha ancora il coraggio di capire i bambini, le chiedo di rimanere qui con noi. Ma non come maestro, ma come una luce di speranza per noi e per tutti i bambini che verranno accolti nel nostro istituto. >
< Preside Morotti, lei mi sta dicendo di rimanere a vita qua da voi? >
< E’ riuscito a cambiare la vita di tutti noi, anche della Rettrice Guarini. Non l’ho mai vista così felice e fiera del suo lavoro. Nemmeno quando era giovane come lei. La prego: se deciderà di lasciarci definitivamente, è molto probabile che gli sforzi che ha fatto in questi nove mesi, risulteranno vani. >
< Non dica così, Preside. Ora sapete quale è la vostra retta vita. Io ho solo fatto il mio dovere. >
< Ne è sicuro? Eppure sembra di essere tornati al passato… >
< Perché pensa questo? >
Perché ho visto Lucio tornare ad essere il bambino riservato di un tempo. Sa meglio di me che questa solitudine potrebbe portarlo alla distruzione. >
< Lucio deve capire che nella vita ci sono scelte molto difficili come questa. Io non potrò mai rimanere accanto a lui per tutta la vita. Sono solo il suo insegnante. >
< Non è un semplice insegnante per lui: lei è il padre che non ha mai avuto. >
Quelle ultime parole, quelle parole piene di commozione e di riflessione, avevano fatto capire a Lamberto che il suo ciclo nell’orfanotrofio di Lucca era solo all’inizio.
Concluderlo in così poco tempo poteva costare molto caro al futuro degli adulti e dei suoi alunni.
< Signor Rodari, mi sta ascoltando? >
< Prenderò la mia decisione definitiva questa notte e domani mattina saprà la mia risposta > tagliò corto il giovane maestro evitando di guardare negli occhi il Preside < Adesso, se vuole scusarmi, devo andare a prendere le mie cose in classe. >
< Vada pure e pensi a quello che gli ho detto. >
< Senz’altro. >
Nel mentre il giovane maestro pensava ai momenti trascorsi con i suoi bambini, non poteva dimenticare della giovane benefattrice di cui si era innamorato proprio alcuni mesi fa’.
Per rispetto, o per timidezza, il giovane uomo non era riuscito ad andare oltre l’amicizia profonda che legava lui e la signorina Rambaldi.
Ma era davvero paura? O aveva timore di ricevere l’ennesima delusione d0amore della sua vita che non aveva mai riuscito a confessare a nessuno.
< Allora è vero, Lamberto. Presto te ne andrai. >
Nel vederla davanti alla porta della sua aula, Lamberto rimase fermo a fissarla imbambolato.
< Non riesci a dirmi niente? >
< Elena, ti prego. Non ho ancora preso la decisione definitiva. >
< Lamberto, non voglio forzarti nella tua decisione, ma se tu lascerai questo istituto, te ne pentirai amaramente. >
< Perché dici così? Noi potremmo continuare a frequentarci. >
< Quale è lo scopo della tua vita? Rendere felici i bambini. Ora che ci sei riuscito, perché vuoi fare un passo indietro? È solo per la tua carriera? O cosa c’è che non va’ in te? >
< Non c’è niente che non va in me. Te lo giuro. >
< Davvero? Allora perché dopo quasi otto mesi che ci conosciamo non hai avuto il coraggio di baciarmi? Eppure vedo dai tuoi occhi quanto stravedi per me. Tu mi adori e mi rispetti, Lamberto Rodari. Perché non riesci a fare la decisione che può cambiare la tua vita. >
< Perché in molte occasioni, ho dovuto soffrire tali decisioni. La mia ultima ragazza mi ha tradito con un altro e non sono ancora riuscito a sopportare tale perdita… Questo è stato uno dei principali motivi che mi hanno spinto a cambiare vita. Ma dopo che ho trovato te, tutto mi è tornato difficile… Non volevo continuare a soffrire e la tua vicinanza era ancora più insistente.
Quando ho scoperto che era la nova benefattrice dell’istituto, ho pensato di andarmene.
Ma non potevo lasciare i bambini solo perché avevo paura dell’amore.
Tu non volevi insistere con me e ho pensato che rimanere amici era la decisione adatta… Ma adesso non è più così. >
< Lamberto Rodari, dimmi che cosa provi per me. Adesso. >
< Elena, io… >
< Ti piaccio? Mi vedi solo come un’amica? Parla! Non ho più voglia di aspettarti. >
sentendo dentro la sua mente una moltitudine di pensieri confusi che attanagliavano la sua anima, decise di piombare verso di lei per stringerla forte a sé.
Quel tocco sincero l’aveva ancora cambiato e vedere gli occhi sinceri e trasparenti della sua amata, gli avevano fatto capire che lei non era la donna come tutte le altre.
< Elena, vorrei dirti un sacco di cose. Ma per la prima volta non riesco a trovare le parole adatte. >
< C’è solo un modo per dirmi tutto. Adesso devi affrontare il tuo coraggio senza riuscire a tirarti indietro. Credi di riuscirci? >
Capendo a cosa si stava riferendo, Lamberto appoggiò le sue labbra verso quelle della giovane donna mentre la paura dell’amore sembrava scomparso per sempre.
Dopo aver riaperto gli occhi, Lamberto si sentiva più libero e felice che mai.
Dopo una vita spesa per i bambini e lo studio, finalmente poteva contare su una dolce metà che lo avrebbe condotto nelle difficili scelte della vita.
< Sapevo che voi due eravate una bella coppia > fece Lucio che li avevaspiati per tutto il tempo < Voi due siete i genitori che non hp mai avuto. >
< Lucio… che cosa ci fai qua? >
< Volevo guardare le vostre carinerie. Non ho mai visto due adulti che si amano come voi. Non è poi così male, vero? >
Non riuscendo a dire niente a causa dell’imbarazzo, alla fine nell’aula irruppero tutti gli altri bambini9 accompagnati dal Preside Morotti e dalla Rettrice Guarini.
< Adesso che è riuscito a trovare l’amore, è ancora deciso ad andarsene? > gli domandò la Signora Guarini mentre Lamberto aveva tutti gli occhi addosso.
Mentre il suo sguardo si era spostato verso un sorriso fiero e sincero di Elena, alla fine prese la decisione che tutti avrebbero voluto ascoltare.
< Mi avete fatto capire che faccio parte di una grande famiglia che non posso in nessun caso abbandonare… Per questo ho deciso di rimanere con voi.
Perché siete la mia nuova famiglia ed io non posso fare a meno di tutti voi. >
Mentre un urlo di gioia echeggiò in tutto l’istituto, tutti gli alunni del giovane maestro lo circondarono per dimostrargli ancora quell’affetto che negli ultimi mesi aveva ripagato con i fatti e con le bellissime parole.
Perché in fondo il giovane maestro aveva insegnato come poter volare in una vita difficile e che le ali della libertà e un coraggio smisurato, erano gli unici modi per guardare la vita in maniera diversa.
   
 
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