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Autore: rocchi68    05/11/2020    1 recensioni
Il Purgatorio è la condizione, il processo o il luogo di purificazione o di pena temporanea in cui, secondo le credenze popolari, le anime di coloro che muoiono sono preparate per il Paradiso.
In questo Purgatorio, tuttavia, il suo Giudice può prendersi la Responsabilità di spedire l'anima macchiata e pentita, verso la Purificazione oppure verso la Reincarnazione.
Dove andrà l'anima di una persona che questo Giudice conosce bene, poichè responsabile della sua morte 40 anni prima?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris McLean, Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Erano passati 40 anni da quell’incidente mortale.
Forse conoscete un’altra storia e non posso farvene una colpa, ma in questo caso si tratta di una semplice menzogna. Manipolare i documenti, distorcere la realtà, trovare un sosia da infilare in un bidone di ferro chiamato robot e assicurare tutti sulla tua salute, quando sei già sotto tre metri di terra fumante.
Si erano mossi bene, egregiamente per un diciottenne senza arte né parte. Era troppo importante per morire in quel campo, sotto la luce dei riflettori con un pubblico che sarebbe inorridito per la sua dipartita. La fama, amici miei, era tutto per quell’omuncolo e rischiava di veder disintegrato il suo piccolo Impero fatto di bugie e ricatti.
 
Alla fine era stato fortunato a non esalare ancora respiro: vivere per l’eternità dentro quel robot con il corpo pieno di ferite, impossibilitato a muoversi senza udire il bip-bip, riempire di olio le giunture per evitare scricchiolii terrificanti …morire era la cosa migliore che gli fosse capitata nella sua breve vita. Oltre al fatto di essersi pentito a un soffio dall’Inferno.
Sempre che fosse giusto definirlo così.
Quando era stato schiaffato in quell’angolo bianco con una scrivania nera e un cartellino a lettere dorate a presentarlo, si era ritrovato a guardare ogni dettaglio, a zoomare, spostare avanti-indietro il tempo e a scribacchiare qualcosa.
Non aveva bisogno di mangiare, bere o dormire, né avvertiva l’impellente bisogno di svuotare la vescica: era solo un contenitore che portava a compimento un lavoro…la sua anima era stata già destinata altrove e si era staccata dal corpo, giusto per non fargli provare la benché minima emozione, sempre che l’apatia potesse definirsi tale.
Gli avevano solamente suggerito di svolgere il suo lavoro e di non lasciarsi impietosire da nessuno, ripetendogli che in pochi, però, sarebbero giunti al suo cospetto.
Era nel limbo: il Purgatorio secondo molti studiosi.
La lezione era molto semplice, il suo lavoro non era poi così complicato, anche perché non era alla pari di quanto aveva ascoltato a scuola. Non esisteva né Paradiso, né Inferno.
Si trattava semplicemente di una reincarnazione o una purificazione dell’anima.
La sua gli era stata strappata dal corpo e poiché non aveva intrapreso un allineamento specifico, era stata distrutta. Al mondo non c’era niente che potesse essere diviso a metà: o si è nel giusto o si è nel peccato…il resto della plebe era un dato insignificante e doveva essere dissolto.
 
Lui era stato la prima eccezione e, per un solo secondo, gli era stata garantita quella scappatoia, evitando che la sua anima venisse risucchiata e inserita in una specie di lavatrice dove la negatività sarebbe stata strizzata e allontanata.
Doveva scegliere il destino di quei pochi che sarebbero comparsi, anche se da quando aveva cominciato, solo due persone si erano sedute su quella seggiola che gli avevano messo a disposizione dai piani alti.
Stravaccato, stava leggendo uno dei soliti libri che gli altri due Giudici gli passavano, aspettando il momento buono per accogliere il suo ospite.
Perché di una cosa era certo: quello sarebbe finito sotto i suoi occhiacci grigi e l’avrebbe rivoltato come un calzino.
 
“Dove mi trovo?” Esordì quell’uomo, facendo sorridere il Giudice del limbo che si picchiettò un dito sulla tempia destra.
 
“Tendo sempre a dimenticare che le persone conosciute ringiovaniscono fino al momento del mio Addio nel mondo a voi conosciuto.”
 
“Non mi sembra che sia la mia camera e chi è lei? Cosa ci faccio qui? E dove sta mia moglie?”
 
“Non mi preoccuperei troppo di queste domande, né del dolore o preoccupazione che potrebbe suscitare a qualcuno, sempre che sia autentico ovviamente…tanto sappiamo entrambi che è già morto.” Borbottò il Giudice, scrollando le spalle.
 
“Sta scherzando, vero? Sì questo deve essere uno dei soliti scherzi di quel pestifero di mio nipote Chris jr.”
 
“A me la cosa non interessa, fai come ti pare Chris McLean.”
 
“Un momento…come fa a sapere chi sono io?”
 
“Era un volto noto della televisione, prima del declino…anche se sarebbe crollato molto prima se qualcuno avesse saputo della porcata che avete combinato durante la terza stagione con Alejandro e che avete ripetuto durante la quarta di A Tutto Reality.”
 
“Io…”
 
“Non ci vediamo da una vita, Chris.” Borbottò l’uomo, schioccando le dita e accendendo una semplice luce che lo illuminò bene.
 
“No…tu sei morto!” Sbottò, scattando in piedi e allontanandosi di qualche metro, tremando come se avesse appena visto uno spettro.
 
“Ti consiglio di non allontanarti troppo dalla mia scrivania e di sederti, anche perché non ho ancora ben capito cosa ci sia oltre all’orizzonte e sono passati ben 40 anni dal mio ingresso qui.”
 
“Che cosa ci fai qui?”
 
“Sono il Giudice di questo posto…un posto che tu mi hai caritevolmente concesso d’ottenere Chris.”
 
“Di che parli?”
 
“Sai, vivrò per l’Eternità a giudicare gli equilibristi come voi.”
 
“Chi?”
 
“Quelli che si pentono a tanto così dalla morte, quelli che prima sono buoni e poi diventano cattivi o viceversa…come Scrooge, Ebenezer per gli amici.”
 
“Questo è solo un sogno, ora mi sveglierò e dimenticherò tutto di questo posto.”
 
“Di solito non lo faccio, anche se tu sei il mio terzo ospite finora, ma da eccezione quale sono, credo che un filmato d’introduzione possa andare, no?” Domandò, agitando il dito indice della mano destra.



 
Di lì a poco Chris e il Giudice si erano ritrovati catapultati indietro a quell’orribile giorno. Un periodo che Chris aveva dimenticato, ma che era rimasto sul groppone all’altro che studiava l’intera puntata con attenzione maniacale, rimanendo comunque freddo e distaccato.
Anche se di una cosa non capiva l’essenza: Chris era così marcio che la Purificazione doveva essere la sua unica strada finale e allora perché se l’era ritrovato davanti? Non aveva chiesto quella visita, poiché aveva dato per scontato che fosse impossibile.
Forse era un piccolo premio degli altri due Giudici oppure lo stesso Chris, cosa impossibile a suo dire, si era pentito di ogni porcata, di ogni passo falso e di ogni peccato compiuti in tutti quegli anni di sudicia fama e ricchezza.
 
“Bello spettacolo, non ti sembra?” Chiese il Giudice, rallentando il tempo per mostrare a Chris con attenzione tutta la sua arroganza.
 
“Ma cosa?”
 
“Siamo in quella famosa puntata, dove tutto è finito male per me…cattivo e ingiusto fino in fondo, neanche il coraggio di chiamare un’ambulanza e l’ordine dato a Chef di scaricarmi in un lettino, nonostante volesse aiutarmi e soccorrermi, lasciandomi morire come un cane.”
 
“Io…”
 
“Oh, ma non porto rancore per così poco: dopotutto mi hanno strappato l’anima dal corpo. Sai non si sente male, Chris: è come una punturina…solo fastidio.”
 
“Smettila!”
 
“Non è come se qualcuno ti scarnificasse o ti lapidasse…credo sia solo un piccolo dolore da nulla.” Lo rincuorò, sfoggiando un ghigno diabolico per poi riportarlo nel suo mondo.
 
“E cosa accadrà ora?” Domandò rivedendo la scrivania nera e notando come il suo Giudice si fosse riseduto tranquillamente.
 
“Che cosa pensi possa accadere?” Chiese, sfogliando alcuni fogli e facendo mente locale.
 
“Tu hai detto che si va verso il Paradiso o l’Inferno.”
 
“Niente affatto.”
 
“Come no?”
 
“Questo è un preconcetto che hanno gli umani e che mi disgusta profondamente.”
 
“Ti ricordo che ne facevi parte anche tu, Scott.” Gli rinfacciò Chris.
 
“Qui si parla di Reincarnazione o Purificazione.”
 
“Non ti seguo.” Borbottò, mentre Scott alzava la mano e si concentrava brevemente, per poi afferrare al volo un fascicolo verde.
 
“Questo è un trucchetto che ho imparato dopo tre anni qui dentro.” Spiegò soddisfatto, notando come il suo ospite lo fissasse allibito.
 
“Che cos’è quella roba?”
 
“Aggressivo fino all’ultimo, vero?” Domandò ironico, sfogliando attentamente quella raccolta di documenti privati.
 
“Non sono affari…”
 
“Continua pure tranquillamente…tanto non sono mica io a dover giudicare il tuo comportamento terreno e ultraterreno.” Spiegò freddo.
 
“Io…”
 
“Dawn Hodgson…ex compagna della mia squadra per cui provavo qualcosa, quasi 60enne…eh è invecchiata anche lei, sposata con Beverly…blablabla…classiche passioni da vecchietta, qui manca un ultimo dato che Ryuk ha tenuto per sé…a leggere questo dossier, troppo buona e caritatevole, quando esalerà l’ultimo respiro, non mi capiterà nemmeno davanti…il suo corpo riposerà per l’Eternità e la sua anima si reincarnerà, finendo in un altro contenitore.” Spiegò soddisfatto.
 
“Perché non ti capiterà nemmeno davanti?”
 
“Perché per capitarmi davanti in questi ultimi 28 anni, 8 mesi, 16 giorni, 4 ore e 32 minuti dovrebbe diventare quanto di più simile a un Demonio.”
 
“E se fosse così?”
 
“Dovrei giudicarla e decidere se Purificare la sua anima marcia oppure destinarla direttamente alla Reincarnazione.”
 
“Io…”
 
“Questo esempio mi piace…Scarlett Vrien…ex partecipante a uno dei tuoi soliti reality…60 enne pure lei, vedova, cattiva come poche, finita in carcere almeno otto volte…ti sembra che abbia ancora bisogno di proseguire con la lettura, Chris? È ovvio che finirà nella lavatrice della Purificazione.”
 
“Tu, invece, resterai qui?”
 
“Devo giudicare quelli troppo cattivi che chiedono pietà all’ultimo secondo utile e quelli troppo giusti che, vivendo troppo a lungo, diventano i nuovi malvagi.”
 
“Per sempre?”
 
“È questo, quello cui mi hai costretto Chris: non sono mai stato un agnellino, ma magari se fossi rimasto in vita, al riparo da Zanna, sarei cresciuto, sarei migliorato, avrei pure trovato il coraggio di confessarmi a Dawn, ma…ehi…io merito di appassire e morire su un lettino da campo e non in una stanza d’ospedale. Ho firmato una liberatoria, il tuo stupido contratto, ma non potevo immaginare che sarei stato costretto a soffocare con la mia stessa saliva, mentre tu speravi in un record d’ascolti che ti è stato portato via. Ryuk, il Giudice della Purificazione, e l’altro di cui non ricordo il nome, Giudice della Reincarnazione, mi hanno concesso questa scappatoia.”
 
“Mi spiace.”
 
“Ti spiace solo perché devo decidere della tua sorte.”
 
“Io…”
 
“A Scarlett restano solo 6 anni, 13 giorni e 7 minuti di vita, mentre gli altri li leggerò poi.”
 
“Qualcuno del vecchio cast è già passato?” Domandò Chris, fissandolo intensamente.
 
“Credo solo Chef, Ezekiel e Lindsay.”
 
“Ma come…”
 
“Chef per una grave malattia si è guadagnato a fatica la Reincarnazione, anche perché il suo è stato un caso molto spinoso e complicato. Ci ho messo quasi…secondo il vostro calendario…una settimana di tempo per decidere la sua sorte, ma nella seconda stagione a fare da padre a DJ e nella terza con vari aiuti ai concorrenti, si è guadagnato un posto tra i buoni.”
 
“Ma non mi sembra giusto.”
 
“Vallo a dire ai miei superiori.” Lo invitò, ridendo appena.
 
“E gli altri?”
 
“Beh Ezekiel è sempre stato trattato come un appestato, anche se era davvero un buono sprecato per il vostro Mondo, vi ha lasciato per un infarto mentre era tra i campi, abbandonando una moglie e un figlio di appena 11 anni, mentre Lindsay a seguito di un’intossicazione alimentare, lasciando nella disperazione Tyler.”
 
“Io…”
 
“Credi che se non fosse in mio potere, non li avrei già rimandati a vivere ancora con i loro cari, a divertirsi e ridere spensieratamente? Stare qui dentro per 40 anni, anche senza anima, qualcosa ti cambia.”
 
“Ma…” Tentò McLean, scontrandosi con lo sguardo glaciale del Giudice.
 
“Veniamo a te, Chris.”
 
“Che cosa mi succederà?”
 
“Trattamenti orribili alle persone, danni irreversibili all’ambiente, c’è davvero bisogno che io ti possa spiegare cosa dovrebbe accadere ora?” Elencò, fissandolo eloquente.
 
“Ti prego, Scott.” Mormorò, inginocchiandosi nei pressi della sedia del Giudice, sperando d’impietosirlo e di scroccare la Reincarnazione, giacché temeva di patire troppo nella Purificazione.
 
“Pregare qualcuno, quando gli hai portato via ogni cosa…sai in quante persone pregherebbero per stare al mio posto e per vederti in quella lavatrice?” Chiese subdolo.
 
“Non volevo.” Mormorò, avvertendo un nodo in gola.
 
“Anch’io avrei voluto proseguire con i miei sogni e progetti, ma tu me li hai strappati via.”
 
“Io…”
 
“L’Universo pareggia sempre i conti e per il potere di cui sono insignito, non rispetterò le tue preghiere, false e ipocrite.”
 
“Ti supplico.” Piagnucolò Chris, rosso in viso e con le lacrime a rigargli il volto.
 
“La tua anima sarà ripulita per bene e potrà essere riutilizzata, forse, tra una decina d’anni.”
 
“Io…”
 
“Addio Chris…non ci vedremo mai più.” Lo salutò il Giudice, schioccando le dita e facendo comparire sotto l’uomo, una botola scura che l’avrebbe condotto tra le grinfie di Ryuk che, prima di ripulire la sua anima, così com’era noto anche agli altri, si sarebbe divertito a umiliarlo ancora di più e a punirlo per tutte le sue malefatte.








Angolo autore:

Ryuk: Sta one-shoot mi piace

Puoi dirlo forte.
Era da una vita che volevo vendicarmi di Chris.

Ryuk: Anche se avrei preferito continuare con l'altra serie.

Con un po' di tempo la rimprenderò in mano e riuscirò ad andare avanti.
Intanto, cari lettori, spero che questo tentativo vi possa piacere.
Tra le poche one-shoot pubblicate, credo sia la mia preferita o forse la seconda.
A presto!
   
 
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