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Autore: Mr Lavottino    03/11/2020    5 recensioni
E se Efp non fosse altro che una grossa industria che presta i personaggi dei vari fandom ai giovani scrittori in erba?
La storia vede come protagonisti i personaggi di ATR/TD che, annoiati dal poco lavoro, interagiscono fra di loro ricordando il passato e ragionando sul futuro. Riusciranno i nostri eroi a tornare allo splendore di un tempo?
Capitolo I - Duncan e Courtney
Capitolo II - Dawn e Scott
Capitolo III - Noah ed Emma
Capitolo IV - Trent e Cody
Capitolo V - Duncan, Gwen, Zoey e Mike
Capitolo VI - Troppi.
Capitolo VII - Noah ed Ezekiel
Capitolo VIII - Heather e Gwen
Capitolo IX - Tutti.
Capitolo X - Gwen, Zoey, Tyler e Leshawna
Genere: Comico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Trent
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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- Tu chi saresti? – domandò Scott, senza staccargli gli occhi di dosso. Quello ridacchiò e, poco dopo, rispose con un grosso sorriso in volto.

- Sono l’autore di questa storia. –

Un silenzio tombale pervase l’intera stanza. Nessuno mosse un muscolo, ad eccezione delle palpebre che si aprivano a chiudeva in continuazione in preda all’incredulità e alla sorpresa. Ci fu poi chi sprofondò nella propria sedia e che, al contrario, si alzò in piedi per vedere meglio.

- Stai scherzando, spero. – balbettò Gwen. La gotica fece un passo indietro, intimorita da quel personaggio.

- Niente affatto. Sono io, in carne ed ossa. – si indicò con una mano – Più o meno. – specificò poi, con un sorrisetto in volto. Gettò poi lo sguardo verso la folla ed iniziò a scrutarla con attenzione – Cavolo, ci siete tutti. – disse.

- Questo cosa c’entra? – Heather alzò un sopracciglio con aria pragmatica.

- Penso sia la prima volta che succede in una storia. – l’autore schioccò le dita e sorrise. I personaggi iniziarono a guardarsi fra di loro sempre più confusi.

- Spiegati meglio. – disse Tyler, in piedi nel bel mezzo della folla, incuriosito da quell’affermazione.

- Sì, esatto, sei fin troppo vago. – Beth si accodò a lui, così come altri personaggi.

- Confermo. – Brick portò la mano sulla fronte facendo il saluto militare.

- Stai zitto, scemo. – Jo lo colpì con un’amichevole pugno sulla spalla – E se non ne vuoi uno anche tu, sarà meglio che ci parli con chiarezza. – rivolse il pugno verso l’autore, che sbiancò per un istante.

- Hanno Sha-ragione! – anche Lightning si unì a quel coretto, che venne presto spento.

- Dannazione, lasciatelo parlare. Altrimenti qui facciamo notte. – strillò Blaineley dal fondo della sala, stufa di dover stare lì per tutto quel tempo.

- Non che notte e giorno abbiano alcun senso per questo posto, ma grazie per l’aiuto psicologa da strapazzo. – l’autore le rivolse un occhiolino, invocando il ruolo che la bionda aveva avuto all’interno di “Care Project” – Quello che intendo dire, è che in questa storia ci siete tutti. – guardò la folla, nella quale era presenti la maggior parte dei personaggi poco utilizzati – So che non è molto, ma è comunque un inizio. Non credete? –

- Ha ragione. – sussurrò Tammy, colpendo con forza il suo casco da vichinga.

- Se questa è una storia… - iniziò Kelly.

- Noi ne stiamo facendo parte! – concluse Mary.

- Esattamente! - confermò l’autore. Fra la folla si sollevò un fortissimo urlo di gioia da parte di tutti i personaggi meno utilizzati: Beardo iniziò a fare versi incomprensibili con la bocca, B ad agitare in aria tutti i suoi attrezzi e Spud a suonare la sua air guitar con più foga del solito.

- Come potete essere soddisfatti per una cosa del genere?! - tuonò Trent con tutta la voce che aveva in corpo. Prese il microfono in mano e fece un passo in avanti – Vi stanno dando un contentino, una misera apparizione al fronte di tutti gli anni che avete passato nell’oblio ad aspettare una chiamata per una storia. - abbassò la testa verso il pavimento e la rialzò di colpo – E voi avete il coraggio di accettare? - concluse, guardando la folla con gli occhi infuocati.

- È un inizio. - disse Jasmine con voce titubante.

- Sì, certo, è l’inizio del vostro ritorno nell’oblio. Una volta conclusasi questa storia tornerà tutto come prima. - Trent lanciò il microfono per terra, molestando di nuovo le orecchie dei presenti, e calciò con forza il pavimento.

- Okay, ne ho abbastanza. - l’autore si avvicinò al moro.

- Che intendi fare? - chiese Trent, leggermente impaurito dalla sua vicinanza. Quello non disse nulla, si limitò ad andare oltre fino ad essersi distanziato di quasi dieci metri da loro.

- Ti dimostrerò che questa è una storia scritta da me e che tutte le cose che dici in realtà le sto pensando io. - mosse la mano destra in avanti con fare teatrale, poi si avvicinò a loro di due passi.

- Non ci sto capendo nulla. - Gwen scosse la testa e guardò Heather e Zoey.

- Stessa cosa. - l’asiatica alzò le spalle e sbuffò, indispettita da tutto quel farneticare continuo.

- Concordo. - la rossa si limitò sbattere le palpebre con la bocca spalancata.

- Vai dritto al solo! - urlò Chet.

- Esatto! - Lorenzo affiancò il fratellastro. In breve nell’aula iniziarono a rimbombare migliaia di parole gridate dalla grossa che folla che, prima con un brusio e pian piano con delle urla, cercavano di farsi sentire.

- Oh, per Dio, lo volete lasciar parlare? - Courtney roteò gli occhi e sbottò pesantemente.

- Ci penso io, non ti preoccupare. - l’autore le sorrise, poi schioccò le dita e, come per magia, le voci i tutti sparirono. I personaggi provarono a parlare, ma dalla loro bocca non usciva che aria – Perfetto, adesso che siete in silenzio, possiamo iniziare. - disse.

I personaggi si guardarono l’un l’altro con gli occhi spalancati. Avevano sempre pensato di essere i padroni di quel mondo, ma in quell’istante tutte le loro convinzioni erano andate i frantumi, nessuno di loro sapeva più a cosa doveva credere.

- Iniziamo dalla cosa che mi preme di più: Zoey – indicò la rossa – tu provi qualcosa per Duncan. - la ragazza sussultò, senza emettere alcun suono, e divenne rossa in volto come un peperone. Courtney le rivolse subito un’occhiataccia e Mike la guardò con gli occhi sgranati, mentre il punk si limitò a sbuffare, come indispettito dalla cosa – Non ti preoccupare, sei ricambiata. - la situazione si capovolse di colpo, con un Duncan imbarazzato che cercava di non darlo a vedere e Mike e Courtney che lo guardarono con sguardi tutt’altro che amichevoli, mentre Zoey faceva di tutto per trattenere un sorrisetto euforico. Detto ciò, l’autore schioccò le dita e la voce tornò a tutti i personaggi, provocando un brusio all’interno della stanza.

- Duncan, cosa significa questa storia? - Courtney cinse le braccia al petto e guardò il ragazzo assottigliando gli occhi.

- Esatto, Zoey, cosa significa? - Mike porse la stessa domanda alla fidanzata, che non riuscì a fare altro che boccheggiare senza sapere cosa dire.

- Sono tutte cazzate. - Duncan sbuffò pesantemente e rivolse lo sguardo verso il soffitto.

- Duncan, non arrabbiarti. Non è colpa tua, sono io a decidere come vanno le cose qua dentro. - l’autore alzò le spalle – Se è per questo, nella mia testa anche Dawn e Scott sono una coppia canonica. - i diretti interessati arrossirono di colpo e vennero sommersi dagli sguardi di tutti i personaggi.

- Di che diavolo stai parlando? - Scott passò prontamente all’offensiva.

- Della verità, mio caro. Volete un esempio ancora più chiaro? - l’autore porse quella domanda retorica e schioccò prontamente le dita, per poi indicare un punto in fondo alla sala.

Josh si alzò dal suo posto e si avvicinò verso Blaineley.

- Che diavolo vuoi? - domandò, con fare scontroso, la bionda. Il moro si limitò ad afferrarla per le spalle e a darle un appassionato bacio alla francese.

- Te. - disse poi con tono malizioso. Blaineley lo guardò senza parole, persa completamente negli occhi dell’altro. Sentiva il cuore batterle come non mai ad una forza spropositata. Lentamente avvicinò la bocca a quella di Josh per baciarlo di nuovo. Poi l’autore schioccò le dita e tutto tornò come prima, Blaineley, imbarazzatissima, spinse indietro Josh, che cadde a terra come una pera cotta senza neanche sapere perché non fosse più al suo posto.

- Se volete vi do la prova del nove. - l’autore schioccò nuovamente le dita.

Ad alzarsi in piedi questa volta fu Samey, che si diresse ad ampie falcate verso la sorella. Le si fermò davanti e, sotto lo stupore generale, la colpì con un forte schiaffo in volto.

- Questo è per tutto quello che mi hai fatto passare! - disse poi con rabbia. Tutti si aspettavano una reazione violenta da parte della sorella, ma ciò non accadde.

- Hai ragione, scusami tanto se ti ho ferita. - Amy si alzò e la abbracciò forte, fin quando l’autore non schioccò le dita per l’ennesima volta e le due si staccarono di colpo – Non mi toccare! - strillò Amy, tornata alla normalità.

- Bene, adesso che sapete che non scherzo, posso spiegarvi per quale motivo sono qui. - l’autore girò su se stesso con fare teatrale – Io voglio aiutarvi. - iniziò, per poi venire prontamente interrotto da qualche voce esterna appartenente alla folla.

- Come intendi aiutarci?! Ormai sono anni che viviamo nell’oblio. - tuonò Gerry.

- Esatto, nessuno ha mai provato a scrivere una storia sul tennis con me e Gerry come protagonisti, non mi sembrava chiedere tanto! - si aggiunse Pete, sbattendo per terra la racchetta che portava sempre con se.

- Hanno ragione, anche io non ho mai avuto una fanfiction nella quale sono conduttore! - alle lamentele si unì anche Topher.

- Ed io che devo dire? L’unica storia con gli zombie l’hanno scritta ancora prima che io venissi inventato! - inveì Shawn.

- Oh, per l’amor del cielo, volete lasciarmi finire? Non costringetemi a zittirvi di nuovo con la forza. - l’autore roteò gli occhi e sbuffò pesantemente.

- Ci devi un bel po’ di spiegazioni, caro mio. Anche io pretendo una long sul duro e stressante lavoro da poliziotto corrot… ehm, onesto. - sbottò MacArthur colpendosi con forza il petto con il pollice.

- Ehi, lascialo parlare! - ci pensò Sanders a zittirla, costringendola a sedersi con la forza.

- Okay, l’avete voluto voi. - l’autore fece per schioccare le dita, ma prima che potesse farlo un urlo si levò dall’intera stanza.

- No, per favore! - urlarono tutti assieme, costringendolo a coprirsi le orecchie.

- D’accordo, d’accordo, però state in silenzio. - guardò la folla, che si limitò a scuotere la testa su e giù in segno di assenso – Allora, dov’ero rimasto? Ah, sì! Io voglio aiutarvi e questa storia sarà il mio tentativo. Ho cercato di dare spazio ad ognuno di voi, così che i lettori possano ricordarsi di voi e, chissà, darvi un qualche ruolo nelle loro fanfiction future. - spiegò, con un raggiante sorriso in volto.

Dai loro occhi, l’autore capì che i personaggi non erano del tutto convinti dal suo piano. Per certi versi li capiva: l’essere stati dimenticati dalla maggior parte delle persone li aveva portati a non credere più né in loro stessi, né in chi li avrebbe dovuti utilizzare.

- Non abbattetevi! - disse, cercando di essere il più convincente possibile – Trent, guardarmi. - puntò gli occhi verso il moro, che aveva ancora lo sguardo rivolto sul pavimento. Non appena ottene la sua attenzione riprese a parlare – La tua protesta non era sbagliata, ma i tuoi modi sì. Le persone devono essere lasciate libere di fare quello che vogliono nella maniera che preferiscono anche se spesso, purtroppo, ciò non ci piace o non ci reca vantaggi. - prese un grosso sospiro e poi si girò verso la platea – Io non posso costringevi a credere a quello che dico, ma voglio provare a farvi credere in voi stessi. Se non lo farete voi per primi, nessuno lo farà. - l’autore sentì il peso e la responsabilità di quelle parole. Stava cercando di dare una nuova speranza a quei personaggi seppur in cuore suo sapesse di non potere fare molto per aiutarli, soprattutto perché lui era il primo ad avere delle preferenze sui personaggi che utilizzata nelle sue storie. Eppure, nonostante apparisse come un controsenso, forse era proprio per quel motivo che riusciva ad enfatizzare così tanto con loro, perché si rendeva conto di relegarli all’interno di un sogno senza possibilità di uscire.

- Quindi io potrei avere una storia nella quale sono una top model di successo? - domandò Dakota.

- Penso ci sia già. - l’autore inclinò la testa dubbioso.

- Ed io una storia nella quale entro in un gioco virtuale ultra-realistico? - Sam, affianco alla fidanzata, si alzò di colpo ed iniziò ad agitare le braccia in preda all’eccitazione.

- Non so se al creatore di Sword Art Online farebbe piacere, ma non vedo quale sia il problema. -

- Potrei far parte di un crossover con “Il signore degli anelli”? - chiese Leonard agitando il suo bastone.

- Potresti. -

- E noi potremmo far parte di una storia nella quale i vegani e gli ambientalisti hanno conquistato il mondo? - domandarono in coro Laurie e Miles.

- Spero vivamente di no, ma in teoria sì. -

I personaggi iniziarono ben presto a fomentarsi, perdendosi in una marea di pensieri dettati dai loro sogni e dalle loro ambizioni più intimi.

- Potrei smettere di fare il semplice cameo! - urlò Cameron.

- Potrei vincere una stagione di Missione Cosmo Ridicola! - esultò Stephanie assieme a Ryan.

- Potremmo diventare leader di una band rock! - festeggiarono Spud e Rock.

- Potreste fare tutto ciò. - confermò l’autore, felice di vederli così euforici. Eppure qualcuno aveva ancora dei debbi a tal riguardo. Leggeva negli occhi di vari personaggi l’insoddisfazione e l’incapacità di credere a quello che sentivano dire. E, purtroppo, l’autore li capiva fin troppo bene.

- Quindi noi, alla fin fine, cosa siamo? - Gwen si avvicinò all’autore, seguita da Duncan, Courtney, Heather, Zoey e da qualche altro, e gli fece quella domanda con un tono monotono e basso, non voleva farsi sentire dai personaggi che stavano festeggiando, perché capiva non ci fosse il bisogno di reinstallare in loro il seme del dubbio.

- Voi siete – l’autore esitò e ciò, per certi versi, bastò come risposta – dei personaggi. - non riuscì ad aggiungere altro.

- Siamo entità alla merce di chi ci desidera? - chiese Courtney.

- Una cosa del genere. - confermò l’autore.

- Da non credere. - Duncan scosse la testa.

- Andiamo, che cosa ve ne frega? Meglio così, almeno non abbiamo nulla di cui preoccuparci. - Heather minimizzò il problema, limitandosi a guardarne il lato positivo.

- Esatto, cercate di godervela finché dura. - l’autore mosse la mano per far loro cenno di non preoccuparsi troppo, poi guardò l’orologio al suo polso e spalancò gli occhi – Dannazione, è già così tardi?! Ho ancora un sacco di pagine da scrivere! - schioccò le dita e fece apparire una porta a qualche metro da lui – Arrivederci a tutti! - corse ad aprirla mentre salutava tutti con la mano alzata.

- Aspetta! - Gwen gli corse dietro e riuscì a fermarlo qualche istante prima che tutto il suo corpo varcasse la porta – Ma se tu sei qui, questo vuol dire che anche tu sei un personaggio. - l’autore tornò serio solo per un istante, poi le sorrise e mise l’indice davanti alla bocca.

- Shhh! Non lo dire agli altri. - l’autore le rivolse un occhiolino e poi chiuse la porta, lasciandola lì con ancora tutti i suoi dubbi a ronzarle in testa come mosche.


 


 

ANGOLO AUTORE:

Il capitolo 8, quello originale che è stato per errore cancellato, era diverso rispetto a questo. C’era sempre tutti i personaggi, ma lo aveva scritto assieme alla parte precedente, quindi i due capitoli si andavano a completare.

Questo, invece, è frutto di un rimodellamento e di vari mesi passati a riflettere sul modo in cui questa storia dovesse andare avanti. Onestamente, non so se ho fatto la scelta giusta, ma la quarta parete per me è sacra ed inviolabile e l’ultima frase di Gwen vale solo per ricordarvi che questa è una storia e, in quanto tale, non è vera.

Mi piace crepare la quarta parete, ma abbatterla completamente mi sembra eccessivo. Inoltre, ehi, c’è ancora la saga di Zoey da portare al termine!

Lì spenderò più tempo a parlare dell’introspezione dei personaggi del cartone, ma non disdegnerò qualche reference alle storie del sito che, vuoi o non vuoi, sono il carburante/petrolio di questa storia.

Detto ciò, vi comunico che fra un bel po’ questo capitolo lo sposterò più in alto (precisamente dopo la prima parte, che è quella intitolata “Troppi:” [scusate non ricordo il numero del chap :-P]) così da poter finalmente usare l’opzione di Efp che permette di spostare in avanti e in dietro i capitoli LOL.

Ah, fatemela tirare un pochino: questa è la prima storia in cui appaiono tutti i concorrenti (canonici) della storia del sito, evviva!

Basta, direi che ci possiamo salutare. Alla prossima!

   
 
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