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Autore: Deb    31/10/2020    3 recensioni
[...]Guardo fuori dalla finestra. Sono Rapunzel. Chiusa nella torre, non posso vedere il mondo esterno. Ti chiamerò Rapunzel? Sorrido, prima di accorgermi delle lacrime. Non mi sono resa conto di piangere. Gli ormoni… Mi dico. Ma non so se sia davvero così. Sono sola.
{Fa parte della serie: "Please" scritta con gabryweasley || Spoiler!DeepClear}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Misako Kurata, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Please'
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Fanfiction 01: Pain di Deb
Fanfiction 02: Venomous di gabryweasley
Fanfiction 03: Lost di Deb
Fanfiction 04: Limbo di Deb
Fanfiction 05: Demons di gabryweasley
Fanfiction 06: Waiting for di Deb
Fanfiction 07: Possibility di gabryweasley





Alone




Ho litigato con mammina. Voglio prepararmi per bene al nuovo progetto sulla detective, quindi voglio conoscere una vera detective. Rei ne ha trovata una che sembra fare al caso nostro. Ci basterebbe chiamare, e sentire se ci ricevono. Devo soltanto fare qualche domanda.
Mamma mi ha detto categoricamente “NO!”.
Alla fine ho vinto io, però. Vado spessissimo alle visite, quindi mi alzo, fare un piccolo viaggio in auto e sedermi in uno studio non è poi così pericoloso. Sembra che l’abbia convinta.
È così che ho conosciuto Tama. È carinissima, forse un po’ schiva, ma credo faccia parte del suo lavoro. Non potrà sicuramente aprirsi più di tanto. C’è anche il ragazzo part-time: Yota. Guarda Tama con gli occhi a cuoricino, nemmeno Akito mi ha guardato mai così. Anche se lui è sempre stato bravissimo a nascondere i suoi sentimenti.
Un po’ me lo ricorda. Di certo non per tutte le espressioni facciali che ha, Yota balla pure, con me. Con Akito me lo sogno. Probabilmente sarà per via del colore dei capelli.
Mi mancava stare in mezzo a persone che non siano Rei o mammina. Ne sentivo il bisogno da un po’, ormai.
Il colloquio non è durato tanto, ma spero che la titolare mi dia il permesso di trascorrere il tempo con Tamako.
Quando arrivo a casa, saluto mammina e torno nella mia stanza. Guardo fuori dalla finestra. Sono Rapunzel. Chiusa nella torre, non posso vedere il mondo esterno. Ti chiamerò Rapunzel? Sorrido, prima di accorgermi delle lacrime. Non mi sono resa conto di piangere. Gli ormoni… Mi dico. Ma non so se sia davvero così. Sono sola. Mi sento sola, senza nessuno, senza Akito. Ce la farò a fare tutto senza Akito? Nessuno conosce la verità tranne lui e mammina. E forse Tsuyoshi - anche se non mi ha chiamato mai, quindi forse non sa nulla - e mi sento terribilmente sola.
Mammina mi aiuta ed è sempre con me, ma non è la stessa cosa. Non è come avere mio marito vicino. Sono certa delle mie scelte, ma anche se sorrido, a volte, dentro di me, c’è una voragine che mi divora.
Cerco la spazzola e comincio a pettinarmi i capelli intonando la canzoncina del film Rapunzel. Cerco di scacciare tutto ciò che c’è nella mia mente, i pensieri felici, quelli tristi, quelli ansiosi. Tutto. Cerco di svuotarmi, in qualche modo.
Essere una bambola non è poi così male. Il pensiero mi arriva improvviso. Non posso. Non posso farle questo.
E poi i sentimenti li avevo, fin troppi. Mi porto una mano al petto, vergognandomi dei miei pensieri. Non posso cadere così in basso, non posso diventare così meschina.
«La risposta è facile, sai? Siamo qui per vivere». Pensavo ad Akito quando ho detto quelle parole. Molte cose che ho detto in tv le ho dette pensando a lui. Non c’è più. Il singhiozzo mi esce dalla gola.
Nascondo la faccia tra le ginocchia, cercando di silenziare il pianto che non riesco a frenare.
Sono completamente da sola, Rapunzel. Ce la faremo? Mi manca tanto il tuo papà. Mi manca terribilmente! Se fossimo bambini correrei da lui, troverei il modo. Ma… ma adesso è impossibile. Ci ha provato la mamma. Ci ha già provato. Singhiozzo ancora. Mi dispiace, Rapunzel. Mi accarezzo la pancia, asciugando le lacrime con l’altra mano. Non voglio farla star male già da dentro di me.
«Nascerai sentendo ridere, amore mio. Nascerai sentendo la mia risata. Perché ridere è bellissimo, piccolina. Ridere è il motore del mondo». Cerco di sorridere, senza riuscirci davvero. Vorrei averlo qui, vorrei poter appoggiare la testa sulla sua spalla e piangere. Passerà. Cerco di autoconvincermi. E se decidesse di non tornare mai più con me? Una paura diversa, ora, si impossessa del mio corpo. Se anche andasse tutto bene, non è detto che Akito voglia tornare con me. Mi manderà le carte del divorzio?
Prendo il cellulare e, come se fossi ubriaca, gli scrivo su What’s app «Non te lo concedo il divorzio!» Invio.
Ansimo, come se avessi corso la maratona dell’area metropolitana di Tokyo e mi maledico per il messaggio appena inviato. Sono una sciocca. Rientro sull’applicazione. La spunta è ancora grigia. Seleziono il messaggio. Elimina per tutti.
Sola.
Mi pensi, almeno un po’? Prendo il libretto della mamma e del bambino tra le mani. Lo sfoglio.
No.
Non è vero.
Ho sbagliato tutto.
Io non sono sola. Non lo sono mai stata.
Io ho lei.
Lei è con me adesso, lo sarà quando nasce, e per tantissimi anni a venire. Non sono e non sarò mai sola.



Buonsalve! / Eccoci con l’ottava shot della serie “Please” scritta da me e gabryweasley!
Finalmente Sana incontra Tama (Shuri) e ci ricolleghiamo al manga. Tutta la situazione, comunque, la fa cadere nello sconforto. Deve stare a riposo, non può lavorare, non può fare nulla, si sente in trappola e sola. Le manca tantissimo suo marito, e lo sconforto arriva a bussare alla sua porta. Per quanto Sana sia forte e sembra che ce la faccia, che scenda a patti con sé stessa dicendo che va bene così, che va bene, che è meglio che Akito sia lontano, credo che sia normale avere delle crisi di nervi, come in Alone. Perché per quanto puoi ripeterti una cosa, il cervello va da tutta altra parte. La vicinanza del marito, durante la gravidanza, sarebbe stata importantissima per lei. Sì, ha la mamma, ma non è uguale. E ha litigato pure con lei perché, visto il riposo che deve mantenere, non voleva nemmeno farle conoscere Shuri.
Ma sappiamo bene quali possono essere gli strascichi psicologici di un lockdown, per di più incinta, e Sana ha bisogno di socializzare.
Ma lei non è sola. Non lo sarà mai. ♥
Spero che la fanfiction vi sia piaciuta!
Per la prossima si ripassa la palla a gabry!
Baci
Deb

p.s. Attendetevi una piccola sorpresa, nelle prossime settimane :3


Fanfiction successiva: Sadness di gabryweasley



   
 
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