Mese di
caccia
Ah, Halloween! Il periodo migliore dell’anno per le donne del
suo calibro. Il periodo della caccia. Respirava a pieni polmoni mentre
percorreva beatamente le strade della città, con un sorriso compiaciuto intinto
in una sfumatura di rossetto che si chiamava “Old Hollywood”. Sapeva che quella
sera avrebbe iniziato a mettere da parte le sue scorte per l’anno a venire, e
la prospettiva di ravvivare la sua credenza la riempiva di eccitazione e felicità.
Svoltando l’angolo intravide il suo primo trofeo: ormai le
bastava un’occhiata. Alto e muscoloso, si era strizzato in un completo semi-elegante
per andare ad una esclusiva serata in un esclusivo locale, l’occasione perfetta
per socializzare e fare colpo. Era un predatore, come lei; erano le prede a differire,
ma era un dettaglio insignificante ai suoi occhi.
Ed eccola, in fila qualche passo dietro di lui, gli occhi scuri
piantati nella schiena larga. Impaziente, continuava a ravvivarsi i riccioli
compatti e ad aggiustare la tracolla della borsetta traslucida.
Una volta dentro (era bastata un’occhiata languida al
buttafuori per entrare) si diresse spedita al bar, incurante degli sguardi che
il suo passaggio causava. E mentre sorseggiava in maniera disinteressata il suo
drink, teneva d’occhio il suo uomo. Sarebbe stato facilissimo: era un tipo
estroverso e molto, molto bendisposto a “nuove amicizie”.
E infatti, qualche ora dopo erano insieme a casa sua, stretti
pelle contro pelle. C’era quasi, lo sentiva, doveva solo portarlo al limite, così
lo spinse di lato per potersi mettere a cavalcioni su di lui. Non l’avrebbe lasciato
andare per nulla al mondo. E, mano a mano che i gemiti aumentavano il suo sorriso
si faceva sempre più ampio; sempre più. Quando il ragazzo raggiunse il culmine
agì velocemente: si piegò su di lui fino a baciarlo e poi, con un gesto mortale
e fulmineo, gli strappò il cuore dal petto.
Stranamente, lui non urlò. Si limitò semplicemente a guardarla smarrito per
un lungo istante.
«Cosa sei?» disse.
Lei gli diede un breve bacio sul naso, il seno completamente sporco di sangue.
«Sono una strega, tesoro» rispose, accarezzando un paio
di occhi spenti. «E tu il mio cibo.»
Angolo dell'autrice: buonasera! Racconto numero 18 del #writober2020 indetto da fanwriter.it c: (con il prompt "strega"). Ho cercato di sperimentare un po', visto che non sono molto brava a scrivere cose zozzette xD
Grazie a chi ha letto♥
Frix