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Autore: AKAPhil    22/10/2020    0 recensioni
Silver e la sua eroina, l'Angelo Guardiano di nome Whisper che lo ha salvato durante la guerra contro Eggman, hanno un appuntamento romantico! Che cosa carina… Peccato che l'imprevisto sia dietro l'angolo. Dieci a uno che la serata non andrà come vuole il nostro psichico eroe del futuro?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno
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Sussurri d’Amore Silver sussultò mentre volava verso Spiral Hill Village, il suo cuore batteva forte in previsione di ciò che sarebbe accaduto: Whisper the Wolf, conosciuta anche come l’Angelo Guardiano, aveva accettato di uscire con lui! Non riusciva a credere che avrebbe potuto conoscere meglio la sua eroina e doveva ringraziare Tangle e Blaze per aver convinto la laconica lupa nell’accettare la sua proposta. Si era preparato da mesi: aveva affittato uno smoking nero ed elegante, aveva prenotato in un ristorante chic ed era andato sul classico comprando un mazzo di rose e una scatola di cioccolatini, eppure era ancora nervoso: non aveva mai avuto un appuntamento prima ed aveva paura di rovinare tutto e mandare all’aria la sua opportunità di conoscere Whisper. “Coraggio, ciccio, fatti forza! Blaze ha ragione a dire che ti preoccupi troppo! Andrà tutto bene, è soltanto una cena… Eeeeee sto parlando da solo di nuovo…” sospirò mentre arrivava a Spiral Hill Village e atterrava davanti a casa di Tangle, dove Whisper viveva temporaneamente. Silver deglutì e bussò alla porta, aggiustandosi il farfallino verde che aveva al collo, poi quando la porta si aprì Silver fu accolto da Tangle stessa, che gli sorrise e gli diede una pacca un po' troppo energica sulla schiena. “Ehi, Silv! Wow, stai una favola! Anche se non dovrei dirlo io, eheheheh…” sghignazzò il lemure mentre Silver gemette dopo la pacca per poi guardarla: indossava un vestito lungo color mostarda, con un boa bianco attorno al collo e delle scarpe gialle con i brillantini. “Hai un appuntamento anche tu?” chiese il riccio mentre si strofinò il braccio ed entrò. “Già, con la tua amica Blaze!” gongolò il lemure mentre saltellò dentro “Veramente, lei ti ha preceduto qui!” disse mentre andò nel salone, dove stava Blaze. La principessa era seduta sul divano e sorseggiava del tè alla rosa canina mentre aspettava di andare. Come Silver, anche lei indossava uno smoking nero ma il suo farfallino era di un rosa intenso, quasi rosso, e portava delle ballerine nere ai piedi. Blaze vide Silver e gli sorrise, salutandolo. “Ehi Silver. Ce ne hai messo a venire” disse sorridendo e mettendogli un braccio sulle spalle con gesto fraterno, come aveva sempre fatto. “Non ho la tua fiducia in te stessa… Ho dovuto auto-incoraggiarmi per un quarto d’ora prima di uscire…” sospirò lui, aveva sempre avuto una cotta per Blaze ma quando scoprì le sue tendenze spostò il suo interesse su altre donne. Mentre pensava a ciò, Whisper scese dalle scale del primo piano. Silver sbarrò gli occhi: lei era bellissima! Indossava un tubino nero a spalle scoperte con dei guanti bianchi lunghi fino al gomito, una collana costosa intorno al collo e aveva i suoi capelli legati dietro la testa a coda di cavallo. Scese dalle scale e mosse lo sguardo per terra e lontano dagli occhi degli altri, il rossore sulle sue guance fece ridacchiare Blaze e Tangle. “C-Ciao…” sussurrò lei, Silver era rapito dalla sua bellezza e timidezza che lo rese un po più fiducioso. Blaze lo fece alzare e Tangle lo spinse verso la lupa, facendolo quasi sbilanciare. “Woah! Uhm… E-Ehi, Whisper… Uh… S-Stai benissimo…” balbettò Silver. “...G-Grazie…” rispose Whisper, agitando la coda in quanto ci aveva messo un bel po per decidere che vestito mettere, certo Blaze e Tangle l’avevano aiutata ma era chiaro quanto fosse poco a suo agio. “Uhm… Ti ho portato questi…” disse Silver, dandole i fiori e i cioccolatini. “Oh… Grazie…” rispose lei prendendoli, nonostante il tono neutro in realtà era molto contenta dei regali. Silver sbirciò dietro di se e vide Blaze e Tangle annuire e alzare i pollici con un sorrisetto inebetito. “Ok, quindi… Vogliamo andare?” chiese Silver, mostrandosi cavalleresco e porgendole la mano. “Ok…” disse Whisper, poggiando la sua mano in quella di Silver e uscendo con lui. Una volta sole, Blaze e Tangle si presero per mano e strillarono eccitate. “Sta andando benissimo!” disse Tangle ridacchiando e agitando la coda allungabile. “Si! Uh-uhm… Andiamo al ristorante, ok? Possiamo precederli con il mio portale, ma… Sei sicura che dovremmo farlo? Insomma… Spiarli mi sembra così… Inquietante…” disse Blaze con fare confuso mentre recuperava la compostezza. “Assolutamente! Devo vedere come va a finire!” rispose il lemure annuendo e ridacchiando. Blaze annuì e aprì un portale di fuoco per terra, entrandoci con Tangle. L’appuntamento partì male per Silver: improvvisamente scoppiò un temporale e la pioggia cadde imperiosa su di loro. Whisper gemette mentre si bagnava ma Silver risolse con i suoi poteri, creando una bolla color acquamarina intorno a loro. “Cavolo, che tempismo…” commentò lui con sarcasmo prima di controllare Whisper “Stai bene?” chiese lui, preoccupato dal pessimo inizio della loro uscita. “Ugh… Si… Brrr, che freddo…” uggiolò lei tremante visto che il suo vestito era piuttosto scoperto e la pioggia era gelida. Silver non ebbe altra scelta se non stringerla di più a sé, sapeva che lei odiava il contatto fisico ma non voleva che congelasse. Lei fu leggermente sorpresa mentre lui la abbracciava ma invece di spingerlo via avvolse le sue braccia attorno alla sua vita, facendo un versetto di gradimento in quanto Silver era molto caldo e facendolo arrossire e scodinzolare un pochino. Per fortuna il ristorante era a pochi caseggiati di distanza dalla casa di Tangle così arrivarono presto a Chez Mobiàn, il ristorante più in del villaggio. Entrati nel foyer, Silver fece sparire la bolla e si strizzò i capelli per asciugarli. “I capelli lunghi sono una maledizione…” borbottò lui. “Puoi dirlo forte... “ disse Whisper, strizzandosi i capelli per poi seguirlo verso la reception. “Bonsoir, messieurs. Avete un invito?” chiese il maitre donnola al bancone. “Si, a nome Silver the Hedgehog, per favore” disse il riccio del futuro. Il maitre cercò sul computer e scosse la testa. “Sono dolente, ma lei non risulta…” disse la donnola, facendo sussultare Silver. “I-Impossibile! Ricontrolli, per favore!” disse il riccio, cercando di non alzare la voce in quanto era sicuro di aver prenotato un tavolo per due. Il maitre controllò ancora ma di nuovo scosse la testa, facendo abbassare le orecchie a Silver e facendo incrociare le braccia a Whisper, leggermente contrariata. “Desolato, ma non siete sulla lista. Temo proprio che dovrò chiedervi di…” disse la donnola quando all'improvviso apparve il proprietario del ristorante, un leone grassottello. “Signor Silver, signorina Whisper, che bello vedervi! C’è qualche problema?” chiese il leone. “Si, ho prenotato un tavolo qui ma non risulta…” disse Silver, cercando di non frignare in quanto non voleva dare l’impressione sbagliata al suo appuntamento. “Strano, sono io che ho confermato l’ordine… Un secondo…” disse il proprietario, spostando il maitre e controllando lui stesso “Ah, eccovi qui! Tavolo 36, uno dei migliori! Chiedo venia, questi computer sono così inaffidabili a volte…” disse il leone, accompagnandoli dentro. Il maitre li fissò mentre andavano dentro, grugnendo e andandosene. Il proprietario mostrò il tavolo alla coppia, era vicino a una grande finestra che mostrava la vastità della valle sottostante durante l’acquazzone, e se ne andò. Silver sospirò e ringraziò la fortuna mentre fece accomodare Whisper per poi sedersi di fronte a lei. “Meno male, eh?” disse lui con un risolino nervoso. “Già…” disse la lupa, mettendosi comoda. Poco lontano, Tangle e Blaze li spiavano dal loro tavolo. “Wow, abbiamo rischiato con la pioggia…” disse il lemure a Blaze. “Già, ma loro no… E poi tutto quel casino all’ingresso… Povero Silver…” Sospirò Blaze. “Beh, ora è tutto a posto…” disse Tangle, loro si trovavano a qualche fila di distanza dal tavolo di Silver e Whisper, così da poterli osservare senza essere notate da loro. “Per ora…” rispose Blaze sospirando e decidendo cosa ordinare. Intanto, anche Silver e Whisper avevano ordinato e, mentre aspettavano gli antipasti, cominciarono a chiacchierare. “Quindi… Vieni dal futuro, eh?” chiese Whisper, per una volta volle cominciare lei la conversazione. “Oh sì, duecento anni da ora” rispose lui, annuendo. “Com’è?” chiese lei, volendo scoprire qualcosa di più su di lui, lei pensava che Silver fosse un ragazzo molto dolce e voleva conoscerlo meglio. “Beh, abbiamo avuto degli alti e dei bassi, ma dopo che abbiamo sconfitto Eggman l’ultima volta, sembra che la linea temporale sia stata riparata. Il cielo è bello come in quest’epoca, stiamo ricostruendo le città e tutti sono felici e si godono la vita.” disse sorridendo, il suo sorriso sincero e privo di nervosismo fece sorridere anche la lupa. “Capisco…” disse lei, felice per lui “Non corri rischi a parlare della tua era con me?” chiese poi. “No, perché non sto rivelando avvenimenti importanti che non sono ancora successi. Lo so, questa roba dei viaggi nel tempo è molto confusa…” rispose Silver, grattandosi la nuca. “Heh… Immagino…” ridacchiò Whisper, non si era mai sentita così bene con nessuno a parte Tangle e Jewel eppure Silver si stava dimostrando un’ottima persona da frequentare. Gli antipasti arrivarono e i due ne sgranocchiarono un po, saziandosi temporaneamente, per poi riprendere la conversazione. “Puoi… Chiedermi quello che vuoi, Silver…” disse la lupa, poggiando il mento sulle sue mani intrecciate. “Davvero? Pensavo…” disse lui, ben sapendo che non le piaceva parlare del suo passato. “Ti dò il permesso… Ti sei aperto con me, quindi… Voglio aprirmi a te…” disse lei, lievemente agitata. “Hm…” pensò lui, sapendo che doveva evitare di parlare dei Diamond Cutters ma voleva sapere del suo passato “Hai… Ancora i tuoi genitori?” le chiese, poteva passare per una domanda stramba ma Whisper reagì normalmente. “Si… Vivono fuori South Island…” rispose lei, per poi alzare un sopracciglio “E...Tu?” chiese lei, facendolo sussultare. “Uh… Preferirei non parlare di loro…” balbettò lui. Al suo tavolo Blaze sospirò, lui non parlava mai dei suoi genitori, neanche con lei. “Tranquillo, so mantenere un segreto... E poi, non sono una chiacchierona…” disse Whisper, la sincerità nella sua voce lo convinse ad alzarsi e andare da lei, sussurrandole qualcosa all'orecchio. Lei sbarrò gli occhi e lo guardò. “Davvero? Loro?” chiese lei, sorpresa. Silver annuì e tornò al suo posto. “Mi raccomando, non dirlo a nessuno” disse lui, non che non si fidasse di lei ma doveva esserne sicuro. “Che io possa morire” disse lei sorridendo e segnandosi una croce sul cuore col dito. Blaze era stupefatta: Silver glielo aveva detto? La gatta non potè non sentirsi un po gelosa… Presto arrivarono i primi, spaghetti con le vongole per Silver e ravioli di carne per Whisper, quando di colpo il cameriere scivolò e rovesciò il piatto di Whisper su Silver, facendolo sibilare di dolore in quanto era bollente. “Oh, parbleu! Monsieur, mi dispiace!” il cameriere sussultò e procedette nel pulire il riccio come meglio potè. “Cielo, stai bene?” chiese la lupa, preoccupata che si fosse bruciato o peggio. Alcuni clienti ridacchiarono alla scena, e Silver dovette mordersi il labbro per soffocare la sfuriata che voleva fare. “Sto… Bene…” mugugnò lui. “Signora, le faccio portare un altro piatto” il cameriere uggiolò e se ne andò. Blaze si coprì gli occhi visto che la serata non stava volgendo a favore di Silver mentre Tangle dovette combattere il desiderio di ridacchiare alla scena. Whisper si alzò per controllare che Silver stesse bene e tornò a posto, notando che l’area vicino al loro tavolo era stranamente bagnata, il che la confuse... Presto, i camerieri portarono un nuovo piatto per Whisper, che gli fece notare la pozza d’acqua e gliela fece pulire mentre loro si scusarono di nuovo con Silver, ma ormai il dolore era passato e Silver si limitò a mandarli via così che loro potessero mangiare in pace. Blaze e Tangle tirarono un sospiro di sollievo e mangiarono anche loro, concentrandosi anche sul loro appuntamento oltre che a spiare Silver e Whisper. “E’ buono?” chiese Silver a Whisper, che aveva ingoiato uno dei ravioli. “Oh si… Il tuo?” chiese lei sorridendo. “Mhm. Ne vuoi un po?” rispose lui, ridacchiando. Lei annuì ed entrambi provarono il piatto dell’altro, sorridendo e godendo della propria compagnia. “Ommioddio, non ce la faccio…” disse Tangle, apprezzando quanto carini sembrassero insieme. “E’ vero” Blaze rispose sorridendo “Arrangiare questo appuntamento è stata una buona idea” aggiunse, scodinzolando allegra. Presto i due finirono il primo, fecero portare via i piatti e, mentre aspettavano i secondi, ricominciarono la loro chiacchierata. “Che sfortuna prima…” disse Whisper, parlando dell'incidente precedente “Ti fa male?” chiese lei a Silver. “Pft, a me? No… Nel mio tempo c’era lava dappertutto prima che sistemassi tutto. QUELLA era davvero calda, questo non era niente” disse lui, un po compiaciuto ma vedendola preoccupata sospirò “Sto bene, davvero. Non preoccuparti.” disse sorridendo e poggiando la sua mano su quella di Whisper. La lupa arrossì parecchio ma non riuscì a trovare la forza di scansare la mano, in realtà la sensazione le piacque molto e ridacchiò nervosa. “Oh, scusa… Vuoi che…?” disse Silver, non volendo farla stare a disagio. “N-No… Ti prego…” rispose lei, mettendo la sua mano sopra quella di Silver, facendolo sorridere e poggiare l’altra mano su quella della lupa, poi entrambi si fissarono, arrossendo mentre le candele gli illuminavano il volto. Blaze e Tangle fecero un versetto vedendoli, scodinzolando e facendo le fusa alla scena super adorabile che stava avvenendo davanti a loro. Silver sussultò prima di iniziare a piegarsi verso di lei, per cercare di baciarla. Whisper arrossì ancora di più ma imitò Silver, pronta ad accettare la sua offerta… “Ecco i vostri secondi, messieurs” disse il cameriere, che gli portò due succose bistecche. Entrambi sussultarono e ritornarono al loro posto, mugugnando un grazie e prendendo i piatti. Quando il cameriere se ne andò, i due piccioncini si guardarono e sospirarono in quanto l’atmosfera era stata rovinata e decisero di concentrarsi sulla carne. “Diavolo… Che tempismo infelice…” sbuffò Tangle, pronta a strillare se si fossero baciati. “Invero…” disse Blaze, incrociando le braccia visto che anche lei non vedeva l’ora. Silver tagliò un pezzo di carne ma, prima di metterla in bocca, notò che era più rossa del normale. Il riccio ne toccò l’interno: era gelida. Quella bistecca non era cotta! Silver fermò Whisper e glielo fece notare. “Hai ragione…” disse lei, facendo una smorfia “Cameriere!” Silver chiamò uno dei camerieri là vicino. “Sì, signore?” chiese il cameriere, inchinandosi. “Queste bistecche non sono cotte!” sbuffò lui, facendoglielo notare. “Oh cielo, ha ragione! Le mie scuse, ve ne faccio portare altre” disse lui portandole via. Whisper sospirò in quanto aveva fame, e anche Silver, che sbuffò. “Pensavo fosse un cinque stelle, ma il servizio è pessimo…” commentò, borbottando “Sono desolato, Whisper…” disse poi, sospirando. “Non serve. Non è colpa tua, Silver. E poi, nonostante questi incidenti, mi sto divertendo molto” disse lei, sorridendo e tenendogli la mano, facendolo ridacchiare. “Ehi, non mi hai chiesto il permesso” scherzò lui, facendola ridere e strofinare il suo palmo col pollice. “Forse non voglio chiederlo…” rispose lei, ridacchiando “Sai, sei un ragazzo d’oro, Silver…” disse poi, ciò lo fece scodinzolare. “D-Davvero?!” chiese, il suo cuore stava per esplodere di felicità. “Si… Ero terrorizzata prima che venissi a prendermi ma, se chiedi a me, finora questo appuntamento mi sta piacendo…” rispose lei sorridendo, poi sentì un delizioso odore di carne e girò la testa, vedendo il cameriere che portava due bistecche ufficialmente ben cotte. Erano state tagliate in anticipo, così poterono constatare che stavolta erano pronte. “Chiedo scusa per il ritardo, messieurs. Ecco a voi” disse il cameriere poggiandole sul tavolo. “Mmm, che profumino!” disse Silver, con l’acquolina in bocca. Whisper annuì e ne tagliò un pezzo, mettendolo in bocca. “MMM!” tubò lei, la carne era deliziosa, morbida e speziata al punto giusto, proprio come piaceva a lei. Silver sorrise e ne assaggiò un pezzo, quando un notevole senso di piccante gli travolse la bocca e lui non poteva sopportarlo. Silver boccheggiò e trangugiò il bicchiere d’acqua che aveva davanti, il che portò un breve sollievo alla sua bocca infiammata. “Oh, ho scordato di dirvi che il cuoco ha aggiunto un pò di peperoncino di Cayenne, per dare alla carne più… Sapore…” disse il cameriere, notando Silver che tossiva e si teneva la gola “Uh, signore? Sta bene?” chiese lui, alzando un sopracciglio. “Silver?” chiese Whisper, piegando la testa. Per colpa del peperoncino, Silver non riusciva a parlare ma fece capire al cameriere che gli serviva del latte per placare il bruciore. Il cameriere annuì e filò in cucina, mentre Whisper gli versò un altro pò d’acqua. Ma nel farlo, fece cadere la forchetta e, nel raccoglierla, notò uno strano oggetto triangolare di colore viola scuro per terra. Lo raccolse ed annusò, sussultando. “(Ma questo è… No, non può essere...) pensò lei, scuotendo la testa (Calma, Whisper… E’ impossibile… Sarà un pezzo di cibo di qualcun altro...) si disse, gettandolo via e rimettendosi seduta. Blaze sospirò, sapeva che Silver non digeriva il cibo piccante ed era molto sensibile ad esso. “Cavoli, che sfiga… Ma tutto a lui deve succedere?” chiese Tangle, sentendosi in colpa. Il cameriere tornò col latte e Silver lo bevve tutto d’un fiato, sospirando e sentendosi meglio. “Sono costernato, signore. Vi faccio preparare qualcos’altro” disse lui, portando via il piatto e sparendo in cucina. Whisper guaì appena, sentendosi male per la sfortuna di Silver e comprendendo il suo sconforto. Lui voleva solo godersi una cena tranquilla eppure stava venendo ridicolizzato davanti a lei. Lei posò la forchetta e andò verso di lui, massaggiandogli le spalle per farlo stare meglio. “Uh? M-ma…?” chiese lui, balbettando. “E’ un po troppo calda per me… Posso aspettare per farla raffreddare un po…” rispose lei, sorridendo e volendo lenire il suo dolore. Lui sospirò e la lasciò fare, il resto della clientela, tra cui Blaze e Tangle, si commosse nel vedere quel gesto altruista. Dopo un po, lei tornò al suo posto per finire la bistecca. “Non ti dispiace, vero?” chiese lei, ancora intristita da quanto successo. “No, no, va bene. Non affamarti per causa mia…” sospirò lui, la sua fiducia era stata fatta a pezzi dagli eventi avvenuti. Il resto della serata non fu migliore: il cameriere portò a Silver un hamburger con troppo ketchup e, appena il riccio lo addentò, si spruzzò la salsa sul vestito buono, un cameriere gli pestò un piede mentre andava in bagno per pulirsi, un altro lo innaffiò di champagne e, mentre si risiedeva, la sedia si spezzò sotto di lui, facendolo cadere per terra. Ma il peggio arrivò con il dessert, una fetta di torta al cioccolato con una bomboletta di panna montata. Mentre stava per spruzzarla, non si rese conto che il bocchettone non era puntato sulla torta, e appena lo premette spruzzò la panna sul vestito di Whisper, macchiandolo. Lui, Tangle e Blaze sussultarono all’accaduto e Whisper guardò l’abito, che lei aveva comprato apposta per la serata, e poi guardò Silver. Si alzò in silenzio e corse in bagno, sbattendo la porta. Silver gemette e sbattè la testa sul tavolo, la serata non poteva andare peggio! Dopo un po, lei uscì dal bagno, col vestito pulito, e si diresse verso di lui con un cipiglio imperioso. Silver deglutì, quella faccia non era un buon segno. “Uh… Mi… Dispiace…?” chiese lui con un filo di voce. “Pensavo di aver avuto serate peggiori, ma questa le batte tutte. Questo appuntamento è finito. Non so perché ho accettato di uscire con un patetico perdente piagnucoloso come te… Torna nel tuo tempo, idiota dalla testa a foglia!” lei esplose prima di andarsene. Tangle e Blaze la fissarono mentre se ne andava per poi fissare Silver, entrambe non potevano credere a ciò che era successo né che lei potesse scatenarsi così. Silver tremò, lacrime copiose gli scorsero sul volto mentre si alzò e scappò fuori, piangendo intensamente. Le sue amiche si alzarono e cercarono di andargli incontro ma era già lontano e sotto l’acquazzone. Entrambe gemettero, l’idea dell’appuntamento era loro quindi si sentivano responsabili. “Uh, che ci fate voi due qui?” chiese Whisper apparendo dietro di loro. “Come hai potuto?!” Tangle urlò, venendo contenuta da Blaze “Non ha fatto niente di sbagliato eppure lo hai aggredito in maniera insensibile!! Non sapevo fossi così… Così crudele!” strillò il lemure. “Già! E’ vero, Silver ha avuto sfortuna ma tu non avevi il diritto di insultarlo così! Qui non si tratta di disagio sociale, tu gli hai letteralmente sputato in faccia!” Blaze sibilò, non poteva perdonarla dopo ciò che era successo. “Aspetta… Ma di cosa stai parlando? Che avrei detto a Silver? Sono uscita adesso dal bagno…” disse la lupa alzando un sopracciglio. “Oh, per favore! Non è che ci sono due Whisper in giro, no?” disse Tangle incrociando le braccia e alzando gli occhi, facendo sussultare Whisper “Non pensavo fossi così cattiva!” disse poi la lemure, delusa dalla sua amica. “Aspetta, aspetta… Ripetilo?” chiese Whisper. “Cosa, che sei cattiva?” disse Tangle “No, prima di quello...” disse la lupa “Uh… Gaga fatto pupù?” fece Tangle, sbattendo le palpebre. “Troppo indietro… Avanti veloce…” sospirò la lupa. “Che… Non possono esserci due Whisper?” chiese Tangle, confusa. Sentendo ciò, Whisper ringhiò e digrignò i denti. “Dov’è andato?” chiese la lupa. “Perché dovrei dirtelo?” domandò Blaze, grugnendo. “Perché qualcuno ha sabotato il nostro appuntamento!” rispose Whisper. “Eh?” chiese Blaze, confusa. “Non ho tempo di spiegare! Ti prego, tu dimmi dov’è andato!” urlò la lupa, dal tono di voce e dal fatto che aveva gli occhi sbarrati Blaze capì che diceva sul serio. “...Di là…” disse alla fine, indicando una piccola foresta a ovest. Whisper la ringraziò e corse nel boschetto, buttando via i tacchi per andare più veloce Le due ragazze la fissarono finché non scomparve nella boscaglia. “Strano… L’ultima volta che ha reagito così è stato con… Oh Caos…” Tangle sussultò mentre capiva chi era stato “Ma certo! E’ sempre stato lui!” disse lei ponendo una mano sul viso per poi inseguire Whisper. “Aspetta, di chi parli?!” urlò Blaze mentre la seguiva sotto l’acquazzone e nella foresta. Silver si era seduto sotto un albero per piangere copiosamente, non riusciva a credere a quanto la serata fosse andata storta e alla cattiveria di Whisper. Si abbracciò le gambe e singhiozzò tra le sue ginocchia, non vedendo la figura femminile avvicinarsi a lui con un coltello. Poi, un fulmine gli fece alzare lo sguardo appena in tempo per vedere Whisper buttarglisi addosso per accoltellarlo. Lui sussultò e volò in alto, aggrappandosi a un ramo. “Ma che…?” disse con uno spasimo, fissandola. “CREPA!!” urlò lei scalando l’albero velocemente, arrivando presto di fronte a lui e salendo sul ramo, ghignando e girando il coltello tra le dita. “Non ti è bastato insultarmi? Ora anche questo? Ho capito, è stato un appuntamento schifoso, ma…” cominciò a dire lui, venendo interrotto dalla grassa risata della lupa, che piegò la testa e la schiena all’indietro prima di ritornare in posizione. “L’appuntamento? Davvero? Ma quanto sei scemo?”chiese lei, ghignando. “Parecchio, sentendo te…” guaì lui, era molto ferito da ciò che aveva detto. “Ooo boo hoo… La lupa grande grossa e cattiva mi ha insultato… Fammi andare a frignare perché non piaccio a nessuno… Sei patetico… Non hai mai avuto chance con me!” disse Whisper, insultandolo prima di attaccarlo ancora. Silver sussultò ed evitò la raffica di colpi della lupa, non usando i suoi poteri per non ferirla anche se lei sembrava volerlo ferire eccome. Di colpo, un raggio violetto colpì la parte di ramo tra di loro, facendoli voltare e vedere… un’altra Whisper che li puntava? La Whisper sull'albero barcollò appena la vide. “Cacchio…” deglutì lei e tentò di scappare, ma la lupa sottostante sparò un raggio concentrato sul ramo, spezzandolo e facendo cadere Silver e l’altra Whisper, però il riccio iniziò a levitare d’istinto e avvolse la lupa che lo aveva attaccato in una bolla di energia psichica, atterrando dolcemente ma tenendola nella bolla per sicurezza. “C-che sta succedendo?” domandò Silver, guardando entrambe le lupe e divenendo confuso. “Silver, quello non sono io! E’ Mimic!” disse la lupa che gli puntava l’arma contro. “N-Non credere a q-quel mostro! Q-Quello è Mimic! Io s-sono la vera Whisper!” disse la lupa nella bolla, battendo i pugni sui muri acquamarina. Silver fissò entrambi, non sapendo a chi credere, quando gli venne un’idea! Nascose una mano dietro la schiena e le fissò entrambi. “S-Se una di voi è la vera Whisper, allora dimmi… Ciò che mi hai detto prima… Era vero?” chiese lui, abbassando le orecchie mentre gli aculei sulla sua testa si abbassavano per via della pioggia. “M-Ma certo! N-Non h mai passato una serata peggiore in vita mia!” commentò la lupa nella bolla. “Silver… Io non ti ho detto niente… E’ vero, ero dispiaciuta per il vestito, ma con un pò d’acqua si è risolto tutto… E poi, non potrei mai darti la colpa… È’ stata opera sua…” disse la lupa fuori dalla bolla, puntando l’arma sull’altra lupa. “N-Non credergli! Ho-Ho detto la verità!” piagnucolò Whisper nella bolla. “Se è vero ciò che dici, “Whisper”...” commentò Silver, mostrando il rilevatore di bugie sul suo bracciale che aveva attivato prima “...Allora la mia tecnologia non funziona, perché ha reagito a ciò che hai detto tu, non lei…” aggiunse indicando la lupa con la pistola. La lupa nella bolla grugnì e diventò i camerieri che avevano umiliato Silver, poi il maitre e infine ritornò ad essere Mimic. “Hai barato, moccioso…” ringhiò il polpo, picchiando il muro. “Hai cominciato tu! Hai sabotato il mio appuntamento! Perché diavolo lo hai fatto?!” urlò Silver, stringendo il pugno e riducendo la bolla alle dimensioni di una palla da baseball, per fortuna Mimic era invertebrato perciò, a parte il non potersi muovere, non gli diede troppo fastidio. “Secondo te? Mi ha fatto arrestare! ha rovinato la mia vita e la mia carriera da mercenario! Occhio per occhio, ragazzino. Se io non posso vivere felice, neanche lei può!” sibilò il mutaforma digrignando i denti “Ma come diavolo lo hai capito, Whisper?!” chiese poi alla lupa. “All’inizio non ne ero del tutto sicura, ma poi quando Tangle ha detto che non potevano esserci due Whisper ho capito tutto. Il cameriere che ha rovesciato i ravioli su Silver era scivolato su una pozza d’acqua che solo chi era venuto da fuori poteva lasciare. E se ben mi ricordo, anche se puoi cambiare i tuoi vestiti, non puoi modificare l’umidità della tua pelle” spiegò lei, digrignando i denti “Poi ho trovato questa” aggiunse mostrando la cosa triangolare “E’ una delle tue scaglie. Ho iniziato a sospettare quando l’ho annusata. Riconoscerei la tua puzza disgustosa anche da un miglio e col naso tappato…” sibilò lei. “E bravo, Scooby. Vuoi un biscottino?” Mimic commentò sarcastico “Sei più un segugio che un lupo…” ridacchiò il polpo con perfidia. “Silver, fai uscire quel mostro dalla bolla? Gli insegnerò a non scherzare con me…” ringhiò Whisper, spaventando Mimic e facendolo contorcere nella stretta sfera psichica. “N-NO, NON FARLO! M-MI UCCIDERÀ!” Mimic pregò Silver che alzò una mano. “Scusa, Whisper, ma non spetta a te…” disse il riccio, facendo uscire la testa del polpo dalla sfera. “H-heh… Bravo bamb… MRNFGH?!” Si lamentò Mimic quando il pugno di Silver affondò letteralmente nella sua faccia, facendo ghignare Whisper che ritirò l’arma. “Ma certo… Silver, pensaci tu… Fa un buon lavoro, mi raccomando…” disse lei tornando indietro. Silver fece un ghigno furioso e tirò il polpo fuori dalla sfera prima di cominciare a pestarlo di botte, le urla doloranti di Mimic fecero sorridere Whisper mentre andava incontro a Tangle e Blaze. “Whisper, stai bene?” chiese Tangle che sentì le urla di Mimic e ghignò “Beh, di sicuro lui no… Quindi era lui? Scommetto che ha ascoltato le nostre chiamate… Che tipo inquietante…” grugnì la lemure. “Senti chi parla…” commentò la lupa a braccia conserte. “Uh, già… S-Scusa se vi abbiamo spiato…” tangle ridacchio nervosa prima di venire abbracciata da Whisper. “E’ tutto a posto… Senza di voi avremmo passato dei guai…” disse la lupa. sorridendo e scodinzolando. “H-heh.. Quindi, siamo a posto?” chiese Tangle. “Si…” disse Whisper spostandosi “Ma non spiare mai più i miei appuntamenti…” aggiunse poi, sbuffando. “Sai che non posso prometterlo…” rispose la lemure sghignazzando. “Me ne assicurerò io, Whisper… Scusa se ho dubitato di te…” disse Blaze, stringendole la mano. “Non è colpa vostra… Mimic voleva rovinarmi l’appuntamento per vendetta, ma sta avendo quel che si merita… Silver è veramente stato figo…” Civettò Whisper, scodinzolando, poi vide Silver arrivare con Mimic bloccato in uno strano aggeggio di restrizione fatto di energia psichica e il polpo era ridotto piuttosto male. “Uff… Cavoli, è stato divertente! Non riuscivo a smettere di picchiare questo scarto. ha detto che si comporterà bene d’ora in poi, vero scartino?” chiese Silver a Mimic, che annuì appena. “Gentili signorine, potreste chiamare la polizia così che lo risbattano nel buco dal quale è uscito?” domandò poi, Blaze annuì e chiamò la polizia mentre il riccio futuristico lo liberò dal congegno, gli fece indossare delle manette blocca-poteri dalle quali nemmeno lui poteva sgusciare via e lo legò a un tronco robusto. Fu allora che Whisper lo abbracciò con trasporto, sospirando mentre lo stringeva a sè. Silver fu sorpreso all’inizio, ma poi ricambiò l’abbraccio, scodinzolando e sorridendo. Tangle richiamò l’attenzione di Blaze, sghignazzando mentre loro si abbracciavano. Silver guardò la lupa negli occhi e mosse via dal suo viso una ciocca di capelli zuppa di pioggia. “Non mi dispiacciono gli abbracci ma… Come mai?” chiese lui, sorridendo. “Sono mortificata che il nostro appuntamento sia stato rovinato… Ci tenevo tanto a questa serata, ma questo schifoso ha mandato tutto all’aria…” sospirò lei, nascondendo il viso nel folto pelo sul petto di Silver. “La… Modestia mi impedisce di vantarmi…” si lamentò il polpo. “Chiudi il becco, sennò sai dove ti ficco il prossimo pugno?” ringhiò Silver, al che Mimic trasalì e si zittì. “Wow, adesso ha paura anche di te...” Disse la lupa sorridendo. “Eh eh, forse perché l’ho pestato per bene… MMBB?!” la sua frase fu interrotta quando Whisper lo baciò sulle labbra, scodinzolando e tenendolo stretto a se. Silver aveva gli occhi spalancati per il bacio improvviso, ma presto li chiuse e ricambiò il bacio e l’abbraccio, stringendola forte. “EEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!” Tangle e Blaze strillarono di gioia, in quanto il bacio sotto la pioggia era estremamente romantico. “Ugh, sbaciucchiatevi altrove…” grugnì Mimic. Silver si scansò un pochino e sorrise. “Per una volta ha ragione…” disse Silver, creando una bolla intorno a se e Whisper per proteggerli dalla pioggia e fatta in modo che loro potessero vedere fuori ma nessuno poteva sbirciare dentro, e ciò rese Whisper felice. “Così avremo un po di privacy… Oooooora, dove eravamo?” chiese Silver prima di baciare Whisper di nuovo, facendola ridacchiare e ricambiare il gesto. “Oh, ma dai! Non è giusto! Voglio vedere!!” Tangle si lamentò e picchiò contro la sfera, ma Blaze la trascinò via sbuffando. “Lasciamoli in pace e andiamo a ripararci…” disse la gatta trascinando via Tangle e Mimic mentre Silver e Whisper continuarono a baciarsi. Smise di piovere dopo un pò e la polizia arrivò a prendere Mimic. “Quelle manette bloccano i suoi poteri. Vi consiglio di non toglierle MAI…” disse Blaze agli agenti. “Ricevuto, signorina. Avanti, viscidone, dentro…” disse l’agente, spingendo Mimic nella volante e partendo. Quando la macchina sparì, Silver e Whisper uscirono dalla foresta, entrambi avevano un sorriso inebetito e Silver aveva messo la sua giacca sulle spalle di Whisper per riscaldarla. Il proprietario uscì dal ristorante. “Sono stato informato di tutto. Sono mortificato per l’accaduto e, per ripagarvi, vi offro una cena gratis quando volete” disse sospirando. “Grazie, ma ora vogliamo solo andare a casa…” disse Blaze, stiracchiandosi e sbadigliando. Il proprietario annuì e li salutò prima di rientrare. Blaze aprì un portale che conduceva a casa di tangle ed entrarono tutti e quattro, ritrovandosi sul divano. “Che notte folle…” commentò Tangle, sospirando e andando in camera sua per togliersi il vestito zuppo, seguita da Blaze. Silver sospirò e fissò Whisper. “Tu… Non vai con loro?” chiese alla lupa. “Tra un attimo… Prima però… Voglio dirti che…” balbettò lei, arrossendo quando Silver le sollevò il mento e sorrise. “Lo so… Provo lo stesso…” disse Silver, baciandole il naso e facendola ridacchiare. “Bene… Quindi… Settimana prossima?” chiese lei, sorridendo. “Eh?” fece Silver, piegando la testa. “Il nostro prossimo appuntamento… Facciamo settimana prossima?” domandò la lupa, poggiando la testa sulla spalla di Silver. “Oh… Certo! Solo, una cosa… Non andiamo al ristorante, ok?” domandò Silver, strofinandosi un braccio. Whisper ridacchiò poi rise per davvero, solo Tangle l’aveva fatta ridere così prima d’ora eppure era contenta che anche qualcun’altro la rendesse così felice. “Certo… Possiamo ordinare a un fast food e guardarci un film…” propose lei, agitando la coda bagnata. “Mi piace quest’idea!” disse Silver sorridendo e strofinando il suo naso su quello di Whisper “Beh, meglio che vada. Notte, Whisper” disse poi, alzandosi. “Ehi!” disse lei, alzandosi e posando le mani sulle sue spalle. “Si?” domandò lui prima di venir baciato con passione, lei lo trascinò sul divano e giacque su di lui mentre gli baciava le labbra. Lui fece le fusa e la lasciò fare, abbracciandola e accarezzandole la schiena per un po, poi lei si scostò e sorrise. “Avevi scordato questo…” ridacchiò la lupa mentre scese da lui “Buonanotte… Silver…” disse infine prima di andare in camera sua, scodinzolando. Silver si toccò le labbra mentre usciva, poi un ampio sorriso si formò sul suo muso mentre decollò nel cielo stellato. “SIIIIIIIIIII! MIGLIOR. SERATA. DI SEMPRE!!!” Silver urlò di gioia poi guardò in basso la casa di Tangle, sorrise e volò verso casa dopo quello che era stato allo stesso tempo il suo primo, il peggiore e il miglior appuntamento che avesse mai avuto. Fine
   
 
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