I.
Una Notte Insonne a Londra dal Tramonto all’Alba
Che prelibatezza,
la colpa e l’angoscia,
la graffiante mostruosità
squarciante alle pareti della nostra gabbia mortale.
La nevrosi e l’estasi,
il canto esalato del nostro palpitante, sanguinante
cuore - lo squisito tormento.
Aggrovigliate su loro stesse come aspidi,
come
aspidi, aggrovigliate nel profondo,
mormorano un delirante incantesimo che nessun altro adorerà - noi soltanto.
E così gioiamo nell’Abisso
ben attenti a non pronunciare il suo nome,
questa fossa di splendida rovina e dolore
che così ci piace eppure disprezziamo.
Ma Estasi e Agonia sono già
intrecciate come amanti
e questa sudicia debosciata, la Speranza
non vuole proprio dire addio alla vita.