Fanfic su artisti musicali > System of a Down
Ricorda la storia  |      
Autore: Kim WinterNight    24/10/2020    5 recensioni
A volte gli acquisti online possono rivelarsi degli ottimi espedienti per comunicare messaggi importanti.
Soprattutto se si ordina da Wish...
- Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
- Partecipa alla "Real Life Challenge" organizzata da ilminipony sul forum di EFP.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Daron Malakian, John Dolmayan, Serj Tankian, Shavo Odadjian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
My pen is bigger than yours
 
 
 
 
 
 
Daron
 
 
Apro il pacco appena ritirato dal corriere e scoppio a ridere, ammirando con estremo interesse la t-shirt bianca che tengo tra le mani.
Corro in camera da letto e mi piazzo di fronte allo specchio, per poi sfilarmi velocemente la canottiera che indosso e sostituirla con il capo d’abbigliamento nuovo di zecca.
Mi sta un po’ larga, ma non importa: stasera farò faville, sono contento che sia arrivata in tempo per l’incontro con i ragazzi.
Ti aspetta una bella sorpresa, Dolmayan, penso divertito.
 
 
 
 
Shavo
 
 
Quando Daron entra nel locale, il mio cervello registra qualcosa di diverso in lui; lo osservo meglio mentre mi si avvicina e allora capisco: scoppio a ridere e lo indico, dicendomi mentalmente che non può aver davvero ordinato quella maglietta.
Ricordo perfettamente quando, qualche settimana fa, gironzolavo su Wish a tempo perso. Ho trovato una t-shirt perfetta per lui e gliel’ho mandata, ma non avrei mai immaginato che la comprasse sul serio.
«Ciao ragazzi!» esclama il chitarrista, sorridendoci sornione e lanciando una lunga occhiata a John.
Serj aggrotta la fronte e lo osserva con fare critico. «Che cazzo ti sei messo addosso?» chiede.
«Ehi, il merito di quella maglietta è mio!» intervengo.
John sospira e incrocia le braccia sul petto. «T-shirts di fandom» commenta.
 
 
 
 
John
 
 
My pen is bigger than yours, leggo sulla maglietta di Daron.
È bianca, accanto alla parola my spicca il disegno stilizzato di una penna che però rimanda ad altro.
Quell’idiota l’ha fatto apposta, vuole provocarmi.
Ghigno tra me e lancio un breve sguardo complice a Serj. Il cantante fa spallucce e rotea gli occhi, per poi chiederci cosa vogliamo ordinare.
«Non ti vergogni ad andare in giro in queste condizioni?» domanda Shavo, continuando a ridacchiare.
Mi sporgo sul tavolino e osservo meglio Daron. «Da dove salta fuori questo cimelio demenziale?»
«Da Wish» risponde Daron inorgoglito.
«Avrei dovuto immaginarlo…»
«Che c’è? Questa maglia è bellissima, la metterò al prossimo concerto» dichiara il chitarrista, mentre un cameriere si avvicina a noi per prendere le ordinazioni.
Il locale non è affollato, così il ragazzo in divisa si ferma un po’ di più in piedi accanto a me. Scandaglia me e i miei amici con occhiate incuriosite, poi si sofferma sulla t-shirt di Daron e annuisce. «Bella questa!» esclama.
Daron mi strizza l’occhio. «Vedi? L’ha detto anche lui!»
Sospiro: mi sta veramente facendo perdere la pazienza.
 
 
 
 
Daron
 
 
«Ragazzi, vado in bagno. Quando arriva la mia birra, non bevetela» annuncio.
«Ma chi te la tocca?» borbotta Serj con un sorriso serafico.
Faccio spallucce e mi metto in piedi, dirigendomi verso la toilette senza aggiungere altro.
Apro la porta e per fortuna trovo l’antibagno deserto. Mi lavo con calma le mani, osservo il mio riflesso nello specchio e contemplo il modo in cui quel nuovissimo capo d’abbigliamento mi dona.
E aspetto.
So esattamente cosa sta per succedere.
Sono una testa di cazzo e mi piace tantissimo provocare John.
Mi lascio sfuggire un sorrisetto, poi strappo una salvietta e la uso per asciugarmi le mani.
La porta alle mie spalle si apre e la figura imponente di John mi lancia un’occhiata carica di significato attraverso lo specchio.
«Ti stavo aspettando» mi limito a dire.
 
 
 
 
Serj
 
 
Io e Shavo ci scambiamo un’occhiata.
«Cristo, spero non ci diano dentro in bagno…» borbotta il bassista.
Mi porto una mano sul mento con fare pensoso. «Certe volte ho l’impressione che siano due ragazzini in preda ai bollenti spiriti adolescenziali» commento con fare pacato.
Non mi preoccupo troppo di ciò che faranno Daron e John, del resto è chiaro a tutti che hanno una relazione, anche se non sono tipi che amano ostentarlo o scambiarsi effusioni in pubblico.
«Daron l’ha fatto apposta» insinua Shavo, sorseggiando un po’ di birra dal suo bicchiere.
«Cosa?»
«Si è messo quella maglietta per provocarlo, è palese.»
Sghignazzo e mi guardo intorno, incrociando distrattamente lo sguardo di qualcuno dei presenti. «Tu dici?»
Shavo scoppia a ridere e richiama il cameriere per richiedere il secondo giro.
 
 
 
 
John
 
 
Lo guardo attraverso lo specchio e vorrei prendere a schiaffi quella faccia increspata in un ghigno fin troppo divertito.
Daron si volta nella mia direzione e finge un sorriso innocente. «Allora? Ti piace o no la mia sorpresa?»
Faccio qualche passo avanti e lo raggiungo, schiacciandolo con il mio corpo contro il bordo del lavandino. «Moltissimo, ma c’è un problema» replico, rimanendo mortalmente serio.
«Sarebbe?» esala lui a pochi centimetri dalle mie labbra.
«Quello che c’è scritto sopra non è vero…»
Daron ridacchia. «Vuoi scommettere?»
Lo afferro con malagrazia per il colletto della t-shirt e lo tiro più vicino a me, infilando il mio ginocchio tra le sue cosce e fissandolo dritto in quelle iridi nere piene di ironia.
«Che c’è, Dolmayan? Non hai portato il metro?» mi sbeffeggia ancora, ma il suo respiro si è fatto corto e la sua voce trema appena.
«Non ne ho bisogno» ribatto.
Daron appoggia una mano sul mio petto e continua a sostenere il mio sguardo. «Non riuscirai mai a battermi» sussurra.
Indietreggio all’improvviso e torno nuovamente verso la porta, godendomi la sua espressione delusa e spaesata. «Vedremo» concludo, per poi uscire e lasciarmelo alle spalle.
 
 
 
 
Daron
 
 
Bastardo.
Stringo i pugni e cerco di regolarizzare il respiro.
Ancora una volta, John ha dimostrato di avere una resistenza incredibile, superiore alle mie aspettative.
Speravo di farlo cedere, invece è riuscito anche stavolta a fregarmi.
«Mi vendicherò» sibilo tra i denti, lanciando un’altra occhiata alla mia t-shirt.
Tiro indietro la testa e mi passo una mano tra i capelli, sospirando profondamente mentre provo a scacciare la profonda eccitazione che ancora mi sento addosso.
Ti farò impazzire, anche se il mio cazzo non dovesse essere più grande del tuo.
Ghigno tra me e me, poi esco dal bagno e raggiungo i miei amici.
 
 
 
 
 
 
😊 😊 😊
 
 
[Prompt 2: “Non riuscirai mai a battermi!” / Prompt 49: “Mi vendicherò!”]
 
 
Ciao a tutti, sono felicissima di essere tornata a scrivere nel fandom dei miei adoratissimi System *___*
E quale poteva essere il modo migliore per passare di qui, se non un raccontino erotico/demenziale?
Per la nascita di questa storiella devo ringraziare un articolo trashissimo, ovvero la maglietta che Daron indossa!
Eccola qui:

Free Image Hosting at FunkyIMG.com
 
Cioè, ma davvero esistono di questi articoli? AHAHAHAHAH, e poi quando ho saputo della sua esistenza, il mio cervello è partito immediatamente e ha elaborato un’idea sui SOAD, logicamente… con una scritta come quella, come potevo lasciarmi sfuggire un’opportunità del genere? Eh, cercate di capirmi…
Così come non potevo evitare che Daron facesse lo spaccone e provocasse John, ooooh, adoro questi due quando si punzecchiano in questo modo – almeno nelle storie, anche se sinceramente spero che lo facciano pure nella realtà, sarebbe oro per me assistere a una scena del genere XD
E chi poteva essere il procacciatore di trash per Daron? Ma Shavo, ovviamente! Io boh, ho i neuroni a pezzi ^^”
E poi c’è Serj, povera vittima… ma cos’ha fatto di male per meritarsi tutto questo? Povera stella ç___ç
Piccolo appunto per chi non conosce il fandom: la maglietta che vi ho fatto vedere, se avesse la scritta “my cock is much bigger than yours”, sarebbe proprio una maglia a tema SOAD, dato che questo è un verso celeberrimo del loro brano Cigaro. Quindi, questo simpatico gadget non è che una semi-citazione ai System, se così vogliamo considerarla!
Questa storia, come noterete, è divisa in piccoli frammenti: non so neanche io perché, ho cominciato a scriverla e volevo che fosse così, è solo un piccolissimo esperimento anche abbastanza nonsense, abbiate pietà ^^”
Spero veramente che questa fesseria vi sia piaciuta, e ora voglio vedere se qualcuno di voi mi chiederà il sequel, SENZA FARE NOMI! Ahahahahahahahah :P
Grazie per aver letto, mi auguro di avervi strappato un sorriso ;)
Alla prossima ♥
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > System of a Down / Vai alla pagina dell'autore: Kim WinterNight