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Autore: K ANTHOS    25/10/2020    0 recensioni
Viterbo, fine Ottocento.
Anna, una giovane ragazza della media borghesia cittadina, rimane improvvisamente orfana del padre, morto dopo aver perduto gran parte del proprio patrimonio in circostanze poco chiare.
Scossa dalla perdita e rimasta sola, Anna accetta l'invito per l'estate di una facoltosa zia paterna proprietaria di una vasta
tenuta nelle campagne maremmane.
L'incontro fortuito con un cavallo indomabile e con l'anziano stalliere della tenuta la metterà di fronte alle sue fragilità ma anche alla sua inconsapevole forza, coinvolgendola in un percorso di rinascita e di maturazione personale.
L'amore travolgerà Anna senza via di scampo ed avrà gli occhi di un ragazzo volitivo e tenace che non appartiene alla sua classe sociale ma che sarà pronto a lottare contro tutto e tutti pur di conquistarla.
Anna a questo punto dovrà decidere della sua vita: se seguire l'istinto del cuore o rinunciare per sempre ad esso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Il calesse partì spedito verso l’uscita della tenuta e imboccò la strada che conduceva a est.

Rimasero in silenzio per buona parte del viaggio poi Anna quasi indispettita da quel silenzio innaturale parlò.

-Perché non parlate signor Leonardo? Di solito siete così ricco di argomenti…- il suo tono era provocatorio.

-Sì, una cosa ce l’ho da chiedervi signorina… Non eravate impegnata questa mattina con l’avvocato Corelli?- Anna lo guardò sconcertata e capì in quel momento quale era il motivo per il quale sembrava immusonito e insoddisfatto.

-Siete geloso…- le sfuggì.

-No affatto, mi aspettavo di vedervi partire insieme all’avvocato ed andare con lui da frate Egidio, chissà poi per quale motivo…-

-Ecco chiarito perché siete così taciturno e scontroso. Il lato migliore del vostro carattere esce allo scoperto- Anna non riuscì a trattenersi dall’essere sarcastica.

Il silenzio ripiombò tra i due.

Questa volta fu Leonardo che lo ruppe.

-Vi chiedo scusa, ultimamente sono un po’ nervoso… e se devo essere sincero non so più come avvicinarvi, mi sembra sempre di passare dalla parte del torto, di offendervi, di superare il limite- Leonardo era indispettito.

-Avete questa sensazione proprio perché è quella corretta… Mi state volontariamente mettendo in difficoltà con quello che dite… e fate. Dovete… dovete rimanere al vostro posto e basta, questo dovete fare- Anna cercò di mantenere la calma.

-Vi prometto che oggi mi comporterò bene e non vi arrecherò disagio signorina Anna- con questo clima poco disteso giunsero all’eremo.

L’edificio era seminascosto dagli alberi, soprattutto enormi cipressi, dai quali stormi di passeri entravano e uscivano. Solo la facciata della piccola chiesa alla quale si accedeva per una ripida scalinata era ben visibile e aperta.

Frate Egidio li raggiunse poco dopo il loro arrivo e Anna gli andò incontro felice di rivederlo.

-Buongiorno, è un piacere incontrarvi di nuovo…- Anna gli strinse le mani e contraccambiò il suo ampio sorriso.

-Ciao Anna, vedo che stai bene, meglio di quando ti ho incontrato alla tenuta per il battesimo… E questo bel ragazzo chi è? Il tuo fidanzato?- l’affermazione mise visibilmente in imbarazzo Anna mentre Leonardo non si trattenne dal sorridere apertamente.

-No frate Egidio, sono il nipote di Aurelio, il fattore della signora Costanza- fece lui.

-Che strano… mi sembravate proprio una bella coppia insieme… Comunque venite, accomodatevi, ci sono delle panche qui vicino all’ombra- fece il frate contento.

-Io aspetterò al calesse se non vi spiace… con permesso- Leonardo si allontanò.

-Ho portato una busta per voi da parte della zia. Vi porto i suoi saluti, verrà a farvi visita quando si sentirà di affrontare il viaggio- esordì Anna.

-Ringrazia tanto tua zia, è sempre molto gentile con noi. Possiamo fare molto per i poveri con il suo aiuto- fece il frate.

-Nel calesse ci sono anche due sacchi di farina e altri generi alimentari a cui penserà il signor Leonardo-

-Il Signore vi benedica, grazie-

-Tu come stai Anna? Ti sei un po’ distratta dalle tue sofferenze durante questa permanenza da tua zia?-

-Sì… ma ho come l’impressione di essere sempre coinvolta in nuove situazioni… La vita alla tenuta è più varia ed estenuante della vita di città! La zia ha degli ospiti che presto partiranno e non ho avuto un attimo di respiro…-

-Che mi dici di quel ragazzo Anna?-

-Quale ragazzo?-

-Leonardo-

-Cosa volete dire…?-  Anna aveva il cuore in gola.

-Mi sembra, da come ti guarda, che ti sia molto affezionato… Sicura che non sia il tuo fidanzato?-

-Sicurissima frate Egidio… vi sbagliate, è molto premuroso con me solo perché sono la nipote della padrona…- fece lei a disagio.

Rimasero a conversare a lungo sotto i cipressi: Anna gli parlò del padre e dei motivi che lo avevano spinto ad essere poco prudente, del suo amore sconfinato per lei, di quanto le mancasse.

Il frate ebbe una parola gentile per ogni cosa e Anna ritrovò in lui la dolcezza e la benevolenza di un padre.

Quando si salutarono frate Egidio le chiese di mandargli Leonardo, voleva parlargli solo qualche minuto e non l’avrebbe fatta aspettare a lungo. La ragazza non capiva il perché di quella richiesta e appena arrivata al calesse si spiegò con Leonardo.

-Frate Egidio sembra voglia parlare con voi…-

-Con me? E di cosa?-

-Mi dispiace ma non lo so, non me lo ha detto-

Il frate lo aspettava sorridente alla base della scalinata che portava alla chiesetta.

-Caro Leonardo, volevo parlarti un attimo- esordì il frate.

Leonardo non immaginava cosa volesse dirgli di tanto importante.

-Ti voglio raccomandare Anna, ho come l’impressione che tu le voglia molto bene. Mi raccomando, trattala con delicatezza, è un fiore in boccio in una notte di tempesta. Proteggila e prenditi cura di lei- Frate Egidio gli strinse affettuosamente le mani e se ne andò.

 

-Cosa voleva frate Egidio da voi?- chiese incuriosita Anna sulla via del ritorno.

-Mi ha detto di salutare calorosamente mio zio Aurelio…- mentì lui.

Durante il viaggio nessuno dei due parlò, avevano entrambi troppe cose per la testa a cui ripensare.

   
 
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