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Autore: Chiara_tommo_05    24/10/2020    0 recensioni
Harry aveva perso i suoi genitori e sua sorella all’età di 18 anni. L’unico membro della famiglia che gli era rimasto era la figlia di Gemma, sua nipote Claire.
Rinunciando alle sue ambizioni decise di aprire un piccolo bar per prendersi cura della piccola, e fu proprio lì che incontró lui, uno dei chitarristi più famosi al mondo, Niall Horan.
Harry riuscirà ad aprirsi con lui e raccontare il suo passato? Riuscirà ad aprire il suo cuore di nuovo dopo anni?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Vivere a Londra nei quartieri più in vista della città, frequentare le scuole più costose, avere come amici figli di conti e duchi, ti fa crescere con una prospettiva diversa della vita: ti fa pensare che il mondo sia ai tuoi piedi, e che puoi avere tutto grazie ai soldi. Eppure ad Harry mai una volta sembrava gli sfiorasse l’idea di essere quel tipo di persona.

Harry styles è sempre stato un bel ragazzo dagli occhi verdi e i capelli ricci, il tipico tipo che sembra essere uscito da una rivista per ragazzine, eppure per lui sembrava non essere importante. Forse era proprio questo a renderlo un ragazzo più bello dentro che fuori. 

Del resto Harry styles non aveva mai saputo cosa significasse essere infelice: aveva una madre e un padre amorevoli, una sorella affettuosa, era un bravo studente a scuola e una spalla su cui piangere per tutti i suoi amici.

Harry era di quelli buoni, lui.  

Come tanti ragazzi aveva sogni e progetti: il più importante quello di diventare un pianista di successo e costruirsi una famiglia amorevole come lo era la sua.

Nessun dramma familiare aveva fatto parte della sua vita, e tra i momenti più felici della sua vita c’è il suo diciassettesimo compleanno.

Fu un compleanno speciale quello, ed Harry custodisce con cura i ricordi di quella serata. 

Ricorda bene la cena al ristorante con parenti e amici, ricorda i sorrisi dei suoi genitori , l’abbraccio dei suoi amici del liceo. E poi c’è un ricordo, il più vivido di tutti: il regalo più bello che Gemma potesse mai fargli, fargli sapere che sarebbe diventato presto zio di una meravigliosa nipotina. 

Il cuore di Harry si riempì di gioia, consapevole del fatto che pur non avendo ancora conosciuto il nuovo membro della sua famiglia, era già pazzamente innamorato di lei.

Il 10 agosto dopo un travaglio che sembrò durare un secolo, nacque Claire.

I primi mesi con Claire furono pieni di sorrisi spontanei e pappine ritrovati nei posti più improbabili, di tante serate passate a casa con la piccola a fare lo zio amorevole.

Non era un problema per Harry passare un sabato sera con la sua nipotina, con sua sorella e suo marito; ha sempre pensato che fosse importante spendere tempo con i propri cari e raccogliere quanti più momenti felici con Claire, e così fece fino ai suoi 18 anni. 

Per i suoi diciotto anni i genitori di Harry avevano organizzato qualcosa di speciale; avevano affittato un cottage in montagna per il fine settimana.

Avevano organizzato tutto nei minimi dettagli: il tema della serata, il cibo, avevano invitato parenti ed amici per poter trascorrere con loro il venerdì sera, per poi passare del tempo da soli in famiglia il sabato e la domenica. 

La serata fu splendida, tutto fu perfetto. Harry amó il regalo che i suoi genitori gli avevano fatto : una Land Range Rover Evoque nera lucida nuovo di zecca.

In quel momento non riusciva a pensare che potesse esistere un ragazzo più felice di lui in tutto il mondo.

Eppure, se Harry avesse avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo, direbbe al se stesso davanti alle candeline di esprimere un solo ed unico desiderio: non essere mai andati in montagna. 

Harry il sabato mattina si sveglió con le carezze di sua sorella che gli dicevano che lei, suo marito, e i loro genitori sarebbero andati a fare una passeggiata nel paesino di montagna. 

Era pur sempre il 2 febbraio, quindi decise di lasciare la piccola Claire con Harry.

Così con un bacio ad Harry e uno a sua figlia, Gemma promise che sarebbero tornati per l’ora di pranzo.

Erano le 15, quando Harry iniziò ad essere preoccupato.

Aveva fatto pranzare Claire, le aveva tenuto compagnia giocando con lei, e l’aveva messa al letto per il suo riposino pomeridiano.

Aveva provato a chiamarli al cellulare, ma lì la linea telefonica era un disastro,e Harry maledí il fatto che non avessero ancora inventato una linea telefonica così potente da poter essere utilizzata anche in montagna.

Erano le 16 quando iniziò a calare la sera, e quando Harry chiamò la polizia annunciando la scomparsa della sua famiglia.

Il cuore di Harry batteva forte nel suo petto, il suo respiro era frenetico, e pensò di aver consumato il pavimento della camera che ospitava la culla della bambina, tanto che aveva percorso la stanza avanti e indietro in un loop continuo.

Alle 17:30 il cuore di Harry perse un battito; aveva sentito bussare alla porta e finalmente pensò di potersi rilassare e che la sua famiglia era a casa.

Aveva pensato alle parole poco carine da rivolgere alla sua famiglia mentre scendeva al piano di sotto; quelle parole però gli morirono in gola quando ad aspettarlo alla porta c’era un agente di polizia.

Harry fece fatica a comprendere le parole che gli stavano dicendo, pensò che avesse bisogno di sedersi perché la stanza iniziava a ruotare intorno a lui e parole come “corpi” , “senza vita” e “incidente” sembravano non avere un senso logico nella stessa frase.

Fu il giorno dopo quando si ritrovò di nuovo a Londra in chiesa, circondato dai pochi familiari che finalmente capi cosa era successo. Quello era il funerale dei suoi genitori e di sua sorella.

 

Harry non pensa mai a quel giorno; non ricorda quasi nulla se non qualche urlo disperato dei suoi nonni, e il pianto della sua nipotina che tra un singhiozzo e un altro pronunció ‘mamma’ per la prima volta, come se avesse capito che lei non avrebbe più fatto parte delle loro vite.

Forse fu proprio il pianto della piccola Claire che svegliò Harry dal suo stato di trance, poiché fu in quel esatto momento, in cui sentì sua nipote piangere, che capi che quella bambina sarebbe cresciuta senza i suoi genitori, che non aveva nessuno, eccetto lui.

 

Nei due anni che seguirono la  morte della sua famiglia, Harry si ritrovò a sbrigare diverse pratiche burocratiche per poter avere in affidamento sua nipote.

La burocrazia, capì Harry, non faceva per lui, eppure non si arrese fino a quando non  riuscì a convincere il giudice ad affidarle la sua unica nipotina, anziché destinarla ad una casa famiglia.

Harry non poteva permettere che l’unico membro della sua famiglia potesse andare via.

Nella totale inconsapevolezza, Claire divenne per suo zio l’unica regione per continuare a vivere in un mondo in cui non avrebbe mai più ricevuto sorriso di sua madre, o l’abbraccio di suo padre.

Harry decise che sarebbe stato forte per sua nipote, e fu così che seppellí insieme alla sua famiglia tutti i suoi ricordi; fu per questo motivo che vendette la sua casa, per comprare un appartamento modesto, con al di sotto un piccolo bar.

Decise che per il bene della bambina quello sarebbe diventato il suo lavoro, poiché non poteva lasciare che il suo desiderio di far carriera gli portasse via del tempo con Claire.

Lei aveva bisogno di lui, e lui di lei.

Forse perché nei suoi sorrisi rivedeva Gemma.

Guardano il piccolo bar che aveva appena comprato ,Harry pensò che quello sarebbe stato un nuovo inizio, una nuova vita, un futuro per lui e per la piccola Claire, la quale vita non era stata così buona con lei.

 

Salve a tutti ragazzi! 

Questa è in assoluto la prima fanfiction che scrivo e devo dire che sono molto emozionata.

Ho sempre amato le fanfiction sui OneDirection in particolare sui Narry (si sarà un ff narry se ve lo stavate chiedendo).

Spero il prologo catturi la vostra attenzione e vi spinga a lasciare un piccolo commento che sarebbe super apprezzato. 

Siate educati nell'esprimere la vostra opinione.

 

Un bacio, Chiara_Tommo.

  
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