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Autore: Blyth    17/10/2020    1 recensioni
Sullo sfondo di una guerra che dura da oramai più di sessant'anni si intrecciano le storie dei nostri protagonisti: un giovane cacciatore di mostri dal destino ancora da svelare, un orfano con un segreto da custodire per poter sopravvivere e una guerrera di un ordine composto da mezzi-demoni.
Nessuna grande profezia.
Nessuna impresa eroica da grandi canti epici.
Solo il desiderio di riscatto, la sete di vendetta e una guerra che lacera e distrugge ogni cosa che incontra.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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cap8
8. La lama spezzata









Ryo si precipitò a perdi fiato giù per la collina, cadendo un paio di volte nella fretta e sbucciandosi palmi e ginocchia.
Quando arrivò davanti al tempio trovò Shyn steso a terra sulla schiena, madido di sudore e ferito, ma sopirò nel vedere il suo petto alzarsi e abbassarsi regolarmente con il respiro.
Stava bene grazie alla misericordia della Dea, era ferito ed esausto ma vivo, Ryo si sedette accanto a lui riposandosi a sua volta. Quando lo aveva visto accasciarsi sulle ginocchia e urlare aveva temuto il peggio, una ferita mortale inferta all'ultimo dal demone, per questo era corso da lui, aveva temuto di perderlo.
Guardò il cadavere del demone riverso a terra accanto  a Shyn, era gigantesto visto da vicino e ancora più spaventoso, non riusciva a credere di aver sfidato un essere così terrificante e averlo battuto. Si girò di nuovo verso il suo compagno di viaggio, aveva il volto rilassato mentre riposava sul prato ma sanguinava da una spalla e dalla gamba.
Ryo gattonò fino a raggiungere la gamba, poi strappò un lembo del proprio vestito e lo avvolse intorno alla ferita stringendo il più possibile il nodo.
Shyn si svegliò di soprassalto grugnendo per il dolore, lo guardò storto, Ryo lo guardò sorpreso.
- Vacci piano, fa male!- esclamò il più grande mentre lui stringeva e fissava la benda improvvisata.
Ryo lo guardò attonito, irritazione, ecco cosa sentiva nella sua voce e cosa leggeva sul suo volto accigliato. Non lo aveva mai visto così....vivo.
- Bisogna fermare il sangue.- si giustificò passando alla spalla ferita.
Shyn fece una smorfia con le labbra ma lo lasciò fare mente lo fasciava al meglio delle sue possibilità.
-Dovremmo tornare all'accampamento, bisogna pulire le ferite e farti riposare...- mormorò Ryo alzandosi in piedi.
Shyn allungando una mano per essere aiutato a rimettersi in piedi, ma una volta dritto lo lasciò chiandosi piano per afferrare quello che rimaneva della sua spada e infilarla nella cintura.

Arrivati al loro piccolo accampamento nel bosco Ryo corse a prendere dell'acqua nel torrente vicino cui si erano accampati, riempì la pentola che usavano per cucinare di acqua fresca e recuperò degli stracci puliti, di quelli che normalmente Shyn usava per fermare i parabraccia avvolgendoli agli avambracci.
Ne immerse uno nell'acqua e si affrettò a pulire bene la ferita di Shyn come sua mamma gli aveva insegnato a fare. Tolse con cura il grumi di sangue sporco e terra dalle ferite per poi pulire la pelle rossa e gonfia tutto intorno.
Shyn intato aveva messo sul fuoco la spada spezzata, perché si scaldasse tanto da diventare bollente ma non incandescente. Quando Ryo si allontanò dalle sue ferite la premette su di esse.
Soffocò qualche lamento di dolore ma il suo  volto non mutò dalla sua espressione composta nemmeno per un secondo sotto lo sguardo attento di Ryo, curioso di scoprire fino a che punto fosse cambiato il suo compagno di viaggio ora in grado di arrabbiarsi.
Una volta cauterizzate le ferite lo bendò stretto per proteggerlo dalle infezioni.
Shyn lasciò cadere l'elsa spaccata accanto alle ceneri guardandola con i suoi occhi d'orati -Dovrò procurarmi una spada nuova, quella era l'ultima che mi rimaneva.- mormorò.
L'altra spada si era spezzata qualche settimana prima, troppo vecchia e malconcia per il lungo e fedele servizio.
Ryo annuì -Appena ti riprenderai cercheremo un fabbro, magari uno bravo che possa farti qualcosa anti-demone.- suggerì pensieroso apprestandosi a perparare un pasto caldo per entrambi.
Shyn annuì - Ho già in mente qualcuno, oltre le montagne....- asserì chiudendo gli occhi esausto.


Per arrivare dal fabbro avevano dovuto attraversare le montagne, percorrendo i passagi stretti e angusti scavati dall'erosione del tempo e superando ponti traballanti. Era estate, una fortuna per un ragazzino, un ragazzo ferito e un cavallo che tentavano un'attraversata del genere, in inverno ma anche solo in autunno sarebbe stata di gran lunga più rischiosa.
Con la benedizione dell'estate e del bel tempo aveva preso loro solo due settimane di cammino, che Shyn aveva passato sul cavallo evitando, per ordine di Ryo di sforzare la gamba ferita e allungare il tempo di guarigione.
Alla fine erano arrivati al villaggio fra le montagne a metà estate. Era un piccolo villaggio arroccato e scoplito nella pietra, colorato e vivace, salvo dagli orrori della guerra anche se principalmente popolato da donne, bambini e anziani come la maggiorparte dei villaggi del paese delle acque.
C'era comunque un gran numero di soldati sparsi per le piccole locande di quel luogo di riposo per viandanti, erano tutti li per il famoso fabbro Hayutsu Manyu aveva spiegato Shyn mentre lo guidava verso la casa più grande del villaggio, sede della forgia del più famoso armaiolo del sud.
Stranamente la trovarono chiusa.
Shyn lesse il cartello ad alta voce - Chiuso per lutto.-
Da un gruppo di militari in attesa davanti alla forgia si staccò un ufficiale, riconoscibile dalla cintura legata attorno alla vita, con il simbolo di un dragone alato.
- E' appeso li da più di otto giorni oramai, ben oltre il tempo di un lutto.- sbuffò con le braccia incrociate mentre masticava una radice di Goo.
- Chi è morto?- domandò Ryo.
- Il suo unico figlio, anche se più che morto è disperso...su nelle montagne.- disse il comandante baffuto indicando con un cenno del capo le creste frastagliate sopra le loro teste -Siamo venuti per ritirare delle armi ordinate mesi fa, ma quel cane si rifiuta di rimettersi al lavoro o anche solo di consegnare ciò che è stato forgiato. Se non fosse per la sua fama lo avremmo già arrestrato.-
-Era il suo unico figlio, è comprensibile che stia male.- si lasciò scappare infastidito Ryo.
L'uomo aggrottò le sopracciglia da sotto il suo cappello circolare, che lo riparava dal sole -E cosa c'entra? Un uomo deve essere in grado di fare il suo dovere nonostate un lutto.- asserì perentorio.
Ryo preferì non ribattere davanti a quell'atteggiamento presuntuoso, alla fine si trattava di un comandante dell'esercito, per quanto avesse voluto dirgliene quattro doveva trattenersi. Si voltò verso Shyn, trovandolo intento a fissare l'elsa e quel che rimaneva della lama della propria spada.
-E' una sfortuna.- lo sentì mormorare.
Ryo gli si avvicinò lasciando stare il comandante - Cosa facciamo? Cerchiamo un altro fabbro?-
Shyn scosse la testa - Manyu è l'unico in questa zona a forgiare armi anti-demone. Di una spada normale non me ne faccio nulla, aspetteremo che riapra.-

Dopo altri tre giorni di attesa, accampati davanti alla forgia Shyn parve finalmente perdere la pazienza, decidendosi a bussare con forza al calare della notte.
Ryo lo guardò battere il pugno del braccio sano contro il lengo della porta facendo traballare il cartello sotto le vibrazioni del lengo.
Alla fine qualcuno aprì, un uomo vecchio, chino sulla propria schiena e dal viso spento, scavato dal dolore. Aveva i capelli completamente rasati in segno di lutto e la barba lasciata incolta.
Li guardò con gli occhi spenti prima di parlare -Cos'avete tanto da bussare?- la sua voce era roca come quella di qualcuno che non emette parola da molto tempo.
-Mi serve una spada nuova.- disse Shyn senza esitazione.
-Non sapete leggere brutti bifolchi? La forgia è chiusa per lutto.- il vecchio provò a sbattergli la porta in faccia ma Shyn la bloccò con una gamba, quella ferita, senza però dare segno di dolore.
- Non posso andarmene senza una spada, sto finendo i soldi e ho un ragazzino che dipende da me.- fece segno con la testa verso Ryo.
Manyu indurì il volto, scrutando sia lui che Ryo, ancora seduto su una staccionata davanti alla forgia.
-Il paese delle acque è pieno di fabbri, trovatene uno che non sia intento a piangere il proprio figlio.- provò ancora una volta chiudere la porta ma Shyn, questa volta con una spallata la spalancò facendolo sbilanciare e cadere all'indietro.
- Tuo figlio è disperso no?- disse Shyn imponendosi sull'uscio - Se ti riporto il corpo potrai bruciarlo e dargli la sepoltura che merita così da finire il tuo lutto.-
Gli occhi del vecchio si riempirono di rabbia e tirandosi in piedi gli urlò contro - Piccolo bastardo arrogante. Chi credi di essere? Vattene da casa mia!- detto ciò lo spinse fuori con la forza di un uomo ferito e Shyn lo lasciò fare.
Insistere era inutile.




















Note Autrice:

Ecco un aggiormamento anticipato! Ma Lunedì non potrei aggiornare quindi eccomi qui.
Un po' di assestamento dopo una battaglia importante, finalmente vediamo Shyn provare qualcosa...ma un nuovo ostacolo si erge davanti a  lui e Ryo, cosa credete sia successo al pover figlio de fabbro? Shyn riuscirà a riportare il corpo al padre in lutto?
Lo scopriremò Sabato prossimo, voi intanto fatemi sapere cosa ne pensate,

Blyth
  
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