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Autore: Red Saintia    25/10/2020    6 recensioni
Un frangente importante, la rinascita di Naraku sul monte Hakurei. Mentre tutti si preparano ad affrontarlo nella sua forma finale e più potente che mai... qualcuno riesce ad insinuarsi nei meandri della montagna. Qualcuno che da tempo conosce il demone, le cui strade sono state divise dal destino.
In questa storia farete la conoscenza di un mio OC che spero possa piacere e legarsi bene all'interno della vicenda. Buona lettura
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naraku, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era stato facile trovarlo...si era nascosto bene, al riparo da qualsiasi essere potesse anche solo minimamente intercettare la sua aura.

Tuttavia per lei non era stato difficile percepire in quel luogo una presenza estranea, ostile.

Dopo tutto lei era un'ombra, e le ombre si sa...riescono ad insinuarsi dappertutto. Non c'è barriera che tenga al suo passaggio, poiché ella non è fatta di carne e ossa ma di pura essenza. Anche se lo scopo del suo solitario peregrinare era un altro non appena riconobbe il possessore di quell'aura demoniaca decise che valeva la pena incontrarlo, forse per l'ultima volta.

Le iridi verde smeraldo saettarono da una parte all'altra di quel luogo fino a giungere nei recessi più profondi di quella montagna.

"È inutile provarci con me, io non posso essere purificata. Quest'aura non mi provoca il benché minimo fastidio. Tanta fatica per niente, che spreco."

Il suo incedere proseguì silenzioso e costante. Il sopraggiungere di alcuni demoni di basso rango non turbarono minimamente il suo volto. Servirono solo a darle conferma che a poca distanza da lì avrebbe trovato colui che cercava. 
In un anfratto oscuro e molto ampio di cui si faticava persino scorgere la vetta finalmente la sua ricerca terminò.

"Non c'è niente da fare...quando si è braccati la vita diventa preziosa anche per esseri infimi come te. Onestamente mi deludi...Naraku."

Nemmeno lui si era accorto della sua presenza. Lei non possedeva odore, né un'aura definita. Era evanescente...una presenza che niente e nessuno poteva imprigionare. Era come un sogno o un incubo che non aveva consistenza ma che poteva indurti a desiderare la morte.

"Sei l'ultima persona che pensavo di vedere qui... Asuka, signora delle ombre."

"Pura coincidenza credimi. In giro si fa un gran parlare di te, hai creato parecchio scompiglio per essere un mezzo demone."

Lo stava provocando, Naraku lo sapeva bene. Nonostante questo lui detestava più di ogni altra cosa essere definito in quel modo. Quindi non ci pensò due volte a scagliarle contro uno dei suoi numerosi tentacoli. 
La risata di scherno che ricevette in risposta fu più che sufficiente a fargli capire che ogni altro tentativo di ghermirla sarebbe stato inutile.

"Non puoi uccidere né ferire un'ombra Naraku. Risparmia i tuoi trucchi per coloro che a breve arriveranno."

"Potrei farti fare la loro stessa fine se lo volessi Asuka..."

"Non dubito che ci proveresti di sicuro, sul fatto che tu possa riuscirci invece ho seri dubbi."

Il demone incupì lo sguardo regalando alla sua interlocutrice un ghigno feroce. 
"Cosa cerchi in questo posto? Non penso ci sia qualcosa che possa interessarti. A meno che anche tu non brami impossessarti della sfera dei quattro spiriti?"

Stavolta fu lei a ridere, una risata fragorosa che indispettì non poco lo stesso Naraku.

"Ed io che pensavo mi conoscessi, almeno un po'. La sfera dei quattro spiriti è bramata solo da esseri insicuri e deboli che sperano con essa di accrescere il loro potere. Cosa dovrei farmene io che non posso né morire né essere uccisa. Tu dovresti saperlo bene Naraku? Visto che più volte hai provato ad inglobarmi nel tuo corpo."

"Già...e non ci sono mai riuscito, un vero peccato. Saresti stata una presenza più che gradita, anche se come vedi sono riuscito a ricrearmi più forte di prima." Così dicendo abbandonò l'involucro fatto di resti demoniaci e carne nel quale si trovava mostrando il suo nuovo aspetto.

"Oh...non c'è che dire sei uno splendore, ma non credere che non abbia capito il perché tu abbia fatto tutto questo."

"Asuka, puoi mostrarti forte e risoluta con gli altri, ma non con me. Se ti sei risvegliata dal sigillo nel quale ti avevano imprigionata lo devi solo alla presenza della sfera dei quattro spiriti, quindi non darti tante arie."

"Hai ragione...in quello sei molto più bravo tu."

Naraku si avvicinò alla donna e finalmente furuno l'uno di fronte all'altra. Si conoscevano da lungo tempo, anime tormentate entrambe che cercavano posto in un mondo che sembrava volervi rigettare fuori ad ogni costo.

"Sei incantevole proprio come ti ricordavo Asuka." disse, sfiorandole il volto. Parole melliflue e mendaci quelle appena pronunciate. Era stato quanto mai ironico il destino a farli rincontrare nel luogo dove lui cercava di liberarsi della sua anima umana, mentre lei da anni ormai tentava di ritrovare la sua, sigillata lontana dal suo corpo in luogo sconosciuto e introvabile.

"Non provare nemmeno a blandirmi con le tue false lusinghe!" rispose, soffiando sul palmo della mano destra, dal quale si sprigionò una tenue nebbia che in un istante bloccò l'ombra di Naraku al suolo senza possibilità di fargli compiere un solo gesto.

"Non è questo il modo di salutare un vecchio amico, non ti pare?"

"Noi due non siamo mai stati amici!" c'era rabbia nelle sue parole, e un profondo rancore che negli anni non era scemato.

"Hai ragione, forse saremmo potuti essere qualcosa di diverso...ma l'anima lasciva di quel brigante che spasimava per Kikyo mi ha creato non pochi problemi."

"Adesso invece sembra che quei problemi tu l'abbia risolti? Non c'è più niente di umano in te, solo odio e vendetta. Eppure...i tuoi nemici sono ancora vivi."

"Dettagli facilmente risolvibili. Stanno venendo a morire, solo che ancora non lo sanno."

"Questa tua ostentata sicurezza ti perderà."

"Davvero? Liberami subito se non vuoi che disperda la tua essenza nei meandri di questo monte."

"Io non posso morire, te l'ho già detto."

"Sei davvero convinta che il fatto di non avere un'anima ti renda immortale? Chi è la presuntuosa adesso? Posso averti anche se sei uno spirito Asuka. Unisciti a me, solo così potrai vivere in eterno."

"Sai qual è la differenza fondamentale tra noi Naraku. Io non ci tengo a vivere in eterno. Sono una sangue puro, nata demone fin dalla notte dei tempi. Ho visto il genere umano macchiarsi di atrocità indicibili, eppure ai loro occhi il mostro sono sempre stata io. Io...che cerco solo la pace, l'unica cosa nella quale mi è concesso sperare adesso." Agitò entrambe le mani e la nebbia si dissolse liberando il demone.

"Se cerchi la pace forse posso accontentarti io." Bastarono pochi secondi e la mano di Naraku si strinse attorno al suo collo. Si aspettava un gesto del genere da lui, in fondo lo conosceva piuttosto bene.

C'era stato un tempo in cui lei sperava di cambiarlo. Pensava che con la morte della sacerdotessa e la scomparsa della sfera il demone avesse placato il suo desiderio di vendetta. Credeva che la brama di potere che lui aveva sempre inseguito potesse essere placata...colmata con dell'altro. Non ci volle molto perché si accorgesse che non solo quella, ma anche il sentimento per Kikyo era diventato un'ossessione che aveva oscurato per sempre la sua anima.

"Ti compiango Naraku. Guardati intorno... da cosa sei circondato? Da niente e nessuno. Hai solo servi attorno a te, che ti seguono perché li tieni incatenati con futili minacce. Alla fine dei giochi non ti rimarrà che il tuo odio a farti compagnia." Riuscì a sgusciare da sotto la presa di Naraku con estrema facilità assestandogli un attacco diretto che lui evitò solo grazie alla sua barriera. 
“Stolto... le barriere non servono a proteggerti da un'ombra!” e infatti Asuka la penetrò senza alcuna difficoltà. “Noi due siamo destinati alla medesima fine prima o poi, accettalo una volta per tutte. Il destino si fa beffe di noi e tu neanche te ne accorgi. Tu cerchi di liberarti di una cosa che io invece inseguo ormai da tempo senza sosta.”

"Ti ho sempre detto che sopravvaluti troppo quell'essenza effimera che tutti chiamano anima. Io non credo nel destino, preferisco crearmelo da me, ed essere il più forte mi consente di modificarlo a mio piacimento. Forse un giorno arriverà la mia fine come dici tu, ma non prima di aver fatto soffrire ognuno di loro. Voglio togliere loro ogni certezza, ogni fiducia reciproca, mi nutrirò del loro odio e della loro paura. Solo quando saranno gusci vuoti e senza scopo per il quale vivere mi riterrò soddisfatto."

Uno dei suoi tentacoli le trapassò l'addome prendendola di sorpresa e facendola sussultare. La reazione della donna fu rapida, prima di abbandonare l'interno della barriera Asuka riuscì a ferirlo al volto, facendogli perdere quel ghigno beffardo che tanto detestava.

"L'oggetto che tanto brami possedere ti distruggerà. Quella sfera è portatrice di sventura mai niente di buono è venuto da essa. Il tuo fugace sogno è destinato a fallire miseramente."

"Preoccupati di ritrovare la tua anima sigillata e lascia perdere i miei progetti. Ormai le nostre strade si sono separate tempo fa. Quindi vedi di non intralciarmi!"

Era vero...le loro strade avevano preso direzioni differenti. Ma c'era stato un tempo nel quale lei sperava di poter camminare al suo fianco. Un tempo in cui credeva che insieme avrebbero potuto lenire il rispettivo dolore, come se quel lato oscuro che aleggiava sulle loro anime fosse stato più sopportabile solo stando insieme. 
Ma le trame del destino erano intrecciate diversamente.

Asuka venne imprigionata da un potente monaco errante, separata dal suo stesso spirito. L'anima sigillata in un luogo sconosciuto. Naraku scomparve, lasciandola al suo destino e cercando di costruirsi il proprio tramando nell'ombra. Il ritorno della sfera dei quattro spiriti creduta persa con la morte di Kikyo ravvivò il desiderio di vendetta e bramosìa del demone nato da Onigumo.

Non c'era più posto per Asuka accanto a lui, eppure adesso erano nuovamente l'uno di fronte all'altro.

"Stai pur sicuro che non sarò io ad intralciarti. Resterò a guardare la tua caduta come semplice spettatrice Naraku. Me ne andrò per la mia strada, adesso so che qui sull'Hakurey non c'è niente che mi trattenga. Piuttosto...preparati, la barriera di Hakushin sta cedendo, a breve uscirai allo scoperto."

Era vero, lo stava chiaramente percependo anche lui, ma ormai non aveva importanza. Il suo corpo era completo, più forte e resistente di prima.

"Puoi ancora restare se vuoi, i tuoi poteri mi farebbero comodo. Unisciti a me Asuka insieme potremmo assoggettare chiunque, con la sfera dei quattro spiriti in mio possesso nessuno potrà contrastarci."

"Non credo più alle tue promesse Naraku. Ormai lo so bene che mi useresti soltanto per i tuoi scopi, e questo è un gioco al quale non mi va di partecipare. Spero che alla fine troverai quello che cerchi...mezzo demone."


Sferrò un ultimo colpo che però si perse nel vuoto. Asuka era già svanita, evanescente come le ombre alle quali apparteneva. Non tollerava quella definizione di sé stesso, non sopportava essere paragonato al suo peggior nemico. Lei lo definiva così perché voleva deliberatamente ferirlo. Il potente demone Naraku rifugiatosi in quel luogo per potersi liberare della sua anima ed uccidere una patetica donna umana.

Asuka sapeva che c'era Kikyo alla base di tutte le macchinazioni di quel demone, sempre e solo lei.

"Sei fuggita da me ancora una volta. Mi chiedo...se questo sia davvero il nostro ultimo incontro."

Lontana ormai da quel luogo scrutava dall'alto tutti coloro che si stavano radunando alle pendici dell'Hakurei. Su di un costone di roccia, con lo sguardo deciso e fiero, vi era anche lei...Kikyo. Attendeva il suo predatore, sapeva che prima o poi sarebbe giunto unicamente per lei.

"Pur essendo solo una morta ammetto che ha del fegato quella donna. Può ritenersi lusingata, lei è l'unica per la quale Naraku si sporcherebbe volentieri le mani in prima persona. Comunque vada il loro incontro...sarà una sconfitta per entrambi in ogni caso."

Anche Kikyo si voltò per un attimo, come se un leggero vento freddo le avesse attraversato il corpo. Ciò che riuscì a scorgere però...fu solo un'ombra che fugace e indistinta svaniva nel nulla.






Ben ritrovati. Questa storia è nata innanzitutto dal mio desiderio di mettermi alla prova con un persoggio originale. D'altronde Naraku ha trascorso cinquant'anni girovagando chissà dove prima che la Sfera de Quattro Spiriti tornasse in epoca Sengoku, quindi è plausibile che abbia incontarto altri esseri come lui, quindi mezzi demoni o demoni completi. Asuka è un demone completo, dall'animo tormentato ed in cerca di pace. Comanda le ombre e con il suo potere è in grado di usarle a proprio piacimento contro i suoi avversari. Ha trascorso del tempo con Naraku, prima che le sue mire di conquista tornassero a puntare alla Sfera e a Kikyo, ovviamente. Un personaggio che vi presento qui per la prima volta, ma che potrebbe tornare anche in altre storie interagendo con altri protagonisti. Spero di non aver creato confusione e di averla inserita bene all'interno del contesto della storia. Sarete voi a giudicare, intanto vi ringrazio in anticipo e vi auguro una buna permanenza dalle mie parti.

 

   
 
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