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Autore: evelyn80    29/10/2020    6 recensioni
Raccolta di piccole one-shot partecipanti alla Challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Soul_Shine sul forum di EFP.
Vari momenti divertenti con protagonisti Terry Kath e/o Danny Seraphine, la mia BROTP nel fandom dei Chicago.
Il capitolo n° 10, "Invasioni barbariche", partecipa anche alla Challenge "Real life challenge" indetta da ilminipony sul forum di EFP
Il capitolo n° 17, "Disastri enologici", partecipa anche alla sfida "Prompts, our Wires" indetta da Soul Dolmayan sul sito di EFP
Il capitolo n° 19, "Io ce l'ho più grosso", partecipa anche alla Challenge "Let's Hope this Challenge will make this Christmas right" indetta da Asmodeus EFP sul Forum di EFP
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Danny Seraphine, Nuovo personaggio, Terry Kath
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Make me smile'
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Disastri enologici

 

 

 

Los Angeles, 28 ottobre 2020

 

Danny era in giardino, intento a rastrellare le foglie secche cadute sull'erba. Aveva fatto vari mucchietti sparsi qua e là; e aveva già lanciato parecchie bestemmie – in americano e pure in siciliano – contro il vento che, di tanto in tanto, minacciava di sparpagliarle di nuovo. Quando fu soddisfatto del suo lavoro si asciugò la fronte con la manica e afferrò un grosso sacco nero per buttarci dentro le foglie. Si rese subito conto che, da solo, non sarebbe mai riuscito a tenere aperto il sacco e, contemporaneamente, a manovrare il rastrello, così lanciò una voce a sua moglie.
«Ehi, Linda! Vieni a darmi una mano!”, gridò, per poi emettere un lungo fischio.
La donna lo raggiunse quasi subito.

«Guarda che non sono mica un cane!», si lamentò, le braccia incrociate sul petto generoso. «Non è necessario che tu mi chiami con un fischio!».
Danny arrossì, suo malgrado intimorito dall'atteggiamento della moglie, poi le chiese se cortesemente poteva tenere il sacco aperto mentre lui ci buttava dentro le foglie.
La donna sorrise, intenerita dal timore improvviso che aveva colto Danny. Il marito sapeva benissimo, da sempre, che con lei doveva rigar dritto.
«Certo che ti aiuto, tesoro».
Mentre lavoravano, Linda chiese al marito notizie di Terry.
«È dal giorno del tuo compleanno che non lo vedo. E, tra l'altro, non mi hai nemmeno mai raccontato cosa avete combinato in occasione degli altri compleanni. Chissà come vi sarete divertiti!».
Danny ridacchiò al ricordo dei loro atti terroristici, poi raccontò alla moglie quello che era successo al compleanno di Lee, l'ultimo in ordine cronologico, giusto una settimana prima.
Linda scoppiò a ridere nell'immaginare il grosso chitarrista impegnato nella furiosa battaglia di cibo. Quando ebbe ripreso fiato spostò lo sguardo lungo la strada e si immobilizzò.
«Guarda chi c'è!», esclamò indicando un punto in lontananza. «Che tempismo! Quando si parla del diavolo...».
Il batterista si voltò e vide arrivare Terry. Alzò entrambe le braccia per salutarlo, sorrise e lo chiamò: «Ehi, fratello! Stavamo giusto parlando di te!».
L'omone rispose al sorriso dell'amico e si avvicinò alla staccionata che delimitava il giardino. Danny notò subito che c'era qualcosa che non andava: Terry era bagnato fradicio, aveva i lunghi capelli grigi appiccicati alla faccia e gli abiti zuppi. Quando gli fu sufficientemente vicino, avvertì un fortissimo odore di vino.
«Non indovinerai mai cosa mi è successo!», esordì l'omone, senza attendere commenti.
«Cazzo, fratello, che hai fatto? Ti sei buttato vestito nella fontana di Marino?», replicò il batterista.
Il chitarrista lo fissò stranito e Linda spiegò: «Marino è un paesino del Lazio, nei Castelli Romani, in Italia. In occasione della Sagra del Vino, in ottobre, le fontane del paese buttano vino invece che acqua. Ci siamo stati in vacanza l'anno scorso, e non ti dico come si era ridotto», aggiunse in tono ironico, indicando il marito.
Terry rise, ma scosse la testa.
«No, no, niente di tutto questo. Stamattina Greta aveva qualche linea di febbre, così ha mandato me al supermarket», raccontò, tirando fuori di tasca un biglietto con la lista della spesa fradicio quanto lui. «Quando sono arrivato al reparto dei vini c'era una vecchietta, avrà avuto sì e no ottant'anni...».
«Vecchietta?», lo interruppe Linda, ridendo. «Guarda che tu non sei mica tanto più giovane!».
«Io ne ho settantaquattro! Per arrivare a ottanta me ne mancano ancora sei!», replicò il chitarrista gonfiando il petto, tronfio come un tacchino, prima di riprendere a raccontare. «Insomma, questa vecchietta mi guarda e mi dice: “Scusi, signore, lei che è così alto, potrebbe prendermi quella bottiglia di vino lassù?”. Voleva proprio la cazzo di bottiglia più in alto di tutte, capite?». Terry gesticolò trafelato, spandendo ovunque l'afrore di vino, e la coppia davanti a lui rise. «Era troppo in alto anche per me, così mi sono arrampicato sugli scaffali...».
«Che hai fatto?!», sghignazzò Danny appoggiandosi al manico del rastrello.
«Te l'ho appena detto, mi sono arrampicato! Sono salito sul primo ripiano, ma non era ancora abbastanza. Così sono salito sul secondo».
«E hanno retto il tuo peso?!», chiese Linda, incredula.
L'omone trasse un lungo respiro prima di rispondere, mortificato.
«No. Quando ho allungato la mano per prendere la bottiglia che voleva la vecchietta i due ripiani hanno ceduto contemporaneamente, io sono caduto all'indietro e mi sono tirato addosso tutto lo scaffale. Ho rotto non so quante bottiglie di vino...».
La donna si portò entrambe le mani al viso. «Oddio! E ti sei fatto male?».
«Io no, ma il mio portafogli sì. Ho dovuto ripagare una fortuna: a quanto pare, quello era lo scaffale dei vini francesi!».
Danny esplose in una nuova risata, mentre Linda scosse la testa a più riprese.
«Povera Greta...», commentò. «Più povera di prima, col marito che puzza come una cantina sociale e pure senza spesa!».
«Come senza spesa?!», esclamò Terry, risentito. «Io le compere le ho fatte!».
Chinò lo sguardo per guardarsi le mani e mostrare le buste di plastica che, però, non c'erano. Chiuse gli occhi e gettò la testa all'indietro, disperato.
«Cazzo! Mi sono dimenticato le buste al supermarket!».

 


Prompt n° 12 - “Stavamo giusto parlando di te!”
Prompt n° 25 - “Non indovinerai mai cosa mi è successo!”
Prompt n° 33 - “Che tempismo!”
Prompt n° 41 - “Vieni a darmi una mano!”

 

 

Spazio autrice:

Ho approfittato della Challenge di Soul per dare vita a un capitoletto che partecipa anche ad un'altra sfida, sempre indetta da Soul sul sito di EFP: si chiama “Prompts, our Wires” e ognuno dei partecipanti doveva dare un prompt, che poi è stato assegnato in via randomica a un altro partecipante. A me è toccato “vino”, suggerito da alessandroago_94. Per quanto potesse sembrare semplice, all'inizio mi sono sentita in difficoltà perché non sapevo proprio cosa scrivere, poi ho deciso di unire le due sfide e questo è il risultato. Spero che ad Ale possa piacere, visto che comunque ogni tanto è passato anche da questa raccolta e ormai ha imparato, suo malgrado, a conoscere i personaggi XD.
Credo che stavolta non ci sia molto da aggiungere, se non che ho deciso di ambientare il capitolo in epoca odierna: era da un po' che scrivevo capitoli ambientati negli anni '70, quindi visto che stavolta ho inventato tutto il contesto di sana pianta ho pensato di arrivare ai giorni nostri in cui, nel mio ipotetico AU, Terry avrebbe avuto 74 anni suonati.
L'accenno al compleanno di Lee fa riferimento al capitolo a lui dedicato della mia raccolta "Birthday Boy"
, mentre per quanto riguarda la fontana che butta vino, come dice Linda nel paese di Marino, nel Lazio, in occasione della Sagra del Vino che si tiene i primi di ottobre le fontane del paese vengono modificate per far loro buttare vino al posto dell'acqua.
Spero di aver strappato almeno un sorriso.

  
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