Oggi crossposting, visto che finisce Ottobre e inizia la furumiyuweek. Purtroppo non credo che riuscirò a parteciparci oltre a quest'oggi, ma chissà.
E quindi niente, godetevi questa piccola kidfic.
hapworth

Questa storia partecipa al "Writober" di Fanwriter.it.
prompt: futuro || lista: change
Questa storia partecipa alla "FuruMiyuWeek2020".
prompt: omegaverse

Futuro incerto

«Io sarò sicuramente un Alpha come il mio papà!» la voce di Eijun era sempre troppo forte nella classe e Satoru gli lanciò un'occhiata infastidita: che aveva da esaltarsi tanto a quella prospettiva? Lui sapeva che con ogni probabilità il suo destino sarebbe stato quello di essere un Alpha come tutta la sua famiglia, ma non era così felice all'idea. Molto meglio nascere beta, con la libertà che tale considizione sembrava regalare in quel mondo troppo crudele.
Sbuffò, scuotendo il capo. La testa gli ciondolò un po', conscio che presto si sarebbe addormentato sul banco, però poi vide Kazuya, con i suoi enormi occhiali e il sorriso aperto che correva da una parte all'altra per provocare prima Eijun e poi Youichi. Sorrise leggermente: gli piaceva tanto, ma le poche volte che gli aveva parlato era perché si era dovuto sedere vicino a lui.
Satoru, di suo, non lo avrebbe mai consapevolmente avvicinato: troppo timido per farlo.
«Sa-to-ru!» la voce squillante di Kazuya da così vicino lo fece quasi sbalzare indietro dalla sorpresa. «S-sì?»
Quello assunse un'espressione perplessa, gli occhi castani divertiti, ma allo stesso tempo pensierosi. Satoru sentì il cuore battere fin troppo forte, mentre stringeva i pugni da sotto il banco, in piena tensione. «Tu cosa credi che sarai da grande?»
Era una domanda seria, o almeno così la interpretò; non lo sapeva ancora in verità, ma era abbastanza sicuro che voleva continuare a giocare a baseball, magari diventando bravissimo come suo nonno. «Voglio continuare a lanciare.»
La risata un po' sguaiata di Kazuya avrebbe dovuto ferirlo, ma il bambino quasi subito agitò la mano, come per scusarsi. «Scusa, intendevo... sarai un beta?»
Ah, quello. Satoru sbuffò, un po' infastidito; non era qualcosa di così sorprendente, né riguardava i suoi desideri per il futuro, quindi ai propri occhi perdeva moltissimo. «Probabilmente sarò un Alpha. La mia famiglia è... quasi tutta così.» spiegò. Kazuya fischiò, appoggiando entrambe le mani sul suo banco e sporgendosi. «Davvero? Io invece sarò un beta. Credo. I miei genitori sono beta.»
Satoru annuì, invidiandolo un po': avrebbe potuto fare tutto quello che voleva, non come lui che aveva già le porte dell'alta piramide che componeva la società fin troppo aperte, in modo che non potesse abbassarsi a fare cose senza importanza come, probabilmente, giocare a baseball.
«Magari...» la voce di Kazuya parve farsi più bassa, come se anche senza che Satoru avesse detto nulla, avesse compreso dal suo sguardo il suo turbamento. «Magari invece sarai un beta. La mia mamma è figlia di Alpha, sai?»
Qualcosa, in quella frase, parve risollevarlo. Forse avrebbe avuto quella fortuna, d'altra parte erano ancora troppo piccoli e Satoru non riusciva davvero a concepire nulla di diverso per sé che non giocare a baseball. «Già.»
La campanella dell'intervallo suonò e, con essa, la voce acuta di Eijun con già in mano un guantone fin troppo grande. «Andiamo a giocare!»
Satoru si alzò, osservando Kazuya allontanarsi, intimamente sperando che avesse ragione e che il suo destino fosse diventare un campione. E se non fosse stato un beta... avrebbe provato comunque. Questo si disse, mentre lasciava la classe correndo fuori, verso il futuro fin troppo incerto.

Fine