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Autore: Deb    17/10/2020    4 recensioni
Ho le braccia incrociate alla finestra, la testa appoggiata sui bicipiti, respiro l’aria frizzante della notte. È tardi, dovrei essere nel letto, ma lo stiamo attendendo. Vero, baby? Aspettiamo papà. Sorrido. Lo faccio spesso, quando parlo con lui, anche se non credo proprio possa vedere le mie espressione facciali. È più forte di me, però. Sorrido, e mi accarezzo la pancia. Mi sembra quasi di dirgli: «Eccomi, ci sono. Sono qui. Tu mi vedi?» Ed io spero con tutte le mie forze che mi percepisca.
{Fa parte della serie: "Please" scritta con gabryweasley || Spoiler!DeepClear}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Please'
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Fanfiction 01: Pain di Deb
Fanfiction 02: Venomous di gabryweasley
Fanfiction 03: Lost di Deb
Fanfiction 04: Limbo di Deb
Fanfiction 05: Demons di gabryweasley






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Ho le braccia incrociate alla finestra, la testa appoggiata sui bicipiti, respiro l’aria frizzante della notte. È tardi, dovrei essere nel letto, ma lo stiamo attendendo. Vero, baby? Aspettiamo papà. Sorrido. Lo faccio spesso, quando parlo con lui, anche se non credo proprio possa vedere le mie espressione facciali. È più forte di me, però. Sorrido, e mi accarezzo la pancia. Mi sembra quasi di dirgli: «Eccomi, ci sono. Sono qui. Tu mi vedi?» Ed io spero con tutte le mie forze che mi percepisca. Così, da stasera, e forse solo per stasera visto che mi si stanno chiudendo gli occhi, aspettiamo papà.
Perché lui corre.
Corre da te. Accarezzo di nuovo il ventre. Corre da te perché non ne può fare a meno, anche se non vuole ammetterlo. E corre anche da me, perché non riesce a starci vicino come vorrebbe, ma vuole starci vicino, quindi lo aspettiamo, ok? Così capisce che anche noi vorremmo stargli vicino. Ripercorro le parole dette dalla mia mammina i giorni precedenti. Ritorno con la mente alla notte scorsa, quando mamma mi ha svegliato, vedendo Akito fuori casa.
Sono andata da lui, senza premurarmi di mettermi addosso alcuna giacca. Non avevo pensato a quanto freddo potesse fare, fuori. E lui mi ha abbracciato. Si è stretto a me e mi sono sentita il suo scoglio, l’arpiglio che lo teneva a galla. Tu sei il mio. Gli volevo dire. Gli volevo dire tante cose: Torna, resta, fammi tornare. Non avere paura, io non ce l’ho. Invece sono rimasta in silenzio perché sapevo che non sarebbe servito a nulla. Conosco bene le sue corse, servono per esorcizzare la paura.
«Vai a casa, stiamo bene. Sei sudato e prenderai freddo». Mi scosto da lui, lo allontano con le braccia per guardarlo dritto in viso. Ha uno sguardo cupo, uno sguardo che non vedevo da tanto. Gli accarezzo una guancia ed i suoi occhi mi trovano. «E puzzi!» Esclamo, annusando l’aria.
E mi ha pure baciato. Ha detto qualcosa, che adesso non ricordo, e mi ha baciato. Mi ha sfiorato, ha spostato la testa. E mi ha baciato. Mi sono sentita come la tredicenne che ero, alla vigilia di Natale, quando ha chiuso la porta di camera sua e mi ha baciato prima la fronte, poi le labbra. In quel momento, avevo la testa completamente sgombra. C’eravamo soltanto io e lui. Non esisteva nessun altro. A parte il bambino che stringevo sempre, senza lasciarlo mai, con la mano.
Così, questa sera ho deciso che l’avremmo aspettato. Non interferirò con la sua corsa, non uscirò, questa sera. Lo guarderò dalla finestra, con le luci spente. Osserverò i suoi movimenti, il fiato bianco che crea quando respira, fermandosi per riprendere fiato.
Ed eccolo lì, di corsa. Ha una tuta diversa da quella di ieri sera. Si ferma, appoggia le mani sulle ginocchia, respira a pieni polmoni ricercando l’aria che gli manca. Le nuvolette di fumo bianco lo circondano. Già vorrei venire meno alla mia promessa. Vorrei correre da lui ed abbracciarlo, baciarlo, farlo entrare e fare l’amore con lui.
Akito si volta, guarda verso la mia casa. Non so cosa stia pensando, ma sgrana gli occhi quando ferma lo sguardo alla mia finestra, vedendo la mia sagoma. Alzo un braccio e lo muovo al vento. Ciao, Akito! Anche io ti aspetto. Anche io ci sono. Anche io ti cerco.
Alza un braccio, lui, lentamente, come se non fosse sicuro di quello che vede. Poi lo riabbassa, veloce. Rimane un attimo così, ci osserviamo a vicenda, senza muoverci. Poi, nello stesso modo nel quale è venuto, sparisce dietro la mura, correndo via. Lontano da me. Ma lo aspetteremo. Sempre.



Buonsalve! / Eccoci con la sesta shot della serie “Please” scritta da me e gabryweasley!
Questa shot è totalmente collegata a quella precedente: Demons, scritta da gabry, ma ci sono riferimenti anche a Limbo. Mi è piaciuto molto scriverla, pensando che Sana aspettasse Akito durante la sua corsa. Ha trovato un modo per parlargli, senza farlo davvero ♥
Sono proprio soulmate ♥
Spero vi sia piaciuta anche a voi!
Per la prossima si ripassa la palla a gabry!
Baci
Deb


Fanfiction successiva: Possibility di gabryweasley



   
 
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