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Autore: SimbaCourage96    23/10/2020    0 recensioni
Questa storia ha luogo dopo gli eventi di L'ascesa di Skywalker.
Ben Solo si è sacrificato per la donna che amava e lei ha preso il cognome della famiglia Skywalker, ma non è finita qui.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Nuovo personaggio, Poe Dameron, Rey
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1

L'Erede


“Sei sicura, potresti non fare ritorno e poi-“

Poe Dameron, nuovo co-generale della Resistenza, stava camminando a passo svelto verso l’hangar dove tutto era ormai pronto per la partenza della Jedi.

“Poe, devo trovarlo, fosse l’ultima cosa che faccio.” Disse lei con sicurezza.

Erano mesi che programmava quel viaggio, e ora che aveva tutte le informazioni di cui aveva bisogno, non poteva farsi scappare l’opportunità di trovare e riportare a casa Ben Solo. Il giovane si era sacrificato per lei, le aveva dato la sua vita, letteralmente, e molto più di questo.

Nel frattempo era arrivata Rose Tico, una meccanica diventata molto importante per la Resistenza e cara amica di Rey. Aveva un bambino in braccio, dai capelli corvini e leggermente boccolosi e gli occhi grandi e molto espressivi.

Rey la guardò con fastidio, glielo aveva ripetuto tante volte che non sarebbe riuscita a partire se lo avesse visto poco prima della partenza.

“Non potevi andartene senza salutarlo.” Le disse, corrugando la fronte, poi aggiunse, rilassando il visto stavolta, “Te ne saresti pentita, Rey.”

Anche Rey si rilassò e asciugò una lacrima che stava per scendere dall’occhio sinistro. Tirò su con il naso e si avvicinò al piccolo.

“Ehi, piccolino, ora devo andare. Ma tornerò e con me ci sarà anche il tuo papà.” Gli disse.

Poe sospirò incrociando le braccia al petto. Ancora non gli andava giù l’identità del padre di quel bambino, molte volte aveva avvertito Rey che quel bambino aveva l’oscurità nel sangue, una nuova minaccia alla Nuova Repubblica che avevano costruito con tanta fatica.

“Fai il bravo Jacen Han Solo” gli disse infine, dandogli un bacio tra i capelli scuri. Il bambino, da che sorrideva, s’incupì, percependo la tristezza della madre e cominciò a piangere. Rose lo tranquillizzò cullandolo e Rey si bloccò.

“Non voltarti, se lo fai, t’impedirò di lasciare questo pianeta.” L’avvertì Poe e Rey strinse i pugni. Non poteva farlo, doveva trovare Ben.
 Salì a bordo del x-wing e partì.



16 anni dopo
 
“Dameron!”

Jacen si girò sentendosi chiamare da una voce familiare. Era il suo migliore amico Garo Obrinn, un promesso pilota secondo suo zio Poe, e detto da lui era più che un complimento poiché si vantava sempre di essere il migliore della Galassia.

“Obrinn…” disse sorridendo lievemente al suo arrivo. Aveva la tuta da pilota quindi poteva voler dire che aveva affrontato l’esame, quello di cui parlavano da settimane, se non mesi.

“Ce l’ho fatta!” Esclamò emozionato e Jacen cercò di mostrare la stessa emozione dell’amico, ma tutto ciò che uscì  fu un sorriso forzato, anche se era genuinamente contento per lui.

“Wow, sono proprio contento per te, Garo” disse, dandogli una pacca sulla spalla

Lui sorrise di rimando, anche se riusciva a leggere la delusione riguardo alla sua reazione poco carica, ma forse Garo se l’aspettava da lui.

I due si conoscevano da quando erano piccoli, all’inizio non si sopportavano, ma col tempo capirono che erano le differenze a unirli e da allora erano inseparabili.

“Tuo zio era in gran forma, sai? Ha fatto passare dei momentacci ai ragazzi.” Ridacchiò e Jacen mantenne il sorriso senza fare una piega. Si aspettava quest’affermazione sul comportamento di suo zio.

“Colpa mia, immagino. Stamattina gli ho chiesto di mia madre…” Disse, tra se e se. Sì, gliel'aveva chiesto, ma il pilota se ne era andato senza proferire una parola

“Oh.” La sua esclamazione gli fece capire che non era solo un suo pensiero interiore.

Garo sapeva della sua situazione. Del fatto che fosse orfano, per questo era stato cresciuto da suo zio Poe. Sua  zia Rose, che considerava come una madre, aveva deciso di raccontargli dei suoi genitori.

Jacen sapeva di avere una madre, nella sua mente aveva dei frammenti di ricordi in cui riusciva a vedere la sua ombra, i suoi occhi nocciola, il suo sorriso… a volte ebbe la sensazione di sentire addirittura la sua voce. Tuttavia un padre? Certo, era ovvio che ne avesse uno, ma non aveva ricordi di lui.

La zia gli disse che era Rey Skywalker, l’eroina della Resistenza, una leggenda nella storia della Nuova Repubblica. Raccontò la sua storia e perché aveva dovuto abbandonarlo sedici anni prima, quando era solo un bambino in fasce.

Lui portava il cognome Dameron, lo stesso di suo zio Poe per nascondere la sua identità.

Suo padre, secondo Rose era Ben Solo, il figlio del famoso Han Solo, pilota della Ribellione che aiuto nella distruzione dell’Impero. Rose non aveva conosciuto nessuno dei due, così gli disse solo quello che le aveva detto Rey, con la quale era legata da una profonda amicizia.

“Poe non ti ha detto nulla perché non vuole che tu parta alla sua ricerca, non vuole avere niente a che fare con questa storia.” Gli aveva detto.

Jacen strinse il pugno al solo pensarci. L’uomo che l’aveva cresciuto gli aveva tenuto nascosto chi fosse la sua famiglia, i suoi genitori, i suoi nonni.

“Jacen…”

Il ragazzo tornò al presente e mandò giù il groppo.

“Scusami.”

“Ehi, amico, non c’è bisogno che ti scusi, ma cosa è successo?”

Garo non sapeva della storia, ma era come un fratello e così gli raccontò tutto, o almeno quello che anche lui sapeva.

“Incredibile! Ma se tua madre è Rey Skywalker, allora anche tu sei un Jedi!” Esclamò Garo, mentre Jacen gli fece segno di abbassare la voce. Non voleva che l'identità di sua madre venisse svelata in questo modo.

“Io… io non lo so, Garo. Mio Zio mi ha tenuto nascoste molte cose…” disse Jacen cercando di tenere un volume della voce basso.

“Cosa pensi di fare ora?” Gli chiese l’amico, come se dovessero preparare un piano di battaglia.

Jacen non lo sapeva. Certo, avrebbe cercato uno scontro verbale con suo Zio, in fondo gli aveva nascosto la verità per tutti questi anni. Come Garo, anche lui si chiedeva se fosse sensibile alla forza come sua madre e questo pensiero lo portò a Finn.

“Credo che parlerò con Finn” disse, dopo aver lasciato il suo amico nel completo silenzio per qualche secondo.

“E che ti serve parlare con lui?” Chiese Garo, leggermente confuso dall’affermazione del ragazzo di fronte a lui.

“Anni fa sentì Finn dire a mio zio che anche lui era sensibile alla forza, che non aveva detto nulla perché ne aveva paura, che voleva essere addestrato da Rey, mia madre…” Jacen si morse il labbro alla parola ‘madre’. Ancora non riusciva a crederci che poteva affibbiare quella parola ad una determinata persona.

“Cavolo… sul serio? Finn?” Chiese di nuovo Garo, incredulo stavolta. Non avrebbe mai immaginato che uno dei Generali potesse essere anche lui un Jedi.
Gli eroi della Resistenza stavano nascondendo troppe cose agli abitanti della Nuova Repubblica.

Jacen annuì. Era l’unica cosa che poteva fare al momento. Poi avrebbe affrontato suo zio.

“Beh, qualcosa mi dice che dovrai cambiare i piani, amico mio…” disse Garo, colpendo la spalla di Jacen che si girò  seguendo il suo sguardo e impallidì nel vedere suo zio Poe Dameron arrivare e poteva già vedere il suo sguardo severo puntare proprio a lui.

“Buona fortuna!” esclamò Garo, svignandosela

“Garo aspe-“ Non riuscì a finire la frase che Garo scomparve tra i corridoi e sentì la mano di suo zio sulla spalla.

Girò piano la faccia per ritrovarselo proprio vicino.

“Ragazzo, dobbiamo parlare” disse con voce ferma, senza far trapelare emozioni, anche se Jacen sapeva che era arrabbiato.




Note:

Bene, eccoci a questa prima parte. Non è una premessa perchè se state leggendo queste due righe vuol dire che avete letto anche il capitoletto.
Comunque dico: Premessa. Allora questa è la prima storia che pubblico su Star Wars. In generale non sono una grande scrittrice ma adoro scrivere e recentemente (da quasi un anno) mi sono riavvicinata a Star Wars e quindi ho cominciato a scrivere diverse cose, questa è la prima che pubblico.
Questa storia non è corretta da nessuno grammaticalmente e se dovessi perdere delle lettere e non dovessi accorgermene non fateci caso (o si se preferite) perchè sono Dislessica quindi potrebbe capitare ^^".
Per ora non dirò come è nato questo figlio dei Reylo, lo leggerete nel prossimo capitoletto o più avanti, vedremo ^^
Avvertenza: Nelle mie storie su SW, Poe e Finn stanno insieme quindi se non vi piace non leggete (non credo farò mai qualcosa di esplicito o di troppo marcato, a meno che non scrivo proprio su di loro).
Queste note stanno diventando un pò lunghe quindi spero lascerete un commento (non siate troppo cattivi ^^") e che seguirete questa storia man mano :)
   
 
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