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Autore: Aliasor    14/10/2020    0 recensioni
"La principessina che va a salvare il principe? Che le posso dire, altezza? Un bel rovescio della storia, se vuole andare a morire per salvare un ipotetico prigioniero... dovrà portarci con lei. Dopotutto ci paga lo stipendio."
Si dice che se una cosa può andar male allora accadrà; va sempre a finire così quando qualcuno decide di muovere guerra ad un altro per avidità.
Da una parte un regno violento, un regno violento come tanti altri, dall'altro un regno pacifico, ce ne sono a dozzine così. Ad Aletheia questo però non sta bene, non vuole farsi conquistare e massacrare il popolo solo perché il nemico è a livello bellico superiore; lei è certa che un piano ben congegnato e alleanze possano battere la mera forza.
Ciò divertente molto il cavaliere Renart, ma anche dall'altra parte il sadico Ysengrin non vede l'ora di giocare un po'.
Ma ciò che a nessuno torna è: perché far scoppiare ora una guerra? Il Re Formica ha le sue teorie.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Rimase seduto sulla sua sedia, era un ospite e si aspettava un trattamento migliore, di riguardo, ma si erano limitatati a farlo sedere e ad offrirgli un bicchiere di vino.
Scioccò la lingua mentre continuava ad accarezzare l’animaletto che si era portato dietro.
Animaletto, certo, come no no; forse un tempo. Quello che teneva tra le mani era una massa di bubboni tumorali che un tempo potevano essere un topo da laboratorio di assurde dimensioni.
<< Signor ambasciatore, il re purtroppo non sta bene… quindi dovrà parlare con noi.>> Asserì uno dei comandanti con aria seria.
L’ospite si limitò a mugugnare annoiato per confermare che poteva accettarlo.
<< Quindi il Re Formica ci darà supporto per l’invasione. In cambio potremmo offrire un terzo del territorio conquistato durante la campagna e...>>
<< Sua Altezza non ha mai confermato nessun supporto. Sono qui solo per ascoltare le vostre proposte e… un terzo? Mi faccia il piacere.>> i suoi occhi brillarono dietro gli occhiali da vista squadrati. << Se vuole il supporto di Thule deve darci di più. Direi due terzi del territorio conquistati, la possibilità di decidere le strategie di guerra in autonomia e ottenere un tesoro dalla vostra sala privata. Come minimo almeno.>>
<< Due ter… scherza?! Non ci guadagneremo nulla! E non credere che un generale al soldo di un re di origini popolane possa costare talmente tanto!>>
L’ambasciatore, Yersin, continuò a coccolare la bestiaccia che aveva in braccio ignorando le sue urla; non aveva mai sopportato gli scimmioni e gli stupidi.
Era caduto nella sua trappola, era ovvio che per loro stesse chiedendo troppo. Voleva solo osservare la sua reazione.
Si aspettava che si sarebbe infuriato in quel modo, le sue prossime parole sarebbero state decisive: avrebbe contratto o minacciato?
<< Possiamo distruggere i ponti che collegano la vostra schifosa isola al continente come nulla! I nostri cannoni sulle navi possono abbattere un castello in pochi minuti!>>
Finita la parola qualcosa gli passò accanto alla testa conficcandosi nelle mura della stanza, questo gesto lo fece sudare freddo lasciando tutti paralizzati sino a quando, il più coraggioso decise di muoversi per vedere cosa avesse causato quel botto che non saprebbe descrivere.
Riuscì ad estrarlo con un po’ di impegno mentre Yersin non smetteva di seguirlo con lo sguardo, era difficile per lui trattenersi dal ridere.
Era un piccolo oggetto di ferro, sembrava un giocattolo.
<< Si chiama proiettile. È cento volte più potente di una semplice freccia e può essere sparato in successione rapida grazie a un contenitore chiamato “Caricatore”. Basta premere il grilletto di questo oggetto chiamato “pistola”.>> Disse mostrando l’oggetto con soddisfazione per poi farlo ingoiare al suo animaletto domestico. << Non abbiamo materiali per produrne in quantità industriale, ma non è un problema rifornire una truppa scelta.>>
Per un regno come quello, chiuso in un periodo medievale, un arma del genere era qualcosa di assurdo.
Re Akheilos aveva procurato al suo esercito un qualcosa che lo aveva portato in un vantaggio schiacciante sui suoi rivali politici. Certo, il re era stato famoso per aver unito la sua isola al continente con un ponte di ferro, il più grande e lungo del mondo, ma una rivoluzione simile?
Avrebbe potuto conquistarli tutti.
<< Dite al vostro re di pensare alla nostra proposta o...>> Fece finta di riflettere. << Potreste anche donarci la “Lamento del Non-Nato”.>>
E ora che la pistola era messa sul piatto, il suo potere contrattuale portava tutto a suo vantaggio.

Intanto a Thule, isola comandata da re Akheilos Jungsievers detto il Re Formica o Akheilos Il Liberatore, un uomo stava zappando la terra con impegno.
Aveva già preparato i terreni vicini e dopo un paio di ore di lavoro restava solo l’ultimo, ma, ad essere onesti, il suo completo elegante lo faceva sembrare un dipendente di banca piuttosto che un contadino.
Una donna anziana, proprietaria dell’orto, gli porse educatamente un bicchiere di limonata con una lunga e sottile canna che faceva da cannuccia.
<< Non dovreste spendere così il vostro tempo. >> Iniziò, si notava che il suo tono era pieno di gratitudine ma apprensivo come una nonna. << Avrei trovato un modo per finire il lavoro.>>
L’uomo prese il bicchiere e fece attenzione a far passare la canna sotto la maschera che portava sul viso e che arrivava sino all’inizio dei suoi pettorali.
<< Questo è il uno dei miei doveri, signorina.>> Rispose educatamente.
<< “Signorina”… lei sa come parlare alle donne, vero?>> Aggiunse divertita per quelle parole.
<< Uno dei miei doveri doveri è anche amare il popolo. Senza di voi io non sarei un re.>>
Akheilos il Re Formica, uomo che traeva il suo sopranome dalla vistosa maschera costruita con l’esoscheletro di una formica gigante, era amato dal suo popolo come nessun altro sovrano era mai stato.
Non era strano che lui o i suoi consiglieri scendessero giù nel loro regno per dare una mano agli abitanti che erano in difficoltà. Era comune vedere il nobile Vertigo aiutare i bambini ad attraversare la strada, la nobile Sophie dare ripetizioni gratuite o aiutare gli analfabeti a leggere e scrivere lettere per i parenti lontani, il nobile Diederich riparare tetti e il nobile Brettone offrire cibo a coloro che aveva subito magri raccolti.
Al castello, poi, c’era sempre un pasto caldo per gli affamati.
E anche Li Fai, quando era ancora in vita, spendeva molto tempo a fare la sua parte. Quando perse la vita l’intero popolo pianse.
Akheilos era, come accennato sopra, nato popolano. Sua madre era una donna che fu messa incinta da una persona misteriosa che avrebbe incontrato solo molti anni dopo, quando lei era ormai deceduta di malattia.
Fu suo padre, seppur involontariamente, a fargli nascere il desiderio di aiutare gli altri.
Akheilos Jungsievers. Età sconosciuta. Invase a conquistò l’isola di Thule divenendone il sovrano assoluto e cacciando la precedente famiglia reale.
Leader dell’Unione.
Il suo scopo attuale: uccidere e sostituire gli Undici Grandi Dei.








E compare Akheilos, personaggio del mio romanzo pubblicato un paio d'anni fa. Bravo ragazzo, un po' litigioso, ma buono.
Per sapere più su di lui potete acquistare il libro o leggere gratis "Proscenium" sul mio blog o qui su efp.

 

   
 
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