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Autore: ladypink88    26/10/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Quel sabato la giornata era iniziata bene!
Il cielo era di un timido azzurro e il sole mostrava timidamente la sua presenza: nel primo pomeriggio  aveva deciso di farsi avanti e nelle ore centrali  era addirittura apparso spavaldo e allegro al punto da far credere  per qualche ora che l’estate fosse più prossima del previsto.
La stessa cosa si poteva dire per lo stato d’animo di Laura : si era alzata quella mattina con i migliori propositi, preparando la colazione per sua madre e pensando che quel giorno sarebbe stato speciale visto che alla sera si sarebbe festeggiato il compleanno di Serena.
Quando Manuel si era presentato a casa sua baciandola all’improvviso il  cuore della ragazza aveva iniziato a martellare senza chiederle il permesso, ma aveva deciso di viverselo quel momento di calda e preziosa felicità.

Calda. Preziosa.

Ed effimera.

Quante cose sono effimere in questa vita? Forse molte di più di quelle che pensiamo.

“Manuel….”

A quel pensiero sentì come una sensazione di vuoto che la opprimeva all’altezza dello stomaco.
Era una sensazione strana, difficile da spiegare.
Laura si sfiorò il viso con un la mano.
“Acqua? Accidenti, si è messo a piovere e non me ne sono neanche accorta!”
La pioggia iniziò a cadere più decisa e la ragazza sprovvista di ombrello si ritrovò a cercare riparo sotto i portici di un palazzo.
Dopo essersene andata dallo Starbucks aveva iniziato a camminare senza meta e non si era accorta né di dove fosse, né di quanto tempo fosse passato.
Diede un’occhiata all’orologio. Segnava le 18 passate.
Si guardò attorno e riconobbe quello che era il portico della casa di Serena dove era stata giusto qualche ora prima.

Agì di impulso. Non pensò neanche che sarebbe stato educato chiamarla prima per sapere se fosse disponibile.
Suonò il citofono di casa della sua amica.
Una voce a lei ormai familiare rispose “ Sì, chi è? “
Laura tentennò.
“ Chi è? “ ripeté la voce della ragazza al citofono.
La puffa iniziò a singhiozzare e riuscì a malapena a dire :” Se..rena … sono io!”
La biondina rispose prontamente : “ Laura vieni su! Sta diluviando fuori!”.
Aprì il portone e Laura si avviò verso casa della sua amica.
 
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Serena si stava guardando allo specchio con aria critica, ma allo stesso tempo soddisfatta. Dopo che Laura e Manuel se ne erano andati aveva deciso di seguire il consiglio di quest’ultimo e di indossare il suo miglior gioiello, ossia il suo sorriso.

Ma al di là di tutto,era giunto il momento di essere onesta con sè stessa. Lei era di natura vanitosa : adorava curarsi e vedersi bella.
 E la questione non si limitava alla sua persona : ricevere complimenti circa il suo aspetto estetico dagli altri era qualcosa che le dava una gran soddisfazione, ma che ora della fine non l’aveva mai resa felice.
Il sorriso, così come le aveva fatto intendere Manuel , era l’emblema di qualcosa di più profondo : rappresentava il simbolo della ricchezza interiore, della felicità.

“ Dell’accettazione”.

Quel pensiero sfiorò per la prima volta nella vita la sua mente.
Con Laura si era sentita accettata per la prima volta nella sua vita. Si era sentita a suo agio come mai le era successo in vita sua. Non aveva sentito l’esigenza di apparire, ed essere semplicemente sé stessa era qualcosa di estremamente appagante.
Una sensazione che non aveva mai provato prima.
Mentre era immersa nei suoi pensieri suonò il citofono.

“ Che strano! Non aspetto nessuno quest’ora!” esclamò la ragazza, ma nel momento in cui rispose e sentì in lontananza una voce disperata e singhiozzante non ebbe alcun dubbio.
Era Laura.
Che diavolo era successo?
Vide che fuori stava piovendo e si avviò verso il pianerottolo per accogliere la sua amica che stava arrivando con l’ascensore.
Non appena la vide fece fatica a riconoscerla: il suo volto sempre sorridente ora era il ritratto della tristezza e non sapeva esattamente cosa avrebbe potuto fare per aiutarla.

Ma avrebbe fatto il possibile.

La puffa era bagnata come un pulcino e Serena la invitò in casa dove regnava un caldo tepore dovuto ai riscaldamenti accesi e al camino in salotto che creava un’atmosfera quasi accogliente nonostante l’arredamento quasi asettico.
Quasi come un automa Laura si fece togliere il cappottino umido e la biondina le chiese “ Ti va un bel tea caldo ? E ti porto anche degli splendidi biscottini ! Sono sicura che infreddolita come sei non potrai non apprezzarli! Ora accomodati qui tranquilla in salotto! In dieci minuti ti preparo tutto e sono qui con te! Tu intanto fai come se fossi a casa tua!”.

Serena si diresse verso la cucina per preparare un tea caldo alla sua amica. Mentre parlava con Laura aveva cercato di dissimulare la sua preoccupazione, ma il suo sguardo corrucciato tradiva le sue buone intenzioni.
Mentre preparava il tea per lei e Laura la sua mente era un turbinio di pensieri.
“ Ma cosa diavolo sarà successo tra lei e Manuel? Perchè Laura è da sola sotto questa pioggia? E lui dove si sarà cacciato? Inoltre non posso certo chiederle cos’è successo in modo brusco! Laura è estremamente riservata e dire la parola sbagliata in questo momento sarebbe controproducente! Mi limiterò a starle vicina, così come ha fatto lei con me, e se avrà voglia di parlare… io sarò lì ad ascoltarla.”
Quest’ultima opzione rassicurò Serena e si convinse che in quel frangente sarebbe stata la forma migliore di agire nei riguardi della puffa.
                                                        
                                                                                                                                       ************
 
Laura si era seduta sul divano del salotto di casa della sua amica. Il camino era acceso e le trasmetteva un caldo e rassicurante torpore. Solo questo era sufficiente per farla sentire un po’ meglio.
Mentre aspettava il ritorno di Serena che in quel mentre si trovava in cucina a preparare un tea caldo non potè fare a meno di pensare a quanto fosse fortunata ad avere trovato un’amica come lei  che l’aveva accolta senza alcun preavviso.
Si era auto convinta che agire di impulso fosse sbagliato a prescindere visti i risultati che aveva spesso ottenuto fino a quel momento.

Ma forse non era proprio così. Stava iniziando a cambiare il suo modo di essere ed i suoi pensieri.
E forse è anche per questo che anche i suoi comportamenti le sembravano diversi.

In quella vide la figura di Serena rientrare e appoggiare il vassoio con il tea e i dolcetti sul tavolino di fronte al divano.
La biondina assunse un tono di voce piuttosto dolce e quasi sussurrato “ Ecco qua il tea di cui vado tanto fiera : per te ne ho preparato uno ai frutti rossi, per me il classico inglese. Scusami, non ti ho neanche chiesto se ti piacesse, ho seguito la mia intuizione!”. E concluse sorridendo.
Laura la guardò con fare quasi intenerito e rispose a sua volta “ Cioè io vengo a casa tua senza farmi annunciare,e tu ti scusi per non avermi chiesto se gradisco il tea ai frutti rossi? Semmai quella che si deve scusare sono io Sere!”.
La biondina non aveva intenzione di portare fin da subito la comunicazione su temi troppo seriosi e si affrettò a dire : “ Assaggia il tea e sorseggialo finchè è caldo, sono sicura che non potrà che farti stare meglio! E anche quei dolcetti di accompagnamento che ho messo sul vassoio sono davvero squisiti! Nei momenti no è importante coccolarsi un po’!”

Non aveva appena finito di pronunciare quella frase che si morse la lingua poichè aveva appena fatto il contrario di ciò che si era riproposta. Sperava vivamente che Laura non avesse fatto caso a quanto aveva appena detto, ma non aveva fatto i conti con la perspicacia della puffa.
“ Il tuo tea è veramente buonissimo! Il sapore di frutti rossi è come una dolce e calda  carezza per chi si sente giù di tono”. E nel mentre decise di prendere un biscottino che la sua amica aveva portato in accompagnamento alla calda e delicata bevanda.
Lo assaggiò e sul suo volto si dipinse un timido sorriso : “ Sere, questi dolcetti sono a dir poco libidinosi! Dove li hai comprati?”
La biondina era contenta del fatto che  Laura gradisse :” Arrivano dalla pasticceria vicino alla nostra università, è una delle preferite di mio padre. Ogni tanto compro questi biscottini perchè piacciono molto anche a lui! Ma il pezzo migliore sono quei bignet con crema pasticcera! La crema è così delicata che vorresti non finisse mai!”.
Durante la descrizione di quei dolcetti Serena assunse dapprima un’espressione malinconica, probabilmente legata al pensiero del padre, ma subito dopo il modo in cui la ragazza descrisse la bontà di quei bignet fece scoppiare Laura in una fragorosa risata.
“ Sei pazzesca Serena! Tu sempre attenta alla linea, al cibo di qualità e poi scopro che sei una golosa ingorda peggio di me!”. La puffa aveva iniziato a ridere a crepapelle e al principio Miss Perfezione non la prese bene.
Assunse un’espressione corrucciata ed esclamò fintamente stizzita “ Io cerco di consolarti e tu ridi di me e della mia ingordigia!”.
Poi non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere anche lei : “ Laura in realtà è così, sono una gran golosona, ma non lo dire in giro!”.
 Posò le sue mani affusolate e curate su quelle della puffa e le due si guardarono con uno sguardo complice.
“ Grazie Sere! Sei riuscita a farmi ridere nonostante il mio stato d’animo sia tutt’altro che allegro.”

La puffa non aspettò che Serena le dicesse qualcosa ma iniziò a parlare tutto d’un fiato. Aveva bisogno di tirare fuori ciò che aveva dentro. Ne aveva una necessità estrema.
“ Devi sapere che mi sento come dire… tradita. Io ho sempre avuto fiducia in Manuel. Lui da che io ho memoria c’è sempre stato. Sempre. Ogni qualvolta mi sentissi sola o a disagio lui appariva. Senza che io chiedessi nulla. Per me lui è….ecco….lui è speciale!”

Serena provò una stretta al cuore sentendo quelle parole. Ma decise di non dare retta ai suoi sentimenti.
Aveva già rinunciato a Manuel .
Ciò che fece invece fu stringere forte le mani di Laura, non si era mai accorta di quanto fossero piccole e calde le mani della sua amica.

Laura la guardò e riprese “ Ecco… devi sapere che io ho un diario nel quale mi sfogo e dove ho scritto tutti i miei problemi, anche quelli che io stessa non riesco ad affrontare. Soprattutto quelli! Era qualche giorno che non trovavo il mio diario… e oggi ho scoperto che in realtà ce l’aveva lui! Ti rendi conto? Manuel ha invaso la mia privacy senza neanche chiedermelo!! Io mi sento….delusa.”
E mentre pronunciava quest’ultima frase Serena si accorse che delle lacrime rigavano il volto della puffa.
Si fermò ad osservarla : in quel momento sembrava fatta di cristallo. Aveva paura che avrebbe potuto spezzarsi da un momento all’altro, ma era cosciente ormai del fatto che Laura era allo stesso tempo fragile e forte.

Poteva immaginare la delusione dell’amica, ma non era del tutto d’accordo con le sue conclusioni.
L’avvicinò a sè e l’abbracciò con dolcezza.
Le accarezzò i lunghi capelli castani. Non si era mai accorta di quanto fossero sottili e lisci e morbidi i capelli di Laura, sembravano i capelli di una bambola.
Ad un certo punto la puffa sussurrò : “ Grazie per avermi accolta ed ascoltata Serena. Tu cosa ne pensi di ciò che ti ho raccontato?”
Serena la guardò negli occhi e le parlò con franchezza “ Sei davvero sicura di voler conoscere il mio parere?”
“ Certo!” la rassicurò Laura.
Udendo questa risposta la biondina abbandonò ogni remora “ Dunque Laura,mi hai appena detto che Manuel ti ha deluso perché ha letto il tuo diario segreto senza dirti nulla. Ed è normale, è corretto che tu ti senta così. Diciamo che è come se lui avesse violato in un certo qual modo la tua intimità.O sbaglio?”
“ Sì è esattamente così!”
“ Ecco, tuttavia dopo un primo momento di delusione, che per carità , è comprensibile, io andrei oltre. E cercherei di capire il perché di questo gesto. Conosco poco Manuel, ma abbastanza per poter affermare che non mi sembra il tipo che legge i diari altrui se non ce n’è un valido motivo. Molto probabilmente lo ha fatto perchè è successo qualcosa che lo ha fatto preoccupare. E come tu stessa hai detto poco fa, lui c’è sempre stato senza che tu gli chiedessi mai niente. Forse amica mia è giunto il momento di cambiare questa pessima abitudine. Direi che è giunto il momento di parlare con le persone che si preoccupano per te e anche di imparare a chiedere aiuto quanto è necessario. Una persona, per quanto possa volerti bene, non può sapere ciò che ti passa per la testa se tu non glielo dici.”
Queste parole giunsero a Laura come piccole lame di ghiaccio che le fecero male. Erano taglienti come solo la verità oggettiva poteva essere.
Rimase in silenzio. Un silenzio pregno di pensieri contrastanti.
Aveva bisogno di processare quelle parole e carpirne il senso più profondo.
Guardò la sua amica e le sussurrò “ Parole dure le tue Sere. Devo ammettere che non me le aspettavo! Ma prometto che ci rifletterò a fondo”.

In quel momento Serena guardò l’orologio e si accorse che erano quasi le 20 ed esclamò:
“ Oh cielo! Alle 22 dobbiamo essere all’Hollywood e non siamo ancora pronte!”.
Laura , presa dagli eventi della giornata, si era totalmente dimenticata sia del compleanno della sua amica che dei festeggiamenti previsti per quella sera e disse con aria costernata :
“ Oh Sere! Non solo ti ho rubato un sacco di tempo, ma non ho neanche nulla da mettermi per questa sera! Se prendessi ora il treno e tornassi indietro a casa non tornerei mai per tempo. Inoltre avevo deciso che questo pomeriggio sarei andata in giro per negozi per cercare qualcosa di carino da mettermi e invece…”.
La biondina assunse un tono rassicurante : “ Ma tesoro,che problema c’è? Ti prepari con me e ti presto qualcosa! Più o meno abbiamo la stessa taglia e sono sicura che stasera dopo che ti avrò aiutato a scegliere il look , trucco e parrucco nessuno ti riconoscerà!”
La puffa non era molto convinta. “ A dire il vero io non sono molto esperta, anzi il mio stile come sai è molto semplice!”
Serena ormai era lanciatissima : “ Facciamo così : fidati di me! E poi giudicherai a lavoro finito! Non ho assolutamente intenzione di modificare il tuo stile, ma di valorizzarlo. Se vuoi vai pure a fare la doccia o un bagno caldo se ti va e poi ci mettiamo all’opera. Puoi pure usare uno degli accappatoi puliti che trovi all’ingresso.”
Laura continuava ad essere incerta sul da farsi, ma incalzata dalla sua amica decise di darle retta. Si avviò verso il bagno ed era sicura che un bel bagno caldo non avrebbe potuto farle che bene.
 
 
 
 
 
 
 

   
 
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