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Autore: _crts    17/10/2020    0 recensioni
Anno 2017
"Non posso dirvi come l'ho scoperto,ancora,ma posso dirvi che lo so: c'è un altro Capitan Ghiacciolo." esclamò Tony,rivolgendosi a Steve e Natasha che erano stati chiamati d'urgenza dallo stesso Stark.
La Vedova ed il Capitano si guardarono con un'espressione sorpresa e perplessa. "Impossibile,Tony" lo ammonì Steve,incredulo.
"Effettivamente non è un Capitano" corresse il tiro,tentando disperatamente di convincere i suoi amici a partecipare alla missione top secret. "E cos'è?" domandò Natasha,appoggiandosi con le spalle ad una delle colonne del soggiorno di casa Stark. "Ne basta uno" continuò poi.
"Non cos'è.Chi è."
Tony aveva avuto quelle informazioni hackerando il sistema informatico dello S.H.I.E.L.D e sperava vivamente che non fosse stato inutile,altrimenti Nick Fury non si sarebbe risparmiato in fatto di ammonizioni e Tony ne avrebbe volentieri fatto a meno. E sicuramente avrebbe avuto meno problemi se Mr.Moralità e fata Morgana in calzamaglia non lo avessero saputo.
"Siete con me oppure no?" li sollecitò poi Tony,speranzoso di poter contare su di loro. "Potrei chiederlo a Thor,oppure a Peter,se voi non volete"
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Agosto 2000.

A soli vent'anni Dalia Armstrong era l'agente speciale dello S.H.I.E.L.D più addestrato che potesse esserci. Non poteva negare a se stessa che l'iniezione di quel siero,fosse stata incredibilmente d'aiuto: nessuno tranne lei aveva avuto il coraggio di proporsi.Sapevano tutti che l'unica dose davvero efficace era stata prodotta durante la Seconda Guerra Mondiale, dal Dr. Erskine che prima del suo assassinio non riuscì a produrne altre. Aveva avuto del fegato - così disse Nick Fury, e così, il buon direttore pensò bene di spedirla in missione,nell'Artico, con una squadra di sole tre persone,lei compresa,per procedere al recupero di Capitan America.
Si era permessa di discutere con Fury della folle missione assegnatagli. Non che non potessero riuscirci,ma avrebbero avuto bisogno di una squadra che coordinasse il recupero fuori dall'acqua e non una singola persona.
"Sei un super soldato anche tu,Dalia,sono certo che riuscirai a cavartela ed a riportare James ad Amelie sani e salvi alla base." la canzonò Fury. 
Dopo quella discussione aveva perso ogni speranza di farlo rinsavire,così assieme ai suoi due compagni di squadra salì su uno dei Jet a disposizione,con James che faceva rotta verso Nord.
"E' una follia" borbottò Amelie,che controllava che tutta l'attrezzatura fosse funzionante prima dell'atterraggio. "Possiamo farcela" 
James parve non essere troppo convinto nel pronunciare quelle parole. Avevano tutti paura. 
"Secondo voi la prima cosa che vorrà uscito dall'acqua sarà il suo scudo oppure un panino?" ironizzò Dalia,indicando lo scudo in lega di vibranio a forma circolare riposto in un fodero scuro. 
"Io vorrei sicuramente un bel cheeseburger" 
Amelie e James scossero il capo,ridacchiando.
Dopo poche ore erano arrivati a destinazione: Dalia e James si sarebbero immersi per il recupero,mentre Amelie sarebbe rimasa sul Jet per coordinare l'operazione. I due ragazzi indossarono le mute ed iniziarono ad allacciare attorno le cosce le varie cinghie in cui sarebbero stati riposti i vari coltelli ed attrezzi. Ci vollero almeno quaranta minuti per completare la divisa subacquea.
"Io vi seguirò da qui: state attenti." 
Amelie era sempre stata la 'mamma' del gruppo,apprensiva e premurosa verso i suoi compagni. 
James e Dalia annuirono,per poi avviarsi al sottomarino che li avrebbe condotti verso l'aereo dirottato in epoca nazista sul fondo dell'oceano.
Quello che successe quel giorno,in quella missione, rimase tra James e Dalia.



Anno 2017

"Non posso dirvi come l'ho scoperto,ancora,ma posso dirvi che lo so: c'è un altro Capitan Ghiacciolo." esclamò Tony,rivolgendosi a Steve e Natasha che erano stati chiamati d'urgenza dallo stesso Stark. 
La Vedova ed il Capitano si guardarono con un'espressione sorpresa e perplessa. "Impossibile,Tony" lo ammonì Steve,incredulo.
"Effettivamente non è un Capitano" corresse il tiro,tentando disperatamente di convincere i suoi amici a partecipare alla missione top secret. "E cos'è?" domandò Natasha,appoggiandosi con le spalle ad una delle colonne del soggiorno di casa Stark. "Ne basta uno" continuò poi. 
"Non cos'è.Chi è."
Tony aveva avuto quelle informazioni hackerando il sistema informatico dello S.H.I.E.L.D e sperava vivamente che non fosse stato inutile,altrimenti Nick Fury non si sarebbe risparmiato in fatto di ammonizioni e Tony ne avrebbe volentieri fatto a meno. E sicuramente avrebbe avuto meno problemi se Mr.Moralità e fata Morgana in calzamaglia non lo avessero saputo. 
"Siete con me oppure no?" li sollecitò poi Tony,speranzoso di poter contare su di loro. "Potrei chiederlo a Thor,oppure a Peter,se voi non volete" 
"Non sopporteresti nessuno dei due" rispose Steve,riferendosi al fatto che Thor a volte sapesse essere davvero fastidioso,così come Peter,ancora nuovo di quel mondo.
Tony gli fece l'occhiolino. 
"E se Fury lo dovesse scoprire?" domandò poi Natasha."Non stiamo facendo una scampagnata a Staten Island,stiamo andando nell'Artico". 
"Ringrazia il riscaldamento globale,noi saremo lì per conto delle Stark Industries,qualcosa sull'ambiente eccetera eccettera..." rispose Stark. 
Ai due non parve una scusa molto plausibile,ma in fondo lui era Tony Stark,poteva fare tutto ciò che voleva. 
                          
                                                                                                                                                               ****

Nick Fury osservava tutto con occhio vigile e un nodo allo stomaco non lo abbandonò per tutto il tempo. Si sentiva terribilmente in colpa. 
Ricordava nitidamente il momento in cui la ragazza,Dalia,si rivolse a lui affermando quanto fosse folle quella missione. L'aveva definita missione suicida;La cosa che gli faceva provare più rabbia fu che non solo non recuperarono il Capitano quell'anno,riuscendoci solo un decennio dopo,ma persero tre persone con alti valori, oltre che agenti davvero qualificati,indipendentemente dal siero o meno.
Fu l'unica volta in cui Fury si definì 'pentito'. 
"Signore,credo sia arrivato Stark." 
L'agente Maria Hill aveva intravisto il SUV nero con il logo delle industrie Stark e aveva pensato di avvisare immediatamente il proprio direttore. Non volevano altre grane in quel momento così delicato. "Cosa vuole questa volta Stark?" biascicò il direttore,che si diresse verso il veicolo in movimento. 
Non era il momento adatto per l'egocentrismo di Tony,non era il momento di avere gli Avengers tra i piedi,tanto meno Steve Rogers e Natasha Romanoff. Non attese neanche che i tre scesero dal veicolo ed inventassero qualche scusa per poter rimanere -conosceva bene le doti linguistiche e manipolatorie di Tony-che intimò loro di tornare indietro e di farsi i fatti propri.
Si domandò anche con facessero a  sapere che si trovavano lì e non  gli ci volle molto per capire che ci  fosse,come al solito,lo zampino di Tony.Ma gliel’avrebbe fatta pagare,prima o poi,avendo forse già intuito le modalità con cui le notizie erano giunte al piccolo gruppo.
"Di che si tratta?" domandò Natasha,che generalmente rientrava nelle grazie di Fury. Ma quel giorno nemmeno la sua beniamina era ben voluta. Era una questione personale,un fallimento personale,lo definì nella sua mente.
"Agente Romanoff,quale parte di ‘tornate indietro’ non capisce?"
Natasha non si fece abbattere da quella risposta acida ed insistette affinchè i tre potessero avvicinarsi un po in più. Dovettero discutere anche con l'Agente Hill che dopo buoni dieci minuti di convincimento li lasciò passare.
Tony e Steve non indugiarono oltre e quando ricevettero l'assenso,si precipitarono a grandi falcate verso un gruppo di agenti che tentavano di estrarre dal ghiaccio un enorme blocco. 
"E' un agente dello S.H.I.E.L.D." constatò Natasha,vedendo gli abiti con cui il corpo era stato ritrovato. "E' una donna" proseguì poi. 
"Ho più domande che risposte,ragazzi." disse Steve,pensando a come fosse riuscita a diventare come lui. "Le avremo,Capitano,le avremo." rispose Tony.

Erano passati circa cinque giorni dal ritrovamento del corpo della ragazza ed i tre non avevano perso tempo e si erano proposti per attendere il risveglio della ragazza fuori dalla stanza della A Tower adibita a sala medica. Fury non oppose resistenza,ma non lasciò i tre da soli. Rimase anche lui.Tony si chiedeva del perchè non avessero fatto vedere il corpo,non era morta,si stava scongelando,per cui non c'era nessuna formalità da seguire,ma Fury rispose loro che era una questione di rispetto. 
"Non si può proprio sapere chi è?" domandò Steve,rivolgendosi al direttore il quale scosse il capo. 
Anche Natasha fremeva dalla voglia di conoscerla. 
"Che ha intenzione di fare quando si sveglierà?" domandò lei,guardando Fury.
"Chiederle scusa,presumo." rispose lui,in un momento di debolezza.Lui non faceva trasparire mai i suoi sentimeni.Era sempre impassibile e freddo. 
"Perchè?!" chiese Tony.  "Stark,non so cosa sia successo a questa povera ragazza. Ti consiglio di lasciarla..." Fury non ebbe il tempo di finire la frase d'avvertimento, perchè un medico dello S.H.I.E.L.D uscì da quella stanza,accennando un gesto con il capo. 
Era sveglia.Anzi,scongelata.
"Lasciarla stare"

Dalia aveva da poco aperto gli occhi,non riuscendo a mettere subito a fuoco l'ambiente circostante per i primi secondi aveva visto tutto bianco,poi dopo qualche battito di ciglia, era riuscita ad individuare le sagome delle proprie gambe avvolte dalla trapunta.Che cosa era successo? Dov'era James? E Amelie?
Si guardò attorno allarmata,non riconoscendo il luogo dove si trovava. 
Dove sono? Che cosa ci faccio qui?
Dalia si strofinò con le dita gli occhi,come se con quel gesto avrebbe risolto i suoi problemi. Riuscì a constatare che probabilmente era in una stanza di ospedale,date le flebo,ma soltanto quello.
"Lasciarla stare" furono le prime parole che riuscì ad udire chiaramente e non ci volle che un secondo per riconoscere la voce. Fury. In pochi secondi l'uomo entrò nella stanza e fu quasi sicura di  vedere una lacrima a fior di ciglia sul viso del direttore. 
"Dalia" sospirò lui, dopo essersi accertato che fosse davvero lei: la simpatica ragazza dagli occhi azzurri. La ragazza sedette in posizione eretta nel letto,voleva dire qualcosa,voleva davvero dire qualcosa di felice, ma non riuscì a dire nulla se non che fine avesse fatto la sua squadra. Fury non rispose,non ne ebbe il tempo. Tre figure seguirono quella di Fury e circondarono il letto in cui si trovava.
"Finalmente sei sveglia!" esclamò la donna dai capelli rossi,appoggianda con le mani alle sbarre ai piedi del letto. "Quanto ho dormito?" 
"Circa cinque giorni." precisò un uomo che le ricordava vagamente qualcuno che conosceva. 
"Howard?" sussurrò lei,rivendendo in quel viso i lineamenti dell'uomo che ben conosceva. 
"Tony" rispose semplicemente lui,incrociando le braccia al petto. Non si aspettava che la ragazza sapesse il nome di suo padre,ma sapeva che c'era qualche spiegazione vagamente logica. "Cinque giorni da quando ti abbiamo tirato fuori dalla festa con i pinguini,sia chiaro." precisò poi. 
"Non credo fosse necessario dirlo così" disse poi,un ragazzo,più giovane di Tony,con capelli color caramello. "E' la verità,Steve." 
La ragazza si girò di scatto verso Nick Fury. "Cosa diamine è successo,Fury" sbraitò lei,tirandosi via le flebo dal braccio e lasciando cadere qualche goccia di sangue sulle candide lenzuola. 
Sotto gli occhi increduli dei tre, che temevano che potesse svenire da un momento all’altro -dimenticando che fosse anche lei dotata di straordinarie capacità- e che davvero non avrebbero mai immaginato che la ragazza si sarebbe rivolta in quel modo al temuto direttore, Fury fu costretto ad ammettere l'amara verità.
"Avevi ragione,Dalia.Era una missione suicida."
Dalia non ci vide più dalla rabbia e con un solo scatto,si tolse la trapunta da dosso e scattò in piedi,puntando il dito contro Fury. 
"Che anno è?" domandò poi,in un attimo di lucidità. "Duemila diciassette" rispose lui,sottovoce. 
"James ed Amelie?" 
Fury scosse la testa,quel giorno ritrovarono soltanto il jet. "Ho perso i miei migliori amici per un supersoldato del cavolo,congelato nell'Artico,Fury!" sbraitò ormai furiosa. "Almeno quel damerino è stato trovato?"
Tony,Natasha e Steve rimasero sgomentati. Lei era una degli agenti della prima missione di recupero di Capitan America? Quell'agente?
"
Veramente,quel damerino supersoldato del cavolo,sarei io."
Dalia si girò nella direzione da cui proveniva la voce,assottiglió così tanto le palpebre che quasi sembrava avesse gli occhi chiusi. “Ottimo”





Spazio autrice

Salve a tutti! 
Ho immaginato questa storia senza un preciso arco temporale,quindi non ci saranno vicende super specifiche dei film,ma cercherò di adattare tutto al meglio.Ho già in mente il suo corso,sarà una storia non molto lunga,
dove pian piano entreranno in scena tutti gli Avengers! E ci saranno davvero tanti colpi di scena,se qualcuno sa a chi appartiene il cognome di Dalia,potrà immaginare già qualcosina!
Fatemi sapere cosa ne pensate,un bacio:)

 
   
 
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