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Autore: runami_ lu99    31/10/2020    3 recensioni
STORIA AD OC (ISCRIZIONI CHIUSE)
Fiore è nel caos da 500 anni, un perfido sovrano con un oscuro segreto mantiene il controllo su di esso con la violenza e la sottomissione, ma un gruppo di maghi riuniti dal destino riuscirà a riportare il regno alla bellezza di un tempo?
[Dal prologo]
"Se tu che stai leggendo queste righe, credi che il bene trionfi sempre sul male, ti conviene cambiare storia, perché questa non è una favola e quindi non esiste un lieto fine"
[Dal 34° capitolo]
"Il fischio dell'arma che fendeva l'aria vibrò nelle orecchie di 78 facendogli venire i brividi, e per un attimo quel sibilo gli sembrò come parole sussurrate provenienti da un'oscura creatura che di terreno non aveva nulla. Il medico abbassò lo sguardo soffermandosi sulla lama e, come a volersi beffare di lui, questa emise un tenue e lontano bagliore rossastro al di sotto dello strato di bende, proprio un attimo prima che il corpo del nemico venisse nettamente tranciato a metà."
[Dal 35° capitolo]
"I colori caldi del tramonto che prima brillavano in tutta fierezza, parvero spegnersi di colpo quando vennero in contrasto con le sue iridi gelide come il ghiaccio."
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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TREDICESIMO CAPITOLO: 
SAGA DEL PAESE DI ORCHIDEA: IL PAESE DI ORCHIDEA





Erano ormai passati un paio di giorni da quando la gilda era stata finalmente completata, alcuni membri del gruppo avevano cominciato ad aiutare gli abitanti nella ricostruzione della città, altri invece si allenavano o nella palestra apposita o in mezzo al bosco, altri ancora non pensavano ad altro se non a rilassarsi, almeno l'intenzione era quella. Velvet e Alexis si trovavano nelle terme per sole donne, senza vestiti e immerse nell'acqua calda fino al petto parlavano del più e del meno.
-Velvet perché non ti togli quelle bende? Devono essere scomode- disse la sorella dei Black.
-Perché sto bene con- rispose semplicemente la rossa immergendo le braccia nell'acqua per non farle vedere. Priscilla ancora in piedi si stirò portando in alto le mani con un gemito di soddisfazione.
-Questo posto è il paradiso- disse immergendosi anche lei completamente nell'acqua calda e rilassandosi con un espressione estasiata in viso.
-Su questo ti do ragione!- esclamò Velvet: almeno su di una cosa andavano d'accordo. Alexis si voltò verso Milah appena entrata nella stanza ancora vestita.
-Oh Milah, unisciti a noi, hai bisogno di rilassarti hai aiutato gli abitanti fino adesso- la invitò Alex.
-Credo che un pò di riposo non mi faccia male- disse la ragazza cominciando a svestirsi, dopo pochi minuti anche lei entrò nella vasca insieme alle altre.
-Uff! Caldina- osservò ironica cominciando a sudare leggermente.
-Sei una Dragon Slayer del ghiaccio, forse non è proprio il posto adatto a te- intervenne Priscilla guardandola con un sopracciglio alzato.
-No no, è solo questione di abitudine- mentì cominciando a sudare ancora di più.
-Non avrei mai pensato che stare nuda nell'acqua calda con altre persone fosse così rilassante- disse Demetra comparsa dal nulla, le ragazze sobbalzarono per lo spavento non avendola né vista né sentita entrare.
-E smettila di arrivare di soppiatto! Vuoi farci venire un infarto?- esclamò Priscilla sospirando pesantemente.
-Ops, scusate è l'abitudine- rispose la ragazza.
-Che bello manca solo Mya e poi siamo al completo- disse Alexis sorridendo.
-Credo che sia fuori con Nicolash, non penso ci raggiungerà presto- rispose Demetra.
-Capisco, le starà insegnando la magia, quel pervertito- rispose Velvet distogliendo lo sguardo e facendo una finta espressione menefreghista.
-Gli altri invece cosa stanno facendo?- chiese Milah.
-L'ultima volta che ho visto Alèk si stava allenando in palestra- rispose Priscilla, le ragazze la guardarono con espressione maliziosa.
-Perché? Tu guardavi mio fratello mentre si allenava?- chiese Alexis ricevendo in risposta un "no" imbarazzato, le compagne scoppiarono a ridere di gusto.
-Sei tutta rossa!- esclamò ridendo Velvet prendendola in giro.
-È colpa dell'acqua calda!- ribatté Priscilla.
-Casper e Tyson invece?- chiese Milah cambiando discorso.
-Casper l'ultima volta era in piscina e molestava le ragazze che c'erano nelle vicinanze- rispose Velvet.
-Mentre Tyson credo sia ad allenarsi nel bosco- continuò Demetra pensierosa.
-Capisco, in pratica ognuno ha il suo bel da fare- disse Milah.

Intanto fuori dalla gilda:
-Hey Alèk vieni qui!- disse Nicolash affiancato da Casper ancora in costume da bagno, il ragazzo a petto nudo tirò un ultimo pugno al sacco da box bucandolo, facendo sbavare diverse ragazze li attorno, in seguito asciugandosi con una pezza di stoffa si avvicinò al ragazzo dai capelli argentei.
-Che c'è?- chiese, lo stregone gli sussurrò qualcosa all'orecchio, un sorriso apparve magicamente sulle labbra di Black.
-Tyson è nel bosco vai a chiamarlo- disse infine, Alèk si diresse a chiamare il compagno mentre Casper e Nicolash lo aspettavano.
-E Mya? Non la stavi allenando?- chiese Istrice.
-Abbiamo già finito per oggi, è andata a cucinare qualcosa per sta sera- rispose, dopo pochi minuti arrivarono anche Tyson e Alèk.
-Cosa è successo di così importante?- domandò il ragazzo castano chiedendosi come mai questa riunione in tutta fretta, Nicolash cominciò a parlare spiegando per filo e per segno, il ragazzo sbarrò gli occhi e subito afferrò la sua falce dirigendosi verso la gilda in tutta fretta seguito dai compagni.
-Com'è potuto succedere e io non mi sono accorto di nulla- si maledì accelerando il passo, salirono al piano superiore e presero la porta a sinistra, attraversarono la stanza con la jacuzzi e con un colpo secco Tyson affettò la porta che conduceva verso le terme all'esterno, entrò senza convenevoli brandendo la sua falce seguito anche dagli altri ragazzi.
-Dov'è?- chiese minaccioso.
-Dov'è finito... quel...- si bloccò ritrovandosi davanti agli occhi una Demetra in piedi così come mamma l'aveva fatta, non riuscì più a spiccicare una parola. I compagni dietro di lui invece approfittarono della situazione per guardare bene le ragazze, Alèk si precipitò di fretta a coprire con il suo corpo sua sorella, ma era troppo tardi.
-Credo sia il paradiso!- esclamò Casper, Nicolash con occhi svelti le guardò tutte soffermandosi più volte su Velvet piacevolmente stupito, Alèk non riuscì a non notare le forme molto abbondanti di Priscilla e rimase pietrificato anche lui. Demetra veloce si coprì imbarazzata, così come Priscilla, Velvet e le altre, in seguito i ragazzi vennero spediti direttamente fuori al di la delle mura finendo a faccia in giù sul giardino: un pò gonfi di botte, un pò bruciacchiati e un pò ghiacciati. Alexis guardò giù dalle mura.
-Sono ancora vivi?- chiese Priscilla.
-Sì- rispose Black, immediatamente la ragazza dai capelli celesti con la sua telecinesi spedì fuori un comodino di legno massiccio e lo lasciò cadere, in seguito si sentì un sonoro "ahi!".
-Quegli idioti- imprecò Milah rivestendosi.
-Scommetto che è un'idea di quel malato di Nicolash- disse Velvet rimettendosi i suoi shorts.
-Già, Tyson non sarebbe mai entrato così, chissà che cosa gli hanno detto- ribattè Alexis infilandosi il suo top. Intanto i ragazzi stesi in giardino si rialzarono ammaccati.
-Tutto questo dolore, ma ne è valsa la pena!- esclamò Nicolash avendo ben impresso l'immagine delle compagne nella mente.
-Bastardo se avessi saputo che c'era anche Alex non ti avrei ascoltato!- gridò Alèk furibondo.
-In compenso è stata una visuale meravigliosa e tua sorella non ha niente da invidiare ad altre ragazze- lo stuzzicò Nicolash facendolo infiammare.
-Senti un pò pervertito che non sei altro, pensavo ci fosse veramente qualcuno che aveva preso d'ostaggio le ragazze- si infuriò Tyson, Casper fu l'ultimo a rimettersi in piedi toccandosi la testa, poi si guardò la mano.
-Questo è il mio sangue?- chiese con un tic nervoso all'occhio e dopo due secondi svenne a peso morto, me nessuno lo notò visto che la rissa appena cominciata tra gli altri tre ragazzi attirò l'attenzione di tutti. Mya uscì pimpante dalla cucina con un mestolo e un grembiule sporco addosso, notò Casper e subito lo soccorse portandolo in infermeria più preoccupata che mai, poi uscì nuovamente incontrando le ragazze sedute ad un bancone a parlare del più e del meno, si avvicinò a loro.
-Oh, Mya allora com'è andata la lezione?- chiese Milah curiosa.
-Beh in verità non lo so, ma non credo di aver fatto molti progressi, abbiamo fatto solo un pò di stretching- rispose sorridendo confusa, Velvet chiuse gli occhi sconsolata.
-Ti stava fissando il di dietro allora- disse, la ragazza bionda diventò paonazza dall'imbarazzo ripensando alle posizioni in cui l'aveva fatta mettere.
-Che approfittatore- commentò Priscilla schifata.
-Comunque sia, vi porto qualcosa da bere o da mangiare?- chiese Mya cambiando discorso, le compagne stavano per ordinare quando qualcuno irruppe dalla porta principale urlando come un forsennato, i ragazzi entrarono dopo averlo sentito gridare.
-Che succede?- chiese Demetra. Il cittadino affannato teneva in mano un foglio con su scritto qualcosa, prese un respiro profondo e poi parlò.
-È arrivato un incarico!- esclamò.
-E com'è possibile? Questo posto è praticamente introvabile- disse Priscilla.
-Oh, ho spedito delle sentinelle nelle varie città del regno, chiunque abbia bisogno di aiuto si può rivolgere a loro- spiegò Tyson.
-Non c'è il rischio che vengano scoperti?- domandò Casper.
-No, perché cambiano città ogni tre giorni, i Vasileias non faranno mai in tempo ad accorgersene- i maghi sorrisero a quella notizia.
-Quindi il nostro primo incarico come gilda eh? Di cosa si tratta?- chiese Velvet sorridendo, Alèk prese il foglio e cominciò a leggere ad alta voce.
-Richiesta per ripulire la città dalla mafia- disse, Tyson sobbalzò a quelle parole.
-La mafia? Cosa centra con il nostro obbiettivo?- chiese Nicolash.
-Non lo so ma se gli abitanti si trovano in difficoltà dobbiamo intervenire- rispose Milah.
-Esatto, quindi preparate le valigie signori... si parte!- esclamò Tyson. I maghi si diressero nelle proprie stanze e in poco meno di un'ora erano già tutti pronti per partire. Mya arrivò di corsa richiamandoli con un oggetto tra le mani.
-Ragazzi! Prendete questo, se per caso doveste trovarvi in difficoltà chiamateci- disse porgendo a Tyson una lacrima per le comunicazioni portatile.
-Grazie Mya, prenditi cura della gilda nel mentre siamo via- rispose il ragazzo alzando una mano per salutare.
-Contaci!- gridò di rimando lei sorridendo, i ragazzi salirono su di un carro e partirono alla volta della loro prima missione, con Nicolash alla guida affiancato da Velvet e gli altri dietro.
-Dove dobbiamo andare di preciso?- chiese Alexis, Casper estrasse una cartina di Fiore dal suo zaino e la aprì, indicò con un dito un punto imprecisato.
-Qua c'è Magnolia, mentre noi dobbiamo raggiungere...- lo spostò verso l'alto e infine verso destra.
-Questo luogo, è poco spostato dalla città di Clover, è quasi a ridosso di quel piccolo bosco che vedi qua- spiegò, Priscilla si avvicinò guardando meglio la cartina: un enorme dubbio si impadronì di lei.
-Che paese è?- chiese, il Devil Slayer fece un espressione confusa e guardò il volantino della richiesta.
-Il paese di Orchidea- rispose leggendo, la ragazza dai capelli celesti sbarrò gli occhi per qualche istante: forse aveva capito male o forse aveva sentito benissimo ma non voleva accettare la cosa, si scostò pensierosa e, strano ma vero, non parlò più per tutto il viaggio, non rispose nemmeno alle frecciatine che Velvet le lanciava, tutti avevano notato un cambio repentino nella compagna e non ne capivano il motivo. Alèk che le era accanto cercava di distrarla in qualsiasi modo senza però avere successo. Dopo un giorno dalla partenza si trovarono a metà strada e decisero di fare una piccola sosta per la notte: si trovavano in una vallata circondata da montagne, il cielo si stava ingrigendo e l'aria era fresca, segno che il tempo stava per cambiare.
-Tra poco pioverà, o troviamo un riparo qua attorno o proseguiamo sotto l'acqua- disse Demetra guardando in alto, neanche il tempo di dirlo che le prime gocce avevano già cominciato a bagnarle il viso, Alexis con i capelli e gli occhi virati al verde stava usando la geolocalizzazione per trovare un posto sicuro.
-C'è una grotta a pochi minuti da qui, possiamo ripararci li sotto e aspettare che passi il maltempo- suggerì, i compagni approvarono e Alex fece loro strada. Come aveva detto lei arrivarono in pochissimo tempo, misero il carro al riparo sotto l'unico albero che c'era li attorno e si infilarono in quella grotta bagnati fradici. A quanto pare qualcuno aveva avuto la loro stessa idea tempo prima, visto che c'era già il giaciglio per il fuoco con della cenere ormai fredda e un mucchio di legna secca posto nella parete in fondo dove la grotta si chiudeva.
-Guarda che gentili non dobbiamo neanche andare a cercare legna sotto l'acqua- disse Milah, in seguito la ammucchiarono e Velvet con i suoi poteri diede la scintilla per far accendere il fuoco, si sedettero in cerchio attorno al piccolo falò e Nicolash tirò fuori le provviste rimanenti. Intanto Casper aveva estratto dal suo zaino una coperta e un telo di plastica e ci si era seduto sopra perché: "io su un pavimento sporco non mi ci siedo", mentre Priscilla silenziosa fissava il fuoco assorta nei suoi pensieri: per una donna come lei, sempre decisa e mai dubbiosa c'era qualcosa che doveva pesarle gravemente, Alèk le si sedette accanto sperando di trovare un modo per scuoterla da quella bolla di solitudine che si era creata attorno.
-Mi sento in campeggio- disse Velvet distogliendo il ragazzo dalle sue intenzioni, Nicolash rise.
-Allora si può cominciare a cantare- ribatté inspirando.
-No ti prego!- urlarono Tyson, Alèk, Alexis, Demetra e Velvet e senza neanche ascoltare la risposta iniziò ad intonare le prime note di una canzone piratesca.
-Here we go! We are outward bound for the Kingston town...- cominciò, ovviamente Casper non era da meno e lo seguì a ruota.
-With a heave o, haul!- continuò. Il mago dai capelli argento stava per iniziare la strofa successiva quando venne preceduto da Milah.
-An' we'll heave the ol' wheel around an' around- rimasero stupefatti, aveva una voce meravigliosa e stare a sentirla era molto piacevole, i due ragazzi sorrisero.
-Good mornin' ladies all!- gridarono insieme prendendosi a braccetto e gongolando a destra e sinistra, tutti e tre cantarono poi il resto della canzone, i compagni scoppiarono in una risata che senza accorgersene contagiò anche Priscilla la quale non poteva fare a meno di sorridere, Alèk lo notò e ne fu felice. Passarono la serata così, ridendo, cantando, scherzando e mangiando, incredibile come in un posto così silenzioso e immerso nella natura potesse esserci quella piccola caverna in cui regnava il caos più totale, andarono avanti finché non crollarono tutti dalla sonno.
Alèk si svegliò nel pieno della notte, fuori aveva appena smesso di piovere e un odore pungente di terra umida gli entrò nel naso, si mise a sedere e si stirò le braccia verso l'alto, con un pugno chiuso prese contro qualcosa di duro che in seguito mugugnò, guardò verso l'alto notando un Tyson appeso come un pipistrello a testa in giù che dormiva, si scostò leggermente con l'intenzione di rimettersi a dormire quando una figura familiare fuori dalla piccola grotta attirò la sua attenzione, si alzò e cercando di non pestare nessuno si avviò fuori anche lui, Priscilla si voltò indietro sentendo dei rumori e vide il ragazzo sedersi accanto a lei, passarono qualche minuto in silenzio guardando il cielo ancora coperto da delle sottili nubi grigie, la falce di una Luna crescente dietro di esse era appena percettibile, Priscilla con le ginocchia contro il petto e la visiera del berretto a coprirle gli occhi, giocherellava con una ciocca di capelli celesti rigirandosela tra le dita: aveva sempre avuto cura dei suoi capelli, fin da quando era bambina li pettinava e li lavava, come se fossero la sola e unica cosa preziosa per lei, continuò a fissarli pensierosa pensando: "come hanno fatto a portarmi fino a qua? Sono una maledizione o sono un miracolo?". Alèk la guardò dandosi dello stupido per non sapere cosa dirle: non era mai stato bravo con le parole, erano i suoi pugni a parlare per lui, certo, per adulare le belle ragazze era un vero portento, ma in questi casi si trovava in estrema difficoltà, era sua sorella quella brava a consolare la gente, non lui, lui era veramente negato. Prese un lungo e profondo respiro.
-Priscilla, è da un pò che sei strana... cosa c'è che non va?- le chiese con una delicatezza nella voce che non era sua, la ragazza lo guardò.
-Nulla che ti interessi, sono fatti miei- rispose secca ritornando a fissare la sua ciocca. Alèk strinse i denti, era già in difficoltà di suo e non avere un pò di collaborazione dall'altra parte, non lo aiutava per niente.
-Capisco, immagino che centri con i tuoi capelli- riprovò, dandosi mentalmente dell'idiota: era ovvio che non era per quello, che razza di senso avrebbe? Però la ragazza rimase zitta per qualche secondo: forse alla fine aveva fatto centro.
-Questi capelli...- cominciò senza distogliere lo sguardo da quella ciocca.
-Mi hanno sempre messo in difficoltà, anche ora dopo tanto tempo mi fanno ripensare a cose a cui non davo peso da anni, eppure senza di questi non sarei mai arrivata dove sono ora, io... Non so se odiarli oppure amarli- disse. Alèk non riuscì a capire, c'era sicuramente qualcosa che gli sfuggiva, e comprendere quello che gli aveva appena detto era veramente difficile, perché non aveva un senso logico.
-Non capisco cosa tu voglia dire, ma una cosa la so per certo... Quei capelli sono parte di te, fanno parte del tuo essere, dunque non sono loro ad averti portato fin qui, sei stata tu con le tue sole forze a diventare quella che sei oggi, quindi a meno che tu non provi rancore per te stessa, perché odiarli?- le disse accennando un sorriso, Priscilla lo guardò d'un tratto sotto una luce completamente diversa: certo alle volte era stupido e un insopportabile donnaiolo, ma doveva ammettere che aveva scoperto un piacevole lato di lui che non aveva mai notato. Senza pensarci accennò un sorriso cosa che non sfuggì ad Alèk che esultò silenziosamente.
-Io non provo rancore per me stessa, come potrei? Guardami, sono fantastica- ribatté lei tornando quella di sempre.
-Su questo posso darti ragione, però...- si fermò Alèk guardandola con un sorrisetto canzonatorio stampato in faccia.
-... se eri preoccupata per le doppie punte, potevi chiedere a Demetra di farti un impacco miracoloso con le sue erbette magiche- continuò, di rimando Priscilla gli schiaffeggiò un braccio con una mano.
-Sei un'idiota- disse scoppiando a ridere seguita poi dal ragazzo. Come d'incanto le nubi grigie si dileguarono e la luce della piccola falce di Luna inondò la vallata rischiarando tutto il paesaggio che assunse una colorazione grigio biancastra, compresi i due maghi che rimasero a fissarla, finché non sparì lenta e silenziosa dietro le montagne. Intanto nella grotta, un Tyson appeso a testa in giù sorrideva felice: Priscilla aveva ragione, era un vero idiota, ma quando ci si metteva non era poi così male.

 
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Una figura camminava lenta e barcollante sotto la pioggia della sera, i suoi movimenti erano, fluidi, quasi regali, in bocca aveva un piccolo bastoncino di liquirizia, che spostava costantemente da una parte all'altra giocandoci: amava il brutto tempo, in più, con il fatto che il sole era calato da un pezzo, la temperatura aveva cominciato a scendere e il luogo di montagna in cui si trovava era diventato un piccolo angolo di paradiso per lui. Sentì qualcosa o meglio qualcuno in lontananza, si voltò verso sinistra notando delle ombre all'interno di una grotta che cantavano e ridevano, proseguì senza dar loro troppo peso, per lui tutte quelle risa erano finte e la gente che le emetteva anche. Guardò davanti a se Noite calcolando quanto ancora ci sarebbe voluto per raggiungere quel piccolo paese, il paese di Orchidea.
 
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Il mattino seguente si svegliarono tutti poco dopo l'alba e si prepararono per riprendere il viaggio, sarebbero dovuti giungere a destinazione ormai sul tardo pomeriggio, e così fu, arrivarono finalmente al paese designato, nascosero il carro in mezzo ad un bosco nelle vicinanze e proseguirono a piedi per dare meno nell'occhio, grazie alla magia di Tyson si camuffarono in semplici abitanti. Priscilla continuava a guardarsi attorno, non le piaceva stare lì, era finita proprio in quel paese, proprio quello che avrebbe voluto non vedere mai più, si voltò quando Alèk le passò accanto, la guardò e le fece un occhiolino malizioso, lei fece un respiro profondo.
-Dove dobbiamo andare di preciso?- chiese Velvet, Casper rilesse la richiesta.
-C'è scritto che qualcuno ci sarebbe venuto in contro fuori dal paese per non dare sospetti- rispose poi alzò lo sguardo notando una figura che da lontano si stava avvicinando.
-E forse ci hanno già trovato- continuò poi, tutti i maghi si voltarono e proseguirono finché non si trovarono davanti un ragazzo più o meno sui ventidue anni alto un metro e ottanta: aveva i capelli corti sui lati con un ciuffo rivolto verso l'alto verdi, gli occhi castano chiaro e una piccola cicatrice che gli passata sopra il sopracciglio destro, vestito con una semplice maglietta nera semi attillata che nonostante tutto metteva in risalto la muscolatura definita, portava dei jeans strappati che si infilavano dentro ad un paio di stivali in pelle nera, al polso sinistro portava un piccolo braccialetto di cuoio con una gemma color smeraldo, li guardò straniti vedendo solamente dei semplici abitanti.
-Voi siete...?- disse lasciando intendere le parole successive, Tyson disattivò la sua magia mostrando al ragazzo il loro vero aspetto.
-Siamo noi- rispose sollevando la cappa e mostrando il marchio della gilda, il ragazzo sorrise.
-Oh mio dio non ci credo... cioè voi siete qua! Ho davanti a me i membri della prima gilda dopo cinquecento anni! Che figata ragazzi! Che figata pazzesca!- esultò cominciando a gesticolare.
-Cioè guadatevi! Siete anche meglio dal vivo che sul giornale! Mio dio siete bellissimi!- gridò ancora entusiasta saltellando qua e la, i compagni si guardarono con un sopracciglio alzato: quel tipo era fuori di testa.
-Beh ovviamente io sono il più bello- commentò Casper.
-Scordatelo nonnetto, sono io quella fantastica- ribatté Priscilla, e mentre quei due discutevano su chi era il migliore Velvet assisteva alla scena con un'espressione puramente sconcertata.
-Mio dio, lasciatevi dare un bacio!- disse lo sconosciuto dirigendosi verso di loro prima di venire colpito in contemporanea da tutti quanti.
-Scordatelo, stai lontano- esclamarono in coro, il ragazzo si rialzò dolorante massaggiandosi la testa.
-Sto sognando? Sono stato colpito non da uno, non da due, ma da nove membri della gilda, è il paradiso!- esclamò svenendo per un paio di secondi a terra, Tyson si voltò verso i compagni.
-Questo è tutto matto- sussurrò battendosi l'indice sulla tempia, in risposta loro annuirono vigorosamente.
-Ma comunque...- esclamò lo sconosciuto rimettendosi in piedi e pulendosi la polvere dai vestiti.
-Non mi sono presentato, io sono Jonathan Loyalty, è un vero piacere conoscervi- disse allungando una mano in avanti e facendo un sorriso smagliante, Tyson l'afferrò e con una stretta ferrea si scambiarono il saluto.
-Phoenix's Ashes- disse diventando improvvisamente serio.
-Seguitemi- continuò facendo un cenno con la testa, fecero tutti come detto e dopo pochi minuti si ritrovarono in una piccola catapecchia di legno nascosta in mezzo a delle rocce e coperta di muschio, si sedettero attorno al piccolo tavolo, tranne Casper che aveva portato una seggiola pulita e l'aveva tirata magicamente fuori dal suo zaino.
-Spiegaci la situazione- disse Nicolash.
-Tutto è iniziato circa nove anni fa, prima di quel momento vivevamo tutti senza problemi, questo essendo un piccolo paese è sempre stato poco frequentato dai Vasileias, venivano a fare la ronda solo di tanto in tanto, quindi eravamo abbastanza liberi nella nostra quotidianità, ma i problemi sono iniziati quando un giorno si sono presentati due tipi loschi, erano solo dei ragazzini, ma usavano la magia come se si fossero allenati per anni, al tempo io avevo solo dodici anni e mio padre era colui che proteggeva il paese e faceva da tramite con i Vasileias per evitare che, chiunque, venisse portato via come prigioniero, aveva provato a mediare anche con loro, ma purtroppo...- si fermò stringendo i pugni e i denti ripensando al suo passato, Alexis gli posò una mano sulla spalla e gli fece un sorriso rassicurante, lui si calmò e poi continuò.
-... Lo uccisero prima che potesse dire qualcosa, in seguito si sono moltiplicati e hanno cominciato a chiedere soldi e pizzi ai paesani inventandosi tasse inesistenti, chi si rifiutava faceva la sua stessa fine, finché non abbiamo dovuto abbassare la testa e dargli quello che volevano, ormai sono anni che viviamo in questa situazione, ma la gente è allo stremo, i soldi sono sempre stati difficili da guadagnare, qui si vive prettamente di lavori in miniera, pesca e agricoltura, per questo abbiamo chiesto aiuto a voi, mandate via la mafia da questo piccolo paese, la sta rovinando- concluse implorandoli.
-Scusami un attimo, ma i Vasileias che venivano a fare la ronda che fine hanno fatto? Perché non ci hanno pensato loro, se la mafia toglie i soldi ai cittadini li toglie anche al regno- l'osservazione di Velvet non faceva una piega, Jonathan sospirò scuotendo la testa.
-Dal giorno in cui si sono presentati quei due, i soldati hanno smesso di fare la ronda e non li abbiamo più visti- spiegò.
-Non la trovate strana questa cosa?- chiese Milah sospettosa.
-Molto strana- rispose Nicolash assottigliando gli occhi.
-In verità non lo è per niente- intervenne Jonathan, tutti lo guardarono.
-La mafia è una specie di associazione che prende ordini direttamente dal regno, l'hanno sempre camuffata come qualcosa di estraneo a loro e che danneggiava anche il governo, ma in realtà sono sempre stati correlati- spiegò, Tyson ebbe un brivido lungo la schiena: ora le cose cominciavano a quadrare.
-Cosa se ne fa il regno di un altro esercito?- chiese Alèk.
-È semplice, vogliono ridurre il paese e gli abitanti all'osso, guadagnano denaro da entrambe le parti, perciò ce n'è di più per loro- rispose il ragazzo dai capelli verdi schifato.
-Allora perché non far estorcere più denaro solo dai Vasileias invece che usare la mafia?- chiese Casper.
-Perché sarebbe motivo di rivolta, in questo modo mantengono un equilibrio sottile ma perfetto tra la rivoluzione e la "pace", nel senso che gli abitanti pagano le tasse ai Vasileias, e il pizzo alla mafia, se fossero solo i primi o solo i secondi a ritirare il denaro scoppierebbe il caos, invece in questo modo il governo gliele mostra come se fossero due cose separate, non possono nemmeno rivoltarsi contro la mafia perché se no farebbero una brutta fine- rispose disegnandosi con il pollice una riga orizzontale sul collo. 
-È logico come ragionamento- disse Alexis prendendosi il mento tra il pollice e l'indice.
-Sei tu che hai mandato la richiesta?- chiese Demetra.
-No, io sono solo venuto a prendervi, ma ora vi posso portare da lei- disse alzandosi in piedi.
-Lei?- chiese Milah.
-Già, colei che ha deciso di chiedere aiuto a voi- spiegò.
-Oh, quindi è una donna- disse Nicolash sorridendo sornione.
-Non preoccuparti, non credo che ti piacerà, ma non ditele che ve l'ho detto- rispose Jonathan portandosi un dito davanti alla bocca e sorridendo, poi si avviò verso l'esterno, lo seguirono tutti fin dentro al paese mentre Tyson aveva attivato la sua magia su tutti per non farsi riconoscere, proseguirono poco dopo i limiti del centro abitato. Priscilla abbe un brivido di freddo lungo la schiena quando da lontano vide quell'enorme edificio scuro, quello che non avrebbe mai più voluto rivedere, proprio quello da cui era scappata dieci anni prima.







ANGOLO AUTRICE:

Eccomi qui di ritorno cari miei!! Ed ecco a voi l'introduzione di questa nuova saga! Il Paese di Orchidea!
Cosa ne pensate? Vi ispira? Com'è collegata Priscilla a questo paese? Lo scoprirete solo leggendo!
Questa è la canzone che i ragazzi stavano cantando nella grotta, ovviamente, essendo io fan sfegatata della saga di assassin's creed, l'ho preso da li: 
https://www.youtube.com/watch?v=sW99b9CyXHI
Vi lascio qui il link del secondo disegno!! Signore e signori vi presento Alèk Black! (https://www.deviantart.com/pangolino99/art/Notepad1602948943049-859786792)
Ci risentiamo tra due settimane cioè nel weekend del 14/15 novembre! Alla prossima! 
Hola
Lu!

 
  
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