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Autore: ladypink88    15/10/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Lo Starbucks di Corso Como non le era mai parso così accogliente : i tavolini in legno scuro accompagnati dalle panche ben intagliate creavano un’atmosfera piuttosto intima e Laura si sentì quasi in imbarazzo nel rendersene conto.
“Signorina, eccole il Suo Frappuccino!” una voce dolce e a tratti ironica giungeva alle sue spalle.

Laura sorrise nel vedere Manuel col suo adorato frappuccino alla nocciola.
“La verità è che adoro più lui rispetto al frappuccino!”
La puffa sorrise a quel pensiero mentre prendeva tra le mani la calda e gustosa bevanda che Manuel le stava porgendo.
“ Mi fa piacere vederti sorridere!” sussurrò Manuel nel suo orecchio.
La ragazza iniziò a sorseggiare il frappuccino e osservò il ragazzo.

Notò che era molto pensieroso e sulle sue.
Il biondino si sentì osservato e si volse verso di lei “ Perchè te ne sei andata in quel modo? “ chiese in maniera quasi brusca.
Laura non era abituata a quel tipo di approccio, il ragazzo era sempre stato molto delicato e dolce con lei, e questo cambio di registro la stupì non poco.
Ma non era la prima volta che rimaneva sorpresa da Manuel quel giorno e decise di non scomporsi.
La richiesta di Manuel era lecita e decise di rispondere con estrema sincerità :
“ Manuel il problema è che io non so come spiegartelo, ma certe volte agisco di impulso, ed è qualcosa di più forte di me che non riesco a gestire!”
“Capisco, ma almeno sai dirmi cosa ti è venuto in mente  quando hai deciso di andartene. Cos’è che ti ha dato fastidio? Il fatto che io e Serena stessimo parlando dei nostri padri? “
“ Almeno voi avete la possibilità di poterli vedere i vostri padri, io del mio non ricordo neanche il volto!”

Il volto di Laura si riempì di lacrime.

Ma rimase sconcertata  poiché questa volta Manuel non l’abbracciò.
Rimase fermo nella sua posizione e fissava dritto davanti a lui.
La puffa provò un senso di disagio.

Iniziò a pensare a che cosa stesse pensando il ragazzo, ma non dovette attendere a lungo.
“ Puffa, voglio essere sincero con te: io non so cosa significhi crescere senza conoscere il proprio padre, ma ti assicuro che non so cosa sia meglio tra il non conoscere il proprio genitore o averne uno che si è comportato come il mio! Permettimi il beneficio del dubbio!”
Le mani del giovane erano appoggiate sul tavolo. Le serrò in due pugni .
Il suo tono di voce era basso.
Ma sembrava ringhiare rabbia, rancore.
E dolore.
Laura lo percepì chiaramente.
E per una volta fu lei a prendere l’iniziativa. Avrebbe voluto tanto abbracciarlo, ma non si sentiva pronta per un passo del genere. Non ancora.
Appoggiò il frappuccino ormai quasi freddo sul tavolo e accostò le sue mani calde su quelle di Manuel.
“Scusami Manu, ho pensato solo a me e me ne sono andata. Tu per me ci sei sempre stato, e invece io me ne sono andata.”
Il biondino non si aspettava questo tipo di reazione da parte della puffa.
I suoi pugni serrati si sciolsero come neve al sole a contatto con le mani calde della puffa.
Non si era mai accorto di quanto potessero essere calde e piccole quelle mani.

Una lacrima solcò il viso del ragazzo.

Una lacrima di consapevolezza che ricordava al ragazzo che era giunto il momento affrontare i suoi demoni.
“ Ti ringrazio puffa, ma tu non ti devi scusare di nulla. Sai , credo tu abbia ragione su Serena, non credo che sia una cattiva ragazza,penso semplicemente che abbia bisogno di un’amica come te.”
Laura fece un’espressione alquanto ironica “ Te lo avevo detto che eri partito prevenuto e che si meritava un’opportunità. Devi sapere che lei non ha neanche la madre. Se ci penso sono stata veramente un’egoista ad andarmene via così. Le devo delle scuse.”
“ Sono sicuro che saprà capirti Laura. Su questo non ho dubbi. Ora però devi dirmi una cosa” disse in tono improvvisamente serio Manuel posando il suo sguardo sulla ragazza.
La puffa notò il suo tono di voce grave e serioso e si limitò a sussurrare “ Cosa vuoi sapere Manu?”
“ Hai provato un profondo senso di agitazione e ti è venuta voglia di prendere “le maledette”? È per questo che ti sei allontanata?”.
Lo sguardo del ragazzo era sempre fisso su di lei.

Laura all’inizio non si scompose e iniziò a parlare con estrema naturalezza:
“ Bè sì, purtroppo è qualcosa che ormai faccio quasi automaticamente da un anno e mezzo ormai. Ogni volta che mi viene quel senso di angoscia  è come se mi si annebbiasse la mente e in quel preciso istante vedo ricordi vaghi e confusi. È orribile, è come se mi mancasse il fiato. È solo prendendo le maledette che dopo un po’ mi sento me….”

La ragazza si interruppe.

All’improvviso tutto le parve così chiaro e lampante.
Perché stava dicendo queste cose a Manuel? Lui le sapeva già, le aveva lette!
Ecco che fine aveva fatto il suo prezioso diario!

Rimase in silenzio.
Scostò le sue mani da quelle del ragazzo.
Manuel abbassò lo sguardo.
 Lei aveva capito.
 Non c’era ombra di dubbio.

Lo guardò dritto negli occhi e gli chiese solo :
“ Perchè Manuel? Perchè hai letto il mio diario? Io mi fidavo di te!”.
Il ragazzo agganciò il suo sguardo e rispose quasi infervorato :
“ Chiariscimi il tuo concetto di fiducia Laura! Un anno e mezzo fa quell’uomo ti stava quasi facendo soffocare se io non fossi intervenuto. Tu hai deciso di non confidarti con me, ma i tuoi comportamenti sono sempre stati strani …. Pensi forse che io sia uno sciocco?”

Laura si alzò dalla panca. Afferrò il suo zainetto e fece per andarsene.

La sua mente era in subbuglio.

Aveva appena varcato la soglia d’uscita del locale quando si sentì afferrare per un polso.

Era Manuel. I suoi occhi imploravano una risposta che lei non sapeva o non voleva dargli.

“ Laura non puoi andartene così. Devi spiegarmi perché non ti sei mai confidata con me. Non capisci che io per te…”.

Non riuscì a terminare la frase.

Laura si girò verso di lui .

Era furente. I suoi occhi bruciavano di rabbia rovente.
 Il biondino non l’aveva mai vista così.
“ Non ho mai pensato che tu fossi uno sciocco Manu…. fino ad oggi. Anzichè leggere di nascosto il mio diario non avresti potuto chiedermi molto semplicemente cosa mi stesse succedendo?”
Le sue ultime parole erano singhiozzanti. Laura stava cercando di trattenere le lacrime.
Non aspettò la risposta di Manuel.  Gli diede nuovamente le spalle e se ne andò.

Stavolta lui non la seguì.
“ Avrei potuto farlo puffa, ma non ne ho avuto il coraggio. Perdonami. Non hai capito che io ti amo?”
Quest’ultima frase cadde nel vuoto e non giunse alle orecchie dell’interessata che con passo veloce  e deciso si era ormai  allontanata.
La sagoma di Laura si faceva sempre più piccola risucchiata dal via-vai  della folla di Corso Como di un un normalissimo sabato pomeriggio.
Manuel la guardò fino a che sparì alla sua vista appannata dalle lacrime che copiose solcavano il suo volto.

NOTE DELL'AUTRICE : infine, dopo 33 capitoli Laura scopre la verità sul diario! Cosa succederà adesso? Ne approfitto per ringraziarvi tantissimo perchè mi rendo conto che questa storia vi sta piacendo molto e vi sta interessando! Grazie a tutti per le recensioni, i messaggi e per dedicarmi il vostro tempo!
Un abbraccio,
Lady

   
 
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