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Autore: ShannaInLuv    26/10/2020    1 recensioni
!AU | BakuSquad! | {Kacchako} {KiriMina} {KamiJirou} e accenni {IzuOcha}
Ochaco Uraraka si è appena lasciata con il suo storico ragazzo Izuku Midoriya ed è in cerca di un nuovo appartamento. E' grazie a Mina che ne trova uno, non sapendo che in quella casa ci abita anche il suo ex compagno di liceo Katsuki Bakugou - nonchè rivale del suo ex - che non è proprio entusiasta di averla in casa...
( Dal Prologo)
«Perchè la ragazza di Deku è seduta sul mio fottutissimo divano?»
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Mina Ashido, Ochako Uraraka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Roommates.

 
VI. Lui,lei e... lei.

 

« Levati dalle palle, faccia piatta.»

 

Il silenzio tombale di quella mattina dovuto al post-sbornia dei presenti – eccetto Uraraka che, però, aveva un malumore tale da farla grugnire mentre mangiava i suoi cereali – i quali alzarono immediatamente verso la persona che entrava un cucina e che, a quanto pareva, condivideva il cattivo umore di Uraraka.

 

Bakugou Katsuki – ancora con la tenuta da corsa mattutina del sabato – spintonò Sero e, senza degnare di un'occhiata i tre seduti al tavolo, si diresse verso l'angolino dov'era piazzzata la caraffa del caffè, versandosene una gran quantità in una tasta.

Osservando la sua schiena, Ochaco arricciò le labbra e il nervosismo della sera prima s'impossessò nuovamente di lei: come osava insinuare che quel bacio – uno stupido, stupidissimo e dettato dall'alcool bacio – fosse una sorta di rimpiazzo per l'amaro in bocca che le aveva lasciato Deku?
Non era vero... se Ochaco, in quel momento, aveva pensato era perchè aveva pensato fosse attraente.

Oh, dio. Aveva davvero appena pensato che fosse attraente? Quello scorbutico Bakugou Katsuki che prendeva in giro Izuku al liceo?

Eppure, i muscoli che premevano sulla sorrile cannottiera adesso, e quel didietro messo bene in mostra dai pantaloncini da corsa, lo confermavano.
Espirò profondamente, abbassando gli occhi sulla tazza di tè che aveva davanti, trovandola improvvisamente interessante – e dando la colpa all'astinenza del post-rottuta.

«Qualcuno sa perchè Katsuki è di cattivo umore?» bisbigliò Kirishima, facendo vagare lo sguardo da Bakugou a Denki e Ochaco.

«No,» affermò troppo in fretta e, il sopracciglio inarcato di Kirishima le fece aggiungere: «Ieri sembrava di ottimo umore quando mia riaccompagnata a casa.»

Bugia.

Di fianco a lei, e sempre sottovoce, Kaminari – con due tremende borse sotto agli occhi e un occhio nero – scrollò le spalle. «Bakugou è sempre di cattivo umore.» Uraraka si appuntò mentalmente che doveva chiedere come si fosse fatto quell'occhio nero, ma non ora. Non voleva attirare l'attenzione del biondo esplosivo – che stava ancora sorseggiando il suo caffè dando le spalle all'intera squadra.

«Sì ma oggi più del solito.» insistette Kirishima. Accidenti, lo conosceva proprio bene.

Ochaco si morse l'interno della guancia, cercando di non far trasparire la sua irritazione perchè non poteva semplicemente dire a quei due che Katsuki Bakugou era un idiota e che si erano quasi baciati la notte scorsa.

 

Ci stai dando troppo peso, Ochaco.

 

Vide Kirishima osservarla ancora e aprì la bocca per dire qualcosa ma il suono del campanello – evviva! - la salvò. E poi un secondo trillo, e un altro, e un altro ancora.

Ci furono un susseguirsi di trilli al campanello – almeno cinque o sei – uno dopo l'altro. Si domandò chi, di sabato mattina, suonasse così insistentemente alla loro porta visto che l'unica che avrebbe le ragioni per farlo – Mina – aveva una copia delle chiavi. Che fosse Deku?

 

«Cazzo.» sbottò Bakugou, sbattendo la tazza di caffè sul ripiano e camminando verso la porta pestando i piedi segno di chi è chiaramente arrabbiato e seccato.

Non ha diritto di essere arrabbiato, quello scemo! Era lei che era stata rifiutata!

Bakugou spalancò la porta lanciando imprecazioni, quando uno squittio femminile lo interruppe – ed evidentemente lo colse di sorpresa visto che Katsuki s'ammutolì.

Ochaco e i due ragazzi si sporsero oltre il tavolo dove potevano intravedere l'ingresso, giusto in tempo per vedere una ragazza dai lunghi capelli biondi lasciare andare due valigie – che dal tonfo sembravano essere molto pesanti – e abbracciare di slancio Katsuki.

La cosa sorprendente fu che Bakugou non si spostò – e nemmeno ricambiò l'abbraccio se per questo – e rimase semplicemente immobile.

«Katsuki!» strillò la biondina.

Uno sbuffo. «Che ci fai qui, Camie?»

La ragazza bionda lasciò andare Bakugou e si voltò verso di loro, ancheggiando verso la cucina nei suoi jeans strappati che le avvolgevano gambe snelle e il suo maglione largo.

Entrò in cucina e si diresse verso la credenza, afferrò una tazza fucsia – che Ochaco non aveva mai usato e aveva pensato fosse di Mina – e si versò dentro del caffè, girandosi poi verso di loro e appoggiandosi al bancone, proprio lì dove prima c'era Katsuki.

«Davvero, dovresti ascoltare la segreteria telefonica, ogni tanto. Ti ho avvisato ieri. »

«Confermo, Katsuki-chan! » esplose una seconda voce maschile che ci mise almeno il doppio entusiasmo della ragazza chiamata Camie.

Ochaco spostò lo sguardo verso l'entrata e vide entrare un robuto ragazzo, molto altro e dall'aspetto carino. Indossava dei pantaloni di un completo e una camicia bianca e sì, era tanto grosso quanto carino.
Il ragazzo lasciò andare un'altra valigia accanto a quelle di Camie e Katsuki richiuse la porta alle sue spalle con uno scatto.

«Senza il -chan , deficente. Non potete piombare a casa mia come due idioti.» borbottò Bakugou, ma con un mezzo sorriso che fece capire ad Ochaco che, probabilmente, quei due erano amici.

«Peccato, appena fatto.» Il ragazzo strillò allegramente e  due ragazzi si diressero in cucina e il ragazzo massiccio, salutò tutti energicamente, finchè i suoi occhi non si posarono su Ochaco.

« Oh! Una nuova coinquilina, suppongo?»

Ochaco arrossì. «Ochaco Uraraka... si ehm piacere.» borbottò.

«Ah? » fece la ragazza, Camie, scrutandola. Poi sorrise: «Ochaco-chan, posso chiamarti così vero? » e, senza ettese la sua risposta: «Sei mica la ragazza di Midoriya Izuku?»

«Oh, ecco dove ho sentito quel nome! Uraraka-san!»

«Sì,beh- » fece per dire lei, ma Camie la interruppe. Quei due riuscivano mai a far parlare gli altri?

«E come mai non vivi con Midoriya? Forse non ha una casa spaziosa? Strano, eppure essendo nella sua posizione dovrebbe potersi permettere una fidanzata.»

 

Eh?

 

Le orecchie di Ochaco si stavano per arrossire dalla rabbia; per attirare l'attenzione di tutti, sbattè leggermente la tazza di tè sul tavolo.

«Io e Deku non stiamo più insieme.»

Il ragazzone inarcò le sopracciglia, mentre Camie la guardò con le labbra arricciate – fintamente dispiaciuta – e uno strano sguardo. Non le piaceva quello sguardo: come se fosse in potere di carbonizzarla in un solo istante.

«Mi dispiace, Uraraka-san, per essere stato indelicato!» sbottò improvvisamente il ragazzone, allungando le mani e afferrandone una di Ochaco, avvolgendola con le sue. Erano grandi almeno il doppio delle sue. «Io sono Inasa Yoarashi! Lavoriamo per l'azienda Woods in collaborazione con la All Might Industries. »

 

Ah, ecco perchè conoscevano Izuku. Ed ecco perchè si erano catapultati così a casa di Bakugou senza che lui – apparentemente – non ne sapesse nulla. Eppure, in fondo, dovevano essere amici, perchè fosse stato chiunque altro al posto loro, Uraraka avrebbe giurato che la reazione di Katsuki sarebbe stata completamente diversa.

Come minimo, avrebbe dato fuoco a tutti e li avrebbe cacciati a calci via da casa.

 

Ochaco rimosse la mano e fece un sorriso imbarazzato, mentre Inasa Yoarashi si ritraeva e andava a prendersi anche lui un po' di caffè, con meno fluidità di quanto avesse fatto Camie – come se lei conoscesse bene – quella casa.

«Ragazzi, è così bello vedervi!» esclamò Kirishima. «Come sta andando? »

« Bene, anche se non approvo questa collaborazione con la Endeavor Ink,» rispose Inasa Yoarashi, arricciando il naso. «Quel Shoto Todoroki.» borbottò poi.

«Sì ma gli affari vanno bene. » lo liquidò Camie con un gesto della mano e fissò di nuovo Ochaco, mettendola in suggezione. «Allora Uraraka-chan, mi dispiace molto per la tua rottura. E io che pensavo di fare un appuntamento a quattro con te e Deku-kun! Sai, alla fine lui e Katsuki sono i pezzi grossi... » Camie continuò a blaterare qualcosa che fosse triste per il loro non appuntamento a quattro, quando il cervello di Uraraka Ochaco andò in tilt.

Alt. Cosa?

Oh.

Adesso si spiegava tutto: la familiarità della casa di Camie, il suo abbraccio e il modo di comportarsi di Bakugou con loro. E il fatto che ricordava di averla già vista. Probabilmente l'aveva incrociata una delle poche volte che era andata a prendere Deku sul lavoro.

Insomma... Bakugou e quella Camie stavano... insisme?

Ochaco si diede mentalmente della stupida del fatto che non avesse pensato che Bakugou potesse avere una fidanzata ( a distanza, a quanto pare). Che avesse dato per scontato che avesse potuto dargli quel bacio.

Che idiota.

La sua faccia divenne improvvisamente rossa.

Forse era per quel motivo che Bakugou era arrabbiato? Perchè pensava che non fosse giusto?

E... adesso avrebbe dovuto dirlo a Camie?

No, mi ucciderebbe.Già mi odia, lo si capisce da come mi guarda.

 

«Ochaco, tutto bene?» Kaminari le diede di gomito, attirando l'attenzione di tutti su di lei – sì, anche Bakugou la stava guardando, adesso, nonostante non l'avesse degnata di uno sguardo fino ad ora.

Ochaco deglutì. «Sì... devo solo scappare, » mentì in parte. Non sarebbe dovuta andare a lavoro fino alle due del pomeriggio, per la riunione speciale del consiglio insegnanti. «Farò tardi.»

«Ehi, se non vuoi andare a lavoro, datti malata! Ci penso io con il certificato medico!»

Ochaco lo guardò basita per un attimo: ma seriamente questo qui faceva il medico professionale?

«Kaminari è il mio lavoro.»

«Quindi?»

«Quindi non posso darmi malata se non è vero.»

«Perchè no? Io lo faccio.»

«Kaminari, amico, ma sei serio? » Kirishima le tolse le parole di bocca e Kaminari scoppiò in una risata. Bakugou lo insultò.

« Okay vado,» s'affrettò a sgusciare via. «Buona giornata a tutti.»

 

«Uraraka-san!»

Ochaco si voltò, sorpresa di essere chiamata da Yoarashi. «Sì?»

«Mi chiedevo se questa sera volessi unirti a cena con me?»

La prima risposta di Uraraka sarebbe stata no. Per quanto Inasa Yoarashi avesse un bell'aspetto e fosse simpatico, non le andava di uscire con un altro ragazzo. Con Bakugou, Kirishima, Sero e Kaminari era diverso ma... quello, sembrava proprio un appuntamento.

Ochaco deglutì, cercando di inventare qualche plausibile scusa per rifiutare quando incrociò lo sguardo infuocato di Katsuki: i suoi occhi rossi lampeggiavano su di lei, fissandola intensamente,

Cosa voleva, adesso?

E, dall'altra parte, sentiva anche lo sguardo di Camie puntato su di lei.

Se avesse rifiutato, Katsuki avrebbe pensato che fosse interessata a lui e l'avrebbe messa nei guai con Camie? Diavolo quell'arpia sembrava essere pericolosa.

 

Deglutì.

«Volentieri, Yoarashi-san.»

 

***

Un paio d'ore più tardi, Bakugou Katsuki irruppe nella stanza d'hotel di uno dei suoi amici di vecchia data: Inasa Yoarashi.

Non aveva bussato – non lo aveva mai fatto – e per fortuna lo trovò vestito, sul letto mentre leggeva una rivista di economia.

Inasa non si soprese molto di vederlo arrivare – nè che non avesse bussato – e lo accolse con un sorriso.

 

«Qual'è esattamente il tuo cazzo di problema? »

«Che intendi?» Inasa posò la rivisa e si sedette sul letto, guardando il ragazzo che stava fermo in mezzo alla stanza a braccia conserte.
Si conoscevano da tanti anni ormai – da un seminario internazionale delle due aziende – tanto da far capire a Inasa che Katsuki era indispettito.

Katsuki grugnì. Quel bastardo stava facendo finta di non capire e a lui bruciavano le mani. «Uraraka.» disse solo. Poi, trovandosi in difficoltà di sostenere lo sguardo indagatorio di Inasa, aggiunse: «E' appena uscita da una relazione con quel fottuto Deku, perchè le hai chiesto di uscire?»

«Perchè penso che se fosse stato un problema mi avrebbe detto no? »

Katsuki grugnì. Un punto a lui, aveva ragione uel bastardo. «O magari l'hai messa a disagio e ti ha detto di sì. » quella scusa non reggeva proprio: non si diceva sì ad un appuntamento solo perchè eri troppo timido.

Inasa ridacchiò. «Dimmi Katsu, » fece ciondolare la testa come quando intendeva io so qualcosa. «Qual'è esattamente il tuo problema?» gli fece eco.

Accidenti.

Katsuki sbuffò, iniziando a passeggiare per la stanza per fiondarsi poi sulla poltrona vuota accanto al letto. «Nessuno.» mentì.

«Quindi non è che non vuoi che io esca con Uraraka-san perchè ti piace?»
«No, cazzo, non Faccia Tonda.» Sì. Sì Sì. In realtà, non voleva che nessuno uscisse con Uraraka.

Quel fastidioso bacio mancato della sera prima gli bruciava ancora: sentiva ancora il suo cervello dargli dell'imbecille perchè aveva insinuato che lui fosse un rimpiazzo. Ma certo che Uraraka non era quel tipo di persona.

Però aveva accettato di uscire con Inasa.

Allora fanculo.

«Sicuro? Perchè rinuncerei, per te.»
«Sicurissimo, idiota.»
«Mh.» fece Inasa. La sua espressione diventò seria. «Lo sai che Camie ci spera ancora che torniate insieme, vero?»
Katsuki sospirò. «Non lo faremo.» lui e Camie si erano lasciati per una ragione: non si amavano abbastanza. Dopo due anni era diventata monotonia e, per quanto Katsuki cercasse di fare diversamente, ogni cosa veniva sempre messa al primo posto.

Aveva rotto lui con Camie perchè pensava che non era giusto portare avanti una relazione del genere, ed erano rimasti buoni amici.

Ma...

Ogni tanto Camie tornava e chiedeva il dessert. Ma non questa volta.
Non ci sarebbe stato nessun momento tra lei e Camie – ed era pure per questo che, non appena Inasa era uscito e poi erano usciti anche Kirishima e Kaminari, era fuggito di casa con uno stupido impegno del lavoro.

Eppure questa volta non ci sarebbe stata niente.

Ma non sapeva cosa fosse cambiato,

AngolinoAutrice(?)

Il capitolo sarebbe stato più lungo ma ho deciso di dividerlo per poter aggiornare più spesso, altrimenti avrete dovuto aspettare ancora tre o uattro giorni, lol! Il prossimo capitolo è un extra dal punto di vista di Kaminari - uh, uh - ed è un flashback della notte precedente. Sapremo perchè il nostro Denki ha un occhio nero.
Ed ecco Camie e lo so...  ragazzi, a differenza delle apparenze, non è la cattiva della storia!

Mi scuso immensamente per i ritardi ma ho moltissimo da studiare 'sto periodo e non ho molto tempo tra il lavoro - spesso torno da lavoro dopo una lunga giornata per strizzare gli occhi anche solo per evitare di mettermi il pigiama al contrario, sad story-
Ringrazio le moltissime persone che commentano \ seguono e leggono - fatemi sapere cosa ne pensate dell'andazzo della storia, sono super curiosa!
Alla prossima ( spero non tr
oppo tardi)
Shanna.
 
   
 
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