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Autore: seaweedhenry    21/10/2020    0 recensioni
Isabelle organizza una festa per il 23esimo compleanno di Simon e niente va come programmato. Una OS non richiesta sul primo compleanno da fidanzati.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy Lightwood, Simon Lewis
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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ISABELLE LIGHTWOOD VS LA FESTA DI COMPLEANNO

Una piccola nota: Ciao! Questa non è la mia prima storia a tema Sizzy, ho pubblicato una raccolta chiamata You are / my only exception, incentrata su delle missing scenes Sizzy nel corso dei diversi libri, che potete trovare sul mio profilo. Date un’occhiata se vi va!
Disclaimer: tutti i personaggi rappresentati sono di proprietà di Cassandra Clare e il mio è solo un lavoro di pura finzione e fantasia.
 
Izzy aveva pianificato ogni cosa in anticipo. Aveva deciso quale fosse la torta migliore (una cosa semplice, crema e fragole, così da accontentare tutti quanti), aveva optato per un tema divertente (bianco e nero), aveva persino inviato a tutti una lista di possibili regali tra cui scegliere. Aveva fatto il meglio che poteva, aveva fatto l’impossibile per rendere quel compleanno indimenticabile per Simon. 

L’anno prima, tra l’ennesima guerra, la fine della Pace Fredda e l’apertura della Nuova Accademia Shadowhunter alla fattoria di Luke, non erano riusciti ad organizzare una festa e Isabelle dovette portare Simon fuori a cena con sua madre e sua sorella, per poter festeggiare il suo ventiduesimo compleanno e la fine delle loro avventure.

Simon aveva scherzato su come si stesse maledicendo da sola, in quel modo. Isabelle non aveva mai creduto alla sorte e al destino, quindi aveva semplicemente alzato le spalle e sorriso, come se Simon avesse detto la cosa più assurda che lei avesse mai sentito. Ma ora Isabelle temeva il momento in cui avrebbe dovuto dire al suo future sposo come ogni cosa fosse incredibilmente andata male e lei era sicura che fosse perché aveva affermato che avrebbero finalmente potuto vivere una vita felice e tranquilla, quello stesso giorno, un anno prima. 

La torta era tutto l’opposto di quello che aveva richiesto, la stanza era sommersa da girasoli, quando lei aveva specificatamente chiesto un bouquet di rose bianche (aveva letto da qualche parte che ogni rosa ha un significato e che quella bianca aveva a che fare con l’amore e qualcos’altro… comunque, le piacevano e Simon le avrebbe amate, quello era tutto ciò che bisognava sapere al riguardo) e tutti stavano cancellando all’ultimo minuto attraverso messaggi di fuoco e telefonici.

Accartocciò il messaggio dei Blackthorn riguardo il dover andare a Idris urgentemente e non riuscire ad arrivare in tempo alla festa e aggiunse il loro nome alla lista di inviti rifiutati. Era molto più lunga di quella degli ospiti confermati, che includeva lei stessa, Clary (e Jace), Magnus (e Alec e Max e Rafael), Maia (e Lily e Bat), Rebecca e Maryse. Nemmeno Jocelyn e Luke, nonostante fossero stati invitati, avevano ancora risposto, insieme a Beatriz, Julie e Marisol. Isabelle aveva discusso a lungo con Clary sul se invitare gli ex compagni di band di Simon e sua madre, ma, dal momento che Max sarebbe stato presente, sarebbe stato complicato, se non praticamente impossibile, nascondere la sua magia dai mondani. “E come spiegheresti tutti i nostri tatuaggi complementari?” Aveva chiesto Clary, indicando I Marchi e ricordandole come la conosceva la mamma di Simon: la super tatuata futura sposa di suo figlio. Avevano, quindi, optato per non invitarli; non l’avrebbero saputo in ogni caso, dal momento che l’unica ospite mondana sarebbe stata Rebecca, la sorella del ragazzo, e lei aveva tenuto il segreto per molto tempo ormai.

“Simon tornerà dal pranzo con sua madre in un’ora e ogni cosa è un completo casino, non ci sono regali e la musica fa schifo!” urlò Isabelle, entrando nella biblioteca dell’Istituto, dove aveva pianificato di tenere la festa a sorpresa. Fortunatamente, nessuno era nei paraggi per vederla perdere le staffe.

Era incredibilmente infastidita. Fin da quando lo aveva conosciuto, Simon non aveva mai avuto la possibilità di festeggiare veramente il suo compleanno. Prima per colpa di Sebastian, poi perché era all’Accademia, poi a causa della missione del momento e alla fine perché stava aiutando nella costruzione della Nuova Accademia. Quella era davvero la prima volta in cinque anni che si conoscevano e tre che stavano ufficialmente insieme che Isabelle avesse avuto la possibilità di organizzarli una festa e c’erano a malapena dieci persone (due delle quali non erano nemmeno grandi abbastanza per bere la Coca-Cola), una torta terribile che aveva le forme di un pene (e Isabelle non voleva sapere cosa avessero capito alla pasticceria) con una scritta che diceva “Congratulazioni, Simon” e lo stereo si era rotto e l’unica musica che rimaneva erano i vecchi vinili di Hodge.

E, ovviamente, ci doveva essere un demone che andava a spasso per Central Park e Clary e Jace si erano offerti per andare a controllare. La festa non era ancora cominciata e già due invitati se ne erano andati e quella era casa loro.

Isabelle gettò via il piccolo quaderno dove aveva segnato tutto ciò che voleva fare per quella festa e si guardò in giro. Niente era come aveva immaginato. Non c’era musica pop, ma non troppo pop, perché a Simon non piaceva. Non c’era un tavolo con alcol e cibo, ma solo alcune bottiglie di Coca-Cola e una bottiglia di vino. Non c’era cibo, la tovaglia era decisamente grigia (e non bianca e nera come aveva richiesto) e la torta-pene la stava fissando, come a sfidarla a mangiarla. Non che Isabelle non ne avesse mai mangiato uno, ma non attendeva con particolarmente ansia di mangiare quel pene specifico.

“Cosa stiamo fissando?” domandò una voce, spaventandola. Si girò solo per vedere Simon sorridere con una busta in una mano e un’espressione confusa sul volto. “Mamma ti saluta. C’è una festa di cui non sapevo niente?” domandò.

“Simon!” Isabelle urlò, sorpresa. “Non saresti dovuto tornare prima delle cinque!” disse, non molto delusa. Non sarebbe riuscita a salvare quella festa, nemmeno se Magnus fosse stato lì per aiutarla con la sua magia e il suo gesticolare. Non c’era bisogno di nascondere quella sottospecie di party da Simon.

“Sono le cinque e un quarto, Izzy” rise Simon, guardandola come se fosse uscita di testa. Isabelle era decisamente uscita di testa.

“No, non è vero. Sono ancora le quattro e un quarto. Sei tornato prima!” rispose. Era anche sicura che gli ospiti sarebbero dovuti arrivare alle cinque. Se nessuno era ancora arrivato, allora Simon era in anticipo.

“No, sono le cinque” ribatté. “Vedi?” domandò, mostrandole l’orologio che portava al polso. Isabelle glielo aveva regalato dopo che si erano fidanzati ufficialmente, più di un anno prima, e lui non se lo era mai tolto. Indicava le cinque e un quarto.

“Ma–ma … non capisco. Gli ospiti­– e la torta– e il demone…” iniziò a mormorare, guardandosi intorno per capire cosa fosse andato storto. Perché aveva dovuto scherzare sul destino e il fato un anno prima? Eccolo che si prendeva gioco di lei!

“Quindi, c’è una festa?” domandò Simon, come se fosse ignaro che fosse una festa in suo onore.

“Ti volevo fare una sorpresa” spiegò, imbronciandosi. “Avevo pianificato tutto mesi fa. La lista degli invitati, i regali, la torta… niente è andato come programmato. Non ci sono ospiti, la torta è decisamente una torta per un addio al celibato gay e non abbiamo regali” disse, guardandosi intorno disperata, non volendolo guardare negli occhi. “Mi dispiace davvero, Si” si scusò.

Un altro compleanno rovinato dal loro mondo. Non interpretatela male, Isabelle amava essere una Shadowhunter, ma seriamente i demoni avevano sempre il tempismo peggiore e lei non poteva nemmeno uscire e ucciderne uno, perché voleva davvero organizzare questa festa per Simon, una festa come quelle nei film che a lui piacevano tanto. Non vedeva l’ora di ballare con lui, di lanciare palloncini e mangiare la torta, mentre lui apriva i suoi regali. 

Gli Shadowhunter non festeggiavano davvero I compleanni come I mondani. E Simon era diventato uno degli Shadowhunters più Shadodowhunter che Isabelle avesse mai conosciuto, ma, soprattutto, amava come non si fosse mai dimenticato di essere stato un mondano e un vampiro, nonostante tutto. Per una festa o discutendo una nuova legge sui Nascosti, Simon avrebbe sempre messo in conto le sue esperienze passate e considerate quando doveva prendere una decisione o esprimere un parere. Era una delle cose che Isabelle amava più di lui. E le piaceva l’idea di fare qualcosa di mondano come organizzargli una festa di compleanno o festeggiare il Ringraziamento, una tradizione che Simon e Clary avevano spiegato loro a lungo.

“Per cosa ti stai scusando, esattamente?” chiese Simon, dolce come sempre. I suoi occhi scintillavano ancora. Non aveva davvero notato quell’orribile festa?

Isabelle sospirò. “Tutto questo” indicò in giro. “Doveva essere la tua festa a sorpresa. Ma ho fallito, come puoi chiaramente vedere”.

“Oh” Simon disse, prima di iniziare a ridere. Isabelle lo guardò. “Tesoro,” iniziò. “non avresti dovuto fare niente di tutto questo.” – aprì le braccia – “Voglio solo stare con te e gli altri, giocare a D&D e magari insegnare a Rafa come si dice stupido in Ctonico. Davvero – ehy! Non mi guardare in quel modo. Me lo ha chiesto e lo sai che sono io lo zio figo e non Jace!” esclamò, notando la sua espressione.

Isabelle non lo avrebbe mai ammesso, ma il suo cuore saltò qualche battito, quando Simon si definì zio. Non lo faceva mai spesso (a lei piaceva quando la chiamavano zia Iz), ma ogni volta che lo faceva, rendeva Isabelle estremamente felice: stavano diventando una piccola famiglia, una vera. A volte doveva fermarsi e ricordarsi che era davvero fidanzata con Simon, perché era ancora troppo incredibile per essere vero per lei! Era stata benedetta con la presenza e l’amore di quell’uomo, ma non riusciva nemmeno a organizzargli una festa di compleanno decente?

Aveva paura di diventare sua moglie. E se non fosse stata abbastanza brava? Non sapeva nemmeno cucinare!

“Izzy” la chiamò Simon. “Isabelle. Sarei stato felice con una cena da Tiki. Non ti saresti dovuta stressare tanto per una semplice festa. Ho te. È già il miglior compleanno di sempre”.

Isabelle sorrise. “Sei così scontato, Simon Lovelace” disse, ma era veramente felice. Simon lo sapeva già, non c’era bisogno che lei glielo dicesse.

“Sarà Lightwood, presto!” rispose, sorridendole. Era il più gran sorriso che Isabelle gli avesse visto addosso dalla loro festa di fidanzamento. Le baciò una guancia. “Mi vado a cambiare. Quando torno, voglio avere la punta di quel pene laggiù e il mio nome in un piatto, grazie” la sua voce iniziò a sparire, mentre si allontanava dalla biblioteca.

Isabelle scosse la testa e sorrise, pensando a quanto fosse fortunata ad avere Simon al suo fianco.

Quando arrivò Magnus, con Max sulle spalle e Alec e Rafael al suo fianco (la miglior famiglia che Isabelle avesse mai visto), lo stregone fece scomparire ogni cosa, ma non la torta, e fece apparire una TV e dei controller. Clary e Jace tornarono con del takeaway di Tiki, Maia, Bat e Lily e dei regali. Maryse, Jocelyn, Luke, Beatriz, Marisol e Julie anche arrivarono prima che Simon avesse finito di cambiarsi e, in qualche modo, quello fu comunque un compleanno perfetto. Avevano dei palloncini blu e rossi che volavano in giro, qualcuno aveva portato alcol, c’era tanta musica e Rafael aveva chiamato Simon lo zio figo dopo nemmeno mezz’ora, dopo aver avuto una fetta extra di torta senza che i suoi papà lo notassero.

Vedendo la sua famiglia, tutte quelle persone, Isabelle non ricordava nemmeno perché si fosse stressata tanto per quella festa. La cosa importante era che Simon fosse felice e, se il suo sorriso non mentiva, era luminoso. E quando tornarono in camera, fecero l’amore e Simon la ringraziò per aver organizzato la festa migliore che potesse chiedere e per renderlo felice ogni giorno della sua vita. Isabelle riuscì a non piangere solo baciando Simon e dicendogli quanto lo amasse e consegnandoli il suo regalo di compleanno, quello che aveva aspettato di dargli tutto il giorno: un nuovo arco con incastonato un rubino, per ricordargli sempre di lei.
 
N/A
Ciao, di nuovo! Spero che vi sia piaciuta questa OS. Non è molto, ma è una OS che ho scritto per il compleanno di Simon (questa domenica) e che ho pubblicato (in inglese) sia su Wattpad che AO3 (se volete dare un’occhiata, mi chiamo seaweedhenry anche su quei siti!). Se vi va, passate a leggere e recensire anche la mia raccolta Sizzy sulle Missing Scenes di tutti i libri della serie: la potete trovare sul mio profilo, si chiama You are / my only exception. 
Spero che vi sia piaciuta e che lasciate una recensione e, se vi va, ditemi che ne pensate su twitter, accetto sempre qualche feedback e del criticismo costruttivo: @seaweedhenry (ma guarda che fantasia!)
Alla prossima!
   
 
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