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Autore: lawlietismine    14/10/2020    3 recensioni
(...) Il fatto è che… Derek non è solo attraente. Sì, Stiles fantastica per ore e ore e pensa a innumerevoli cose decisamente vietate ai minori con lui come protagonista. Ma non è solo questo. (...)
*
Stiles ha 26 anni, lavora con suo padre al dipartimento dello sceriffo e nel tempo libero scrive fanfiction. Derek ha 30 anni, una figlia di 4 ed è lo scrittore preferito di Stiles.
*
AU - ci sono ancora i licantropi - la famiglia Hale è viva!
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: AU, Kidfic | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi purtroppo non mi appartengono 

e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ehilà! 
I'm back con il primo capitolo e devo dire che mi mancava tantissimo la sensazione che si prova nell'aggiornare una fic TnT ma a parte questo, ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tre le preferite/seguite/ricordate e soprattutto chi ha speso un po' del suo tempo per lasciarmi una recensione e farmi sapere cosa ne pensava! Davvero, grazie mille, mi ha fatto tantissimo piacere.
Per quanto riguarda questo primo capitolo non ho niente da dire, spero solo che vi piaccia e che non ci siano errori, chiedo venia ma non ho un* beta, se mi è sfuggito qualcosa sentitevi liberi di farmelo notare e provvederò a correggere!  
Vabbé, come sempre spero che vi piaccia e lasciatemi un piccolo commento per farmelo sapere, se vi va^^ alla prossima, 
Lawlietismine 



 


Capitolo 1







b(i)atman – aggiornamento: ecco il capitolo!!! Scusate ancora per l'attesa dkfdjglf spero vi piaccia!!
 
 
*
 
 
Stiles se ne sta seduto malamente nella volante e non nella sua preziosissima Jeep come in realtà vorrebbe, visto che da fin troppo tempo è chiusa nel garage di suo padre: ogni tanto la usa giusto per non farle prendere troppa polvere e farle fare un giro, ma non è la stessa cosa, non è più come prima e questa è una delle cose che più gli spezza il cuore fra quelle a cui ha dovuto rinunciare quando ha iniziato a lavorare al dipartimento.
 
È parcheggiato fuori dalla clinica del Dr. Deaton, in attesa di Scott, che dovrebbe uscire da un momento all'altro così da passare insieme le loro rispettive pause dal lavoro, ma nell'attesa Stiles impiega il tempo mangiucchiando la ciambella che ha comprato poco prima al bar così da non farsi vedere da suo padre (e passare altrimenti da ipocrita, vista l’imperterrita campagna sulla necessità di mangiare in modo sano che gli impone da anni) e leggendo sul telefono le varie recensioni ricevute al nuovo capitolo postato la sera prima della sua fanfiction dedicata alla sua coppia preferita della sua saga preferita.
 
Cioè, in realtà non è proprio unicamente la sua saga preferita in assoluto, quanto il più recente progetto del suo autore preferito. E gli risulterebbe un po' difficile onestamente sceglierne uno preferito tra tutti quelli che ha seguito di Derek Hale.
 
Stiles lo adora. Passa quasi tutto il suo tempo libero a scrivere fanfiction sui suoi lavori ormai da anni.
 
(Quando non è troppo impegnato a fantasticare per ore sull'incredibile vita di coppia che potrebbero avere, se solo Derek non fosse così fuori dalla sua portata, ovviamente.)
 

 
thelonewolf: questo capitolo è fantastico, ne è valsa la pena di aspettare. Mi piace molto il modo in cui hai trattato la questione tra Dylan e Tyler, come sempre i personaggi sono caratterizzati alla perfezione e le sensazioni che riesci a trasmettere sono incredibilmente intense. Aspetto con ansia il prossimo aggiornamento per sapere cosa succederà, ma prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per scriverlo!
Alla prossima,
thelonewolf.
 

 
"Ce l'ho fatta!"
 
La voce di Scott lo riporta malamente alla realtà, allora Stiles blocca in fretta e furia il telefono, lo ripone alla cieca in tasca e cerca di placare l'entusiasmo che lo ha travolto come un fiume in piena leggendo le parole del suo recensore preferito e più attivo, puntuale come sempre nel lasciargli un pensiero sotto ciascun aggiornamento e ricoprirlo di complimenti che ingigantiscono efficacemente il suo ego ogni singola volta.
 
"Scotty! Bro! Finalmente" lo saluta, sperando di non essere rosso per l'imbarazzo nemmeno fosse stato beccato in fragrante a fare qualcosa di illecito. Per fortuna però il suo migliore amico è troppo innocente e con la testa tra le nuvole, ora proprio come quando erano due ragazzini, per poter anche solo sospettare qualcosa e senza neanche un secondo di perplessità, si lascia cadere sul sedile vuoto e inizia a raccontare la sua mattinata a lavoro.
 
“–per fortuna poi è arrivata la ragazza a riprenderselo, continuava a graffiarmi e va bene che tanto la ferita guarisce all’istante, ma se c’è una cosa che posso assicurarti è che fa lo stesso male! Non capisco perché mi odi così tanto!”
 
“Che ti aspetti dal tuo rivale naturale” sghignazza distrattamente Stiles, senza riuscire a controllarsi, mentre scorre sulla home di Tumblr (dopo 10 minuti di chiacchiere ininterrotte dell’altro, ha dovuto per la propria sanità mentale ritirare fuori il telefono, ringraziando la sua capacità di essere multitasking) alla ricerca di qualche nuova bella fanart su Tyler e Dylan, i personaggi del libro di Derek. L’unica cosa che lo costringe ad alzare lo sguardo verso l’amico è il verso confuso che riceve in risposta alla sua battuta: Scott lo sta fissando coi suoi occhioni splendenti, completamente spaesato e perso, e Stiles non può non alzare esasperato gli occhi al cielo perché al suo migliore amico, suo fratello, vuole un bene dell’anima ma non è per niente sveglio. Le sue battute sui cani collegate al suo essere un licantropo sono totalmente sprecate con lui. Ormai sono anni che va così, ma niente, non ne coglie mai neanche una.
“Come non detto, lascia perdere. Sarà gelosia, oppure pensava che la padrona l’avesse abbandonato, non prenderla sul personale! Ti amano tutti, lo sai, anche gli animali!”
 
E come per magia, Scott torna a splendere all’improvviso con un enorme sorriso stampato in faccia. Un secondo dopo sta già raccontando tutt’altro, il dispiacere per il gatto completamente dimenticato.
 
E Stiles torna a occuparsi della sua importante ricerca.
 
 
*
 
 
[ Il risveglio di Dylan è sempre un processo estremamente lungo.
Il suo corpo inizia a riconnettersi alla realtà ancor prima che lo faccia la sua mente: si rigira fra le coperte, si muove, mugugna inconsciamente versi sconnessi e incomprensibili. Di solito, però, quando succede è racchiuso in una presa ferrea, sovrumana e per quanto finga di volersene districare, in realtà fa di tutto per crogiolarcisi, facendosi più vicino a quella pura fonte di calore che è il corpo solitamente premuto contro il suo.
Lo stringe a sua volta fra le braccia, ci posa le labbra o ci appoggia la guancia, ci si nasconde contro come a farsi più piccolo: solo a quel punto inizia a svegliarsi davvero, abbandonando completamente il mondo dei sogni per riprendere conoscenza.
 
Stamani però, purtroppo per lui, si rende malamente conto che a quanto pare non si tratta di uno di quei giorni: il posto accanto al suo è vuoto, ormai freddo. Non c'è alcun corpo nudo a scaldarlo, nessuna mano a sfiorargli il fianco e nessun buongiorno sussurrato al suo orecchio ad attenderlo, nessun piacevole bacio. ]
 
Stiles picchietta sovrappensiero le dita contro il volante, mentre con l’altra mano tiene il telefono e rilegge ciò che ha scritto nelle note, cercando di capire quanto lo convinca o se sia meglio cancellare qualcosa. Poi, sempre con l’attenzione altrove, scende dalla macchina già parcheggiata davanti casa, la chiude e si incammina verso la porta d’ingresso, solo per fermarsi di nuovo sui gradini e mettersi a sedere lì per avere modo di aggiungere un semplice e veloce:
 
[ Il suo primo pensiero è che, beh, Tyler non c'è. Ed è palese. ]
 
Perché quando l’ispirazione colpisce, l’unica cosa da fare è cogliere l’attimo al volo. Troppe volte si è detto “nah, me lo segnerò dopo, tanto non me lo dimentico!, soprattutto nel bel mezzo della notte, solo per poi finire proprio per dimenticarselo e addio ispirazione, addio parti intere di fanfiction che mai hanno visto la luce, finite malamente nel dimenticatoio per sempre. Soprattutto per uno come lui, che pensa a mille cose al secondo e tenerne a mente una, importante o meno che sia, è impossibile. Ecco perché ora appena gli viene in mente qualcosa, si costringe a fermarsi e segnarsela, che sia sulle note del telefono o su un dannato tovagliolo al bar (sì, gli è capitato anche quello).
 
E quella che si è appena salvato non è neanche una parte della long che ha in corso, ma solo un’idea che gli è venuta per una one-shot che ha intenzione di scrivere prima di lavorare al capitolo dell’altra storia.
 
Si stava immaginando una scena del genere tra lui e Derek Hale, prima di decidere di trasformare quella bellissima e stimolante fantasia in una fanfiction? Beh, . Ovvio. In effetti è proprio così. E non è neanche la prima volta. Ma questo non dovrà mai saperlo nessuno.
 
Anche perché ormai sono quasi un paio di mesi che Derek si è trasferito nella casa davanti alla sua e anche se già da prima era stato fonte di estrema ispirazione per Stiles, da quando è diventato un soggetto reale, un soggetto che Stiles può guardare praticamente tutti i giorni in modo concreto anche se da lontano, non più solo su uno schermo grazie alle pochissime foto sfuocate e gli altrettanto rari video con pessima qualità fatti in modo fugace da qualche fan, beh… diciamo solo che il livello di ispirazione è salito alle stelle.
 
Sono quasi due mesi che cerca un modo per superare quella manciata di metri che li divide, per buttare giù quella barriera così fine che li tiene ancora separati, per smettere di fissarlo a distanza e finalmente, finalmente poterlo ammirare da vicino, anche se non sarà mai vicino abbastanza. Perché Stiles con Derek vorrebbe un tipo di vicinanza molto particolare, quello che richiede l’assenza di vestiti, una luce soffusa e–
 
“Ciao!”
 
Stiles non è per niente fiero del verso acuto che gli esce dalla bocca per lo spavento e negherà di essere stato lui a emetterlo per il resto della vita se necessario–
 
Ma la cosa perde totalmente importanza quando incontra lo sguardo del suo interlocutore: una bambina di sì e no 4/5 anni, gli occhioni verdi che lo scrutano incuriositi, i capelli un po’ mossi e neri lunghi fino alle spalle tenuti indietro da un cerchietto verde come gli occhi e con un piccolo fiocco laterale, le mani dietro la schiena mentre ondeggia sul posto con quel pizzico di timidezza non abbastanza forte da impedirle di approcciare uno sconosciuto ma abbastanza da farla sentire un po’ impacciata una volta fatto… Poi realizza cosa sta succedendo– la figlia di Derek è nel suo vialetto. Da sola.
 
“Ehm– Hey, piccola, che ci fai qui?” balbetta perplesso. “Dove hai lasciato–”
 
OLLY
 
La voce– o meglio, il grido che lo interrompe è impregnato di preoccupazione e Stiles guarda istintivamente dall’altra parte della strada, dove un Derek Hale palesemente arruffato come mai prima d’ora sta uscendo di corsa dalla porta di casa, guardandosi freneticamente intorno come un folle, lo sguardo terrorizzato. Stiles lancia un’occhiata veloce verso la bambina –e non può fare a meno di notare che i suoi occhi, al richiamo del padre, per un attimo si sono illuminati di una luce dorata del tutto inumana, dannazione, lo sapeva che Derek non poteva essere umano!– e fa per alzarsi, pronto a chiamare l’altro e rassicurarlo, ma Derek prende un respiro profondo e un istante dopo i suoi occhi trovano quelli di Stiles senza alcuna esitazione.
 
E, okay, a quanto pare d’ora in poi Stiles dovrà stare davvero molto attento alle cose che sospira in quel suo modo sognante sul proprio vicino, quando il suddetto vicino è nei paraggi.
 
“Olivia Hale” la chiama di nuovo, stavolta col tono serio tipico di una imminente sgridata, ma nonostante questo nella sua espressione il sollievo è palese, come anche un po’ di preoccupazione residua. Attraversa di corsa la strada, avvicinandosi ai due con un passo svelto ma che Stiles a questo punto capisce essere in realtà trattenuto, perché per esperienza, visto Scott e le infinite avventure per cui in passato si sono ritrovati a correre come matti per non rimetterci la pelle, sa benissimo che altrimenti sarebbe potuto arrivare al loro fianco in un batter d’occhio. “Hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere–”
 
Stiles sente quasi l’istinto di mettersi tra i due e inventarsi qualcosa che giustifichi la situazione, così da evitare il rimprovero a Olivia e placare l’altro, per fortuna però se ne resta buono al suo posto. L’ultima cosa che gli ci vuole è mettersi tra un padre e una figlia, soprattutto licantropi, che di natura sono territoriali e hanno tutti i loro modi di fare particolari all’interno di un branco. Come minimo si ritroverebbe i denti di Derek alla gola e decisamente non nel modo in cui gli piacerebbe–
 
“Hey– Hey! Ehm– non ci siamo mai presentati e questo è decisamente il modo peggiore, ma che vuoi farci! Sono Stiles! Il tuo vicino– ovviamente, perché sto qui, in questa casa–” sbotta, restando al suo posto e smanacciando alla cieca per indicare l’appartamento alle sue spalle, come se non fosse del tutto scontato, ma come al solito è più forte di lui e l’agitazione ha ormai già preso il sopravvento. “E la bambina sta bene! È qui! Ma è ovvio anche questo, perché puoi benissimo vederla– Ma non l’ho rapita! Non– è venuta lei qui! Nessun rapimento, nessun motivo per agitarsi! Cioè– hai tutto il diritto di agitarti! Immagino lo spavento! Ma sta bene, è qui! Sono un agente del dipartimento, quindi era in ottime mani! Non che tu debba fidarti sulla parola, potrebbe benissimo essere un modo per depistarti, sono uno sconosciuto– Ma non è così! Giuro! Sta bene! È andata bene– e adesso è meglio se la smetto di parlare, sì, scusa, non lo faccio apposta!”
 
Stiles vorrebbe poter sprofondare nel nulla. Essere in grado di far aprire una voragine sotto di sé per essere risucchiato e arrivare direttamente negli Inferi, così da evitarsi questa agonia, perché Derek Hale lo sta fissando con un’espressione allibita, le sopracciglia corrucciate che quasi raggiungono l’attaccatura dei capelli da quanto sono su e– diamine, le numerose fantasie di Stiles non erano affatto esagerate, l’uomo che ha di fronte, adesso più vicino che mai, è bellissimo.
 
E sta continuando a guardare Stiles in silenzio, in un modo del tutto indecifrabile, senza muoversi di un centimetro, quasi pietrificato.
 
E beh, le sue possibilità (già estremamente basse) di conquistarlo a quanto pare sono irrimediabilmente sfumate sotto lo zero in un mero istante. Bene.
 
Poi però Olivia tira su col naso e Derek al solo sentirla piangere torna immediatamente alla realtà e si lascia sfuggire un verso sofferente, percependo sicuramente le sue emozioni negative miste al pianto, prima di lasciar perdere del tutto Stiles e accucciarsi per prendere tra le braccia la figlia, che subito nasconde il volto nell’incavo del suo collo in un gesto che Stiles riconosce benissimo nella sua intimità e riservatezza.
 
“È tutto okay, Olly, ma non devi farlo mai più” le sussurra all’orecchio, mentre la stringe forte in un abbraccio rassicurante. Stiles si sente quasi di troppo in questo quadro familiare e sta seriamente meditando se restare o sgattaiolare in casa senza dire nulla. Poi però Derek, dopo qualche secondo, alza di nuovo lo sguardo fino a incontrare il suo e Stiles potrebbe quasi giurare che le punte delle orecchie dell’uomo che gli sta di fronte si siano tinte un po’ di rosso, ma sarebbe assurdo, perché– “Scusa, mi sono addormentato per qualche minuto e l’ho persa di vista.” Spiega pacatamente, interrompendo il suo flusso di pensieri e Stiles non può fare a meno di squadrarlo per un brevissimo istante, apprezzando infinitamente il modo in cui i normalissimi pantaloni della tuta gli stanno addosso, prima di tornare a guardarlo negli occhi. Occhi che da vicino racchiudono una galassia intera: potrebbe restare ad ammirarli per una giornata senza stancarsi neanche un po’. E dannazione, Stiles spera con tutto il cuore che ciò che pensa e prova nei suoi confronti al momento non sia palese ai sensi sviluppati del licantropo. “E grazie per averla fermata, davvero.”
 
Stiles vorrebbe dirgli che non ha fatto niente, che è stata lei a piombargli sotto il naso all’improvviso e che lui ha fatto solo in tempo a pronunciare mezza frase. Non ha fatto letteralmente nulla. Ma Derek non sembra interessato a sentirsi dare una risposta, perché appena Stiles annuisce come il completo idiota quale è, scrollando le spalle a mo’ di figurati con l’aggiunta di un sorriso che probabilmente a vedersi sarà solo inquietante, Derek sorride lievemente a sua volta e poi come è arrivato, se ne va.
 
 
Non che a Stiles dispiaccia più di tanto guardarlo mentre si allontana: quei pantaloni gli stanno veramente da dio.



 


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