Piuma
Era stata una
giornata terribile: traffico, coda in
metropolitana, rimprovero a lavoro… Terribile e stressante.
Giacomo aveva
assolutamente bisogno di staccare la spina. Durante il tragitto verso
casa,
sballottato sulla carrozza gremita dell’ora di punta
l’uomo aveva impegnato il
tempo a pregustarsi il getto bollente della doccia sulle spalle, la
morbidezza
del pigiama e il calore della pizza sulle ginocchia. Avrebbe spento il
telefono
e staccato la spina dalla vita diurna per godersi un po’ di
TV e di
tranquillità. L’uomo viveva da solo da un paio di
mesi, ormai: aveva avuto un
coinquilino, Maurizio, uno studente di Economia, ma il ragazzo si era
laureato
e se n’era tornato a casa, lasciando libera la sua stanza e
due credenze, in
cucina.
Era stata dura,
soprattutto all’inizio: ritornare alla
solitudine non era mai facile, ma una volta ristabilita la routine
diventava
più facile. Già, proprio così.
Inoltre, da quando viveva da solo la casa era
sempre in ordine. E fu proprio per questa ragione che, una volta
varcata la
soglia dell’appartamento, l’uomo si rese subito
conto che qualcosa non andava. Era
nell’aria: qualcosa era fuori posto. Qualcosa che non doveva
esserci. Mentre si
toglieva la sciarpa e il cappotto, individuò
l’elemento di disturbo.
Poggiata sul
tavolino del salotto c’era una piuma. Una
banalissima
piuma di gabbiano, né troppo grande né troppo
piccola, dai colori sfumati. Bellissima,
certo, ma… Come era arrivata lì? Giacomo era
sicurissimo di non averla vista,
quella mattina. In più, era da escludere che provenisse
dall’esterno: la città
si trovava in una conca, circondata da montagne e ben lontana dal mare.
Incuriosito,
si accomodò sul divano e prese in mano la penna,
rigirandosela tra le dita.
«Come
sei finita qui?» chiese ad alta voce, sforzando la
memoria. Non riusciva proprio a ricordare di essere stato lui a
metterla lì.
Ma, se non lui,
chi?
Quest’ultima
domanda gli causò un leggero brivido di
inquietudine. Chi?
Giacomo
alzò lo sguardo verso lo schermo nero e piatto della
TV quel tanto che bastava per scorgere una sagoma nera alle sue spalle.
Non ebbe
neanche il tempo di avere paura: un colpo violento lo raggiunse alla
nuca, facendogli
perdere i sensi.
Non li avrebbe più trovati.
Angolo dell'autrice:
buonasera a tutti! Ventisettesimo giorno del #writober2020
indetto da fanwriter.it!
Il prompt di oggi è "piuma", e ho lasciato scorrere un po'
la fantasia :)
Grazie per aver letto e spero che abbiate gradito♥
Alla prossima!
Frix