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Autore: Freaky_Frix    30/10/2020    0 recensioni
Dal testo: "Era l’alba. L’appartamento si era rischiarato appena, lasciando alla pallida luce il compito di dare vera forma agli oggetti. Non era stato difficile entrare – Luke gli aveva detto più volte dove teneva le chiavi di scorta. Già, Luke: l’uomo era uscito dalla terapia intensiva, ma continuava a tenere gli occhi serrati, in una muta protesta: io non mi sveglio, vedetevela voi."
Buona lettura!
Frix
[Questa flashfic partecipa al #writober2020 indetto da fanwriter.it!]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pianto del silenzio

Il pianto del silenzio

Era l’alba. L’appartamento si era rischiarato appena, lasciando alla pallida luce il compito di dare vera forma agli oggetti.

Non era stato difficile entrare – Luke gli aveva detto più volte dove teneva le chiavi di scorta. Già, Luke: l’uomo era uscito dalla terapia intensiva, ma continuava a tenere gli occhi serrati, in una muta protesta: io non mi sveglio, vedetevela voi. E, dopo tutto quello che era successo, era davvero difficile capire da dove partire per raccogliere i pezzi. Così John aveva ben pensato di incominciare dai cocci del cuore di Rebecca.

La ragazza era seduta sul divano scuro, immobile. Non si era minimamente scomposta quando il ragazzo era entrato. Se ne stava lì, i gomiti poggiati sulle ginocchia, la bocca leggermente aperta; un fantasma con il sangue caldo. John avrebbe voluto chiamarla per nome, riscuoterla da quell’apparente torpore, ma il respiro irregolare che sentiva provenire da lei gli raccontava una storia diversa. Il ragazzo si tolse il lungo cappotto beige, appoggiandolo sulla penisola della cucina, per poi avvicinarsi alla ragazza, cercando di fare il meno rumore possibile. Si muoveva in punta di piedi: non voleva fare irruzione nel suo dolore a gamba tesa, l’avrebbe soltanto ferita di più. Quando le fu di fronte, accovacciato alla sua altezza, sentì lo stomaco incrinarsi: Rebecca fissava il vuoto, gli occhi pesti ricolmi di lacrime, il volto stanco, le guance bagnate, il labbro rotto. Era un pianto silenzioso, il suo, e John non poté non pensare a quanto le si addicesse, piangere in silenzio: non voleva disturbare qualcuno con i propri sentimenti.

Avrebbe voluto allungare una mano e carezzarle la guancia, ma le ferite che si intravedevano nella penombra gli ricordarono chi ne era l’artefice, e tanto bastò a fermarlo. Sentiva lo stomaco in subbuglio e la bile in bocca, e si ritrovò a serrare i pugni con forza. Non poteva permettersi di indulgere in pensieri distruttivi, anche se in quel momento avrebbe voluto massacrare di botte suo padre per tutto il male che aveva fatto. E così, impotente di fronte alla ragazza che amava, decise di concentrarsi sul prendersi cura di lei. Si rimise in piedi e si diresse verso la cucina, per mettere su dell’acqua: un tè caldo era l’unica cosa a cui era riuscito a pensare.

E sperava vivamente che sarebbe servito.


Angolo dell'autrice: buonasera! Sono riuscita ad arrivare al penultimo giorno di #writober2020 senza ritardi: evviva! Il prompt di oggi è 'pianto' e... Riecco i miei OCs xD
Fatemi sapere cosa ne pensate e... Grazie per aver letto, siete fantastici!♥
Alla prossima!

Frix
   
 
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