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Autore: LadyOfMischief    17/10/2020    10 recensioni
SEQUEL DI "WHATEVER IT TAKES"
Rey è riuscita a riportare Ben in vita, ma la lotta per libertà della galassia non è ancora finita. Ciò che resta del Primo Ordine, ed i sistemi ancora fedeli ai loro ideali, continua a seminare distruzione e morte minacciando ciò per cui la Resistenza ha lottato.
Per Ben questa è l'occasione per rimediare ai propri errori e dimostrare a tutti quanti che non è più Kylo Ren, ma non sarà un'impresa così facile e nel frattempo lui e Rey impareranno cosa significhi stare realmente insieme.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Poe Dameron, Rey, Rose Tico
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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Rey so che sei andata via soltanto questa mattina e mi dispiace interrompere la tua missione, ma abbiamo appena ricevuto notizia della distruzione di Pamarthe[1] . Dai primi rapporti è emerso che nessuno strumento è stato in grado di rilevare lo Star Destroyer Sith in prossimità del pianeta. Nessun pianeta dell'Orlo Esterno è al sicuro, per ragioni di sicurezza è meglio che tu e Chewbe torniate qui subito così vi spiegherò ogni cosa”

 

Era ciò che diceva il messaggio che Poe aveva inviato al Falcon con tanta urgenza, Rey aveva insistito con Chewbecca affinché glielo facesse ascoltare e adesso si pentiva di averlo fatto. Quella notizia angosciante confermava le voci che circolavano da qualche settimana: lo Star Destroyer Sith che aveva distrutto Kijimi era ancora in circolazione. Rey aveva intuito che quella trasmissione  non fosse portatrice di buone notizie, ma non era preparata a una notizia del genere, era stata un fulmine a ciel sereno. Il silenzio era calato nel momento esatto in cui il messaggio era terminato, nessuno sapeva come commentare una cosa del genere. Il pensiero di tutte le vite innocenti che erano appena state distrutte senza un apparente motivo era angosciante. Perché dal nulla ciò che restava del Primo Ordine aveva deciso di distruggere un altro pianeta? Era forse un modo per uscire pienamente allo scoperto e lanciare un messaggio al resto della galassia? Rey sapeva che avrebbe ottenuto quelle risposte soltanto una volta tornati ad Ajan Kloss.
“Com'è possibile? Credevo che la flotta Sith fosse stata distrutta prima che lasciasse Exegol” chiese Ben visibilmente sconvolto.
“È quello che credevamo tutti...” fu l'unica cosa che riuscì a dire Rey in preda allo sconforto, nessuno in quell'angolo della galassia era al sicuro. Calò nuovamente il silenzio e ognuno prese posto, Chewbecca aveva già impostato la rotta verso la base della Resistenza, sarebbe stato un viaggio davvero breve.
I motori del Falcon presero vita tra i soliti rumori, che davano sempre l'impressione che tutto potesse saltare in aria da un momento all'altro, e nel giro di pochi istanti il vecchio mercantile lasciò l'atmosfera del pianeta. Rey si sentiva irrequieta, nonostante avesse preannunciato ai suoi amici che non sarebbe tornata da sola, e loro ci avevano scherzato su, non sapeva cos'aspettarsi. A renderla ancor più irrequieta era la questione dell'attacco sferrato contro Pamarthe, se nessuna tecnologia era in grado di rilevare la presenza della nave allora neppure la base sarebbe stato un luogo sicuro a lungo. In molti si erano illusi che la guerra fosse finita semplicemente perché l'Imperatore era stato sconfitto e la flotta Sith era stata distrutta, ma Rey e i suoi amici l'avevano sempre saputo che non era così. Probabilmente era quella la ragione per cui il Primo Ordine, o in qualunque modo si facessero chiamare ora, aveva scelto di agire così in fretta. I singoli governi erano così impegnati a ricostruire e cercare di unificare una galassia devastata che non avevano dato la priorità ad altro.
Rey si voltò verso Ben, che occupava il posto da co-pilota, era concentrato sui comandi della nave e anche con la temporanea assenza del loro legame Rey poteva facilmente intuire cosa stesse pensando.
“Non è colpa tua Ben”
“Come puoi dire una cosa del genere? Avrei potuto impedire ogni cosa”
“E come? Non potevi distruggere un'intera flotta da solo”
“Uccidendo l'Imperatore quando ne ho avuto la possibilità” replicò Ben.
“Così facendo il suo spirito si sarebbe impossessato di te, avresti peggiorato le cose” fece notare Rey, Chewbecca che aveva ascoltato l'intera conversazione gli posò una zampa sulla spalla e intervenne dicendo che non c'era nulla che avrebbe potuto fare per fermare l'Imperatore da solo.
“Hai commesso degli errori e dovrai assumertene la responsabilità, ma non puoi prenderti la colpa di ogni cosa” non era quello il modo di affrontare la situazione e Rey l'avrebbe ricordato a Ben ogni giorno se fosse stato necessario.
Trascorsero il resto del viaggio in silenzio, nessuno dei tre era dell'umore adatto per mandare avanti una conversazione che non riguardasse quanto appreso dal messaggio di Poe. La stanchezza che Rey aveva cominciato a sentire durante l'allenamento sembrava averla abbandonata completamente. Si preannunciavano giorni tremendi non soltanto per la Resistenza, ma per l'intera galassia. Nessuno aveva un piano, Poe e Finn avevano contattato ed incontrato varie cariche politiche per metterli in guardia del pericolo, ma per quanto ne sapeva molti avevano semplicemente ignorato la questione. Altri invece si erano apertamente dichiarati ancora sostenitori degli ideali del Primo Ordine e la faccenda non li toccava minimamente. Perciò gli unici disposti ad assumersi nuovamente la responsabilità erano stati proprio i suoi amici e i ribelli rimasti ad Ajan Kloss. Dopo quello che era successo Rey era certa che in molti sarebbero tornati per battersi ancora una volta per la libertà della galassia, per garantire un futuro migliore alle loro famiglie e alle generazioni a venire. Ma anche in quel caso non sarebbe bastato, il nemico riceveva supporto e fondi dai sistemi che lo sosteneva, loro invece erano scarsamente attrezzati, con tecnologia recuperata da vecchi insediamenti Ribelli risalenti all'epoca dell'Impero. Non disponevano neppure di crediti per le spese necessarie, le razioni di cibo e acqua gli venivano consegnate regolarmente da Takodana a spese di Maz Kanata. Inoltre non potevano certamente chiedere di nuovo aiuto ai civili che li avevano affiancati durante la battaglia di Exegol, le loro navi non erano adeguate per reggere attacchi pesanti e gli armamenti erano limitati. Era già un miracolo che la maggior parte di quei civili fosse sopravvissuta a quella battaglia, anche se c'erano comunque state delle perdite, e Rey si chiedeva ancora come fosse stato possibile.
Il suo nervosismo aumentò a dismisura non appena si rese conto che erano entrati nel settore in cui era situata la base, che nonostante facesse parte dell'Orlo Esterno era un settore parzialmente esplorato perciò al momento erano al sicuro da potenziali attacchi, o almeno così sperava Rey.
“Beh, direi che siamo arrivati a destinazione” disse Rey constatando l'ovvio mentre si avvicinavano alla luna [2] su cui era situata la base.




Ben non si era mai sentito così nervoso in vita sua quanto in quel momento, neppure in presenza di Snoke o dell'Imperatore stesso. Tuttavia l'idea di trovarsi tra le persone che per anni avevano seguito e sostenuto sua madre lo rendeva tremendamente nervoso, in particolare gli amici di Rey. Aveva avuto dei trascorsi tutt'altro che piacevoli sia con il pilota che con il disertore, aveva provato a estorcere informazioni all'uno invadendogli la mente e quasi ucciso l'altro in uno scontro. Il fatto che quel repentino rientro alla base ribelle fosse dovuto all'ennesimo cataclisma provocato dai superstiti del Primo Ordine non migliorava la cose. Rey l'aveva rassicurato del fatto che non fosse colpa sua perché uccidendo l'Imperatore avrebbe peggiorato le cose, ma Ben non poteva fare a meno di sentirsi pienamente responsabile per l'accaduto. Avrebbe potuto impedire la distruzione sia di Kijimi che di Pamarthe se avesse avuto il coraggio di fare la scelta giusta prima che fosse troppo tardi. Invece era rimasto aggrappato all'illusione che potesse eliminare il signore dei Sith con l'aiuto di Rey e prenderne il posto insieme a lei. Per un anno intero si era convinto che l'unica cosa che desiderava fosse governare con Rey al suo fianco, quel pensiero l'aveva fatto andare avanti giorno dopo giorno. La verità però era un'altra e aveva cercato di negarla il più a lungo possibile: a lui del potere non era mai importato nulla. Persino quando era rinvenuto nella sala del trono e si era autoproclamato Leader Supremo non l'aveva fatto per il potere, l'aveva fatto soltanto per impedire che il Generale Hux ricoprisse quella carica a cui aveva ambito per anni.
A ripensarci in quel momento, e dopo le cose che aveva scoperto, però Ben si rese conto che per tutto quel tempo in cui era stato a capo del Primo Ordine a tirare veramente le redini era stato il Generale Pryde. Si era lasciato manipolare ancora una volta seguendo il suo consiglio[3] di mettersi alla ricerca del puntatore Sith e così aveva fatto per mesi. Tuttavia quell'occasione gli era tornata utile per coprire le sue ricerche personali circa il legame che lo univa a Rey, che lo aveva incuriosito sin dal primo momento in cui si era manifestato.

Ben avrebbe dovuto capirlo prima che Pryde aveva fatto di tutto per tenerlo lontano e impegnato per agire alle sue spalle, in sua assenza era stato lui a essere al comando e a impartire gli ordini. Mentre entravano nell'atmosfera di Ajan Kloss Ben ripensò alle parole che gli aveva detto Chewbecca quando Rey li aveva lasciati soli: non c'era nulla che potesse fare per cambiare il passato e c'erano errori a cui non avrebbe mai potuto rimediare, ma con cui doveva imparare a convivere. Il wookie gli aveva detto che non avrebbe mai dimenticato il fatto che avesse ucciso Han, all'inizio lo aveva odiato per quel gesto tanto atroce, ma dopo un po' di tempo sia lui che Leia l'avevano perdonato. E quando Ben gli aveva chiesto il perché Chewbecca gli aveva spiegato che sua madre aveva detto era stato Snoke a spingerlo a compiere un atto così estremo e che c'era ancora speranza per lui. Ancora faticava a comprendere le ragioni per cui la sua famiglia, e persino Rey, non avevano mai perso la speranza quando lui stesso l'aveva persa da tempo.
Ben si voltò verso Rey, sembrava essere nata per pilotare il Falcon e non gli dispiaceva affatto che occupasse il posto che un tempo era stato di suo padre. Era chiaramente nervosa quanto lui e non era difficile intuire il perché, i suoi amici non l'avrebbero certamente accolto calorosamente e nessuno avrebbe reagito bene alla sua presenza. Ben non poteva certamente biasimarli, indirettamente aveva ucciso le persone a loro care, e il loro disprezzo era più che meritato. Era una delle ragioni per cui aveva accettato la condizione posta da Poe, voleva rimediare al male causato a quelle persone e guadagnarsi il loro perdono. Non avrebbe deluso i suoi genitori una seconda volta, anche se loro non erano lì per vederlo con i propri occhi, questa volta li avrebbe resi fieri di lui. Ma soprattutto non avrebbe deluso, che era stata così caparbia da andare personalmente a tirarlo fuori dall'aldilà e pagandone il prezzo, seppur temporaneo.
“Pronto per l'atterraggio?” gli chiese Rey riscuotendolo dai propri pensieri.
“Sì, sono soltanto un po' nervoso” ammise Ben.
“Anch'io, ma affronteremo tutto insieme
“Insieme” ripeté Ben rivolgendole un sorriso, era diventato un po' il loro motto per le situazioni difficili e allo stesso tempo una fonte di rassicurazione per entrambi, per ricordarsi che non sarebbero stati mai più soli.
Il Falcon atterrò in una radura circondata dalla fitta vegetazione della giungla, durante l'atterraggio Ben era riuscito a scorgere il caccia di suo zio Luke tra le pochi navi presenti, sorprendentemente quel rottame era sopravvissuto persino al viaggio di ritorno da Exegol. Ma del resto anche il Falcon gli era sempre sembrato sul punto di sfasciarsi da un momento all'altro eppure era ancora in grado di volare. A giudicare dal numero di navi presenti non dovevano esserci molte persone in quell'insediamento, il che era strano dal momento che su Exegol erano almeno il triplo.
“Siete sempre così pochi qui?”
“Quasi tutti sono tornati a casa subito dopo la battaglia” Chewbecca intervenne dicendo che anche lui aveva fatto lo stesso ed era tornato soltanto per aiutare Rey.
“Partirai di nuovo quindi?” gli chiese Ben, sperava che il wookie sarebbe rimasto lì con loro, aveva da poco ritrovato ciò che restava della sua famiglia e voleva recuperare il tempo perso. Chewbecca scosse il capo e gli promise che sarebbe rimasto con lui, Rey e tutti gli altri, quella notizia gli risollevò il morale e gli diede più sicurezza.
“A proposito degli altri...dovremmo fargli sapere che siamo arrivati” disse Rey mordendosi il labbro inferiore, segno di quanto fosse nervosa, non l'aveva mai vista così prima. Se si soffermava a pensarci era quasi ironico, entrambi avevano affrontato situazioni pericolose eppure l'idea di confrontarsi con i Ribelli sembrava agitarli più qualunque altra cosa. Chewbecca doveva averlo intuito perciò si offrì di andare a cercare gli amici di Rey e concedergli qualche minuto da soli per parlare.
“Grazie Chewbe, te ne sono davvero grata”
“Anch'io” aggiunse Ben, il wookie si alzò dal proprio posto ed uscì dalla cabina di pilotaggio.
“Lo sai che non possiamo evitare questo momento per sempre, vero?” chiese a Rey nel tentativo di rassicurarla.
“Lo so, e non è mia intenzione, ma temo che Finn e Poe non saranno così gentili con te” ammise.
“Apprezzo la tua preoccupazione” le disse prendendole le mani ed accarezzandogliele con le proprie dita “Ma non mi aspetto che siano gentili e hanno tutto il diritto di non fidarsi di me” Ben non si era mai illuso del fatto che l'avrebbero considerato automaticamente uno di loro nonostante si fosse unito alla causa. Si sarebbe guadagnato la loro fiducia col tempo e dimostrandogli che non era più la stessa persona che avevano conosciuto.
“Sai quando gli ho raccontato la verità su quello che è successo tra me e te non l'hanno presa bene” confessò Rey “E stanno ancora cercando di capire il perché della mia scelta di salvarti” aggiunse.
“Devi dargli tempo Rey, questa situazione non è facile per nessuno di noi”
“Quando mai le cose sono state facili?” chiese sarcastica.
Dei passi che riecheggiavano nel corridoio interruppero la conversazione, a giudicare dal rumore delle suole degli stivali dovevano essere salite a bordo almeno due o tre persone.
“Andrà tutto bene” disse Ben, anche se non sapeva se lo stesse dicendo a se stesso, a Rey o ad entrambi. Il primo ad emergere dal corridoio fu proprio Chewbecca, seguito dal pilota -Poe- e dall'ex assaltatore -che doveva essere Finn- . I due non sembravano stupiti della presenza di Ben, il wookie doveva averli avvisati, al contrario avevano un'espressione piuttosto stizzita stampata sul volto.
“Quindi Chewbecca non stava scherzando quando ha detto che eravate in tre” disse il pilota rivolto a nessuno in particolare “Abbiamo molto di cui parlare”.

 

 

Spazio Autrice:
 

Ed eccoci qui pronti a ripartire da dove ci eravamo lasciati con il finale della prima storia! Da adesso ci saranno anche i PoV di Ben, in questo capitolo leggermente più lungo per ovvie ragione e spero che vi sia piaciuto.
Inoltre vorrei fare un ringraziamento speciale a jomonet che ha realizzato la splendida copertina per la storia!


Note:

[1] Pamarthe è un pianeta situato nell'Orlo Esterno, i nativi del pianeta (umani) sono noti per essere degli eccellenti piloti e nel romanzo canonico Bloodline un'assistente di Leia ed un pilota visitano il pianeta per indagare su delle operazioni illegali.
[2] Ajan Kloss, situata nel settore Cademimu, in realtà è una luna orbitante intorno al pianeta gassoso Ajara ed ha a sua volta due lune.
[3] Nel film questa cosa non viene menzionata, ma nella novel viene lasciato intendere che lui abbia suggerito a Ben l'idea di cercare il puntatore Sith.

   
 
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