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Autore: fulmineo    15/10/2020    1 recensioni
Due ragazze ed un unico, grande sogno. Riusciranno a sfondare nello sport?
Genere: Generale, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dopo due giorni passati ad allenarsi e visitare la città, senza scordare foto e autografi, arrivó quello della tanto attesa amichevole.

Gli spalti del piccolo stadio in cui giocava la squadra femminile erano gremiti ed il pubblico tifava con calore e rispetto.

Fidanzati e fidanzate senza scordare i figli, delle nostre ragazze erano nella fila più vicina al campo, accanto a molti bambini.

Proprio i bambini, dopo lo scambio dei gagliardetti a centrocampo tra le due Capitane Parnelle da una parte e Irena Grande dall'altra, iniziarono a gridare tutti eccitati e con gli occhi pieni di meraviglia, quando Kara era in possesso del pallone.

La squadra Partenopea, però, era piuttosto giovane, visto che la giocatrice più anziana aveva 29 anni, mancavano di esperienza e ciò le portò a prendere gol dopo solo due minuti da Lonny, con una precisa palombella di testa che scavalcó il portiere.

Però le ragazze in azzurro sembravano essere entrate in campo già con l'idea che avrebbero perso e, infatti, a fine primo tempo, il risultato vedeva le nostre in vantaggio di cinque reti a zero.

Non andarono negli spogliatoi, ma rimasero in campo, sedute o in piedi davanti alla rispettiva panchina, a fare strategia e gruppo tutte insieme.

Ma, rientrate in campo, l'inerzia della gara non cambiò "Forza, ragazze! Anche se siamo in vantaggio di sette reti, non dobbiamo mollare!" Se ne uscì Parnelle, che voleva sempre tenere alta la concentrazione delle sue compagne di squadra.

E, quando Kara segnò di precisione, con un tiro effettato ad arco quasi da centrocampo, gli spalti e le ragazze in campo e fuori si ammutolirono per lo stupore, coi bambini che furono i primi a scattare in piedi e gridare, mentre applaudivano, i quali fecero ancora più tifo quando Kara si voltò a salutarli e mandò loro un bacio.

A fine partita, dopo strette di mano, baci sulle guance e complimenti vari, Kara stessa andò dai bambini, che l'aspettavano a bordo campo per le foto e, dopo averne scattate con tutti e fatto autografi, chiese a Tara Lawson, difensore del Napoli, di passarle il pallone ed entrò in campo coi piccoli e piccole.

"Ma che fa??" Chiese Mathers.

"A Kara piacciono, i bambini..." Disse Laurel "Ha sempre sognato di avere dei cuccioli..."

"Si vede!" Accordó Lola "Me lo aveva rivelato anche sul volo, mentre venivamo qui."

"Quella ragazza mi piace moltissimo!" Sorrise orgogliosa Parnelle "È molto forte, ha solo diciassette anni, è un talento puro... Per questo farò di lei il mio successore, quando smetterò di giocare!"

L'ammissione colpí tutte, ma nessuna si permise di discordare, perché Parnelle aveva ragione, riguardo Kara e tutte sarebbero state ben liete di averla come Capitano.

Sempre se sarebbero rimaste, ovviamente, perché nel calcio nulla era scontato e le situazioni cambiavano molto spesso.

Nel vedere Kara tanto gioiosa e in possesso di un'energia quasi inesauribile, anche le giocatrici del Napoli si unirono a lei, trasformando quell'amichevole senza storia a causa dell'enorme divario tecnico in una festa per i piccoli tifosi.

Giocarono per un'oretta buona, poi tutte andarono negli spogliatoi per fare la doccia e cambiarsi.

Ma, al pullman, dopo essersi ricongiunte con fidanzati, fidanzate e figli, Kara notò una ragazzina sulla sedia a rotelle "Kara...?" Tentó la donna con lei, con timidezza.

"Si, sono io."

"Potrebbe fare una foto con mia figlia e firmarle il pallone?"

"Ma certo!"

Allora la bionda firmò il pallone, mentre la donna le rivelava che la figlia, Karin, era sordomuta "Vorrebbe, se può, ricevere un bacio da lei... Sa, ha un debole..."

La bionda sorrise, si avvicinò e prese la ragazzina in braccio, come una principessa facendola arrossire e le diede un piccolo bacio a fior di labbra, mentre la madre scattava la foto.

"Vieni ancora a vedermi, ok?" Chiese, mentre la donna usava il linguaggio dei segni per tradurre alla figlia.

"Ha detto che accetta!"

"Bene... A presto allora!" Disse, prima di prendere e salire sul pullman, che le avrebbe riportate in albergo.

  
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