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Autore: Kia85    19/10/2020    1 recensioni
Un debole raggio di sole fa capolino dalle tende, ma è abbastanza forte da illuminare la stanza.
E svegliarlo.
Sospirando, Brian socchiude gli occhi. Cerca di mettere a fuoco la camera. Controvoglia, perché in effetti avrebbe gradito dormire un altro po’, ma evidentemente questo non era possibile.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Good day, sunshine

 

Un debole raggio di sole fa capolino dalle tende, ma è abbastanza forte da illuminare la stanza.

E svegliarlo.

Sospirando, Brian socchiude gli occhi. Cerca di mettere a fuoco la camera. Controvoglia, perché in effetti avrebbe gradito dormire un altro po’, ma evidentemente questo non era possibile.

Si sposta per controllare l’ora sul comodino: le dieci meno un quarto, decisamente troppo presto per lui. Sbuffa contrariato, tornando a sdraiarsi sul letto.

Se solo la stanza non fosse illuminata da quel fastidioso raggio di sole, a quest’ora Brian sarebbe ancora beatamente nel mondo dei sogni. Si appunta mentalmente di comprare delle tende decenti per quell’appartamento. Delle tende che se non altro avrebbero tenuto la luce fuori finché non lo avesse voluto lui.

Questo sperando che il principale inquilino di quella casa fosse d’accordo, dato che da quando era a New York aveva messo in chiaro di volersela cavare da solo, senza il suo aiuto.

Brian sorride stupidamente fra sé e si volta dall’altra parte, verso il suddetto inquilino, nonché suo personale raggio di sole.

Justin.

Dorme tranquillo a pancia in giù, abbracciando il cuscino. I capelli dorati sono sparsi sulla federa. L’uomo si morde il labbro, vorrebbe tuffarci la mano per tormentarli di più, ma poi Justin si sveglierebbe. Senza contare il fatto che li abbia già torturati abbastanza durante la notte appena trascorsa.

Li aveva stretti, accarezzati, intrecciati con le sue dita.

Beh, ma d’altra parte dovevano pur recuperare le diverse settimane in cui non si erano visti. Tra le mostre di Justin e gli impegni della Kinnetik non erano riusciti a trovare del tempo per stare insieme. Quindi weekend dopo weekend Brian è rimasto bloccato a Pittsburgh e Justin a New York.

Tuttavia anche se non si possono vedere tutte le settimane, è comunque un miracolo che siano ancora qui. Brian ne è fermamente convinto.

Quando Justin è partito per New York, Brian ha dato per scontato che lo avrebbe perso, con tutte le tentazioni che avrebbe avuto nella Grande Mela. Avrebbe sicuramente trovato qualcuno più adatto a lui, qualcuno che avrebbe potuto dargli tutto quello che voleva, qualcuno che avrebbe potuto stare accanto a lui ogni giorno, al contrario di Brian.

Qualcuno che avrebbe potuto amarlo come Justin meritava.

Era giusto così, aveva tutto il diritto di vivere la sua giovinezza e la sua vita come voleva e godersi questa nuova avventura.

Ma in fondo Brian sa anche che Justin sa essere più testardo di lui. Così, nonostante la lontananza, il ragazzo ha fatto di tutto per mantenere i contatti e per rendere evidente ancora una volta che quello che voleva, oltre essere a New York, è Brian.

E per quanto lui abbia cercato di resistere alla tentazione, alla fine ha ceduto, semplicemente perché, cazzo, anche Brian ha bisogno di lui.

Sarà per questo motivo che non ha mai restituito gli anelli del matrimonio. Una parte di lui ha sempre sperato di non perderlo. Ma dopotutto non poteva essere altrimenti. Non era mai stato un rapporto normale, stanno insieme perché lo vogliono e basta, vivono di un amore che trascende le regole convenzionali dei rapporti. Perché sì, di amore si trattava, alla fine Brian aveva dovuto riconoscerlo.

Non hanno bisogno di grandi dimostrazioni o promesse. Quello che hanno passato li ha resi più sicuri e forti, consapevoli di poter affrontare qualunque cosa.

Proprio ora sono sicuri che nonostante tutto, ciò che li unisce è forte e li unirà per sempre, matrimonio o no.

Anche se… e sia chiaro, la cosa sorprende ancora Brian infinitamente, l’idea del matrimonio era ed è ancora allettante. Non fatica a vedersi tra qualche anno, nella camera da letto di una grande casa in campagna o di un appartamento a New York, a svegliarsi accanto a Justin, la sua pelle bianca bene in mostra, pronta per essere accarezzata e ancora i suoi capelli biondi sparsi sul cuscino.

Brian sospira, mentre cede alla tentazione e lascia che la sua mano percorra la curva perfetta della schiena di Justin.

No, non gli dispiacerebbe proprio per niente.

Soprattutto perché la prima cosa che vedrebbe al mattino sarebbe il sorriso mezzo assonnato di Justin.

Come in quel momento. Le sue carezze lo hanno svegliato e Justin si è mosso e voltato verso di lui, strizzando gli occhi e aprendoli piano per riconoscere l’uomo accanto a lui nel suo letto.

E poi le sue labbra si aprono in un sorriso che illumina la stanza, più del sole stesso, il suo sorriso felice.

“’Giorno!”

E Brian sorride, finalmente tuffando la mano nei suoi capelli e attirandolo a sé.

“Buongiorno, raggio di sole.”

 

 

Note dell’autrice: buonasera.

Una piccola nota solo perché questa è la mia prima storia in assoluto nel fandom di Queer as folk, ho finito da poco il rewatch di questa serie meravigliosa e ho ancora un senso di vuoto che non so come riempire, se non scrivendoci qualcosa. D’altra parte tutti i personaggi, ma in particolare Brian e Justin ispirano un potenziale infinito di storie. Mi piacerebbe provare a scrivere altro.

Questo quindi è solo un esperimento, in un ipotetico seguito della serie. Il titolo è ispirato a una canzone dei Beatles, fandom dove ho scritto di più in assoluto.

Spero sia piaciuta. 😊

A presto

kia85

   
 
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