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Autore: Andrea Micky    02/11/2020    1 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Editoriale_Metro]
Fra i personaggi più amati delle Edizioni Metro c'é indubbiamente il Mago Merlotto.
Protagonista di storie ambientate nel medioevo, Merlotto é un mago pasticcione che mette i suoi poteri al servizio di chi gli offre un piatto di pastasciutta; suo compagno d'avventure é il gufo Filomeno.
MERLOTTO and relative characters created by PIERLUIGI SANGALLI
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I piatti magici
by Andrea Micky

Come di consueto, il mago Merlotto stava gironzolando per la campagna in cerca di cibo, insieme al fedele gufo Filomeno.
“Guarda, Filomeno. Là c’é un’osteria” avvertì il mago, scorgendo un edificio in lontananza.
“Ma tu non hai un soldo” gli ricordò il volatile.
“Mi guadagnerò il pranzo intrattenendo gli avventori del locale” replicò Merlotto.

Marciando di buon passo, il duo raggiunse presto l’osteria, davanti a cui c’era un uomo coi baffi, intento a spazzare.
“Oggi è chiuso” li avvertì l’uomo, che era l’oste.
“Ma io posso intrattenere i suoi clienti con un grande spettacolo di magia” disse Merlotto.
“Non ne dubito. Ma il lavapiatti oggi non c’é e non posso occuparmi io delle stoviglie sporche, perché devo andare al mercato” spiegò l’oste.
“Allora, in cambio di un modesto piatto di pastasciutta, laverò io i suoi piatti” si offrì Merlotto, con un tono degno di un imbonitore da fiera.
“Affare fatto” accettò l’oste.

Dopo aver condotto il mago davanti ad un gran mucchio di piatti, posate e pentole sporche, l’oste salì sopra un carretto e si recò al mercato.
“Come farai a pulire tutta questa roba?” chiese Filomeno.
“Con la magia, orpolina” rispose Merlotto, sfoderando la sua bacchetta magica.
E grazie ad un singolo gesto dello strumento, pentole, posate e piatti si misero a volare in aria, mentre spugna, sapone e bacinella si occupavano della loro pulitura.
“Comodo fare così” disse il gufo.
“Lo so” ammise il mago, mentre prendeva i piatti, impilatisi da soli, per riporli nell’apposito mobile.
Ma prima di giungere a destinazione, Merlotto mise un piede sulla saponetta e scivolò a terra, facendo cadere tutti i piatti, che andarono in mille pezzi.
“Mi sa che siamo nei guai” gemette Filomeno, notando il carro dell’oste arrivare in lontananza.
“Forse posso rimediare” disse Merlotto, agitando freneticamente la sua bacchetta magica.
Fortunatamente, l’incantesimo andò a buon fine e i piatti si ricomposero, tornando come nuovi.
“Eccomi. É andato tutto bene?” chiese l’oste, entrando con la spesa.
“Benissimo” rispose il mago.
Soddisfatto del lavoro svolto da Merlotto, l’oste gli permise di rifocillarsi con un piatto di spaghetti al pomodoro, in compagnia dei clienti di quel giorno: un mercante, un boscaiolo ed un pellegrino, che pranzarono con pietanze a base di carne.

Nel pomeriggio, le necessità mangerecce di Merlotto lo spinsero a dirigersi verso la città più vicina.
“Spero di avere fortuna lì come all’osteria” pensò il mago.
Ma durante il tragitto, Merlotto udì delle grida di terrore e vide diverse uomini fuggire terrorizzati.
“Che succede?” chiese Merlotto.
“C’é un mostro nel bosco” gli rispose uno dei fuggitivi, senza smettere di correre.
In quella, dal bosco emerse uno strano essere, simile ad un grosso bue, che si avventò su Merlotto.
Ma questi, con l’aiuto della sua fedele bacchetta, fece apparire un muro di mattoni davanti a sé, contro cui il mostro andò a sbattere, perdendo i sensi.
“Sistemato” dichiarò Merlotto, mentre immobilizzava il mostro con delle corde magiche, in attesa dell’arrivo delle guardie reali.
“Quell’essere aveva qualcosa di familiare” pensò Filomeno, mentre si allontanava insieme al suo padrone.

Una volta giunto a destinazione, il duo si mise a guardarsi intorno, alla ricerca dell’occasione buona.
“Tieni gli occhi aperti, Filomeno. Qui le occasioni non mancheranno” si raccomandò Merlotto.
“Contaci” gli rispose il gufo.
Improvvisamente, numerose grida di terrore risuonarono nell’aria e subito dopo, una gran folla si mise a fuggire terrorizzata.
“Orpolina! Ma che succede?” domandò sorpreso il mago.
“C’é un mostro in città” rispose uno dei fuggitivi.
“Anche qui?” domandò sorpreso Filomeno.
“Stavamo ammirando la merce di un mercante, quando é diventato improvvisamente un mostro simile ad un cinghiale” spiegò una donna che fuggiva.
“Alla locanda c’era un mercante che ha mangiato del cinghiale arrosto” ricordò Filomeno.
“L’incantesimo che ho usato per aggiustare i piatti rotti deve essersi mischiato col cibo” rifletté Merlotto.
“Ma allora, anche il terzo cliente dovrebbe trasformarsi” notò Filomeno.
E infatti, provenendo dalla direzione opposta, una seconda folla di fuggiaschi si mischiò alla prima, causando una gran confusione.
“Siamo fortunati: il terzo mostro é qui vicino” disse Merlotto.
“Ma come faremo a fermarli entrambi?” chiese Filomeno.

Grugnendo ferocemente, un grosso mostro col corpo umano e la testa da cinghiale si stava aggirando per la piazza cittadina, quando sopraggiunse un secondo mostro, simile ad un grosso pollo.
I 2 esseri si squadrarono per alcuni secondi, per poi avventarsi l’uno contro l’altro, dando vita ad una zuffa furibonda.
I 2 contendenti erano però ignari del fatto che, nascosto dietro un muro, Merlotto osservava la varie fasi della lotta e quando gli parve che i 2 mostri fossero abbastanza stanchi, usò un incantesimo che li fece piombare entrambi in un sonno profondo.
“Fortuna per noi che quei 2 si sono messi a combattere fra loro” ammise Filomeno.
“Adesso bisogna recuperare il primo mostro e portarli tutti all’osteria” disse il mago.

L’oste aveva appena finito di mettere in ordine il suo locale, quando vide Merlotto e Filomeno arrivare in compagnia dei 3 mostri, che seguivano controvoglia il mago, a causa della corda magica che li legava insieme.
“Ehp! Che succede?” domandò sorpreso l’uomo.
“A causa di un incantesimo che ho usato durante il lavaggio delle stoviglie, i clienti di oggi si sono trasformati” spiegò Merlotto.
“Capisco. E che si deve fare per rimediare?” chiese l’oste.
“Innanzitutto, deve portare qui i piatti che ho lavato” rispose evasivamente il mago.
L’oste fece ciò che gli era stato detto e dopo domandò “E adesso?”.
“Adesso si deve fare questo” rispose Merlotto, facendo apparire un grosso martello, con cui frantumò le stoviglie.
“Fermati, pazzo!” ordinò l’oste.
“Devo farlo, così i clienti di oggi torneranno normali e nessuno subirà ulteriori trasformazioni in futuro” si giustificò Merlotto.
E infatti, non appena i piatti finirono in pezzi, i 3 sventurati clienti riacquistarono le loro sembianze umane.
“Visto? Tutto é finito bene” disse Filomeno.
“Veramente, io sono rimasto senza piatti” fece notare minacciosamente l’oste.
“E noi ci siamo presi un sacco di botte” aggiunse il mercante, mentre i suoi 2 compagni di sventura si recavano nella legnaia dell’osteria.

Poco dopo, Merlotto e Filomeno fuggivano inseguiti dal furibondo quartetto, i cui membri agitavano un grosso bastone a testa.
“Addosso al mago pasticcione” incitò l’oste.
“E nessuna pietà” rincararono gli altri 3 inseguitori.
“Speriamo che la prossima volta, le cose vadano meglio” si augurò Merlotto.
“Speriamolo” concordò Filomeno.

FINE

   
 
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