Dire che Amity si sentiva un’imbecille era poco.

 

Doveva imparare a gestire meglio i suoi sentimenti per quella ragazza, o prima o poi sarebbe finita uccisa a causa sua.

 

La giornata stava andando benissimo. Lei e Luz stavano passeggiando assieme, una accanto all’altra, parlando delle loro scene preferite della serie di Azura. Non aveva ancora avuto reazioni troppo esagerate per qualsiasi adorabile cosa l’altra dicesse o facesse. Erano dei grandi progressi!

 

E poi era avvenuto il disastro. Perché poteva impegnarsi quanto voleva per mantenere un contegno dignitoso e la sua reputazione da “piccola miss perfezione”, ma in fondo Amity Blight sapeva di essere solo una disastrosa e inutile lesbica che stava affrontando la sua prima vera cotta e che prima di allora dell’amore aveva solo letto nei libri.

 

Non poté fare a meno di notare quanto il sorriso di Luz fosse perfetto, spontaneo e contagioso. La faceva sentire come se il suo cuore si stesse ingigantendo.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per poterlo ammirare ogni giorno della sua vita.

 

Persa in queste riflessioni, non si rese conto di stare per andare a sbattere contro un albero. Uno di quelli con la corteccia tremendamente ruvida, per giunta.

 

L’impatto la riscosse violentemente dai suoi pensieri.

 

“Tutto bene?” le chiese Luz.

 

Si strofinò il naso con una mano, ritrovandosi con le dita macchiate di rosso. “Benissimo”

 

“Aspetta, ho dei cerotti” disse l’altra tirandone fuori uno da una tasca “E sono decorati con le stelline! Lascia fare a me”

 

Luz era vicina. Incredibilmente vicina. Pericolosamente vicina.

Amity credette di essere ad un passo dal prendere fuoco.

 

“Ecco fatto!” esclamò l'umana dopo averle messo il cerotto sulla ferita “Benvenuta nel boo-boo club!”

 

Dopo di che, il colpo di grazia. Avvenne tutto velocemente, in un secondo: lei, Luz Noceda, le diede un bacio sul naso. Se non esplose fu solo per un miracolo del titano.

 

“Amity? Ci sei? La tonalità di rosso che il tuo viso ha assunto è preoccupante. Amity?”