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Autore: Mercurionos    03/11/2020    1 recensioni
Raccolta di poesiole, pensieri improvvisi e semplici esercizi personali, trasposti in piccole o grandi composizioni. Al momento nella raccolta sono presenti:
2 Liriche
4 Sonetti
2 Canti
1 Elegia
1 Ballata
1 Haiku
2 Composizioni Brevi
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una storia che ho scritto l'anno scorso, che pubblico anche in questa sezione poiché non ho potuto inserire il tag cross-over con la poesia: infatti si tratta di un canto in stile dantesco, con endecasillabi, rime incatenate e tutto quanto, basato sul personaggio di Vegeta, da "Dragon Ball". Spero che vi piaccia in ogni caso, e che vi diverta quanto ha divertito me scriverla.


 
Lo Italico Poeta, Dante Vegeta

Nel disperato tentativo di appagare l’inusuale richiesta della bellissima moglie Bulma, il principe dei saiyan Vegeta IV di Vegeta parte alla ricerca di un raro frutto esotico…

Nel mezzo del cammin di nostra vita
Poiché li saiyan vivon assai lungo
la dritta via mia era smarrita

Era cosa dura cercar lo mango
Che mia moglie voleva assai forte
Per una torta di frutta suppongo

Tant’è dolce che poco più è morte
Ma per trattar bene la cara Bulma
Vi dic’ io le cose che ho scorte

Vidi un giorno n’altissima palma
Tant’ero pien di sonno a quel punto
Sperai di Kakarotto fosse salma

E poi ch’i fui al piè d’un colle giunto
Là dove quella selva terminava
M’avea di speranza il cor compunto

Guardai in alto e vidi che spiccava
L’obelisco più alto del pianeta
Che’l gatto bianco in cima ospitava

Allor fu la stanchezza un poco queta
Et in aria di spe carico balzai
Volli risposta mossa da tal pieta

E come quando con lena affannai
Uscito co’ Broly fuor de ghiacciaio
Al felino mi volsi e interrogai:

“Maestro” chiesi “ne voglio un paio
Esotici pomi grossi da sasso
Non chiedo quanto chi vuole un migliaio!”

Lo vecchio si pose con corpo lasso:
“Non so che mi chiedi, ma cosa certa
È più della gamba fai lungo passo

Ora tu cerca la vecchia esperta
Che della pecunia sai chiede molto
Ma poi avrai la risposta scoperta!”

E lo osservai mesto in volto
S’è ancor allungato il mio cammino
E quanto Yamcha or mi sento stolto

È già passato molto dal mattino
Ed appaiono già le prime stelle
Veloce e blu, indosso ’l ki divino

Lo fo per la donna tra le più belle
Che mi fece trovar vital ragione
Ma non seppi n’avesse di sorelle!

Allora giungo all’ampia magione
Mai avrei detto ch’incontro venisse
Me spettro dalla rosa carnagione

Parea proprio contra me andasse
Rapido sguardo mi prese ‘n esame
Proprio per nulla sembrò mi temesse

Mi chiese ordunque: “Per le tue brame
La cara sibilla nella fortezza
Risposte ti da, ma paga presume!

Se però per te schiaffo è carezza
E ti funziona ancora la vista
Di uno scontro saresti all’altezza?”

“Questo è ciò che ‘l saiyan acquista,
E tempo è giunto che a botte face
Se non vi sembri un far masochista!”

Sfidante vado, non voglio far pace
L’avversario bendato poc’ a poco
Malmeno fortemente, finché tace

Così deturpai quell’ameno loco
L’ultima sfida mi venne offerta
Ma il nemico pareva ancor fioco

La faccia mutò in una sconcerta:
“Miserere di meco!” gridò lui
E la mia vittoria fu cosa certa

Rispose una vecchia: “Da voi già fui
Nell’ardua pugna cotanto sconfitta
Fate inflazione voi saiyan, ambedui!”

“Baba sibilla! - le chiesi in fretta –
Io giungo in questo luogo angusto
Per chieder di manghi una vaschetta!”

“Vegeta dico sei nel posto giusto!
Hai vinto, non darti più altra noia,
Cerchi il frutto dal gusto robusto:

Puoi ritornare a casa con gioia!
Perché non sali il dilettoso monte,
Porta teco giardiniera cesoia!”

Volo nel cielo e seguo la fonte
Del profumo che prende come fiume
Dall’alto intravedo nuovo orizzonte

Colgo i fiori, accesi come lume
Pensando al volto del mio grand’ amore
Ai capelli, le curve e ‘l suo… volume.

Oh Toriyama, mio amato autore
All’impero di Freezer tu mi tolsi
Così compresi cos’è il vero onore

Vidi bestia ch’ero e me ne volsi
Ma tu invero sei il maggior saggio
Le catene spezzasti dai miei polsi!

Proseguì così il mio bel viaggio
Tornai ma Bulma lagrimar mi vide:
“Vegeta mio caro, fatti coraggio

La mogliettina tua, così pia ride
Vuole che ‘l tuo malumore vada via
E che ogne turbamento uccide.”

“Bulma non è triste la lacrima mia,
felicità mi tiene a tenaglia
averti con me sai che gioia mi dia!

Il mio passato era ‘na gran doglia
Ma il dono d’aver Te conosciuto
È ‘l gran futuro in cui saiyan s’ammoglia

Offro frutta dal corposo velluto
A Te donna dall’immensa virtute
E spero per torta avesti fiuto.”

Posi quel pomo in piena salute
In mano all’adorabil pulzella
E presi brocca per grandi bevute

Bevvi due o tre litri di cammomilla
Mentre la Bulma sparì all’interno
Con una scodella fatta d’argilla

Ora però che ci penso e discerno,
Bulma in cucina ha bisogno di guida,
Mi ci catapulto, è ‘l mio governo!

Indi udii le disperate strida
Di fruste e bacchette ahimè dolenti
Cucinare non sa, tanto Lei grida!

“Cara mia Bulma, chiama gli attenti
Ospiti divi, dì lor di venire:
Beerus e Whis saranno qui presenti.”

Imbronciata decise di salire
Da Bra, dell’amor suo unica degna
Col cucinar potei allor partire

Venne gatto che sul creato regna,
che non vuol seguir degli dei la legge:
ma meglio che al “hakai” non si vegna

In ogni dove impera e quivi regge,
l’angelo Whis dall’alto del suo seggio.
Poverino colui che vi elegge!

Ma resisto io, in cucina armeggio
Il principe dei saiyan sono io,
E già venni e vidi molto peggio

Con la torta al mango porta tan desìo
La vista della tavola imbandita
Così mangiam tutt’insieme ma di mio

Dico: “La mia giornata è finita!”

Nota dell’Autore:
E per ogni ora che Mercur cazzeggia
Nella sua mente scaturisce
Di fanfiction nuova idea
Ma il giovane non capisce
Che la laurea indietreggia…
   
 
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