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Autore: striscia_04    01/11/2020    2 recensioni
In una fredda giornata d'autunno, Bardack non sa con chi allenarsi, così sua moglie Gine lo manderà ad allenarsi con suo nipote Gohan. I due che fino a quel momento non avevano molto legato, durante questa giornata, capiranno di avere un obbiettivo comune e riusciranno finalmente a legare.
Genere: Azione, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bardack, Gine, Gohan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda e ventosa giornata di settembre, il cielo era scuro e l’aria pungente, fuori un vento gelido soffiava impetuoso, come a voler cacciare ogni possibile speranza che la calda e solare estate di quell’anno rimanesse ancora qualche giorno, invece di fare spazio al freddo e deprimente autunno.
Purtroppo, anche quell’anno le stagioni si erano susseguite senza intoppi e quel vento gelido che soffiava sembra presagire un autunno, e successivamente un inverno, molto rigido.
Oltre al fatto che con l’arrivo dell’autunno le giornate da calde e soleggiate divenivano fredde e piovose, c’era il ricominciare delle attività lavorative e scolastiche che andavano a deprimere la maggior parte degli abitanti della terra.
Incurante di tutto ciò un certo sayan se ne stava seduto alla finestra a rimirare l’ambiente esterno desideroso come non mai di potersi allenare, ma ostacolato dalla possibile pioggia, che i nuvoloni all’orizzonte minacciavano.
Di solito per lui questo non era mai stato un problema, era sempre stato addestrato a combattere nei territori più insidiosi e il tempo atmosferico dei diversi pianeti che aveva conquistato non lo avevano mai intralciato durante i suoi stermini. Purtroppo, sulla Terra aveva dovuto far fronte ad una minaccia ancor peggiore di una razza aliena desiderosa di ucciderlo o di un tremendo dittatore intergalattico che con un solo colpo aveva distrutto il suo pianeta. Sulla terra aveva avuto a che fare con uno degli esseri più irritanti e spaventosi di tutta la galassia; sua nuora Chichi.
Di perse la donna non aveva un alto potenziale combattivo, infatti se solo lo avesse voluto l’avrebbe potuta disintegrare con un semplice colpo, il fatto era Chichi, con quel suo carattere forte e deciso e con in mano la classica padella da cucina, pronta per essere usata come arma verso di lui o suo figlio Kakaroth, era sempre pronta a rimproverarli e Bardack aveva imparato a suo malgrado a non contraddirla altrimenti avrebbe rischiato di rimanere senza cibo, e doveva ammetterlo quella terrestre in quanto a cucina era superiore perfino a Gine.
 Visto che la donna passava le sue giornate in casa a pulire e quando lui e suo figlio tornavano da una sessione di allenamento sporcavano sempre i loro rispettivi alloggi, Chichi stanca di dover sempre pulire casa aveva imposto ai due sayan di allenarsi solo quando fuori splendeva il sole, pena il dover pulire da cima a fondo tutti gli angoli della casa che avrebbero sporcato. Così alla fine i due uomini avevano accettato e poiché la minaccia era arrivata nel pieno dell’estate i due non avevano perso un giorno di allenamento, ma adesso che la stagione calda era finita ed era subentrata quella fredda i due avevano passato un’intera settimana a casa. Goku aveva proposto a suo padre di andare ad allenarsi alla Capsule Corp nella Gravity Room, ma Vegeta aveva rifiutato di condividerla, cosi il giovane aveva proposto di andare ad allenarsi sul pianeta di Re Kaio, ma in quel caso era intervenuta nuovamente Chichi a rovinargli i piani, affermando che suo marito era ancora senza lavoro e che visto che da un anno i suoi genitori: Bardack e Gine erano venuti a vivere da loro, dopo essere stati riportati in vita dallo stesso Goku, le bocche da sfamare erano notevolmente aumentate e quindi era necessario un aumento, anche, nella produzione agricola, così il povero Goku era stato costretto con l’arrivo dell’autunno a rimettersi a lavorare nei campi.
Bardack così si era ritrovato senza un partner per i suoi allenamenti, poiché Gine era troppo debole ed era impegnata ad aiutare Chichi in casa, Vegeta aveva chiaramente affermato che non si sarebbe mai allenato con lui, ritenendolo inferiore sia di rango sia per quanto riguardava la sua forza, ed infine Goten aveva dovuto ricominciare la scuola.
Così il povero sayan era rimasto solo ed impossibilitato ad allenarsi in quegli ultimi quattro giorni, quella situazione stava mettendo a dura prova il suo sistema nervoso, lui essendo un membro di una delle razze guerriere più potenti dell’universo aveva bisogno di allenarsi e non certo di poltrire tutto il giorno in casa, in più quando suo figlio lo aveva riportato in vita aveva rinunciato alla guerra e alla conquista di pianeti, ma non poteva certo rinunciare agli allenamenti, sarebbe stato come uccidere una parte del suo essere.
Gine entrò nel salotto di casa Son e vide il marito guardare la finestra con aria truce, sembrava volesse incenerire le nuvole, stanca di vederlo in quel modo ormai da quattro giorni e preoccupata per la sua salute mentale e quella fisica del resto della sua famiglia decise di proporgli l’ultima opzione per trovare sia un compagno di allenamenti sia un luogo dove allenarsi.
Si avvicinò al marito e si andò a sedere vicino a lui guardandolo, l’uomo avendo percepito la sua presenza già da prima non la degno di uno sguardo continuando a guardare il cielo, lei però desiderosa di attirare la sua attenzione lo afferrò per un braccio e lo scosse per poi dire, quando gli occhi infastiditi di Bardack si posarono su di lei: “Che stai facendo ancora qui? Se vuoi allenarti l’opzione migliore è chiedere a Gohan, lui conosce un posto dove in questo periodo dell’anno è sempre soleggiato, inoltre sarebbe un compagno perfetto per allenarsi.”
Bardack guardò Gine sorpreso che parlasse sul serio, poi quando notò l’espressione della donna comprese che non stava mentendo, ma subito in lui cominciò a farsi largo una sensazione di fastidio, infatti se avesse dovuto essere onesto suo nipote non sarebbe stato il massimo come compagni di allenamento, avrebbe preferito Kakaroth o Goten, ma Gohan non gli era mai sembrato il tipo di persona con cui ci si potesse allenare.
Fin da quando un anno prima era tornato in vita aveva subito legato con suo figlio, che nonostante il cuore gentile e la sua solita aria da scemo, condivideva con lui l’amore per le battaglie, Goten come suo padre aveva sempre accettato volentieri di allenarsi con lui, ma quando aveva conosciuto Gohan per la prima volta, era rimasto molto deluso: infatti Gohan oltre ai ridicoli abiti da terrestre che indossava praticamente sempre, non gli era sembrato alquanto forte o interessato alla lotta, cosa che aveva imbarazzato molto suo nonno. Un giorno però i due si erano allenati insieme e Bardack aveva dovuto completamente ricredersi sulle doti di suo nipote, il giovane infatti oltre ad avere una forza latente sconfinata era anche una di quelle persone che imparavano in fretta.
Bardack era rimasto piacevolmente colpito dall’aver giudicato male il nipote, ma la sua gioia si era presto tramutata in uno sdegno ancora maggiore, infatti il nipote si era allenato con lui solo quella volta e poi aveva ripreso le sue ricerche senza alzare la testa dai libri e dopo che era diventato padre non si era più allenato, con grande sorpresa Bardack aveva scoperto da suo figlio che a Gohan combattere non era mai piaciuto e da allora i due si erano allontanati e a mala pena parlavano.
In quel momento Gine gli stava proponendo proprio lui come candidato per il suo allenamento mattutino, in qualunque altra circostanza avrebbe rifiutato, ma non aveva altre opzioni, così infastidito si era messo a volare verso la casa del nipote e dopo un quarto d’ora di volo era giunto davanti alla porta dell’abitazione. Aveva suonato il campanello e dall’altra parte la voce del nipote aveva chiesto di identificarsi, quando Gohan aveva sentito il nome dell’estraneo alla sua porta era corso come un razzo ad aprire e davanti si era ritrovato la faccia scura ed imbronciata di suo nonno.
Gohan non sapendo cosa dire di quell’improvvisa visita da parte di suo nonno disse: “Ehm, ciao nonno è da un bel po' che non ci vediamo. Come mai da queste parti?”
Brdack aveva mantenuto sempre la sua solita espressione seria, ma alla domanda del nipote non aveva idea di come rispondere, non era proprio nel suo stile chiedere un favore a qualcuno, ma per sua fortuna a salvarlo intervenne Videl, che giunta sulla soglia afferrò il braccio del marito e con fare infastidito gli disse: “Ma come Gohan non ricordi che ieri tua nonna ti ha chiamato per chiederti di allenarti quest’oggi con Bardack?” L’altro la guardò imbarazzato visto che si era dimenticato di quella chiamata, mentre Bardack da un lato ringraziò mentalmente Gine dall’altro mandò a quel paese il nipote per essersi scordato una cosa così importante.
Il sayan era pronto a ricevere una risposta negativa da parte di Gohan sull’andare ad allenarsi, quando il giovare disse: “Scusami nonno me n’ero proprio scordato, ma non preoccuparti ci metto cinque minuti a cambiarmi e poi partiamo!”
Detto questo corse subito in camera sua per mettersi la sua tuta da combattimento lasciando Bardack e Videl sulla soglia, la giovane invitò l’uomo ad entrare ma quest’ultimo rifiutò preferendo aspettare sulla porta.
Gohan tornò immediatamente dai due vestito con una tuta di colore blu, una fascia rossa legata intorno alla vita, i polsini alle mani dello stesso colore della fascia ed un paio di scarpe nere. Dati gli occhiali alla moglie i due guerrieri si librarono in volo sopra la città ed in quel momento Bardack prese la parola: “Da quel che mi ha detto Gine conosci un posto dove possiamo andare ad allenarci in santa pace.” L’altro annui con la testa e mentre partiva a velocità supersonica, seguito da suo nonno disse: “Devi sapere che quando avevo quattro anni Piccolo mi portò ad allenare in un posto sperduto, dove trascorsi un anno e nonostante il cambio di stagioni non pioveva praticamente mai. Visto che mia madre vi ha proibito di allenarvi durante le tempeste e vista la chiamata della nonna di ieri ho pensato che quel posto facesse al caso tuo. Inoltre, poiché mio padre e mio fratello sono occupati in questo periodo mi sono proposto io per allenarmi con te.” 
Bardack ascoltò il discorso del nipote infastidito dal fatto che si fosse dimostrato talmente disperato da aver bisogno del suo aiuto e rispondendo al giovane disse: “Vedi di non prenderla come una gita di piacere. Ricorda che io non sono tuo padre e non avrò premure chiaro, quindi non trattenerti!” Gohan sorpreso da tale affermazione e preoccupato da aver intaccato l’orgoglio di suo nonno rispose con un semplice ok. 
Il resto del viaggio prosegui in silenzio, nessuno dei due aveva voglia di parlare e l’unico suono che spezzava quel lugubre silenzio era il vento che a quella velocità soffiava ancora più forte. Ad un tratto Gohan si arrestò e disse a Bardack: “Ecco, siamo arrivati! Il posto è questo!”
Il campo verde che si estendeva sotto di loro era completamente deserto non anima si mostrava in quel luogo e a parte qualche albero e qualche grande masso il luogo era completamente pianeggiante, per quanto invece riguardava il clima il vento era ancora pungente, ma il cielo da nuvoloso e cupo era divenuto limpido e le uniche nuvole presenti erano bianche.
I due scesero velocemente e si misero uno di fronte all’altro, guardandosi seri, poi Bardack partì all’attacco con un pugno che il nipote parò con un braccio, l’attacco del sayan prosegui e cercò di colpire il busto dell’avversario con un cacio, ma anche questa volta il colpo non andò a segno grazie ad una tempestiva parata di Gohan, che fermò l’attacco con il ginocchio destro.
Bardack avendo fallito il suo attacco tentò di indietreggiare, ma Gohan non gliene diede il tempo afferrò con la mano il braccio, che il nonno aveva usato per attaccarlo e tenendo stretta la presa, partì con un gancio sinistro dritto in faccia all’altro.
Il colpo andò a segno e Bardack si sentì respingere indietro, ma la presa sul braccio da parte del nipote gli impedì di staccarsi, Gohan allora partì con un altro attacco: concentrò una sfera di Ki nella mano libera e prima che Bardack potesse reagire gliela face esplodere nel busto, lasciando automaticamente la presa e facendo volare il nonno contro una rocca, sulla quale si infranse.
Un polverone si levò sul punto di schianto e Gohan rilasso per un attimo i muscoli prima di rimettersi in guardia, Bardack uscito indenne dall’attacco trattenne per un’instante la energia, poi quando scorse un’aperture nella difesa dell’avversario partì all’attacco e prima che Gohan potesse anche solo tentare di difendersi gli si scagliò contro colpendolo con un pugno sul petto. Il giovane a causa del colpo si portò le mani sul punto ferito e abbassò totalmente la guardia, ritrovatosi l’avversario inerme Bardack ne approfittò all’istante e prima che suo nipote potesse riprendersi dal pugno appena subito, lo afferrò per la tuta e gli fece esplodere in piena faccia un colpo energetico, senza fermarsi, subito dopo gli mollò un altro pugno dritto in faccia ed infine caricando con entrambe le mani un altro colpo energetico glielo scaraventò addosso facendolo volare per almeno una ventina di metri prima che il corpo del giovani si schiantasse contro una roccia facendo esplodere l’attacco energetico.
Bardack cominciò a riprendere fiato per lo sforzo e dopo con spavalderia affermò: “Spero non basti così poco per metterti fuori combattimento! Avanti vieni a farti sotto!”
Gohan si strinse il petto nella parte bruciata dal colpo poi alzandosi come se nulla fosse ricomparve in un’istante davanti a suo nonno pronto a ricominciare, quest’ultimo prima di ripartire disse: “Bene ora che ci siamo riscaldati è ora di fare sul serio!” L’altro lo guardò impassibile mentre il suo corpo veniva circondato da un’aura dorata ed i suoi capelli si sollevavano abbandonando il colore moro e diventando biondi, mentre gli occhi assumevano un colore azzurro-verde acqua. Gohan dal canto suo aumentò a dismisura la sua aura trasparente, senza mutare forma, ma amplificando notevolmente la sua forza.
Stavolta il primo ad attaccare fu lui, si scagliò contro suo nonno cercano di colpirlo in faccia, ma quest’ultimo schivò il colpo e tentò di colpirlo a sua volta, mentre era in una posizione sfavorevole, purtroppo per Bardack il colpo non andò a segno poiché Gohan scomparve dalla sua visuale, per poi riapparire alle sue spalle e colpirlo con un calcio sulla schiena, Bardack perse per un attimo l’equilibrio ed il nipote ne approfittò, portò le mani ai lati del busto e gridando: “KAMEHAMEKA” scagliò il potentissimo colpo verso il suo avversario, il fascio di luce blu colpì Bardack in pieno e lo scagliò lontano, ma il sayan facendo appello a tutte le sue forze riuscì a liberarsi dalla pressione del colpo, per poi vedere l’attacco volare verso il cielo e uscire fuori dall’atmosfera. 
In quel momento di distrazione Gohan lo attaccò e lo colpì in pieno volto, ma l’attacco non andò come sperato, infatti nonostante il pugno avesse colpito in pieno volto il super sayan, quest’ultimo rimase impassibile e prima che Gohan potesse ritirare la mano l’avversario lo bloccò colpendolo a sua volta con un pugno in faccia, che gli fece uscire sangue dal naso. L’attacco di Bardack non si fermò qui e afferrato il giovane per la maglia lo sollevò e lo ributtò a terra, ma prima che Gohan potesse precipitare al suolo, sollevò la gamba e gli diede una ginocchiata nel ventre, mentre con le mani chiuse lo colpì sulla schiena facendo, premere ancor di più la sua gamba sulla cassa toracica del nipote.
 A causa del colpo Gohan si sentì mancare il respiro e ancora una volta si ritrovò alla mercé dell’avversario che con un altro colpo sulla schiena lo fece precipitare a terra, qui rimase ansimando mentre cercava di prendere fiato, sputando uno o due fiotti di sangue. Bardack guardò la scena infastidito e senza dargli il tempo di rialzarsi cominciò a bombardarlo con un’infinità di colpi energetici, mentre gli urlava contro: “Tutto qui?! E tu ti definisci un guerriero! Come puoi essere tanto debole, impegnati idiota! Se io volessi distruggere la Terra e tuo padre non fosse presente, a quest’ora con un incapace come te a proteggerlo il pianeta sarebbe già saltato in aria, e i suoi abitanti sarebbero già morti e sepolti! È così che intendi proteggere la tua famiglia? Rispondi Gohan!”
Il giovane sotto gli incessanti colpi di suo nonno non riusciva a difendersi o spostarsi per schivarli, poiché questi erano troppo veloci, ma quando quest’ultimo aveva parlato della sua famiglia un’energia infinita aveva cominciato a scorrergli in corpo, il pensiero di perdere ancora una volta le persone a lui care gli fece ricordare gli eventi peggiori della sua vita e la frustrazione di non essere abbastanza forte per proteggere la sua famiglia era tornata dopo anni a farsi sentire trasformandosi anch’essa in energia. Fece pressione sulle braccia mentre il bombardamento alla sua schiena non cessava e con un ultimo disperato gesto riuscì a spostarsi dalla traiettoria dei colpi per poi comparire davanti a suo nonno e colpirlo di nuovo in faccia.
Stavolta il colpo ottenne l’effetto sperato e Gohan continuando ad urlare cominciò a tartassare il sayan con un mare di pugni e calci, questa volta era Bardack ad essere bloccato nella morsa dell’avversario, ma il desiderio di non farsi battere lo spinse a reagire, caricò la sua aura ed in breve tempo esse fu attorniata da saette, mentre i suoi capelli divennero più appuntiti. Raggiunto il secondo stadio del super sayan partì alla carica, ma anche questo stratagemma non funzionò, Gohan era troppo veloce e i suoi colpi non andavano a segno, stanco di fallire decise di passare al terzo livello, e con questa nuova forza riuscì a portare in parità lo scontro. Adesso i colpi di entrambi gli avversari si susseguivano senza che nessuno dei due riuscisse a prevalere, i due guerrieri cominciavano, però a sentire gli acciacchi dovuti allo scontro, Bardack non sarebbe riuscito a mantenere ancora a lungo il super sayan 3, mentre l’aura di Gohan si stava indebolendo, ciò nonostante, i due continuarono.
Giunti alle ultime battute del loro combattimento il sayan si scagliò con forza contro il mezzo terrestre e lo colpì facendolo volare in aria per poi afferrargli una gamba e cominciare a farlo ruotare intorno al suo corpo, Gohan dal canto suo tentò di liberarsi dalla prese cercando di colpire l’altro con colpo di energia, ma Bardack resistette e prima che il giovane potesse riprovarci lo scagliò a terra, giunto a pochi centimetri da terra Gohan ci venne inchiodato da suo nonno che gli atterrò addosso, ancora una volta perse il respiro e si rese conto di essersi rotto qualche costola, ma prima che Bardack potesse fracassargliene altre lo colpì con due raggi energetici provenienti dalle sue mani e lo scagliò di nuovo in cielo.
Il sayan si fermò nel mezzo del cielo, mentre guardava suo nipote, che dolorante si rialzava, si rese conto che presto sarebbe tornato alla sua forma normale, e desideroso di mettere fine allo scontro cominciò a caricare il suo colpo più potente nella mano destra, Gohan sentito l’incremento dell’aura di suo nonno volse lo sguardo al cielo ed intuendo il suo piano gridò: “Fermo nonno! Così rischi di danneggiare la Terra o peggio!” L’altro in tutta risposta lo guardò con sguardo truce e rispose: “Se non vuoi che danneggi il pianeta vedi di fermare il mio attacco!”
Il mezzo sayan comprendendo che suo nonno non si sarebbe fermato si preparò a respingere il colpo, portò di nuovo le braccia al lato del busto e cominciò a caricare anch’egli il suo colpo. Quando entrambi furono pronti scagliarono all’unisono le loro onde di energia, che arrivate ad un certo punto si scontrarono, in un primo momento sembrarono alla pari, poi quella di Gohan prese il sopravvento, dopo di che fu quella di Bardack a prendere il sopravvento, lo scontro adesso si basava sulla quantità di energia che i due guerrieri avrebbero impiegato nei loro colpi.
Giunti di nuovo ad una situazione di stallo l’energia di Bardack diminuì e Gohan riuscì a sovrastare il colpo di suo nonno, che tornò alla sua forma normale proprio quando il colpo lo prese in pieno; se non fosse stato per Gohan il sayan sarebbe stato spedito al difuori dell’atmosfera terrestre e lì avrebbe incontrato la sua fine.
Gohan poggiò suo nonno incosciente per terra e subito dopo anche lui, stanco per le ferite e lo scontro, cadde ansimando sul terreno. Rimase così per circa mezz’ora, quando finalmente il suo corpo ricominciò a muoversi, si alzò dolorante e messa una mano in tasca estrasse due Senzu. Infatti, il giorno prima, appena sua nonna lo aveva contattato era corso all’obelisco di Karin per farsi dare due fagioli intuendo che suo nonno non ci sarebbe andato piano.
Prese un fagiolo e lo mangiò masticandolo rumorosamente poi veloce lo fece ingoiare anche a Bardack, che subito riprese conoscenza, vedendo Gohan rilassato si mise a sedere e lo guardò, mentre quest’ultimo faceva altrettanto.
Gohan dal canto suo non sapeva mai come comportarsi con suo nonno, i due da quando si erano conosciuti non avevano stretto alcun legame, erano infatti molto diversi: se lui preferiva stare sui libri tutto il giorno e non apprezzava il combattimento, suo nonno invece aveva fatto della lotta la sua ragione di vita e non comprendeva come a lui potesse piacere stare seduto tutto il giorno ad una scrivania.
Gohan però aveva trovato interessante la proposta di sua nonna, anche se con tutto quello che aveva da fare se n’era scordato, poiché sarebbe stato un modo per legare con Bardack, ma a quanto pare non era servito a nulla se non a farlo irritare. Suo nonno non aveva esitato neanche un secondo a colpirlo o a lanciare quel colpo verso la Terra, se non fosse stato in grado di fermarlo il pianeta sarebbe potuto esplodere; ancora una volta la compagnia di suo nonno gli era diventata sgradevole.
Bardack dal canto suo era furioso con Gohan, era riuscito a tenergli testa nella sua trasformazione più potente e si era pure contenuto per non ferirlo con il suo ultimo colpo, come poteva una persona così potente passare le sue giornate sui libri?! Se solo si fosse allenato avrebbe superato perfino Kakaroth e Vegeta, ma invece sprecava il suo tempo con i libri. E questo Bardack non lo capiva, aveva provato a leggere un libro una volta ed era stato di una noia mortale, suo nipote invece ogni giorno ne era attorniato e li leggeva in continuazione, Bardack non comprendeva questa sua passione ed era questo il motivo per cui era talmente arrabbiato con lui da averlo ignorato per tutto l’anno passato.
I due continuarono a guardarsi seri in volto, desiderosi quasi di ricominciare lo scontro, poi lo sguardo di Gohan si calmò e con voce fredda disse: “Potevi danneggiare la Terra con quel colpo!” l’altro con altrettanta freddezza rispose: “Ma non l’ho fatto. E comunque se ti allenassi di più quel colpo lo avresti parato ad occhi chiusi!”
Gohan non aveva alcuna vogli di continuare la conversazione, ma suo nonno stava esagerando quindi decise di parlargli chiaro: “Senti so benissimo che mi consideri una delusione, perché a differenza di te e di papà non piace allenarmi, ma questo non giustifica il tuo comportamento!” Bardack guardandolo irritato continuò: “Io non ti considererei una delusione se tu mostrassi un briciolo di sangue sayan, invece di assomigliare in continuazione ad un terrestre!” 
Gohan aveva sempre supposto di essere fonte di imbarazzo per suo nonno, lui cresciuto su un pianeta di guerrieri assetati di battaglia, si ritrovava ad avere un nipote che era divenuto uno studioso, ciò nonostante, sentirselo dire in faccia faceva ancora più male. Furioso per quello che il sayan aveva detto Gohan gli urlò contro: “Chiedo scusa se non sono diventato un assassino sanguinario che va in giro per la galassia a sterminare popoli!” Infastidito dal sarcasmo del nipote Bardack si tirò in piedi e la domanda che per un anno aveva represso gli usci fuori come un ringhio: “Ma si può sapere perché non ti piace combattere? E soprattutto se non ti piace perché cavolo continui a farlo?” Gohan infastidito dalle domande di suo nonno gli urlò contro la prima parola che gli balenò in testa: “Perché sono stato costretto a farlo!”
Quando si rese conto di ciò che aveva detto inspiegabilmente si sentì profondamente in imbarazzo ed evitò di guardare suo nonno in faccia, si chiese perché aveva detto una cosa del genere; insomma non poteva negare che un fondo di verità quella frase l’aveva, ma non aveva continuato ad allenarsi per anni semplicemente per una costrizione lo aveva fatto per un senso di responsabilità verso il suo pianeta e la sua famiglia, non gli era mai piaciuto scontrarsi con forti avversari, ne allenarsi dalla mattina alla sera, ma aveva dovuto farlo per sconfiggere minacce del calibro di Cell o Majin Bu. 
Bardack guardò suo nipote incredulo, quello che gli aveva appena detto non aveva molto senso, chi mai lo aveva costretto ad allenarsi? Decise di chiederglielo e tentando indifferenza chiese: “Si può sapere di che stai parlando? Vedi di spiegarti meglio!”
Gohan conscio di essersi scavato la fossa da solo e conscio soprattutto della testardaggine del nonno decise di parlargli a cuore aperto, fino a quel momento i due non avevano parlato sinceramente ed il ragazzo temeva che la verità avrebbe finito per allontanarli sempre di più, ma ormai il danno era fatto e bisognava andare fino in fondo. Prese un respiro e cominciò a raccontare: “Da quel che ricordo fino all’età di quattro anni non mi sono mai allenato, un po' perché non mi interessava ed un po' perché mia madre non voleva. Quando compì quattro anni papà mi portò a conoscere i suoi amici e quel giorno dissi addio alla mia vita così come la conoscevo.”
Bardack ascoltava in silenzio il racconto di Gohan maledicendo Chichi per la sua troppa apprensione e per il suo astio verso le arti marziali, Gohan prosegui: “Come ti avrà sicuramente spiegato papà in quel periodo arrivò sulla Terra Radish e mi rapì per convincere papà ad unirsi a lui e agli altri sayan superstiti, poi come sai sia lui che mio padre morirono durante lo scontro…” Gohan si interruppe quando vide il volto di suo nonno scurirsi, non doveva essere stato semplice per lui scoprire come i due suoi figli si erano conosciuti, infatti Gohan sapeva che, nonostante Bardack fingesse indifferenza verso la sua famiglia, in realtà ci teneva, e sapere che suo figlio maggiore era morto e che i due non si sarebbero incontrati doveva averlo turbato non poco. Decise così di attendere che si ridestasse dalla nube di pensieri che gli ruotavano in testa, quando gli diede il permesso di riprendere lui riparti con la spiegazione: “Dopo la morte di papà, Piccolo comprendendo che la mia forza latente era incredibile mi portò qui e mi lasciò in questo posto da solo per sei mesi, dopo di che mi allenò per il resto dell’anno per l’arrivo imminente di Nappa e Vegeta.” “Quando quei due arrivarono uccisero gran parte degli amici di papà e anche Piccolo, ma in qualche modo riuscimmo a ricacciare Vegeta, con la morte di Piccolo le Sfere del Drago non potevano essere più utilizzate, ma quando stavamo rinunciano ad ogni speranza di rivedere i nostri cari venimmo a conoscenza dell’esistenza del pianeta Namek.”
Bardack continuava ad ascoltare in silenzio, fino ad ora il discorso di Gohan non lo aveva impressionato molto, infondo anche lui fin da piccolo era dovuto diventare forte, per altri motivi certo, ma quello che Gohan descriveva come uno dei momenti più brutti della sua vita lui lo aveva trovato sempre stimolante e quasi divertente, si chiedeva come quel ragazzo sarebbe sopravvissuto alle usanze sayan del pianeta Vegeta, ciò nonostante decise di non fargli notare questo particolare e lo lasciò proseguire. “Visto che mio padre si stava riprendendo dallo scontro con Vegeta e visto che io volevo assolutamente riportare in vita il mio maestro partì insieme a Bulma e Crilin per Namek. Sul pianeta però si presentò una minaccia peggiore di Vegeta, infatti Freezer voleva trovare le Sfere di Namek per diventare immortale e …”
Gohan si interruppe di colpo sentendo l’aura di suo nonno aumentare all’improvviso, a quanto pare il solo parlare di Freezer gli rievocava vecchi ricordi affatto piacevoli e tali ricordi gli procuravano una rabbia incontenibile e un dolore lancinante, a quanto pare la fine della sua gente era, per Bardack, come una vecchia ferita che ricominciava a sanguinare ogni volta che quei ricordi tornavano a fare capolino nella sua mente.
Il sayan resosi conto di aver improvvisamente aumentato il suo Ki lo fece diminuire rapidamente e guardò Gohan, il cui sguardo mostrava tutto il dispiacere di suo nipote negli aver fatto ricordare gli avvenimenti peggiori della sua vita, sentendosi frustrato all’idea di essere compatito ordinò al ragazzo di proseguire: “Giunti su Namek per impedire a Freezer di diventare immortale ci alleammo con Vegeta e combattemmo prima contro la squadra Ginew e successivamente contro Freezer. Nel fra tempo rischiammo di lasciarci tutti la pelle almeno una trentina di volte.”
Lo sguardo del giovani si posò in un punto indefinito di quell’ambiente mentre ripensava alle avventure vissute su Namek, Bardack poteva vedere nel suo sguardo una rabbia crescente al solo pensare tutto quello che per colpa di quel mostro di Freezer aveva vissuto, doveva ammettere che conosceva bene quella sensazione, il tiranno spaziale aveva sottomesso per anni la sua specie e li aveva umiliati e terrorizzati per anni, prima di decidere di sterminarli. Il sayan dentro di se aveva odiato con tutto se stesso l’alieno e ne aveva avuto sempre timore, anche se non riusciva ad ammetterlo neanche a se stesso, si immaginava suo nipote all’età di sei anni che si ritrovava a combattere contro quel mostro sanguinario. Avrebbe voluto esserci in quel momento anche solo per aiutarlo o sostenerlo, invece quel ragazzino si era ritrovato su un pianeta sperduto a combattere un essere praticamente imbattibile, doveva essere stata un’esperienza terribile, al pari di quella che aveva vissuto lui quando si era gettato a capo fitto, nel mezzo dello spazio a combattere da solo contro lo stesso mostro alieno.
Lo sguardo di Gohan tornò ad incrociare quello di suo nonno e dopo un quarto d’ora passato ad osservarsi in completo silenzio, il giovane ricominciò il racconto: “Quando Freezer uccise Crilin su Namek papà si trasformò in super sayan e i due si scontrarono mentre io e i superstiti del pianeta venimmo trasportati sulla Terra. Visto che Piccolo era tornato in vita potemmo chiedere al drago di far risorgere quelli uccisi nello scontro contro i sayan. Papà intanto passò un anno nello spazio per imparare a controllare il super sayan, al suo ritorno sulla Terra si presentò un misterioso ragazzo, che con un colpo solo riuscì ad uccidere Freezer e suo padre. Inoltre, si scoprì che questo misterioso individuo era il figlio di Bulma e Vegeta proveniente da un’altra linea temporale, tornato indietro nel tempo per cambiare il suo futuro, poiché la Terra nel suo tempo era oppressa dalla presenza di due Cyborg che stavano sterminando l’umanità.” “Alla fine, i Cyborg di questa epoca risultarono meno malvagi di quelli descritti da Trunks, ma in quel momento giunse una minaccia ancora peggiore di quella di Freezer; giunto dal futuro per assorbire i due androidi si presentò Cell che in poco tempo riuscì a superare tutti i guerrieri, compresi mio padre e Vegeta. Così io e papà passammo un anno in una stanza speciale per prepararsi a combattere. E alla fine mio padre resosi conto che non avrebbe potuto battere Cell mi invitò a combattere al suo posto.” “Se devo essere onesto inizialmente non avrei voluto farlo, sapevo che dentro di me si nascondeva una grande forza, ma non volevo arrivare ad usarla, quando stavo per perdere però questa forza si manifestò e dopo molti sforzi e il sacrificio di mio padre riuscì a distruggere quel mostro.” 
A Bardack venne da storcere il naso all’affermazione secondo cui Gohan non aveva intenzione di combattere, comprendeva che doveva essere una sfida ardua per lui, ma il mettere in pericolo la Terra e la sua famiglia per il semplice fatto che non riusciva ad arrabbiarsi era una grande seccatura, infondo lo aveva sempre pensato che sia suo figlio Kakaroth e i suoi nipoti fossero troppo buoni e che questo avrebbe rappresentato un grande problema prima o poi, ma in fondo non poteva farci niente erano fatti così e ormai aveva rinunciato a cercare di cambiarli, basti pensare che aveva rinunciato perfino a cambiare il carattere di Gine accontentandosi del fatto che fosse troppo sentimentale per una sayan, ma comprendendo che il suo imporsi non avrebbe cambiato le cose. 
“Dopo la morte di papà smisi di allenarmi e decisi di concentrarmi solo nello studio, naturalmente non smisi di combattere e decisi di proteggere il pianeta come Great Sayanman, non trovi che quel costume sia fantastico?” Bardack non sapeva che pesci prendere, quel costume che Gohan indossava ogni tanto gli faceva ribrezzo, non capiva proprio come facesse a piacergli, per non parlare di tutte quelle pose ridicole ed imbarazzanti che faceva prima di combattere, decise di rispondergli per le rime: “Io il modo di vestirsi di voi terrestri non lo capisco, ma sicuramente quel costume è inguardabile.” Il nipote non fu del tutto soddisfatto della risposta e riprese a parlare di come aveva combattuto anche con un mostro di nome Majin Bu prima di ritirarsi dal combattimento per diventare uno studioso.
Bardack però quel discorso non lo sopportava, ma decise di domandare al nipote cosa lo avesse portato a scegliere quella strada nella vita, “Be devi sapere che è sempre stato il mio sogno, l’ho messo da parte per anni per proteggere la Terra da minacce varie, ma adesso posso tranquillamente dedicarmi alla mia passione.” Ecco di nuovo quel discorso, Bardack non capiva perché a suo nipote l’idea di affrontare potenti avversari non piacesse, insomma il talento certo non gli mancava e allora perché era così restio al combatte? 
I pensieri del sayan furono interrotti dalla voce del ragazzo: “Vedi nonno io e te siamo molto diversi, apprezziamo cosa diverse e abbiamo avuto vite diverse, è normale se non capisci le usanze del pianeta o le mie decisioni, ma devi sapere che per quanto questo sia il mio sogno non mi sono mai pentito di aver imparato le arti marziali perché mi sono servite per proteggere o vendicare i soprusi commessi ai danni delle persone a me più care. Ed in fondo da questo punto di vista ci assomigliamo, abbiamo comunque un obbiettivo comune!”
Bardack non sapeva cosa rispondere, doveva ammettere che Gohan aveva ragione, a lui combattere era sempre piaciuto, ma non lo aveva fatto sempre e solo per un puro piacere, c’erano stati momenti in cui lo aveva fatto per difendere il suo e l’orgoglio dei compagni, o per proteggere o vendicare proprio questi ultimi. Nei suoi ultimi istanti di vita si era scontrato con Freezer non soltanto per vendicare l’orgoglio della sua razza, bensì per difendere gli abitanti del pianeta Vegeta, per proteggere la sua famiglia e perfino quegli stolti che lo avevano definito pazzo, e lo aveva fatto soprattutto per vendicare la sua squadra brutalmente uccisa da Dodoria. Insomma, l’orgoglio nel suo ultimo gesto disperato era stato messo in secondo piano, ponendo prima la salvezza delle persone a lui care; in questo senso doveva dar ragione a Gohan, entrambi avevano avuto la stessa motivazione per combatterlo. Alla fine, la loro differenza principale era semplicemente l’apprezzare e il non apprezzare il combattimento, per il resto la loro convivenza come membri della famiglia era sempre stata pacifica e tranquilla, suo nipote per certi versi gli ricordava sua moglie e forse era per quello, che nonostante le loro differenza caratteriali andavano d’accordo.
Bardack si alzò e voltandosi verso il nipote disse: “Per oggi basta, se non torno a casa tua madre mi farà sanguinare le orecchie a causa delle sue urla.” “Senti nonno quando vuoi possiamo rifarlo volentieri.” Questa affermazione lasciò basito il sayan, ma notando lo sguardo deciso del nipote sul suo volto si formò un sorriso, fece un lieve accenno con la testa e parti alla volta dei monto Paoz.
Giunto a casa si ritrovò Gine sulla porta che lo aspetta, la sayan vedendolo tornare gli sorrise e gli chiese: “Com’è andata?” l’altro la guardò un po' infastidito perché sul volto della moglie compariva quello sguardo da sapientona che lui non reggeva proprio, così con il suo solito fare scorbutico disse: “Come vuoi che sia andata?! Come al solito quel ragazzino riesce a sovrastarmi, e il fatto che non si alleni mi fa imbestialire.” A Gine quella sfuriata non fece né caldo né freddo e con quel suo solito sorriso gli disse: “Bhe vedo che alla fine la mia idea è servita a qualcosa. Allora quando vi allenerete di nuovo insieme?” “Quando naturalmente quello stolto di mio nipote non sarà di nuovo sommerso da quegli stupidi libri.” Rispose acido il sayan prima di rientrare in casa, ma prima che varcasse definitivamente la soglia, senza voltarsi in un quasi impercettibile suono disse: “Alla fine io e quel ragazzino non siamo poi così diversi.” Gine però lo aveva sentito e quando suo marito entrò in casa non poté trattenere una risata, era incredibile come fosse bastata quella semplice idea per farli avvicinare, avvolte un aiuto esterno poteva veramente fare miracoli.


Nota d’autore: Salve sono tornata con questa fiction partorita durante una sera in cui non sapevo cosa fare. Ho sempre apprezzato tantissimo sia il personaggio di Gohan, che è il mio preferito in tutto Dragon ball, e ho sempre apprezzato anche il personaggio di Bardack. Così ho pensato di descrivere come potrebbe essere il loro rapporto se i due vivessero insieme sulla Terra. Spero possa piacere e spero di poter tornare a scrivere presto su questi personaggi. Buona lettura.
   
 
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