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Autore: SafeAndSound_    04/11/2020    2 recensioni
Un vecchio giocattolo dà modo alla protagonista di riflettere su un'amicizia ambigua e sui motivi per i quali è (forse fortunatamente) finita.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amici
 
 


 





"I forgot that you existed
and I thought that it would kill me, but it didn't
and it was so nice, so peaceful and quiet"






La giornata è stata lunga: al lavoro tutti fanno affidamento su di te, perché sei la più responsabile e hai la costante necessità di aiutare gli altri, per quanto tutti – e sai che hanno ragione - ti dicano che la tua è una carità autodistruttiva. 
Varchi la soglia di casa, e in un attimo senti cingere le gambe da due braccia paffute mentre delle urla festose ti riempiono le orecchie, formando sulle tue labbra un sorriso stanco ma sincero.
«Allora, com’è andata oggi?» 
Prima che inizi la lunga lista degli avvenimenti della giornata riesci a toglierti le scarpe e ad arrivare in cucina, dove tua madre ha già apparecchiato la tavola.
«Nonna Lila è stata molto cattiva con me oggi, perché mi ha vietato di giocare al computer!» Il tono è molto serio, così come l’espressione dipinta sul faccino dolce e vivace di Arturo. Tu invece sorridi: «Ha fatto bene, ultimamente stai passando giornate intere davanti allo schermo. Con cosa hai giocato quindi?», gli chiedi mentre posi un bacio sulle guance di Lila, ruvide per il freddo. Arturo corre in camera sua e torna senza traccia di risentimento sul suo volto e con in mano una macchinina rossa, poco più grande di una mano. Facendo finta di non sentire l’ordine di andarsi a lavare le mani si siede per terra, spingendola intorno a lui e imitando con la voce il rumore del motore. Anche tu ignori il fatto che sia pronta la cena, a dire il vero, e il motivo è lo stesso: quel giocattolo. Lo riconosci e ricordi il momento in cui lo ha ricevuto, più di un anno fa.
Non ti era più capitato sotto gli occhi, e ti eri dimenticata anche che fosse veramente successo, che lui fosse così vicino a te da portare un regalo a tuo figlio. 
È passato molto tempo, tante giornate e tanti mesi pieni di impegni, di preoccupazioni e di soddisfazioni, che hanno lasciato da parte quella macchinina che ora, a tradimento, è tornata.
Vai al bagno, sciacqui le mani e il viso e ti guardi allo specchio. Non sei cambiata, se ti incontrasse potrebbe benissimo riconoscerti.
Vi salutereste?
Di questo sei un po’ meno sicura. 
Eravate amici – nient’altro. Forse lui voleva di più, e per questo dopo l'ultima sfuriata si è allontanato senza farsi più sentire. Tu però non lo hai mai rifiutato, dunque perché tutta quella rabbia? Lo detestavi, in quei momenti, perché faceva arrabbiare anche te, e non era mai un confronto costruttivo. Era una rabbia impotente, frustrante – perché eravate uguali. 
Non c’è mai stato niente di romantico, probabilmente da parte di entrambi. Quell’amicizia però era pura, sincera - non avevi mai avuto un amico così
Il problema erano i troppi difetti in comune, o almeno così ti sembrava. Ve li lanciavate addosso come se voleste liberarvene lasciandoli all’altro, ma non facevano altro che tornare indietro, accentuati.
Le discussioni sono state tante, infinite – le ricordi tutte, ora – ma ogni volta, con un po’ di timidezza, riuscivate a fare pace.
E invece è finito tutto in un giorno, l’ennesimo litigio è diventato l’ultimo – com’è stato possibile?
Ricordi ancora bene le urla, l’esasperazione, lo sconforto. Questi sentimenti ti hanno accompagnata per giorni, ma alla fine ti sei sentita libera. 
Nessuno ti aveva mai detto cose così belle e fatto sentire così buona e speciale - ma nessuno aveva mai voluto ferirti così tanto
“È meglio che ognuno da domani vada per la sua strada”, avevi detto quella sera. Non potevi più sopportare quelli scontri, sempre più frequenti, sempre più forti. Ne uscivi distrutta - quella è stata l'ultima volta in cui ha potuto farti sentire così con il suo sguardo.
Fai un bel respiro, leghi i capelli, torni in cucina e togli con delicatezza il giocattolo dalle mani di Arturo.
Eravate amici, un tempo – adesso però è tutto finito.









Note:
Sono tornata molto prima di quanto pensassi con questa brevissima storia che sentivo di dover scrivere da un po'.
Le dinamiche tra i due personaggi non sono totalmente definite nemmeno per la protagonista, ho cercato di soffermarmi su i suoi dubbi e la sua confusione a riguardo. L'unica cosa certa è che la fine di quest'amicizia era necessaria, e per questo all'inizio ho inserito la citazione dalla canzone "I forgot that you existed" di Taylor Swift.
Spero possa piacervi, e mi scuso per gli eventuali errori.

Alla prossima!
  
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