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Autore: gg_forever    16/10/2020    0 recensioni
Quando gli sbagli dei genitori si ripercuotono sulla propria esistenza non rimane altro che mandare a fanculo la vita, o sbaglio?
Menefreghista, solitaria, egoista, vigliacca... ero così prima che loro mi insegnassero il segreto della libertà. Perché io, Aisha, sono molto più di uno sbaglio e da oggi in poi smetterò di essere una bambola di carta.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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"Bang!" "Bang!"

Ci risiamo... per cosa sparano questa volta?

Prendo la pistola nel cassetto della comodino e riempio velocemente uno zaino con delle merendine. <> dissi alla donna che con tutta la tranquillità del mondo posava nel cesto l'ago da cucito.

<> rispose la mia logorroica nonna.

<>

Apro la porta trascinando l'anziana fino all'ultimo piano del palazzo, ho trovato questo rifugio qualche hanno fa prima non ci viene mai nessuno quindi è un ottimo posto per evitare di entrare nei conflitti.

<>

Ed ecco di nuovo i discorsi da quattro soldi che mi rifila da anni, ma lei dovrebbe sapere meglio di me che la dolcezza non è gradita nel nostro mondo. Qui, nel nostro quartiere, nel nostro clan, le donne devono essere insensibili... non devono impressionarsi davanti alla vista del sangue, devono sapersi difendere da sole, devono saper ingannare la legge e, soprattutto, devono stare zitte quando un uomo vuole soddisfare i suoi bisogni. Fin da piccola i soli uomini potenti che ho conosciuto mi hanno ripetuto la stessa frase: "Le donne sono solo delle puttane e come tali devono comportarsi, non meritano niente, la loro vita è meno importante di quella di un moscerino. Le donne sono gli esseri più stupidi che esistono, così sensibili, se non fosse per la loro fica le ucciderei tutte."

La me dodicenne si chiedeva il motivo di tutto quest'odio da parte dei maschi... non riuscivo a capire perchè tutte le ragazze più grandi di me se ne stavano in silenzio quando i loro fidanzati le insultavano o toccavano in pubblico senza ritegno. Non riuscivo a capire perchè, nel mio quartiere, il mio sesso veniva maltrattato ed invece nelle altre zone della città le donne si comportavano come se il mondo fosse nelle loro mani e non in quelle degli uomini (come mi insegnavano dalla tenera età di quattro anni); non mi spiegavo come le femmine che incontravo per strada o al supermercato potessero essere così sicure di loro stesse, così...libere.

Poi, però, sono cresciuta e col tempo ho compreso il vero motivo dell'odio... gli uomini ci maltrattano perchè hanno paura di noi. Noi siamo più intelligenti, creative, persuasive. Quindi per evitare di mandare a rotoli i loro progetti o di prendere il controllo del clan, i grandi capi che stanno al vertice della piramide ci rendono docili, ci sopprimono e ci fanno crescere nell'ignoranza. In questo modo non possiamo ribellarci o costruirci un posto degno del nostro nome, come fanno tutte le donne che non fanno parte del clan, lontano da loro.

"Bang!" "Bang!"

<< Stai zitta o giuro che se ci trovano userò il tuo corpo come scudo>> rispondo al suo commento precedente, cercando di non essere troppo dura.

Anche se faccio la dura e la tratto male, lei è pur sempre mia nonna e, nonostante ciò che ha fatto insieme ai miei genitori, lei è l'unica persona che mi rimane.

<> inizia il fatidico discorso Himma.

Non voglio parlarne, preferirei buttarmi da un dirupo. << Ti ho detto di fare silenzio>> Spero capisca dal mio volto più scontroso del solito che se affrontassimo quell'argomento, rischierei di esplodere. Ma, cocciuta come un mulo, infligge il coltello sulla piaga.

<< Prima o poi dobbiamo parlarne e adesso non abbiamo niente da fare, devi conoscere tutti i termini dell'accordo perchè non manca molto al tuo diciottesimo compleanno.>>

<> la minaccio uscendo la pistola ma lei non batte ciglio, quindi infuriata torno di sopra sperando che il litigio di quelle misere pedine sia concluso.

Parlare di quel momento mi fa sentire fragile, mi fa sentire un oggetto... ed in fondo è quello che sono. Un insulsa merce di scambio, la libertà dei miei genitori in cambio della mia vita. Ma inutile lamentarsi, evidentemente per la mia famiglia non sono mai stata importante; devo solo rilassarmi e godermi questi ultimi mesi, scappare non servirebbe a nulla quindi meglio tuffarmi direttamente di testa sperando di annegare il prima possibile.

Proprio quando stavo iniziando a perdermi nei miei pensieri mi arriva un messaggio da Brayan, l'unico ragazzo con la testa sulle spalle che io abbia mai conosciuto. Frequentiamo la stessa palestra, lui è il mio insegnante di box e, nonostante il mio animo da guerriero solitario, se non fosse stato per lui non sarei riuscita a superare questi duri anni. Brayan mi ha aiutato a tenere il peso che porto sulle spalle da quando ho quindici anni ed io non lo ringrazierò mai abbastanta per tutto il supporto psicologico ed economico che mi ha dato.

Da Brayan: "Un lottatore ha rinunciato all'ultimo minuto. Ti va di combattere stasera?"

Perfetto, è esattamente ciò di cui ho bisogno per dimenticare l'orrenda conversazione con mia nonna.

Io a Brayan: "Preparati per un'altra vittoria."

   
 
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