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Autore: kibachan    03/11/2020    2 recensioni
Quinta one-shot ambientata dopo "non avere paura" come al solito non è necessario aver letto la long per capirla. Semplicemente Brando e Fabio, al mare, che si prendono del tempo per stare insieme.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TEMPO PER NOI

 

MAGGIO 2021

 

 

Brando sbuffò arrancando sul piccolo sentiero, con le scarpe che gli sprofondavano nella sabbia ad ogni passo “ma dovevamo per forza venì al fanculesimo cancello Fedè????” si lamentò lanciando un'occhiataccia alla schiena del ragazzo che lo precedeva. Fabio si girò sfoderando un sorriso incoraggiante “beh se vogliamo goderci un po' la spiaggia senza seimila persone intorno sì!” gli spiegò iniziando a camminare all'indietro per guardarlo “dai che siamo quasi arrivati” lo esortò con un altro sorriso. Brando sbuffò di nuovo, fermandosi un momento “guarda che se è per me, non me ne frega un cazzo di chi ci vede e chi non ci vede eh” ci tenne a precisare, cambiando spalla su cui portava lo zaino. “lo so, lo so..” chiocciò Fabio girandosi di nuovo di spalle senza fermarsi, per spingerlo a seguirlo “era a me che non andava di avere gente intorno” aggiunse a bassa voce. Brando lo guardò, nella sua canottiera blu, che gli lasciava scoperte le braccia e le spalle già abbronzate, piuttosto ampie e definite tutto sommato, per uno che non aveva mai visto l'interno di una palestra in vita sua. Gli occhiali da sole piazzati sopra la testa, i jeans chiari risvoltati fino ai polpacci per non riempirseli di sabbia. Maledizione se non fosse stato che gli piaceva così tanto l'avrebbe mollato lì e se ne sarebbe tornato indietro “sto a fa la schiuma!” si lamentò sbatacchiandosi la maglietta per tentare di farsi vento, mentre si rincamminava “è inutile che borbotti” replicò Fabio girandosi di nuovo verso di lui “tanto non riuscirai a contagiarmi, sono troppo contento di essere venuto al mare” sentenziò sorridendo ancora con tutti i denti in evidenza. Brando sorrise un attimo a quel punto, della sua espressione da bimbo felice “questo lo so” ammise “te c'ho portato apposta” aggiunse. Non è che a lui il mare non piacesse, ma per Fabio era un'altra cosa... come diceva lui, era meglio de na botta.

“a dire la verità” stava replicando lui tornando a camminare dritto ancora una volta “me ce so portato da solo, guidavo io” “non me lo ricordare!” ribattè Brando a quel punto mettendo tutte e due le mani avanti “che sto ancora a ringrazià tutto il pantheon di divinità che conosco de esse vivo! Guidi da cani!!” lo prese in giro. Fabio senza neanche voltarsi allungò il braccio sinistro indietro per alzargli un dito medio, in risposta. Brando scoppiò a ridere scuotendo la testa “Fedeli sei diventato una persona volgare” lo rimproverò scherzosamente “ho avuto una brutta influenza su di te” aggiunse poi in tono riflessivo, come se stesse facendo il momento dell'autocritica. Fabio rise e si girò di nuovo, questa volta divertito e anche un po' intenerito dalla sua espressione sgorbutica, che in fondo in fondo adorava. Aveva su una maglietta a maniche corte di almeno due taglie più grande del necessario e dei bermuda. Tutto rigorosamente nero, attira caldo. Braccialetti vari, in testa il solito cappellino da baseball che gli teneva più o meno fermi i ricci. Qualche mese prima aveva pure pensato bene di aggiungere un orecchino pendente, al pacchetto coatto 2021 che lo rappresentava. Gli piaceva da morire, che poteva farci? Tornò indietro di qualche passo e gli sfilò lo zaino dalla spalla caricandoselo lui, poi lo prese un attimo per mano, tirandolo per esortarlo a fare l'ultimo sforzo “avanti...” gli disse in tono dolce. Brando contrasse la mascella per impedirsi di sorridere, voleva tenere il punto. Però in compenso, mentre camminavano, gli arpionò il collo con un braccio e gli rubò un bacio a stampo con lo schiocco, di prepotenza “così t'empari” sentenziò senza alcun senso apparente.

 

 

Quando finalmente raggiunsero la riva Brando si stiracchiò facendo scrocchiare la schiena. Il sole era bollente ma c'era un bel vento fresco che rendeva il tutto sopportabile. Non si vedeva anima viva nel raggio di chilometri in entrambe le direzioni. Fabio praticamente non fece in tempo a poggiare lo zaino a terra che si era già levato la maglietta. Brando gli gettò un'occhiata mentre la piegava ordinatamente per riporla dentro lo zaino, e iniziò a slacciarsi le scarpe.

Mentre le svuotava da tutta la sabbia che c'era entrata, vide Fabio con la coda dell'occhio slacciarsi in fretta il bottone e la zip dei pantaloni e si girò di scatto verso di lui, sorpreso “oh... che stai a fa??” gli chiese allarmato mentre quello con la massima tranquillità se li sfilava velocemente, rimanendo solo con un paio di boxer grigi, decisamente troppo aderenti per i gusti di Brando “mi voglio fare il bagno” rispose Fabio con semplicità, piegando i pantaloni “ma...” protestò Brando, guardandosi attorno per sincerarsi di nuovo che non ci fosse nessuno, e sperando che non intendesse togliersi pure quelli. Fabio lo squadrò da sotto in su, e poi notando che lui rimaneva lì impalato chiese “tu non ti levi neanche la maglietta?” il riccio scrollò le spalle, rilassandosi nel constatare che sembrava non volersi levare nient'altro “ed esporre il mio fisico scandinavo al sole delle 2?” rispose strofinandosi le mani sul torace “no grazie, non ho neanche la protezione solare” aggiunse. Fabio alzò gli occhi al cielo sorridendo esasperato “me so messo con un ottantenne” esalò scuotendo la testa “vabbè ciao” aggiunse mollandolo lì e correndo in acqua.

Brando si mise seduto sulla sabbia, poggiando le braccia sulle ginocchia piegate e si godette divertito lo spettacolo di Fabio che si tuffava, riusciva fuori, scuotendo i capelli per liberarli dall'acqua come un cane, e poi si metteva a sguazzare peggio di un bambino. Sorrise scuotendo la testa, era il ritratto della gioia in quel momento. Lui ci sarebbe stato tutto il giorno a guardarlo così.

 

“certo sono quasi geloso eh” gli urlò per farsi sentire sopra al vento “pensavo di essere l'unico a riuscire a farti sorridere in quel modo” spiegò quando lui si girò a guardarlo. Voleva fare una battuta provocante, ma se ne pentì un secondo dopo, perchè Fabio a quel punto uscì dall'acqua puntando dritto verso di lui con un ghigno che non prometteva nulla di buono “no!” esclamò il riccio facendosi indietro col busto mentre si avvicinava tutto grondante d'acqua “scherzavo scherzavo scherzavo!” tentò inutilmente mentre Fabio lo afferrava per il polso, che aveva tirato su come per proteggersi dagli schizzi, e iniziava a tirarlo in piedi “daiiiii ti prego!” provò ancora puntando i piedi per non farsi trascinare. Cedette poco dopo, più che altro perchè gli sembrava ridicolo star lì a far braccio di ferro impuntandosi come un mulo. Si lasciò tirare verso il mare di malavoglia, girandosi un momento a lanciare il cappello in salvo, tipo frisbee, e borbottando. Poi iniziò a masticare parolacce di vario genere quando l'acqua iniziò a lambirgli più su del ginocchio. Fabio non si fece impietosire per niente e si fermò solo quando lo ebbe portato abbastanza lontano dalla riva e le onde arrivavano a sbattergli piano all'altezza della pancia “oh!” affermò soddisfatto, ridacchiando del suo stringersi le mani intorno al busto rabbrividendo “spero che sarai contento mo!” lo apostrofò con un'occhiataccia Brando “st'acqua è talmente fredda che me se so ritirati i coglioni!” “si molto” replicò Fabio ridendo, e ignorando la botta di finezza del suo ragazzo, a cui comunque era abituato “adesso ho le mie due cose preferite nello stesso posto” sentenziò facendogli una carezza umida sulla guancia, passandogli il pollice sul neo che aveva sulla sinistra, che gli piaceva tanto. Poi si sporse verso di lui e gli diede un bacio a stampo, appena più lungo di un secondo. Brando si lasciò scappare uno sguardo più addolcito e gli sorrise a quel punto, scoprendo la sua fila di denti bianchi e dritti, finalmente liberi dall'apparecchio. Fabio lo guardò negli occhi. Ecco, quando il riccio gli sorrideva a quel modo che riservava solo a lui, si scioglieva sempre e non ci capiva più niente “ti amo” gli disse con semplicità, guardandolo fisso e vedendogli sollevare le sopracciglia, un po' sorpreso da quello slancio “lo so che non te lo dico spesso” si scusò quasi “però..” “però io lo so” lo interruppe lui con tono rassicurante. Quindi gli passò una mano dietro al collo attirandolo verso di sé e coinvolgendolo in un bacio più approfondito. Fabio iniziò a rispondere, prima solo con le labbra poi anche con la lingua, mentre le onde gli sciabordavano intorno ai fianchi. Fece aderire il torace contro il suo, fregandosene di bagnargli di più la maglietta. Brando non sembrava preoccuparsene comunque. Gli passò l'altro braccio dietro la schiena e serrò la presa forte, immobilizzandolo completamente contro di sé. Brando ghignò appena, bastardo, contro le sue labbra, prima di passargli una gamba dietro le sue e tirare, spingendolo contemporaneamente in avanti col busto, facendogli lo sgambetto e facendolo schiantare di sorpresa in acqua con tutto il peso del suo corpo addosso. Brando riemerse un istante prima, fradicio ma soddisfatto iniziando a ridere senza ritegno, mentre Fabio prendeva una boccata d'aria di botto, tossicchiando e sputando l'acqua che aveva bevuto, colto di sorpresa “coglione!” esclamò tra un colpo di tosse e l'altro, mentre la risata bassa e forte dell'altro riempiva l'aria intorno a loro, mandandogli suo malgrado brividi di piacere lungo la schiena. “sei proprio uno stronzo!” rincarò la dose Fabio iniziando a schizzarlo, comunque non arrabbiato sul serio.

Si avvicinò iniziando a rovesciargli cascate d'acqua contro con tutte e due le braccia mentre Brando si girava di schiena ridendo. Tentò di rispondere all'offensiva schizzandolo anche lui un po' alla cieca ma ci rinunciò e lo lasciò fare coprendosi gli occhi con le mani per non farci andare troppa acqua salata “va bene, va bene, hai vinto tu!” gli disse ad alta voce. Fabio si fermò fulminandolo con lo sguardo quando lo vide girarsi lentamente, circospetto, per vedere se aveva finito sul serio. Brando gli rivolse un finto sorrisino amabile “va bene scusa, ho fatto l'infame... pace?” gli disse allargando le braccia come a dire che voleva un abbraccio. Fabio scosse la testa ridacchiando

 

ma mica davvero crede che so così scemo...

 

pensò avvicinandosi, ma stavolta immaginando già cosa lo aspettava. Gli passò le braccia intorno alla vita e si lasciò abbracciare. Come previsto Brando si lasciò cadere all'indietro stringendolo e finendo di nuovo in acqua. Questa volta però Fabio era preparato e riuscì a tenere la testa fuori, si liberò dal suo abbraccio e gli afferrò la testa con una mano spingendogliela di forza sott'acqua. Scoppiò a ridere quando vide Brando riemergere con gli occhi chiusi e tutti i capelli in faccia, però non aveva bevuto. Si schizzarono e giocarono ancora per un po'.

 

Brando si rialzò in piedi a un certo punto passandosi una mano lungo il viso per togliersi l'eccesso d'acqua “va bene... tregua, sul serio” gli disse mentre anche lui si alzava, guardandolo divertito.

Il riccio gli gettò un'occhiata generale, notando la pelle d'oca che gli si formava sulle braccia esposte al vento, poi lo sguardo gli cadde in basso, dato che nel mentre erano finiti un po' più a riva e ora l'acqua gli arrivava alle cosce. Scoppiò a ridere “te do una notizia Fedè” esclamò “le mutande non so un costume da bagno, te se vede tutto!” ridacchiò buttando la testa indietro, mentre Fabio constatava la situazione dei suoi boxer, completamente appiccicati ad ogni piega del suo corpo e diventati quasi semitrasparenti “ehm..” borbottò in imbarazzo mentre Brando tornava a guardarlo, questa volta con un'aria un po' diversa, sembrava lo stesse finendo di spogliare con gli occhi “cazzo se m'ecciti così” ammise senza vergogna “viè qua” aggiunse acchiappandolo con un braccio dietro la schiena e tirandoselo addosso. Senza preavviso portò l'altra mano sul davanti e iniziò ad accarezzarlo piano sopra la stoffa zuppa. “oddio...” sospirò Fabio, colto di sorpresa. Brando si morse il labbro di piacere quando vide il rossore esplodergli di colpo sulle guance e sentì l'erezione di Fabio crescere rapidamente sotto la sua mano.

Adorava l'effetto che gli faceva.

Lo accarezzò con dolcezza, disegnando piccoli cerchietti sulla punta e poi lasciandolo scorrere avanti e indietro tra due dita. Fabio sospirò aggrappandosi alle sue spalle, con una mossa indecisa tra l'assecondarlo e il respingerlo “Bra...” lo supplicò quasi “però se fai così...” tentò chiudendo per un istante gli occhi “così come? Non capisco” replicò lui aggrottando le sopracciglia, fintamente confuso, e nel dire questo infilò la mano dentro il boxer di Fabio, afferrando la sua erezione e iniziando a muovere la mano su e giù. Il ragazzo trattenne un'imprecazione tra i denti, abbandonando per un attimo la testa contro il suo collo e poi tirandosi di nuovo su, deciso a fare almeno un tentativo di opporsi a fargli fare proprio tutto quello che gli pareva “Brando... se ci vede qualcuno però...” tentò tra i sospiri. Il riccio ridacchiò “non ce provà!” replicò scuotendo la testa “non c'è anima viva, sei voluto venì in culo ai lupi? Beh mo ne paghi le conseguenze” sentenziò iniziando a baciargli il collo. Fabio pensò che se non faceva qualcosa e lui non la smetteva di muovere quella cazzo di mano sarebbe venuto in due secondi come un quindicenne. Si tirò più dritto con la schiena e si fece un po' indietro, per quanto il braccio di Brando che lo teneva stretto glielo permetteva “va bene facciamo come vuoi tu” esalò contro le sue labbra. Poi fece scivolare il braccio destro sul davanti della sua maglietta zuppa, mentre con l'altra mano gli stringeva la spalla. Gli sbottonò l'automatico dei pantaloni con due dita e infilò la mano dentro intraprendendo la sua stessa azione, arrivando subito a strofinarlo con decisione. Soddisfatto lo vide chiudere gli occhi e mordersi le labbra. Li chiuse anche lui, abbandonandosi alle sensazioni mentre raggiungevano in poco lo stesso ritmo. Brando poggiò la fronte sulla sua quasi accarezzandolo con essa. I sospiri crescenti di entrambi erano coperti dal rumore della risacca delle onde.

Alla fine vennero nello stesso momento.

 

 

Minuti dopo stavano sdraiati tutti e due sulla sabbia rovente, a quattro di spade, discretamente lontani l'uno dall'altro. Solo si sfioravano le dita delle mani, che si raggiungevano appena dato che entrambi tenevano le braccia allargate in fuori.

Fabio girò il viso per guardare Brando, che se ne stava con gli occhi chiusi a rilassarsi, s'era levato la maglietta che ora giaceva appallottolata nella sabbia, poco distante. Aveva ancora l'automatico dei pantaloni slacciato. I ricci ricominciavano a prendere la loro forma solita, dato che si stavano asciugando. Fece un sorrisetto. Tra un po' doveva prestargli la sua maglietta o catarifrangente com'era si sarebbe scottato come un gambero.

 

“anch'io” esordì a quel punto Brando, dal totale nulla, attirando la sua attenzione. Fabio si tirò su, su un gomito “che cosa?” chiese “anch'io ti amo” rispose lui tranquillamente, guardandolo “non t'avevo risposto prima” spiegò. Fabio gli sorrise e si spostò verso di lui sdraiandoglisi accanto su un fianco per poi sporgersi a sovrastarlo col busto, mettendo una mano oltre il suo fianco “ma io lo so” gli disse a bassa voce, per poi chinarsi su di lui iniziando a massaggiargli la bocca con la sua, in un bacio lento e dolce, solo di labbra. Perchè ormai non c'era più alcuna fretta tra di loro. Avevano tutto il tempo del mondo.

  
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